"The Great EU Debt Write Off" è un sito web che contiene i dettagli di uno “studio di fattibilità” su un Giubileo del debito, fatto dal professor Anthony Evans e dai suoi colleghi presso l'ESCP Europe Business School.
Lo studio ha utilizzato i dati del FMI e della Banca dei regolamenti internazionali (BRI) per vedere cosa sarebbe successo se Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna, Gran Bretagna, Francia e Germania semplicemente avessero cancellato tutto il debito estero che si dovevano l'un l'altro - un giubileo del debito sovrano.
La rete della reciproca distruzione del debito che hanno studiato risulta così.
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Il Professor Evans ha detto che quello che lui e i suoi colleghi hanno scoperto "è sbalorditivo".
I paesi possono ridurre il loro debito totale del 64% attraverso la cancellazione dei debiti reciprocamente interconnessi, portando il debito totale dal 40,47% del PIL al 14,58%
Sei paesi - Irlanda, Italia, Spagna, Gran Bretagna, Francia e Germania – sono in grado di cancellare oltre il 50% del loro debito
L'Irlanda può ridurre il suo debito da quasi il 130% del PIL a meno del 20% del PIL
La Francia può eliminare virtualmente il suo debito - riducendolo a solo lo 0,06% del PIL
Un Giubileo del Debito tra le nazioni 'debitrici' consentirebbe all'Irlanda di ridurre il carico del suo debito dal 130% del PIL a meno del 20%! Praticamente vorrebbe dire cancellare i tagli paralizzanti a cui sono costretti gli Irlandesi. Mentre anche tra le nazioni 'creditrici' la Francia beneficerebbe di una quasi totale cancellazione del suo debito. Così anche il popolo francese sarebbe avvantaggiato.
Il Professor Evans ha puntualizzato è che in “tutto il debito estero”, ha incluso anche i debiti in valuta estera detenuti dalle banche private, visto che la linea tra debito veramente sovrano e debito bancario e privato è ormai confusa.
Ha detto inoltre che il principale limite che hanno avuto è stato di non essere stati in grado di determinare la durata e i tassi delle diverse obbligazioni nei diversi paesi. Così hanno virtualmente cancellato debiti che, pur dello stesso importo di capitale, potrebbero avere un valore diverso a causa dei diversi tassi di interesse e durata. Comprensibilmente, questo lo rende prudente sulla attendibilità dei suoi risultati. Tuttavia, egli è d'accordo che su ammontari così elevati, i tassi di interesse e le differenze di durata possono essere considerati marginali. Nel grande schema delle massicce riduzioni di debito che si otterrebbero le differenze di tassi e durata potrebbero essere giustamente viste come un piccolo costo da sopportare per così tanto guadagno.
David Malone, autore di "The Debt Generation", e blogger di golemxiv-credo.blogspot.com, commenta lo studio di Evans chiedendosi come mai nessuno abbia pensato a una ipotesi così fattibile. La risposta è questa:
I banchieri non vogliono che si parli della cancellazione reciproca del debito perché sarebbe necessario imporre una riduzione della leva finanziaria. I banchieri non vogliono il deleveraging perché la leva è il segreto su cui i banchieri fanno i loro profitti. La ragione per cui la cancellazione del debito costringerebbe alla riduzione della leva finanziaria è che gran parte del debito che verrebbe annullato è attualmente registrato sui libri delle banche come un 'asset' che serve da garanzia ad altri prestiti e ancora più debito. Così, se si inizia a cancellare il debito la piramide del debito a leva dei banchieri comincia a sgretolarsi. Il fatto che dovrebbe sbriciolarsi se si vuole avere una ripresa, e non essere paralizzati dal tentativo di pagare debiti impagabili, non riceve mai un accenno nel mondo dei banchieri.
