Secondo l’espertissimo americano Robert Kelley, intervenuto a una trasmissione televisiva statunitense, le affermazioni di Netanyahu sulla violazione da parte dell’Iran degli accordi sul nucleare sono dei falsi, sostenuti da guerrafondai contro il parere di tutti gli esperti del campo.
2 maggio 2018
Durante una presentazione pubblica, Netanyahu ha sostenuto che l’Iran starebbe sviluppando un programma di armi nucleari e ha provato a dare prova che l’Iran sta violando il JCOPA. L’ex ispettore americano per le armi nucleari Robert Kelley ha dichiarato alla TRNN che le tesi di Netanyahu sono infondate, infantili e strumentali.
SHARMINI PERIES: Eccoci al Real News Network. Sono Sharmini Peries e vi parlo da Baltimora. Il discorso del Primo Ministro Israeliano Benjamin Netanyahu appare ovunque in Internet, e serve a mettere pressione agli Stati Uniti perché si tirino indietro dall’accordo sul nucleare. Nel caso vi siate persi lo spettacolo, eccone alcuni pezzi importanti.
BENJAMIN NETANYAHU: L’Iran ha mentito. Dopo aver firmato l’accordo sul nucleare nel 2015, l’Iran ha intensificato i suoi sforzi per occultare il suo arsenale nucleare segreto. Nel 2017 ha spostato questo arsenale in una sede altamente segreta a Teheran. Qualche settimana fa, grazie a un grande risultato di intelligence, Israele ha ottenuto metà del materiale conservato all’interno di queste mura. Ed ecco quello che abbiamo trovato: 55mila pagine, e altri 44mila file su 183 CD.
L’Iran continua a mentire. Solo la settimana scorsa, Zarif ha detto questo:
MOHAMMAD JAVAD ZARIF: Non abbiamo mai voluto produrre bombe.
BENJAMIN NETANYAHU: Sentiamolo ancora.
MOHAMMAD JAVAD ZARIF: Non abbiamo mai voluto produrre bombe.
BENJAMIN NETANYAHU: Invece sì. Lo avete fatto. E l’archivio atomico ne è la prova.
SHARMINI PERIES: Nethanyahu ha tenuto questo discorso subito dopo il bombardamento dell’esercito israeliano sulle installazione militari siriane sostenute dall’Iran, che ha ucciso 11 iraniani, un numero ignoto di siriani e distrutto 200 missili terra-terra. Il tentativo di Netanyahu di presentare quella che lui chiama la prova di un programma segreto di armi nucleari iraniane è stato ovviamente coordinato con gli USA e Donald Trump ha agito di conseguenza.
DONALD TRUMP: Quello che ha fatto Israele con la conferenza di oggi, e il Primo Ministro Netanyahu è stato molto eloquente – non so se l’avete vista tutti, ma io un po’ l’ho vista. Questa è una situazione inaccettabile, e vi avevo detto che sarebbe successo. Non se ne stanno lì seduti pigramente, stanno preparando i missili, anche se dicono che servono per la televisione. Io non ci credo. Quindi vedremo che succede. Non vi sto dicendo quello che farò, molti pensano di saperlo.
SHARMINI PERIES: Questa tattica di escalation da parte di Israele arriva in un momento in cui Donald Trump dovrebbe decidere il 12 maggio se gli USA continueranno a non applicare le sanzioni contro l’Iran. In risposta alle dichiarazioni di Netanyahu, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA) - già vincitrice di un Premio Nobel per la Pace - ovvero l’organismo deputato a controllare l’adesione dell’IRAN all’NPT e al Piano Complessivo Comune di Azione (GCPOA), che è l’accordo meglio noto come “accordo nucleare iraniano”, ha rilasciato una dichiarazione secondo cui l’agenzia non ha alcun indizio credibile di attività in Iran riguardante lo sviluppo di ordigni nucleari esplosivi dopo il 2009, e ha detto che ciò si basa sul rapporto del direttore generale, e che il consiglio dei governatori ha dichiarato che le sue considerazioni sull’argomento sono chiuse. Ora, l’IAEA ha fatto questa dichiarazione in reazione a quanto Netanyahu ha dichiarato nella presentazione delle prove di un programma di armi nucleari. Quindi ora sappiamo che tutte queste sono fesserie.
