27/07/11

Il Discorso che Obama Avrebbe Dovuto Fare


 Da  EcoMonitor ... un suggerimento per Obama

Di Daniel Alpert – 26 luglio 2011
OK, signor Presidente - a quanto pare i suoi consiglieri non sono in grado di dirle come rispondere ad una sfida e dare una svolta di successo ad un discorso. O forse semplicemente non sa come parlare al popolo americano.
Quindi, senza mancare di rispetto alla Presidenza, ecco quello che probabilmente sarebbe stato meglio dire stasera dal suo "pulpito": qualcosa del genere:

"Buona sera. Stasera dalla Casa Bianca mi rivolgo a voi perché possiate comprendere meglio il conflitto di cui avete letto e sentito parlare tra alcuni membri Repubblicani della Camera dei Rappresentanti e la maggioranza del resto dei vostri eletti qui a Washington.

Siete indubbiamente consapevoli del fatto che, come risultato di un decennio durante il quale abbiamo raddoppiato l'ammontare del debito privato in questo paese, e siamo passati da un surplus del bilancio federale e basse quantità di debito pubblico all' enorme deficit e al debito crescente che ho ereditato quando sono entrato in carica, la nostra economia e la situazione fiscale del nostro governo è sotto grande stress.

Aggiungiamo il denaro supplementare che il nostro governo è stato costretto a prendere in prestito o a stampare per prevenire un disastro finanziario ancora più grande a causa della peggiore recessione dalla Grande Depressione (i cui effetti ancora gravano sull'occupazione e sugli altri indicatori dell' economia), e probabilmente non c'è bisogno di dirvi che siamo in una situazione in cui le nostre possibilità finanziarie si sono ridotte considerevolmente.

Ma, miei concittadini americani, devo dirvi alcune cose che penso sulla profonda divisione politica nel governo federale a proposito della politica economica. Un numero consistente di membri della Camera stanno agendo in un modo che è in contrasto con i vostri interessi e con l'interesse di questa grande nazione, e quindi non è meritevole del vostro sostegno.
Come paese, abbiamo sperimentato due grandi crisi di debito negli ultimi 30 anni - durante le quali sia il governo che il settore privato ha preso in prestito troppo, risparmiato troppo poco e consumato sostanzialmente più di quanto, come nazione, abbiamo prodotto. La prima bolla del debito e il conseguente crollo si è avuta alla fine degli anni 1980 e all'inizio del 1990; la seconda - notevolmente più grande della prima – è quella con cui ancora stiamo trattando.

In entrambi i casi, il debito assunto da parte delle famiglie e delle imprese ha prodotto una falsa prosperità - del tipo di cui gode una persona che ottiene una carta di credito con una linea di credito di grandi dimensioni e comincia a spendere senza un piano chiaro su come ripagare il debito – nient'altro che l'idea che nel suo futuro ci sarà un'altra carta di credito, o un mutuo ipotecario per la casa, e che il rapporto debito-prosperità indotta vedrà crescere gli alberi sino alla luna, senza confronti con le altre nazioni.

Nel caso del governo federale, la saga è iniziata quando il Presidente Reagan ha abbassato le aliquote fiscali più alte in questo paese – che al tempo erano al 70% - durante la recessione che egli ha ereditato nel 1981 e '82. I tagli fiscali di Reagan hanno avuto risultati favorevoli ed erano chiaramente popolari, con i politici che recitavano la litania dei tagli fiscali come un mantra, certi di avere il consenso da voi, il popolo che ci ha mandato qui a Washington. Io non conosco nessuno - me compreso - che non accoglie bene un taglio delle tasse.

