Numerosisime adesioni degli economisti al documento che chiede un cambiamento della politica economica in Italia ed in Europa, per
rilanciare la domanda.
martedì 15 novembre 2011
Al Parlamento della Repubblica Italiana e alle forze politiche
Per un cambiamento della politica economica in Italia ed Europa che rilanci
domanda, sviluppo
e occupazione
In questo difficile momento il paese ha
bisogno di un governo autorevole che agisca con determinazione sia
all’interno che nel quadro europeo e globale. Pur non nascondendo le
gravi responsabilità che competono a buona parte della classe dirigente
nazionale per non aver saputo attuare politiche che favorissero lo
sviluppo del paese, la stagnazione dell’economia italiana nell’ultima
decade trova la sua principale spiegazione nell’ambito del contesto
macroeconomico europeo, e in particolare nell’assenza, nella costruzione
dell’Unione Monetaria, di un quadro di politiche fiscali e monetarie
coordinate volte alla crescita, alla piena occupazione, all’equilibrio
commerciale fra gli stati membri, e a una maggiore equità distributiva
nei paesi e fra i paesi.
La crisi europea e il
suo aggravamento, in particolare con l’attacco ai titoli del debito
pubblico italiano, trovano la loro origine in questa assenza e sono solo
parzialmente riconducibili alla progressiva caduta di credibilità del
governo sinora in carica. La mancata iscrizione tra i compiti della
Banca Centrale Europea del tradizionale ruolo di prestatore di ultima
istanza nei confronti dei debiti sovrani ha contribuito ad esporre
all’attacco i titoli del debito italiano e di altri paesi europei. Le
misure intraprese dai paesi dell’Eurozona per sostenere i debiti
sovrani, e in primo luogo il cosiddetto Fondo Salva-Stati, risultano del
tutto insufficienti anche per i debiti delle economie più piccole, e a
maggior ragione per quelli dei paesi più grandi. Per di più le misure di
restrizione dei bilanci pubblici che vengono richieste in cambio di
quegli aiuti hanno aggravato la recessione e la stessa crisi finanziaria
nei paesi beneficiari. Attualmente l’Eurozona è senza una bussola. Per
l’opposizione del paese più forte, nell’ultima riunione del G-20 essa ha
persino respinto la proposta di una emissione di Diritti Speciali di
Prelievo da parte del Fondo Monetario Internazionale a sostegno dei
debiti sovrani sotto attacco. Sono in gioco la sopravvivenza dell’Unione
Monetaria e del Mercato Unico, e la stabilità economica europea e
globale.
I firmatari di questo appello
ritengono che la grave situazione attuale nelle sue cause contingenti e
di lungo periodo non possa essere affrontata se non nel quadro di un
progressivo mutamento dell’insieme delle politiche economiche europee,
fatte salve le azioni di
politica economica che l’Italia deve intraprendere al suo
interno. Siamo per un più pieno coordinamento delle politiche fiscali,
monetarie e salariali in Europa, che includa a pieno titolo la piena
occupazione fra gli obiettivi. Per questo siamo fermamente contrari alla
iscrizione nelle Costituzioni nazionali della clausola del pareggio del
bilancio pubblico.