Quindi ora la domanda è se tutte queste affermazioni di Netanyahu su un programma segreto di armi nucleari in Iran abbia qualche valore. Per discuterne, ho invitato Robert Kelley. È un esperto in scienza nucleare con 35 anni di esperienza. Ha passato anni a lavorare su questo argomento al complesso per le armi nucleari del Dipartimento dell’Energia USA, e più recentemente a Los Alamos, e ha gestito un programma di centrifughe e di plutonio al Laboratorio Nazionale Lawrence Livermore, mentre più tardi è stato il direttore del dipartimento di energetica del laboratorio di telerilevamento, che è la principale organizzazione americana di risposta all’energia nucleare. È stato anche distaccato dal USDOT alla IAEA, dove è stato per due volte il direttore del programma di ispezione nucleare, nel 1992 e poi nel 2001. Attualmente Kelly è affiliato dell’Istituto di Ricerca per la Pace Internazionale a Stoccolma, in Svezia. Dico tutto questo perché voglio che sappiate quanto sia credibile quanto sta per dire oggi riguardo alla presentazione di Netanyahu. Robert, ti ringrazio per essere con noi oggi.
ROBERT KELLEY: Buon pomeriggio.
SHARMINI PERIES: Robert, riguardo alle 55mila pagine e file che Netanyahu ha rivelato oggi come prove di un programma nucleare iraniano, che credibilità anno?
ROBERT KELLEY: La prima cosa importante da dire è se abbiamo a che fare con informazioni fabbricate e forniteci da persone che hanno interessi in gioco. Un esempio ben noto è quando gli Stati Uniti sostennero che l’Iraq stava tentando di acquistare uranio dal Niger, nel 2002. Alla fine abbiamo messo le mani sui documenti che ne erano la base, e si trattava soltanto di incredibili falsificazioni. Sono tipici di quanto abbiamo visto con Netanyahu ieri, nel senso che abbiamo una valanga di informazioni vere che vengono mostrate alla gente, e poi in mezzo a queste vengono infilate piccole cose che sono falsificazioni. Ecco quello che abbiamo visto nel caso del Niger. C’erano un sacco di documenti, biglietti aerei, appuntamenti per riunioni, tutte queste cose erano vere.
Ma in aggiunta, avevamo qualche documento che diceva che i Nigeriani volevano vendere uranio all’Iraq, e mandare i loro ambasciatori e che gli ambasciatori avrebbero potuto comprarlo. Le cose scritte in questo documento erano strane, per esempio le date erano state cancellate e riscritte, questo genere di cose. Siamo abituati ad avere a che fare con le falsificazioni. Penso che anche in questo caso potremmo vedere ancora che qualcuno ha ammassato 50mila pagine di informazioni, per esempio, e stanno solo sperando che qualcuno le riveda e trovi alcune cose che sono state infilate dentro per farle sembrare vere.
SHARMINI PERIES: Ora, Robert, una cosa curiosa è che Netanyahu non ha menzionato il reattore Arak, che avrebbe potuto portare più prove per sostenere le sue affermazioni, ma non l’ha menzionato. Perché?
ROBERT KELLEY: Ha parlato delle cose che sono necessarie per un programma nucleare. Ha menzionato le centrifughe per l’arricchimento dell’uranio, i missili e altro, non ricordo cosa. Ma ha escluso interamente il percorso del plutonio. La cosa è interessante perché ovviamente, se si guardano alle immagini dei satelliti, si trovano prove concrete. E le chiamo concrete perché lì vedresti che non posano il cemento (“concrete” in inglese ndVdE), il che mostra che gli iraniani stessi hanno perso interesse al reattore fin dal 2004. Quindi quello che si vede è che Netanyahu non lo cita perché non rappresenta più un problema. E non citandolo penso che sia piuttosto disonesto nel lasciar cadere un argomento che era stato portato all’attenzione del pubblico in passato.
SHARMINI PERIES: Bene. Dacci qualche altro dettaglio su qualche dichiarazione o affermazione che ha fatto Netanyahu nel discorso con cui sei d’accordo o in disaccordo.
ROBERT KELLEY: Penso che molte delle cose che ha detto fossero molto infantili. Penso che un paese come Israele, che possiede esso stesso un arsenale nucleare, e ha scienziati che saranno piuttosto competenti, dovrebbe essere in grado di guardare nei documenti che ci hanno mostrato e dire in poco tempo “questa è spazzatura”. Netanyahu ha mostrato all’inizio della presentazione dei disegni che avrebbero dovuto illustrare un ordigno nucleare. Se guardate il disegno, sembra un fumetto. È una presa in giro. Guardate alle dimensioni, le dimensioni relative, perché in realtà non c’è niente di chiaro, sono impossibili. Quella cosa non funzionerebbe, Quindi la prima cosa evidente è che sta usando un fumetto.
Sono stato su internet questo pomeriggio e ho pescato una mezza dozzina di fumetti in dieci minuti, alcuni avevano una qualità molto superiore a quello che ci hanno mostrato. Ha presentato qualcosa che in realtà è una “critical assembly machine” ossia un macchinario usato comunemente in molti programmi nucleari. Non si dice cosa sia, ma c’è questa immagine di alcune sfere colorate che vengono spinte tra loro e allontanate in una breve sequenza. C’è una piccola sequenza animata. È del tutto evidente che si tratta di una critical assembly machine, e queste sono state usate negli USA fin dal 1946. Ho perfino trovato qualche immagine su Internet di una in Corea del Sud che mostrava anche le emisfere. Perciò si vede che le immagini sono totalmente amatoriali, completamente infantili, e cercano di far sembrare una cosa seria qualcosa che non lo è per niente.