Nel corso del tempo, la riduzione iniziale delle aliquote fiscali è cresciuta, con sempre maggiori riduzioni - e, con la difesa in crescita e le altre spese e la continuazione o l'espansione dei programmi di governo come il Social Security, Medicare, e altri aiuti che la grande maggioranza dei nostri concittadini continuano a sostenere, nella stessa misura in cui avidamente sostengono i tagli fiscali, il nostro governo ha portato avanti e ampliato il deficit spending - spendere più di quello che si ottiene dalle entrate - anche dopo che abbiamo recuperato dalla recessione dei primi anni '80. Governo e settore privato hanno iniziato, in senso figurato e letterale, a ipotecare il proprio futuro, e - in ultima analisi - quando il debito è diventato troppo oneroso, alla fine degli anni '80 e primi anni '90 abbiamo subito la crisi del mercato azionario, immobiliare, del risparmio e del prestito.

Alcuni di noi hanno imparato la lezione, ma coloro che cercano di trovare i modi più semplici per venire eletti non hanno mai rinunciato all'idea dei tagli fiscali come offerta politica primaria - anche se ciò significava deficit spending continuato. Vi hanno detto che il governo doveva ridursi - che la riduzione delle entrate fiscali, oltre ad essere universalmente popolare, avrebbe "affamato la bestia" del governo. L'unico problema di questa idea è la scomoda verità che la stragrande maggioranza di voi vuole mantenere i programmi e i servizi che il governo fornisce. E pochi a Washington erano interessati a finire quei programmi - anche quando insistevano sulla riduzione delle aliquote fiscali e del gettito.

Inoltre, quei tagli fiscali a tutti i costi - hanno venduto al popolo americano un concetto che il primo Presidente Bush correttamente chiamava "economia voodoo" e - dopo 30 anni di sperimentazione – si è dimostrato palesemente falso: che il taglio delle tasse avrebbe prodotto una crescita economica e il cosiddetto "trickle down", benefici a cascata per tutti.

Certo, la crescita è stata compromessa dalle aliquote fiscali punitive del 70% durante gli anni 1970. E massimizzare la crescita e le entrate fiscali può essere compiuto più propriamente con aliquote molto più basse di quelle. Ma non c'è una ricerca che dimostra, e la nostra storia l'ha dimostrato falso, che un taglio in una aliquota fiscale marginale - ad esempio - dal 40% al 35%, produca qualcosa di più di una riduzione delle entrate pubbliche e soldi in più nelle tasche di coloro che stanno nella fascia superiore, che hanno maggiori probabilità di risparmiare invece che spendere e non provocano "ricadute" da nessuna parte. Credere altrimenti semplicemente non è supportato dai fatti.

Per fortuna, ci hanno dato un'altra chance nel 1990. Il primo Presidente Bush e il Presidente Clinton hanno aumentato alcune aliquote d'imposta e non solo hanno corretto il deficit di bilancio, ma durante l'amministrazione Clinton si sono registrate eccedenze di bilancio e si è notevolmente ridotto il debito nazionale. Gli ultimi anni 1990 hanno visto una forte espansione nella nostra economia e competitività a livello mondiale, e - sì - le aliquote fiscali sono state aumentate e il debito pubblico e privato è diminuito, in modo che tutta la prosperità di quel periodo è stata acquistata e pagata con il duro lavoro, l'ingegno e un'equa ripartizione delle spese del governo.

Ma, come è avvenuto di solito nella storia recente, invece di usare quella prosperità reale per abbattere il nostro debito e puntellare le enormi debolezze nel sistema di sicurezza sociale - l'istinto immediato è stato quello di prendere il surplus e destinarlo a ulteriori tagli delle tasse. Dopo tutto, i tagli fiscali sono molto convenienti per la politica elettorale.

Ma qualcos'altro si nascondeva sullo sfondo anche allora. Per iniziare con l'amministrazione Reagan, quelli di destra, i cosiddetti "conservatori" - in seguito raggiunti da numerosi esponenti democratici - hanno cominciato a smantellare decenni di regole prudenziali per le banche che erano state istituite per evitare disastri come quelli dei primi decenni di questo secolo, quando i sostenitori dei tagli delle tasse per compiacere l'elettorato ancora una volta hanno preso il controllo della nostra agenda nazionale.