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Ciao Carmen,
RispondiEliminamagari avessero fatto quello che prescrive il Pentateuco, il Giubileo dei debiti ogni 50 anni, avrebbero anche messo i pratica le parole di Nostro Signore Gesù Cristo: "rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori", se lo avessero fatto tutti gli Stati dell'Unione Europea tra di loro, già nel Giubileo del 2000, cioè prima ancora dell'entrata dell'euro, sarebbe stata una chiara dimostrazione, di quello che doveva essere una vera Unione. Ma questa UE, è solo l'Unione delle oligarchie multinazionali usuraie bancarie; alle super elite che dominato dientro le quinte, non gliene frega nulla dei popoli europei, e men che meno di Dio e della bibbia, per loro il solo dio che esiste è mammona, e lo manifestano con supponenza e superbia e senza vergogna. L'Irlanda aveva fino a qualche anno fa, un debito pubblico tr i più bassi della UE, un deficit ben al di sotto del 3% del PIL. Nel 2010 in un solo anno si è ritrovato con un mostruoso ed incredibile deficit del 32% del PIL !!!!!!!!!!
Sicuramente ci sarà qualcuno che dirà, che è colpa degli sprechi, della corruzione, e dell'incapacità del governo a gestire il bilancio pubblico, e che non si possono fare passi più lunghi della gamba, non ci sono SCORCIATOIE!!! Facendo finta di non sapere per quale motivo in un solo anno, l'Irlanda si è ridotta così. Se qualcuno insiste, magari glielo spieghiamo al prossimo giro.
Grazie Carmen, perchè grazie alla tua passione, tenacia e competenza, stai facendo un opera sociale, per informare l'opinione pubblica su quello che c'è dientro certi meccanismi, e dietro le quinte della scena che ci fanno vedere e sentire.
Un cordiale saluto.
Nicola.
@ Nicola
RispondiEliminaSì, Nicola, dell'Irlanda si è anche già parlato, vedi http://vocidallestero.blogspot.com/2011/05/il-futuro-dellirlanda-dipende-dal.html....anche se sicuramente c'è ancora da dire...
Grazie del tuo apprezzamento, spero che questo impegno mio e di tanti altri serva a qualcosa, al nostro povero paese, e all'Europa, ma non è tanta la gente che si informa sulla rete, purtroppo.
Comunque si fa quello che si può, ognuno nel suo piccolo.
Cari saluti Nicola
Un caloroso saluto a Nicola, che collabora e come un faro ci segnala parti interessanti della storia non raccontata ...
RispondiEliminaPer quanto riguarda il testo che hai pubblicato, dimostra sempre di + come le Banche/Banchieri, siano tra le prime a creare questo putiferio.
Saluti ad entrambi.
Orazio
Questo Evans aggira il problema! La cancellazione del debito reciproco sarebbe già compito delle Stanze di Compensazione (che dovrebbero regolare\annullare le transazioni reciproche tra BC), che però hanno le mani "legate" per tutta una serie di motivi, compreso gli assets già iscritti a bilancio dalle banche. Inoltre la ricerca non tiene conto dei tassi di interessi applicati nè della durata del debito (connesso alla diversa durata del titoli sottoscritti) e ciò rende il risultato finale molto incerto e approssimato. Infine non risolve affatto il problema del debito, semmai lo posticipa nel tempo: se l'emissione monetaria resta sempre in mano a banche private, potrai trovare soluzioni per ridurlo, ma non per annullarlo definitivamente. Perchè di questo Evans non ne parla? che vi aspettate da un professore associato di economia alla ESCP Europe Business School??? :-))
RispondiEliminaCerchiamo di capirci. La ricerca è uno studio scolastico fatto per gli studenti, con molti limiti, per loro stessa ammissione. Nè intende risolvere il problema del debito.
RispondiEliminaSemplicemente mostra come, essendoci in astratto una volontà politica, sarebbe possibile un abbattimento di almeno due terzi del debito totale dati gli incroci tra un paese e l'altro.
Sono in accordo con Salvatore, non aspettiamoci soluzioni da chi fa parte del sistema debito.
RispondiEliminaChe debiti del livello di migliaia di miliardi di euro siano impagabili, è nell'ordine dei fatti.
Il sistema politico e economico si sostengono a vicenda, Draghi (che pena) dice che bisogna crescere, crescere, crescere ! Pensate che gli importi qualcosa dei popoli europei? La crescita serve da sprone a noi che dobbiamo abbassare la testa e lavorare, pagare le tasse (ignobili), per consentire di pagare gli interessi, che è poi lo scopo, drenare risorse rimanendo indebitati, ecco il nuovo schiavismo. Quindi finchè il sistema si reggerà sulla creazione di denaro dal nulla, con riserve ridicole, non abbiamo speranze, anche i debiti sovrani saranno eterni.