SHARMINI PERIES: Ora, Robert, i leader militari di USA e di Israele stanno dicendo ai loro leader politici che l’Iran è in realtà in linea con il GCOP. Ma Netanyahu vuole comunque distruggere la cosa che davvero sostiene la sicurezza di Israele, ossia questo accordo. Perché Netanyahu sta tentando di spingere gli USA e altri a ritirarsi dall’accordo?
ROBERT KELLEY: L’Iran è perfettamente in linea con l’accordo. Lo hanno detto in così tanti. La IAEA, il governo USA, il segretario della difesa, molte persone nell’intelligence israeliana e molti militari israeliani. Tutti dicono che l’Iran è in linea. Quindi è una bugia completa e totale dire che non lo è. Quello che viene detto, e quello che Netanyahu ha detto e ripetuto, è che l’Iran aveva avuto in passato un programma di armi nucleari. Benissimo. Tutti quelli che hanno analizzato la questione sono d’accordo, se sono analisti seri, non analisti da salotto come se ne trovano a Washington. Ma se guardate al loro programma, secondo gli USA e secondo prove concrete come le immagini satellitari, ci hanno praticamente rinunciato dal 2003-2004. Quindi quello che sta dicendo è che l’Iran ha mentito riguardo le loro attività passate, e quindi non ci si può fidare. Ma questa è una cosa completamente diversa dall’idea che loro hanno un JCPOA (accordo nucleare iraniano NdVdE) e lo stanno seguendo.
Non avrei mai pensato di vedere il giorno in cui Benjamin Netanyahu sarebbe diventato il più forte difensore del JCPOA. Perché se mettiamo insieme quello che ha detto ieri in una serie di bugie infantili, sta dicendo che l’Iran ha mentito in passato, e che hanno un programma. E quelli come me dicono: sì, lo sappiamo. Lo sappiamo. Significa che hanno la conoscenza, i documenti, hanno alcuni disegni, anche se sono fumetti. Penso che vadano anche oltre. Perciò sì, hanno la conoscenza.
Quindi cosa impedisce all’Iran di costruire un’arma nucleare? Il JCPOA. La mancanza di accesso a materiale nucleare, che molto giustamente il JCPOA gli impedisce totalmente di avere, con metodi di verifica molto solidi. E il JCPOA è la cosa che si frappone tra l’Iran e questa cosa di cui Netanyahu è così preoccupato. Quindi lui e Trump dovrebbero essere i primi sostenitori del mantenere il JCPOA vivo e vegeto.
SHARMINI PERIES: E infine, Robert, c’è il riferimento di Netanyahu al rapporto finale dell’IAEA. Cosa ha detto Netanyahu, e cosa ne pensi?
ROBERT KELLEY: Penso che quello che ha detto sia un colpo basso. All’IAEA erano state date informazioni fasulle nel 2011, molte delle quali sono state ripetute da Netanyahu ieri. Riguardavano [nome incomprensibile] che era stato messo a capo del programma Amak. Tutte queste cose erano ben note ed erano state comunicate all’IAEA alla fine di giugno 2000, anche prima del 2011. Perfino Olli Heinonen ha commentato l’effetto che hanno avuto queste cose. Quindi lui sta ripetendo informazioni molto vecchie che sono state screditate.
Quando l’IAEA ricevette le informazioni, le pubblicò nel 2011 in una serie di accuse piuttosto forti all’Iran. Nel 2015, pubblicarono il rapporto finale sulla questione, quello a cui lui si riferisce. E su quello cosa diceva il rapporto? Diceva molto chiaramente che avevano speso quattro o cinque anni a controllare tutte queste cose, e non avevano trovato nemmeno una prova. Quindi abbiamo l’IAEA che aveva ricevuto informazioni false da Israele e dagli USA. Sono scritte nella prefazione del rapporto 2011. E cinque anni dopo dicono che nessuna di quelle era vera. Quindi che Netanyahu le tiri fuori di nuovo, penso che sia quasi comico, perché praticamente dice: abbiamo dato informazioni sbagliate, le hanno controllate, e non hanno trovato nulla.