Questa volta - a partire dal 2002 circa - non solo abbiamo avuto dei deficit per finanziare le due guerre dopo gli orrori del 9-11, ma la nostra significativa mancanza di controllo del settore finanziario, insieme ad un'accelerazione enorme della economia globale che ci è costata molti posti di lavoro, ha visto l'amministrazione Bush fare i passi più arditi mai proposti con ancora nuovi tagli delle tasse. Ma ancora una volta, i tagli fiscali non hanno magicamente funzionato come previsto, la nostra economia e i salari, al netto dell'inflazione, sono rimasti in stagnazione per anni. E l'unico modo che il popolo e il governo avevano per far quadrare il bilancio - era prendere in prestito ingenti somme di denaro. L'indebitamento delle famiglie è raddoppiato in questo periodo, e il debito pubblico federale è cresciuto anch'esso - e poi è cresciuto ancor più rapidamente a causa dei salvataggi dalla Grande Recessione che ne è seguita.

Avete avuto un sacco di soldi, le banche hanno prestato alle famiglie circa 7.000 miliardi dollari e più dal 2000 al 2007 (1.000 miliardi di dollari all'anno in media) - ma siete rimasti fortemente indebitati e molti di voi rovinati nelle vostre case, ora che i baccanali insostenibili sono giunti al termine. Vi siete sentiti ricchi e prosperi nei primi anni di questo secolo, ma quella prosperità era falsa in modo schiacciante .

C'è solo una risposta, dobbiamo vivere nell'ambito dei nostri mezzi e bisogna accettare di pagare per i programmi di governo che vogliamo e di cui abbiamo bisogno. I più fortunati tra noi - in linea con il nostro sistema di tassazione progressiva – dovranno pagare qualcosa più di tasse rispetto a quelli meno fortunati, come da tradizione. Se vogliamo avere una robusta rete di sicurezza sociale - sicurezza sociale e Medicare, un esercito forte e la migliore istruzione per tutti i nostri figli, dobbiamo pagare per queste cose. Se vogliamo che il governo dia meno, possiamo pagare meno tasse.

Ma l'eredità di "niente tasse, ma spendere comunque" deve finire qui, proprio come è stato interrotto il ciclo dei prestiti irresponsabili che le famiglie non possono sostenere, e tutto questo deve rimanere un evento sfortunato nella nostra storia.

Molti repubblicani vi dico che "Obama vuole aumentare le tasse", che "Obama vuole mantenere la spesa inutile", che "Obama ha la colpa di una crisi di indebitamento", a cui ci hanno portato le loro politiche sbagliate non solo una volta, ma due volte, nell'ultimo quarto di secolo.

Non mancano le lusinghe del "niente tasse, ma spendere comunque " tra i membri dell'altro partito. Essi non vogliono tagliare i programmi che voi volete proteggere, perché vogliono essere rieletti, e alcuni di loro vogliono diventare il vostro Presidente. E vogliono che voi pensiate che non dovete pagare anche per loro.
Bene amici miei, io sono serio sull'equità fiscale e la spesa ragionevole. Non ho intenzione di permettere a questo paese di dichiarare default sul proprio debito o di gettare sul lastrico il cittadino della classe media per poter sostenere un livello di tassazione che è già il più basso tra le nazioni sviluppate. Non sotto Barack Obama .... E in questo momento, nonostante la volontà contraria dei Repubblicani, il Presidente SONO IO. "
Sì, ho visto il film.



13 commenti:

  1. Times 2 ore dopo:

    "Il Presidente Obama è stato colto da un improvviso malore che lo ha stroncato mentre era nel suo appartamento alla casa bianca. Sconcerto e cordoglio dei rappresentanti del congresso"

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  2. Più che il taglio delle tasse (è tutto da dimostrare che abbassare le tasse sia un danno, altre Nazioni lo hanno fatto e prosperano molto di più di quelle che hanno aliquote elevate) è l'aver assecondato l'indebitamento folle dei privati.
    Mister Obama, gran venditore di aria fritta, ma osannato come il Messia, se non erro, ha varato la riforma sanitaria che estendeva la copertura a milioni di americani, (che non la volevano) in piena crisi economica.
    Ed ora vuole alzare il limite di debito federale invece di cominciare a tagliare.