In queste circostanze
riteniamo che il nuovo esecutivo debba rapidamente muoversi nelle sedi
europee appropriate, con la necessaria determinazione e le necessarie
alleanze politiche, per ottenere una garanzia ferma e illimitata della
BCE sul debito sovrano italiano e degli altri paesi dell’Eurozona, volto
a ricondurre i tassi di interesse ai livelli pre-crisi -intervento da
tempo sostenuto anche dall’Amministrazione americana e da molti
autorevoli economisti di diverso orientamento teorico. Riteniamo, anche
in questo caso con il conforto di opinioni diffuse tra gli economisti,
che politiche di riduzione dei debiti pubblici siano in questa fase
controproducenti, e reputiamo quindi che la richiesta nei riguardi della
BCE vada accompagnata da un impegno non già all’abbattimento, ma bensì
alla stabilizzazione del rapporto debito pubblico/Pil in Italia e negli
altri paesi in difficoltà. Un nuovo esecutivo, tecnico o politico, che
si configurasse invece come mero esecutore delle richieste europee,
quali espresse nelle scorse settimane, determinerebbe un aggravamento
della crisi economica e finanziaria in Italia e in Europa, con
devastanti conseguenze sociali e l’insostenibilità degli attuali
accordi, monetari e commerciali, nell’UE. Fermo nella denuncia di tali
pericoli, il Governo italiano si dovrebbe pertanto fare promotore in
ambito europeo e del G-20 di politiche fiscali, monetarie e salariali
concertate volte al rilancio della domanda aggregata, in particolare da
parte dei paesi in forte avanzo commerciale.
La riduzione dei tassi, accompagnata dall’impegno
alla stabilizzazione del rapporto debito/Pil, nel quadro di politiche
internazionali espansive libererebbe nel nostro paese risorse per la
crescita sia dal lato del sostegno della domanda interna che del
rilancio della competitività. Riteniamo in particolare che tali risorse -
assieme a quelle che dovranno provenire da una seria lotta all’evasione
fiscale, da un'imposta che colpisca i patrimoni su base regolare e
annua e non una tantum, e dalla razionalizzazione della spesa pubblica
(inclusi i costi della politica) - vadano prioritariamente destinate
alla riduzione del carico fiscale sul lavoro, con un aumento dei salari
netti, al sostegno di istruzione, ricerca e cultura, all’aumento degli
investimenti per l’industria pubblica e il Mezzogiorno, alla difesa
dell’ambiente, all’efficienza della giustizia e della pubblica
amministrazione, alla difesa della legalità. Su questi obiettivi un
nuovo e più autorevole esecutivo dovrebbe impegnarsi in Europa chiedendo
e restituendo fiducia al popolo italiano.
Adesioni
Acocella Nicola, Università di Roma 1
Alfonso
Vadillo, Facultad de Economía
Andriani
Silvano, economista, ex Parlamentare
Arachi Giampaolo,Università del Salento
Artoni Roberto, Università Bocconi Milano
Aspromourgos Tony (University of Sydney)
Bagnai Alberto, Università Gabriele D’Annunzio
Pescara
Barba Aldo, Università di Napoli
Federico II
Bass Hans-Heinrich, Bremen
University A. S., Germany
Bellini
Enrico, Università Cattolica Milano
Benería Lourdes, Professor Emerita of Graduate
Studies, Cornell University ,
Ithaca , USA
and Senior Associate IIEDG (Inter-University Institute on Women and
Gender Studies), Barcelona , Spain
Berti Alessandro, Università di Urbino
Biagioli Marco, Università di Parma
Bina Cyrus
Distinguished Research Professor of Economics, University
of Minnesota (Morris Campus), USA
Birolo Adriano, Università di Padova
Blaas Wolfgang, Vienna University of Technology,
Austria
Blankenburg Stephanie, SOAS
Università di Londra
Boffo Marco, School of Oriental
and African Studies, University
of London .
Bosco Luigi, Università di Siena
Bosi Paolo, Università di Modena e Reggio Emilia
Cabrera Morales Sergio,
Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM)
Cademartori Invernizzi José, Ex Ministro del
Presidente Allende
Campa Giuseppe , Università
di Roma, Sapienza
Canale Rosaria Rita,
Università di Napoli Parthenope
Cangiani
Michele, Università Ca’ Foscari Venezia
Carrera
Antonio Cuerpo, Università Complutense Madrid (Spagna)
Caselli Gianpaolo, Università di Modena e Reggio
Emilia
Castellano Rosaria, Università di
Macerata
Cesaratto Sergio, Università
di Siena
Chernomas Robert, University of
Manitoba
Chiodi Guglielmo, Università di Roma 1
Cho Bokhyun, Professor
of Economics, Hanbat National University , South Korea , Daejeon City , South Korea
Ciccone Roberto, Università
di Roma 3
Contini Bruno, "S. Cognetti de
Martiis" Università di Torino
Correa
Eugenia, UNAM-Mexico.
