di Zero Hedge, 9 gennaio 2017
Dopo le nostre discussioni su quel festival delle bombe senza precedenti che è stato intrapreso durante il regno del presidente Obama...
Sette anni dopo che gli è stato conferito il Premio Nobel per la Pace per i suoi "straordinari sforzi per rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli" nonostante fosse in carica da meno di un anno e non avesse ancora raggiunto alcun risultato diplomatico tangibile, il presidente Obama si accinge a lasciare la Casa Bianca dopo aver sganciato, nel solo 2016, ben 26.171 bombe su paesi stranieri in giro per il mondo (3.027 bombe in più rispetto al 2015).
Secondo un'analisi dei dati del Dipartimento della Difesa fatta dal Council on Foreign Relations (CFR), un think-tank indipendente, la maggior parte delle bombe di Obama nel 2016 sono state sgnaciate in Siria e in Iraq. Nel mentre in Afghanistan, un paese da cui il presidente Obama aveva promesso di ritirare le truppe americane entro la fine del suo mandato, è stato bombardato 1.300 volte, vale a dire il 40% in più rispetto all'anno precedente. McClatchy DC riporta:
Gli USA hanno sganciato il 79 percento di tutte le bombe della coalizione anti-ISIS in Siria e in Iraq, vale a dire 24.287 bombe. Questo dato, assieme ad altri analizzati dal CFR, è probabilmente inferiore al reale, perché in un attacco aereo possono essere sganciate bombe a grappolo.
Obama ha autorizzato un aumento delle truppe in Afghanistan — in un conflitto al quale, durante la sua campagna presidenziale, si era impegnato a mettere fine — dove nel corso del 2016 gli USA hanno sganciato 1.337 bombe. Attualmente ci sono 8.400 soldati statunitensi nel paese, più di quanti Obama si fosse impegnato a mantenerne entro la fine del suo mandato. Nel 2015 gli USA avevano sganciato in Afghanistan 947 bombe.
Nel 2016 gli USA hanno anche sganciato più bombe in Libia di quante ne avessero sganciate nell'anno precedente. Quasi 500 bombe sono state lanciate nel 2016 sul paese nordafricano, che si trova sostanzialmente senza un governo da quando, nel 2011, è stato rovesciato il dittatore Gheddafi. Gheddafi è stato catturato e ucciso durante la guerra civile libica, innescata dalle proteste della primavera araba che, tra l'altro, hanno dato inizio anche alla guerra in Siria.
Ed ecco come si è espresso Ron Paul su tutta questa farsa, sulla sua pagina Facebook:
"Barack Obama ha iniziato la presidenza con il Nobel per la Pace e la sta terminando con una medaglia al merito per servizi speciali del Pentagono.
Sembra la cosa giusta, per un presidente che ha bombardato 7 paesi ed è diventato il primo presidente USA ad essere stato in guerra in ogni singolo giorno dei suoi otto anni di amministrazione."
Obama é chiaramente un fratelo carisimo, un uomo che ha molto sofferto e per questo va premiato.
RispondiEliminaPoi non dimentichiamoci che bisogna sempre distinguere l'errore dall'errante.
Attenzione però, perché il chiamarla Medaglia d’Onore fa inevitabile riferimento alla Medal of Honor, chiamata anche Medaglia d’Onore del Congresso, la quale è la più alta onorificenza militare degli Stati Uniti: viene portata al collo e non spillata, ha una forma totalmente differente, e può essere assegnata, sempre ad appartenenti alle forze armate, anche per meriti civili, o sociali (pertanto non è stretto sinonimo di belligeranza). L’ammiraglio Thomas J. Ryan la ricevette nel 1923 durante il terremoto a Yokohama, e il capitano di corvetta Richard Evelyn Byrd, assieme al copilota Floyd Bennett, nel 1926 per aver contribuito all’esplorazione aerea dell’Artico. Nell’articolo di Ron Paul infatti, così come su altri siti, si fa riferimento alla Distinguished Public Service Medal, che è chiaramente un’altra cosa. Esiste anche una NASA Distinguished Public Service Medal e una Army Distinguished Public Service Medal; probabilmente si tratta di quest’ultima, oppure di un’altra appartenenza.
RispondiEliminaSicché, più che l’onorificenza in sé, valgono le motivazioni per cui viene assegnata (nel caso del nostro, non certo per aver favorito la distensione mondiale).
Obama...che delusione
RispondiElimina