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  3. Ancora una volta mi piacerebbe tanto sapere chi ha scritto questo articolo da neuro! Per carità ognuno ha le sue legittime opinioni ma qui sono proprio i FATTI ad essere completamente distorti! Ci sono talmente tante bugie/omissioni/distorsioni.. che parlerò solo di quelle più lampanti:
    1-Tanto per cominciare nessun repubblicano sostiene come dice lo scrivente "niente tasse ma spendere comunque" infatti stanno predisponendo piani per tagliare fortemente le spese e vogliono inserire il pareggio di bilancio direttamente nella costituzione! mentre secondo lo scrivente hanno causato e stanno causando deficit stratosferici.. allucinante! E proprio su questa base sono stati ELETTI! Non hanno detto spenderemo di più e alziamo le tasse mentre oggi vogliono fare il contrario, nel qual caso ci sarebbe una contraddizione notevole. Hanno detto espressamente spendiamo di meno e stanno tenendo fede a quello che hanno promesso! Ma tu guarda che politici strani che sono questi repubblicani...
    2-Semmai chi promette la botte piena e la moglie ubriaca sono i democratici. Siccome sanno che la gente non vuole assolutamente più tasse per mantenere statali, ambientalisti, immigrati e minoranze e compagnia dice "ok più giustizia per tutti, vogliamoci bene, pace e bene a tutti, il bambino nero camminerà di fianco a quello bianco= e altre cazzate simili... "ma comunque non pagherete più tasse" e cosi ottiene i voti dei gonzi bianchi... Il Presidente inoltre non può fare quello che gli gira! Deve rispettare i limiti posti al suo potere! Quando c'era Bush questo giusto concetto lo sentivo spesso chissà perchè adesso non lo sento più.. Capisco che dopo aver violato praticamente tutte le regole parlamentari possibili immaginabili per approvare la cosiddetta "riforma" della sanità vi sentiate autorizzati a fare tutto quello che volete, ma gli elettori hanno già punito questa arroganza e lo farebbero di nuovo!
    Allo scrivente sfugge che negli anni 90' la crescita economica e il conseguente avanzo di bilancio non è nemmeno per lo 0,00001% merito del signor Clinton e men che meno degli aumenti alle tasse! Il merito è delle profonde riforme economiche intraprese dal mitico Reagan negli anni 80' che hanno reso il sistema economico super-efficiente e produttivo e poi dalla bolla dotcom gonfiata assieme agli amichetti della FED, gli stessi che oggi tengono in piedi Obama al prezzo di inflazionare tutte le materie prime con grande gioia di tutti i poveri del mondo. Ma
    come si dice se la sono cercata dato che festeggiavano all'elezione di Obama.
    4-Allo scrivente sfugge anche che il deficit degli anni 80' sotto Reagan, era TEMPORANEO perchè quando le riforme approvate sono entrate in funzione c'è stata una crescita economica incredibile e non drogata ma reale che si è manifestata in parte già negli anni 80 ma soprattutto negli anni 90... ah no dimenticavo la crescita c'è stata grazie all'aumento delle tasse e delle regolamentazioni di Clinton, ma non farmi ridere va... Oltre a questo allo scrivente sfugge il fatto che c'era una cosa chiamata guerra fredda da combattere e da vincere e questo ha poi garantito agli USA enormi benefici negli anni seguenti ma evidentemente fare 2+2 è chiedere troppo. Altro punto fondamentale che nessuno incredibilmente sembra capire è che non tutta la spesa pubblica è uguale! Mantenere milioni di immigrati che non potranno mai integrarsi nel sistema economico e sociale americano e cercare di farne arrivare ancora di più oppure buttare soldi nella truffa del fotovoltaico e dell'eolico (Obama), per lo scrivente è la stessa cosa che spendere soldi in ricerca scientifica e militare avanzata (Reagan) che poi ha consentito l'enorme sviluppo dell'industria delle telecomunicazioni, aerospaziale, dell'ITC, biotech/genetica in cui gli USA sono leader mondiali. Insomma a prima vista sembrano diverse ma in effetti sono esattamente la stessa cosa: come ragionamento non fa una grinza. LucaS