Corsi Marcella,
Università di Roma 1
Costabile Lilia,
Università di Napoli Federico II
D’Ippoliti
Carlo, Università di Roma 1
D'Apice
Carmela Università di Roma 3
De
Cecco Marcello, Scuola Normale Superiore di Pisa
De Muro Pasquale, Università di Roma 3
De Vivo Giancarlo, Università di Napoli
Devillanova Carlo, Università Bocconi Milano
Di Giorgi Umberto, Università di Roma 3
Di Guilmi Corrado, University of Technology ,
Sydney , Australia
Dr Richard Archer,
President, Catalyst Australia
Edwards Michael, The Bartlett School ,
UCL, London
Elia Valerio,
Università del Salento
Elsner Wolfram, Univ Bremen ,
Econ & Business Studies
Epstein Gerald, University
of Massachusetts , Amherst , MA , Usa
Evans Trevor ,
Berlin School
of Economics and Law
Farina Francesco, Università di Siena
Febrero Panos Eladio, Università di Castilla La Mancha (Spagna)
Felice Emanuele, Università autonoma di Barcellona
(Spagna)
Filipenko Anton, Taras Shevchenko
Kyiv University – Ukraine
Fiorito Alejandro, Universidad de Buenos Aires,
Argentina
Fiorito
Luca, Università di Palermo
Fischer Andrew M., International Institute of Social
Studies of Erasmus University Rotterdam (ISS)
Forges Davanzati
Guglielmo, University of Salento
FRANGAKIS
MARICA, NICOS POULANTZAS INSTITUTE, ATHENS
Franzini
Maurizio, Università di Roma 1
Frenkel Roberto CEDES
Fubini
Lia, Università di Torino
Fullbrook Edward http://rwer.wordpress.com/
Garofalo Maria Rosaria,
Università di Salerno
Gezgin Ulas Basar, former economics lecturer,
Turkey-Vietnam
Ghignoni Emanuela,
Università di Roma 1
Ghosh Jayati, Jawaharlal Nehru University, New Delhi, India.
Ginzburg Andrea, Università di Modena e Reggio
Emilia
Gnesutta Claudio, Università di Roma 1
Gomersall Nicholas (Luther College , Decorah , USA )
Harcourt
G. C., University of New South Wales , Formerly University of Cambridge , UK
Helmedag Fritz, Lehrstuhl
Volkswirtschaftslehr Technische Universität Chemnitz
Hermann Arturo, Primo ricercatore presso ISTAT.
Hodgson Geoffrey, Università di HertfordShire (RU)
Holterman Martin,
European University Institute
Ietto-Gillies Grazia, Emeritus Professor of
Applied Economics, London South Bank University
Ingrid Schraner GAICD,
School of Economics
and Finance, University of Western
Sydney , Australia
Jaén-Garcia Manuel. University
of Almería (Spain)
Jakob Vestergaard, Danish Institute for International Studies,
Copenhagen, Denmark
Jo Tae-Hee, Buffalo State College , US
Jorge Carreto, Universidad Nacional Autonoma de
Mexico (UNAM),
Jorge Garcia- Arias, University of Leon Spain
Kerr Prudence, University of Adelaide , AUSTRALIA
King John, La Trobe
University , Melbourne (Australia )
Krimpas George E., Università di Atene (Grecia)
Kurz Heinz D., University of Graz , Austria
Laibman David,
Professor (Emeritus), City University of New York, USA
Michl Thomas, Economics, Colgate University Hamilton, New York
Michl Thomas, Economics, Colgate University Hamilton, New York
Lavoie Marc, Università di Ottawa (Canada)
Lee Frederic S.,
Department of Economics, University of Missouri-Kansas City
Leon Paolo, Università
di Roma 3
Levrero
Enrico Sergio , Università di Roma 3
Levy-Orlik Noemi, UNAM, Mexico
Liagouras George,
