Dopo la Dichiarazione Great Barrington, nella quale eminenti scienziati sostengono il vantaggio di un approccio meno ansiogeno e coercitivo alla pandemia da parte dei Governi, come purtroppo spesso accade si è messa in moto la macchina del fango, che all'improvviso si adopera per delegittimare persone sino ad allora considerate autorevoli e stimate, solo perché hanno aderito a una posizione scomoda per il governo e della quale si vuole scongiurare la diffusione. Questa intolleranza verso le idee critiche e questo rifiuto di prenderle apertamente in considerazione - per magari poi cercare di confutarle con argomenti adeguati e razionali, come si converrebbe a un sistema democratico che abbia al suo centro il valore del pluralismo delle idee e del loro confronto - rischia di degenerare verso la psicopolizia di orwelliana memoria e non contribuisce a rinsaldare il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni nei momenti più difficili.
Su Unherd un articolo sull'attacco che si sta preparando al Prof. Martin Kulldorf e sulla campagna diffamatoria già in atto verso il prof. Ioannidis (cui ha contribuito in Italia anche il giornale Il Manifesto, al quale è stata data una esauriente risposta)
Unherd, 9 ottobre 2020
di Freddie Sayers
Traduzione di Rosa Anselmi
Ieri notte il Guardian ha mandato l’email che segue al
Professor Martin Kulldorff di Harvard, uno dei primi tre firmatari della
Dichiarazione di Great Barrington che sollecita un approccio diverso alla
pandemia da COVID-19.
Salve
Dr Kulldorff,
sono un giornalista del Guardian e la
sto contattando in quanto abbiamo intenzione di pubblicare un articolo sulla
sua comparizione nel Richie Allen Show il 6 ottobre.
L’articolo affermerà che il Dr Martin
Kulldorff, uno dei coautori della Dichiarazione di Great Barrington, è apparso
in un programma radiofonico internet che in precedenza ha ospitato molteplici
antisemiti e negazionisti dell’Olocausto, così come altri complottisti.
L’articolo esaminerà anche i dati di
Facebook relativi alla dichiarazione di Barrington e ricorderà che la
dichiarazione è stata sostenuta e condivisa da un certo numero di politici
scettici sul lockdown, da pagine
Facebook contro i vaccini e da complottisti.
Vogliamo darle l’opportunità di fare
dei commenti su ciascuno dei punti sopra riportati per includerli nel nostro
articolo.
Se desidera commentare, cortesemente
ci risponda entro le 5 di domani (9 ottobre)
Molte grazie
L’articolo deve ancora essere pubblicato, ma appare molto simile a una mossa per delegittimare le idee di un eminente scienziato, screditandole tramite un meccanismo associativo. Come il prof. Kulldorff ha detto al Guardian, non aveva mai sentito parlare del “Richie Allen Show” prima di essere invitato in quell’occasione, e in qualità di esperto di sanità pubblica ritiene che sia suo dovere parlare in ogni caso a tutti gli ascoltatori, indipendentemente dalle loro convinzioni.
Neppure
io avevo mai sentito parlare dello show (il sito web assomiglia a una serie di
teorie cospirazioniste), ma il fatto che Kulldorff vi sia comparso è davvero la
grande notizia? Di certo la cosa giusta da fare per un giornale è dedicarsi in
buona fede agli argomenti presentati, piuttosto che mettere in dubbio
l’integrità della persona usando le condivisioni su Facebook come una sorta di
prova.
Questo genere di cose accadono sempre più spesso. Il Professor John Ioannidis di Stanford è stato oggetto di una straordinaria campagna diffamatoria dopo il suo studio sulla sieroprevalenza nella “Contea di Santa Clara” [N.d.T. lo studio riguardava la prevalenza nel siero di anticorpi contro il SARS-COV-2]. Buzzfeed è addirittura arrivato fino a insinuare un illecito finanziario sulla base di un contributo di $ 5.000 da parte del titolare di una compagnia di trasporto aereo. L’idea che un accademico rinomato a livello mondiale possa gettar via la sua carriera per una donazione di $ 5.000 è assurda, e la stessa indagine condotta da Stanford ha concluso che non c’era assolutamente alcun conflitto di interesse. Ma le voci rimangono – il fango è stato gettato e la sua reputazione è stata macchiata.
Non
credo in nessuna delle teorie cospirazioniste sulla pandemia - né 5G, né Bill
Gates, né “Plandemic” [N.d.T. “Piano della pandemia”, un libro divenuto
rapidamente un bestseller]. Penso che siamo finiti in questo pasticcio con
molte persone spaventate che cercano di fare la cosa giusta sulla base di una cattiva informazione e con molti leader politici deboli, privi di chiari valori, che cercano di proteggere
la loro reputazione. È più banale di un qualsiasi complotto, ma, secondo me,
altrettanto allarmante.
Sarebbe certamente meglio se potenti organizzazioni come il Guardian accettassero che questi scienziati sono persone sincere, esperti, e hanno semplicemente una visione diversa del modo migliore di difendere il bene comune. L'approccio diffamatorio è un modo debole per tentare di avere ragione.
Nessun commento:
Posta un commento