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  4. 5-Lo scrivente sembra dimenticare, o forse non sa, che negli ultimi 50 anni il congresso che è poi quello che vota e decide come e dove spendere è stato quasi sempre controllato dai democratici, tolti gli ultimissimi anni. E sembra dimenticare anche un altra cosa: visto che Obama è contro la guerra (a giorni alterni) perchè non ha terminato le 2 guerre in corso risparmiando miliardi, dato che lui è il presidente e può fare quello che vuole? ah no dimenticavo che ne ha appena avviata una tersa senza chiedere il permesso a nessuno... come nobel per la pace non è niente male!
    6-Lo scrivente da per scontato che l'opinione pubblica voglia che lo stato continui a spendere come fa oggi. Ma chi l'ha detto? Se gli fosse sfuggito alle recenti elezioni i repubblicani hanno stravinto proprio impegnandosi a ridurre le spese... Certo che gli americani vogliono la sanità, l'istruzione.... ma dove sta scritto che dove è in mano allo stato, Italia per es. devi comunque andare dal privato e pagheresti 2 volte quando puoi pagare 1 volta sola il privato efficiente..
    7-Si dirà ma allora i poveri come fanno a permettersi certi servizi? Ed è esattamente questo il punto: i ricchi fondamentalmente non sono disposti a mantenere i poveri ed è loro diritto fare quello che vogliono coi loro soldi! Obama continua a dire che i ricchi come lui potrebbero tranquillamente pagare più tasse. Benissimo! Vuole pagare più tasse? Si accomodi! ma non costringa chi non vuole farlo! E' la stessa identica teoria che i democratici applicano all'aborto o all'eutanasia: non è giusto vietarle a chi le vuole mentre chi non le vuole è libero di non praticarle... Peccato però che quando non va a loro vantaggio questa magistrale teoria non vale più.. vale a giorni alterni come le targhe.
    7-Oltre agli aspetti economici, comunque fondamentali, si sono anche quelli sociali e demografici! Attualmente i bianchi sono la maggioranza della popolazione, contribuiscono in modo determinante e stramaggioritario al pil e alle tasse. Per quale motivo devono lavorare per mantenere immigrati e minoranze? E se continuano a mantenerli, complice anche la demografia, continueranno ad arrivarne e i bianchi finiranno in minoranza tra qualche anno.. insomma la fine dell'america tecnologica, avanzata, liberale che si trasforma nel Messico o peggio nel Guatemale di turno: la fine dell'America per come la conosciamo ed ammiriamo! Anche considerando che molti dei lavori attualmente svolti da immigrati o da minoranze in futuro non esisteranno! perchè saranno completamente sostituiti da macchine e robot! Resteranno solo lavori intellettuali e ad alto valore aggiunto e pochi immigrati o minoranze saranno in grado di svolgerli: non è razzismo, è realismo dati alla mano! e tu Carmen dovresti essere consapevole di questa realtà, in parte già in corso! I bianchi hanno finalmente capito che per garantirsi un certo benessere anche in futuro devono porre un freno a questa dinamica distruttiva. Non sarà politically correct ma è la loro sola possibilità! Viceversa ci sarà certamente meno disuguaglianza ma saranno tutti poveri.. per chi è già povero può essere anche allettante ma per chi è ricco certamente no! LucaS

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  5. Allora, LucaS, non mi pare che l'articolo dica che i repubblicani hanno il mantra di tagliare le tasse e spendere uguale - anzi riferisce questo ai membri dell'altro partito, che sono i democratici. E' proprio sotto Clinton che tra l'altro è stata abolita la Glass Steagall portando alle massime conseguenze la deregolamentazione di Reagan, con pessimi risultati, almeno per i non super ricchi.
    I tagli delle tasse in certa misura sono giusti e utili, ma adesso i super ricchi pagano troppo poco, la tassazione è iniqua, e invece delle spese sociali (che sono investimenti sulla popolazione) bisognerebbeb tagliare le demenziali e criminali spese militari.
    Qui nessuno tiene per i democratici contro i repubblicani, e nessuno mi risulta che sia da ricoverare alla neuro. Moderati, sennò ti modero io.