Questo ci porta naturalmente a chiederci chi sta mentendo. E sì, penso che l’Iran abbia deciso di non aderire all’accordo sui passaporti. Sono affari loro. Va bene. Israele non ammetterà il suo attuale programma o alcuna delle cose che ha fatto in passato. Va bene, sono affari loro. Non hanno voluto firmare il trattato di non-proliferazione. Quindi lasciamo perdere. E la IAEA ha mentito in diverse occasioni all’Iran. Perciò se vogliamo iniziare a marchiare le persone con un timbro che dice chi sta mentendo e che quindi non ci si può fidare in base a quello che hanno detto in passato, bene io non mi fido di Israele, non mi fido dell’IAEA e ovviamente, nel caso dell’Iran, ho già detto che ritengo che avessero un programma e che abbiano a suo tempo mentito a riguardo. Ecco la mia posizione oggi.
SHARMINI PERIES: Ora Robert, so che sei uno scienziato e non uno scienziato politico. Tuttavia, tutto questo ci fa porre una domanda: perché Israele non vuole mantenere l’accordo nucleare con l’Iran, chiedendo che rimangano responsabili di aderirvi? Si potrebbe pensare che questo darebbe la sicurezza di cui ha bisogno Israele. E a dispetto di quanto hai appena detto, cioè che Israele è in realtà un paese dotato di armi nucleari, non vuole che i suoi vicini ne abbiano. E questo è l’unico accordo che abbiamo per assicurare la sicurezza di Israele. Ma Netanyahu si comporta come se l’accordo fosse una minaccia. Perché si comporta così?
ROBERT KELLEY: Bene, grazie per avere chiarito che sono un ingegnere nucleare che ha costruito bombe e ha analizzato programmi nucleari per gli ultimi 30 anni. Non sono uno scienziato politico. Quando guardo alla situazione, vedo che ci sono persone nel Governo USA e di Israele che vogliono davvero una guerra con l’Iran. Pensano che staranno meglio se distruggeranno le capacità di quel paese, e qualsiasi scusa per andare in guerra sembra loro una buona cosa. Non penso che sia una buona idea fare la guerra all’Iran. Penso che abbiamo imparato la lezione, avendo distrutto l’Iraq e l’intero Medio Oriente. Se facciamo la guerra all’Iran molte altre persone moriranno per ragioni decisamente non buone. E penso che il risultato netto diverrebbe chiaro tra 20-30 anni: sarebbe un altro stupido errore, in realtà ancora più grande di quello fatto da Bush quando invase l’Iraq nel 2003.
Penso che vogliano la guerra. Penso che stiano spingendo per la guerra, cercano una scusa per farla, cercano provocazioni. E possono provocare l’Iran rimettendo le sanzioni che gli USA e altri avevano rimosso. Uscire dall’accordo non significa violare la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, prodotto dagli USA e approvato dall’UNSC. Il Congresso USA richiede che il presidente certifichi il rilascio di queste sanzioni. Quindi sta tradendo il Congresso Repubblicano, non l’accordo stesso. Non parla di uscire dall’accordo. Parla di usare il potere del congresso per punire l’Iran. E l’Iran dovrà rispondere.
SHARMINI PERIES: E come pensi che risponderà?
ROBERT KELLEY: È una domanda molto difficile. Ma date le circostanze attuali, tutto gira intorno al programma nucleare. Non torneranno sui loro passi riattivando il reattore al plutonio, perché ci hanno già rinunciato. Hanno versato cemento nel vecchio sito e lo hanno distrutto, chiudendo questa possibilità. Ma ci sono davvero un sacco di centrifughe in Iran che potrebbero tirare fuori dai magazzini e che oggi la IAEA conferma che non vengono utilizzate. Potrebbero rispolverarle, rimetterle in funzione e iniziare ad arricchire l’uranio, giusto per mettere un dito nell’occhio di Trump. E questo è il tipo di reazione che ci si aspetta in una rissa tra studenti. Mi aspetterei che tornassero indietro e dicessero: dite che possiamo arricchire l’uranio, allora arricchiremo l’uranio. Che ne abbiano bisogno o no, inizierebbero a farlo solo per mostrare di non voler essere presi in giro.
Se si guarda a cosa ha rinunciato l’Iran con il JCPOA, si sono giocati tutto tranne la faccia. Hanno rinunciato a qualsiasi capacità, e l’hanno fatto piuttosto volentieri. E hanno salvato la faccia tenendosi qualche centrifuga e dicendo che avevano il diritto di farlo, ma che non le useranno per almeno 10 anni. Questo è salvare la faccia, non è cercare di mantenere vivo un programma.
SHARMINI PERIES: Bene, Robert. Ti ringrazio molto per essere venuto qui a quest’ora così tarda.
ROBERT KELLEY: È stato bello stare qui. E speriamo che serva a qualcosa. Ripeto, voglio solo sottolineare che sono molto contento che in realtà Netanyahu abbia dimostrato che il JCPOA è essenziale e vitale e buono.
SHARMINI PERIES: Grazie per essere stato con noi e con il Real News Network.
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