University of the Aegean, Chios Business School ,
Chios , Greece
Loaiza Quintero Osmar Leandro, Universidad
Nacional de Colombia, FCHE, Medellín
Lombardi
Mauro, Università di Firenze
Loperato
Francis Luiz C., Università di Campinas (Brasile)
Lopez Julio, Universidad
Nacional Autonoma de Mexico
Louis-Philippe
Rochon, Laurentian University, Ontario (Canada)
Luca Fantacci, Università Bocconi Milano
Lucarelli Bill, University of Western Sydney
Lucarelli Stefano,
Università di Bergamo
Luengo Fernando, Economía Aplicada, Instituto
Complutense de Estudios Internacionales, Campus de Somosaguas (Spagna)
Lugli Loris, già
direttore IRES Emilia Romagna
Lunghini
Giorgio, Università di Pavia
Madsen
Ove Mogens, Aalborg University (Danimarca)
Maffeo Vincenzo, Università di Roma 1
Mañé-Estrada Aurèlia,
Economic Policy lecturer (Universitat de Barcelona)
Mántey Guadalupe,
Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM)
Marani Ugo, Università di Napoli Federico II
Marcuzzo Maria Cristina, Università di Roma 1
Marletto Gerardo Università di Sassari
Massimo Ricottilli Università di Bologna
Matera Claudio, T.M.C. Asser Instituut, L'Aja,
Paesi Bassi
McDonnell
Thomas, Economist, Think-Tank for Action on Social Change (TASC), Dublin , Ireland
Meaulle Matthieu,
Economic Advisor, Foundation for European Progressive Studies (FEPS), Brussels
Milonakis Dimitris,
Department of Economics, University
of Crete
Mistri Maurizio, Università di Padova
Mittone Luigi, Director Computable and
Experimental Economics Laboratory, University of Trento
Mohun Simon, Emeritus
Professor of Political Economy, Queen Mary, University of London
Mongiovi Gary, St.Johns University
(USA )
Morroni Mario,
Università di Pisa
Mott Tracy , Department
Chair, Department of Economics, University
of Denver , U.S.A.
Napolitano Oreste, Università di Napoli Parthenope
Nissanke Machiko,
SOAS, University of London
Nuti
Domenico Mario, Università di Roma 1
Ofria
Ferdinando, Università di Messina
Ortona
Guido, Università del Piemonte Orientale, Alessandria
Ötsch Walter Otto,
Johannes Kepler Universität, Linz, Austria
Pack Spencer J.
Professor of Economics, Connecticut College , New
London , CT USA
Pagano Ugo, Università di Siena
Paladini Ruggero , Università di Roma 1
Palazzi Paolo, Università di Roma 1
Palumbo Antonella, Università di Roma 3
Panico Carlo, Università di Napoli
Park Man-Seop, Università di Seul (Corea del sud)
Parodi Giuliana Università
D'Annunzio Chieti-Pescara
Parrinello
Sergio Università di Roma 1
Pastrello
Gabriele, Università di Trieste
Peacock
Mark, York University, Toronto, Canada
Pennacchi
Laura, Fondazione Basso
Pereira Fernando
Batista , Cedeplar/Universidade Federal de Minas Gerais
Pessali Huascar (Federal University of Parana,
Brazil)
Picchio Antonella, Università di
Modena e Reggio Emilia
Pivetti Massimo,
Università di Roma 1
Pizzuti F. Roberto,
Università di Roma 1
Podkaminer Leon, Wiener Institut für Internationale
Wirtschaftsvergleiche Vienna (Austria)
Pugno Maurizio, Università di Cassino
Puig Albert, Universitat Oberta de Catalunya
(Spain)
Ramazzotti Paolo, Università di
Macerata
Rangone Marco, Università di Padova
Rapetti Martin, University of Buenos Aires , Argentina .