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  6. E' logico che pagare le tasse non può essere un optional, sennò nessuno le pagherebbe. Ci sono dei servizi generali indivisibili di cui si avvantaggiano tutti, e in cambio si pagano le imposte.
    Comunque, LucaS, una soluzione potrebbe essere quella di eliminare tutti questi poveri smidollati che non contribuiscono al PIL e non pagano nemmeno le imposte, occupando i corridoi dei miserabili ospedali pubblici e affollando le fatiscenti scuole pubbliche... Pensa tu a un bel progetto di sterminio su grande scala, globale, per consigliarlo a Obama, il Nobel della guerra che sicuramente ti ascolterebbe..

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  7. X Carmen
    Ammettiamo pure che io sia un razzista estremista e cosi via... Passiamo alla pratica, che è poi quella che conta.
    1-Se aumentano le tasse sui cosiddetti super-ricchi cosa impedirebbe loro di trasferire la residenza a Monaco o Hong Kong dove gli stendono un tappeto rosso davanti? Per es. tutti i banchieri super-ricchi potrebbero tranquillamente trasferire l'attività che svolgono in america ad Hong Kong o Singapore. In tal caso non solo gli USA perderebbero completamente gli attuali introiti fiscali ma anche moltissimi altri posti di lavoro (per es. si stima che per ogni trader a New York lavorino 6 persone in negozi, ristoranti...spesso minoranze o immigrati che non possono fare lavori più sofisticati). Tu dici che è obbligatorio pagare le tasse ma non hai ancora capito una cosa fondamentale: non c'è il muro di Berlino in USA e la gente (e le imprese) può spostarsi per andare in posti più business friendly! quindi o un paese si adegua e non penalizza eccessivamente chi crea ricchezza per redistribuirla, oppure questi fanno le valigie e poi non resta nessuno da tassare e si perdono altri posti di lavoro collegati! Non parlo solo di trader ma anche di ingegneri, scienziati... ossia tutti i servizi a valore aggiunto, il motore della moderna economia della conoscenza. Sarà poco simpatico, crudele, tutto quello che vuoi ma è cosi ed è un fenomeno irreversibile! Ed è già in corso, non me lo sono inventato io! Per esempio migliaia di benestanti pensionati americani hanno lasciato New York per andare in Florida per risparmiare sulle tasse, MIGLIAIA! Se si spostano i vecchi quanto pensi che ci metteranno i giovani? che con l'inglese, l'informatica e una buona laurea possono andare ovunque nel mondo per massimizzare il loro benessere. Già oggi i migliori giovani italiani emigrano e le multinazionali americane fanno il grosso dei loro utili all'estero... cosa impedirebbe ai migliori giovani americani di andarsene? Per me questo è IL PUNTO CHIAVE: alla fine la libertà prevale, e da sola smonta tutto il dibattito!
    2-Perchè è cosi impensabile ridurre le spese? Hanno appena dato MILIARDI di dollari ai paesi arabi e poi alzano le tasse ai loro concittadini perchè non ne hanno mai abbastanza! Come dovrebbe prenderla secondo te un americano medio? Inoltre secondo me potrebbero tranquillamente garantire l'assistenza minima ai poveri, anche più di adesso, senza alzare le tasse! però dovrebbero fare efficienza e ai dipendenti pubblici questo non piacerebbe.. LucaS