Beh, l'Irlanda ha riportato quel deficit perchè ha deciso di non far fallire delle banche e nazionalizzarne il debito, la cosa non è un mistero (peraltro il modo allegro di gestione delle banche irlandesi era ben visto visto dai politici irlandesi negli anni precedenti la crisi, ben contenti di avere un sistema finanziario che favoriva la crescita prestando facilmente denaro).
RispondiEliminaLo avete neanche letto lo "studio" di 12 facciate?
1) L'impianto dell'articolo è ridicolo: se esiste del debito, che semplificando assumiamo di uguale durata e costo, tra due attori, che vantaggio si avrebbe mai cancellandolo? I debiti si pagano a vicenda in un gioco a somma zero. La Grecia smette di pagare x alla Germania e la Germania di pagare x alla Grecia.
2) Non sono semplicemente i governi a detenere del debito uno dei confronti dell'altro, ma individui/società residenti in quei paesi. Non è una differenza da poco. Che debito annulliamo nello specifico? Quello detenuto da chi? Supponiamo che il fondo pensione degli operai di una acciaieria tedesca della ThyssenKrupp detenga y in bond emessi da una banca irlandese (oramai nazionalizzata), la quale ha y bond emessi dalla Germania. Puff entrambi i debiti spariscono. Agli operai della Thyssen viene spiegato che devono lavorare un anno in più per raggiungere la pensione, la Bundesbank invece ha un debito in meno. Equo, no?
Più semplice: mio fratello deve 2€ a Tina, che mi deve 2€. Azzeriamo il debito intrafamiliare. Io non sono contento.
3) Sul debito sono spesso costruiti prodotti derivati (ad esempio cartolarizzazioni). Sono d'accordo nel sostenere che un uso eccessivo di questi strumenti ha probabilmente una maggiore difficoltà nel calcolo del riscio e un'abbassamento della percezione dello stesso, ma ignorare il tutto mi sembra un'altra assunzione "eroica".
4) E' vero che far sparire degli attivi da bilanci di società/sim/intermediari finanziari in maniera grossomodo casuale causerebbe problemi. Ma non la scomparsa della "leva finanziaria" quale "mezzo segreto di far soldi", semplicemente gli attivi sono usati per coprire passivi. Un'assicurazione detiene dei bond francesi e spagnoli in un fondo (cosa normalissima ad esempio in una polizza di assicurazione vita), questi fanno "puf" e l'assicurazione fallisce. Avete pagato la polizza per niente e un po' di gente ha perso il lavoro.
Insomma il messaggio che sembra passare è "azzeriamo i debiti a chi ha amministrato male e si è indebitato, facciamo sgobbare di più chi deve portar avanti la baracca".
Lorenzo
E aggiungo: lo studio semplifica molto, per sua stessa ammissione, supponendo che i debiti del settore privato (quelli delle banche) vengano assunti dallo Stato (come - purtroppo - è avvenuto in Irlanda). Quindi si compenserebbero solo i reciproci debiti tra Stati.
RispondiEliminaSupponendo che i debiti del settore privato, non vengano assunti dallo stato (come avvenuto con Lehaman Brothers) ci ritroviamo in una maxi crisi da qualche anno. Quindi meno male che sono stati assunti dallo stato quei debiti, mancava soltanto un altra ondata di panico globale per distruggere la già precaria economia mondiale.
RispondiEliminaMarco
Mi potrebbe anche star bene che gli stati si assumano i debiti delle banche, tuttavia come minimo mi aspetterei : o che venissero nazionalizzate, come è successo negli anni 30, in modo da socializzare un pochino anche i profitti, e non solo le perdite - o che venissero messe regole serie per impedire il moral hazard con cui hanno gioisamente lucrato per poi scaricare i loro debiti sui contribuenti. Le banche dovrebbero tornare alla loro funzione di far credito alle imprese, assumendosene il rischio. Niente operazioni finanziarie sui per scaricare rischi e responsabilià.
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