19/07/11

Il Piano D sta per Default e Fine dell'Euro



Wolfang Munchau nel Financial Times comincia a prospettare il Piano D = Default, Italia compresa. Gli eventi si stanno muovendo velocemente, la crisi ha raggiunto l'Italia, ma la flemmatica leadership europea guarda dall'altra parte.

Il vertice straordinario è stato rinviato, mentre la crisi non aspetta. Nel giro di poche settimane, si è passati dal piano A al piano B al piano C. Il piano A era quello dell'austerità. Il Piano B riconosceva la necessità di una riduzione del debito, tramite una combinazione di un trasferimento fiscale da parte degli altri paesi dell'eurozona e di un contributo da parte degli obbligazionisti privati. Il Piano C, man mano che la crisi si allarga e colpisce i paesi più grandi, sarebbe quello di allargare l'ombrello EFSF, per renderlo abbastanza grande da ospitare Spagna e Italia.
Munchau osserva:

E 'difficile comprendere perché i mercati hanno deciso di attaccare l' Italia in questo particolare momento. C'è stato un fatto scatenante, di sicuro, dato che in Italia i problemi non sono nuovi. Il Paese ha bisogno di crescere del 2-3 per cento all'anno nel lungo periodo per essere in grado di restare nella zona euro. Oppure di tassi d'interesse più bassi. I mercati capiscono che i politici italiani rendono difficile la prima opzione, mentre i tedeschi impediscono la seconda. Se si accettano come dati i vincoli di appartenenza all'eurozona, una bassa crescita della produttività combinata con alti tassi di interesse, rendono l'Italia insolvente. Uno di questi vincoli dovrà essere abbandonato.

Mentre cinque anni fa, si riteneva che la probabilità di un collasso della zona euro era vicina allo zero, e solo l'anno scorso veniva considerata non irrilevante, ma tuttavia scarsa, oggi Munchau dà la probabilità di una rottura della zona euro a 50:50.

Questo non perché dubito dell'impegno da parte del Consiglio europeo a fare tutto il possibile per salvare l'euro, ma perché temo che ha lasciato andare le cose troppo avanti. Il Consiglio può non essere più in grado di agire. Come ho sostenuto la scorsa settimana, l'eurobond sarebbe l'unica soluzione alla crisi, ma ora si sta facendo progressivamente più costoso e politicamente meno realistico, man mano che gli spreads sulle obbligazioni dei grandi paesi si allargano.

La leadership politica europea ha commesso un errore di valutazione, nel considerare questa come una crisi di un piccolo paese periferico, causata dalle agenzie di rating o dagli speculatori. Si tratta invece di una crisi sistemica di un'unione monetaria che manca di un'unione fiscale. E Munchau giustifica la rabbia di Tremonti che ha paragonato la Merkel a un passeggero di prima classe del Titanic.

Il mio consiglio al signor Tremonti è quello di confrontarsi con la Merkel. Il suo governo dovrebbe adottare una duplice strategia. La prima parte è ciò che chiamerei "piano D". Si tratta di un piano di emergenza, da tirare fuori dal cassetto se la Merkel, come Martin Lutero, continua a dire che "non può fare altro".
"D" sta per svalutazione o default. Per essere chiari, non sto dicendo che l'Italia deve uscire dalla zona euro. Sto dicendo che l'Italia deve prepararsi a questa eventualità. In particolare, l'Italia dovrebbe segnalare ad Angela Merkel che può rimanere dentro la zona euro, solo se i tassi di interesse si riducono. E faccio fatica a capire che qualcosa di diverso da un eurobond riesca a raggiungere questo obiettivo.

Il piano D significa la fine dell'Unione europea, così come la conosciamo. E' un modo per forzare la situazione, e siccome secondo Munchau nemmeno i tedeschi vogliono arrivare a tanto, dovranno prendere importanti decisioni nei prossimi giorni, perché il tempo stringe.
 

3 commenti:

  1. Già Carmen,
    proprio come tu dicesti quasi un mese fa:

    "Del resto i tedeschi devono scegliere: o accettano l'unione fiscale, o rinunciano alla moneta unica su misura per i loro interessi..."

    Chissà cosa aspettano, che qualche PIIGS, fallisca? o che l'America si dichiari insolvente?
    Mi sa che se apettano troppo, faranno proprio la fine dei passesseri di prima classe in comune con i passeggeri poveri della seconda, sul TITANIC!!!

    saluti, Nicola.

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  2. Salve Nicola, qui Munchau dà un consiglio a Tremonti...lo avrà letto?

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  3. A parte consigli ed altro, qui se le cose andranno come andranno, ovvero per il peggio, e non vedo altra alternativa, ci sarà da pensare a qualche cosa di nuovo... A quel punto vedremo i tanto "decantati parlamentari" con le braghe in mano.
    Ci sarà da rifondare il tutto e, non per rifare gli stessi errori ma, occorrerà purtroppo, un forte abbassamento del tenore di vita generale.
    Poi a quel punto si vedrà!
    Saluti.
    Orazio

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