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  8. 3-Sugli immigrati e le minoranze non la penso affatto come hai scritto tu, però il problema esiste ed è da sciocchi non vederlo! Proprio oggi è uscita la notizia che i bianchi sono di 10 volte più ricchi dei neri quindi quando si parla di povertà bisogna capirsi..perchè i neri sono ancora mediamente cosi poveri nonostante tutte le agevolazioni di cui godono(per es. posti riservati all'università anche se non sono all'altezza)? Forse è anche un problema socio-culturale: i numeri sulla criminalità e sul titolo di studio parlano chiaro, almeno che non siano razzisti anche i numeri! Quanti premi nobel in materie scientifiche ci sono....o è razzista anche la Svezia? La crescita economica non si fa con la musica ma con la scienza e la tecnologia! Se è un problema socio-culturale allora non si risolve con più spesa pubblica! Ecco quello che farei io per migliorare la loro condizione: Tanto per cominciare impedire che ne arrivino altri e sbattere fuori tutti gli irregolari. Poi per chi rimane fare in modo che l'economia vada bene, quindi efficienza al massimo basse tasse e zero welfare-state, in modo che possano trovare lavoro e non pesino sullo stato e a quel punto i bianchi non li vedrebbero più come una minaccia al loro benessere pronti a spremerli con le tasse o a ottenere altre agevolazioni in nome delle passate discriminazioni, ma li integrerebbero in pieno! Questo è in primo luogo nell'interesse delle minoranze prima ancora che dei bianchi che già stanno bene! Fare di tutto perchè chi crea lavoro se ne vada, a forza di tasse, regolamentazioni ecc.. non mi sembra proprio il modo di aiutarli. A meno che non si sostenga che più tasse e regolamentazioni si mettono e più si attirano le imprese...
    PS Io scrivo in modo provocatorio per sottolineare i non-sense dell'articolo. Cerco modestamente di replicare lo stile del grande giornalista liberale Marco Travaglio! LucaS

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  9. Infatti la globalizzazone ha portato con sè come effetto deleterio anche quello di impedire agli stati di riscuotere le tasse. Le multinazionali ad esempio non pagano più quasi nulla. In questo mondo i ricchi non pagano. Se a te questo sembra un punto fermo, un dato di fatto da cui partire, io credo che sia un dato da criticare.
    Si potrebbe ovviare a questa facile possibilità di evasione aumentando le tasse indirette al posto di quelle dirette, sull'utilizzo della ricchezza.
    Non credo nemmeno che ci sia questa ricaduta di benessere - tu dici che i super-ricchi redistribuiscono la ricchezza? In questi ultimi decenni la ricchezza è cresciuta ma si è molto concentrata, affatto redistribuita.
    Io poi non dico che non si possono tagliare le spese. Anzi. Ma invece di tagliare il welfare taglierei tutte le spese militari a vantaggio delle lobbies delle armi e della logistica e la smetterei di salvare i criminali di wall street - o per lo meno se dovessi salvare banche e istituzioni finanziarie me ne prenderei la proprietà, almeno temporaneamente sinché non restituiscono i soldi ai contribuenti. Vedi che ci sarebbe meno bisogno di togliere i sussidi ai poveri.
    Penso anche che sarebbe meglio non avere tutti questi immigrati, come anche da noi il problema è serio.. Magari si facesse meno guerra e distruzione nel mondo ci sarebbero meno poveracci che cercano rifugio nei paesi cosiddetti ricchi.
    Comunque LUca ne metto presto un altro di articolo sul tetto del debito, vediamo se su questo concordi.

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  10. Per Carmen, voglio segnalarti che la globalizzazione, spacciata come una panacea per lo sviluppo e la crescita, altro non è che un modo sofisticato per impoverire la popolazione.
    Il perché è sotto gli occhi di tutti e, per coloro che non hanno ancora capito, ha fatto si che a differenza del passato in cui le cose andavano molto diversamente, hanno permesso di creare un'economia demenziale, con uno spostamento delle industrie e di contro una perdita di occupazione e di reddito.
    Per cui ritornare ad una sana revisione di quanto sopra la ritengo assolutamente necessaria.
    Che la gente si sposti ci sta, ma un ritorno ad un minimo di controllo delle frontiere in senso lato è d'obbligo.
    Capito questo elemento cardine, credo che nessun industriale ci penserebbe + volte ad emigrare.
    Con questo non dico che è qui il problema principale...
    Quello che ha detto Carmen, lo condivido pienamente come ritengo che sia obbligatoria rivedere il sistema di tassazione che è fortemente sbilanciato nei confronti del reddito fisso, situazione che è stata opportunamente creata nel passato.
    Ritorno a ribadire che questo sistema a breve collasserà, in quanto fondato sulla menzogna e sull'opportunismo... (signoraggio a parte).
    Saluti.
    Orazio

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  11. Ciao LucaS,

    devo ammettere che almeno ammiro in te, la schiettezza!!! Parli chiaro ed esponi il tuo pensiero, senza fronzoli, e senza ipocrisie. Questa per me una è una virtù, però con condivido tutto quello che dici naturalmente!
    Il punto che per me è molto chiaro, da qualche anno a questa parte, ma non so se lo è altrettanto per te, è che la cosiddetta globalizzazione, tutto è tranne che liberale e democratica, come tanto ti piace dire. E' profondamente illeberale e oligarchica sotto qualsiasi punto di vista lo si voglia vedere, non esiste nessun libero mercano, se di fatto le elite bancarie e multinazionali, diventano più pontenti addirittuta degli Stati, e ne detengono le redini del potere, e dettano le regole a loro più confacenti, stroncando la possibilità di espansione e sostenibilità di un mercato locale, nell'agricoltura, nell'allevamento, nella pesca, nelle piccole e medie imprese, che sono state da sempre la colonna portante dell'economia italiana, ma non solo italiana, anche di altri Paesi europei. La possibilità così semplice di fuga dei capitali, per me è la dimostrazione che ormai comandano questi poteri, la finanziaririzzazione dell'economia, spinta a libelli infernali, porterà il caro vecchio occidente, proprio nell'inferno del caos economico e sociale. Se basta una Lehman brothers che fallisce, a mandare in crisi l'intero sistema economico globale, a far lievitare in modo impressionante i debiti pubblici di USA e UK in soli 4 anni, cosa accadrà mai se a fallire sarà un'altra grande banca d'ivestimento, oppure un piccolo piigs, come la Grecia, oppure uno grande come la Spagna o l'Italia? Mah ai posteri l'ardua sentenza!!!

    saluti, Nicola.

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  12. MA chi ha scritto l'articolo???
    scusate se intervengo a gamba tesa ma non posso che ribadire quanto leggo nei commenti: il Glass Stegall act è stato abolito sotto il buonissimo e competentissimo Clinton, il controllo delle banche d'affari passa sotto il controllo della Sec e non più della Fed sempre sotto Clinton; salto a piè pari i commenti sulla gestione Reagan perchè la storia ha già dato le sue risposte e che nessun articolo fazioso potrà mai cancellare, dalla quasi bancarotta a potenza economica senza rivali sul pianeta in piena guerra fredda con una crescita non drogata dal defict spending e, per concludere, perchè non si parla del/dei salvataggi della banche Usa a carico dei contribuenti americani? e perchè non viene minimamente ricordato che il QE2 è finito INTERAMENTE in mano a banche Usa ed europee e non (come è stato spacciato) nelle tasche delle pmi e dei consumatori Usa? Scusate se sono entrato a piedi uniti ma... davvero non leggevo tante "inesattezze" da tempo. Peccato per un blog che apprezzavo.

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  13. @Anonimo delle 19:05
    L'articolo riporta un immaginario discorso alla nazione di Obama, può contenere inesattezze, ma il punto interessante mi è parso quello di segnalare questo lungo trend di politiche economiche "voodo" neoliberiste (da repubblicani e democratici) che hanno portato al dissesto attuale.
    Spero che non abbandonerai il blog solo per un articolo che non condividi. Qui si traducono articoli che fanno riflettere e vanno oltre la versione ufficiale politicamente corretta. Non sempre si condividono in tutto e per tutto. Lo scopo è far circolare le idee.

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