Ravagnani Fabio, Università di Roma 1
Realfonzo Riccardo, Università del Sannio
Rossi Sergio, Università di Friburgo (Svizzera)
Russo Alberto, Università Politecnica delle Marche
Sabatini Fabio, Università di Roma 1
Saccareccia Mario, Università di Ottawa (Canada)
Sacconi Lorenzo, Università di Trento (direttore
Econmetica)
Saraceno Francesco, Research
Center in Economics of Sciences-Po, Paris
Sau
Lino, "S. Cognetti de Martiis" Università di Torino
Saverio M. Fratini, Università di Roma 3
Sawyer Malcolm,
Università di Leeds
Schaffer Harwood D., University
of Tennessee Institute
of Agriculture , Knoxville (US)
Schiattarella Roberto, Università di Camerino
Solari Stefano, Università di Padova
Soliani Riccardo Università di Genova
Garofalo Guseppe Università di Roma 1
Garofalo Guseppe Università di Roma 1
Sordi
Serena, Università di Siena
Spalletti
Stefano, Università di Macerata
Stefania
Gabriele, dirigente ricerca CNR
Stefano
Sylos Labini, ENEA Roma
Stein Howard,
University of Michigan,
Stirati Antonella,
Università di Roma 3
Tabb William K., Professor of Economics Emeritus, City University
of New York
Theocarakis, Nicholas
J., Faculty of Law, Economics and Politics, National
University of Athens
Tiberi
Mario, Università di Roma 1
Travaglini
Carlo, M., Università di Roma 3
Trezzini
Attilio Università di Roma 3
Tridico
Pasquale Università di Roma 3
Tropeano
Domenica, Università di Macerata
Universidad Nacional Autónoma
de México (UNAM)
UXÓ JORGE, University of
Castilla - La Mancha, Spain
Vaggi
Gianni Università di Pavia
van Ophem Johan, Wageningen University ,
The Netherlands
Veneziani Roberto, School
of Economics and Finance,
Queen Mary University of London
Vercelli
Alessandro, Università di Siena
Vermeer
Johann
Watt
Andrew, Senior researcher European Trade Union Institute
Weeks John, Professor
Emeritus, University
of London
WHITE
GRAHAM, School of Economic, THE UNIVERSITY
OF SYDNEY
Zezza Gennaro Università di Cassino e Levy
Institute (USA)
E' mia opinione che qualsiasi politica espansiva e rivolta alla crescita in Occidente andrebbe incontro al fallimento vuoi per condizioni oggettive di saturazione dello sviluppo, vuoi per le dinamiche del raggiungimento di numerosi picchi nello sfruttamento delle risorse, vuoi per le conseguenze ambientali di una politica espansiva tradizionalmente intesa. Non nascondo di essere decrescista. E' anacronistico e comincia a diventare fastidioso ascoltare chi continua a proporre la "crescita" come rimedio ai nostri mali.
RispondiEliminaVedo che il delirio keynesiano continua.... stampiamo in maniera illimitata, monetizziamo il debito pubblico, distruggiamo il sistema monetario.
RispondiEliminaFIAT money ad oltranza, fino al disastro.
Anche sull'orlo del baratro, troviamo "fior fiore" di economisti che proseguono sul solco "inflaziona e spendi a deficit".
Ci fate o ci siete ?
Devo dire che questo documento evoca proprio quella politica espansiva tradizionalmente intesa che giustamente fa paura a tutti per lo spreco di risorse che implica.
RispondiEliminaOccorrerebbe precisare meglio, molto meglio.
Un fatto è che l'emissione di denaro non deve più rimanere sotto il controllo della grande finanza, attraverso banche centrali e sistema bancario, ma altro fatto è che anche lo stato deve ridimensionare il suo apparato parassitario.
In questo senso trovo sinceramente molto più completo e interessante prendere a punto di riferimento la soluzione facile e immediata appena pubblicata:
http://vocidallestero.blogspot.com/2011/11/la-soluzione-facile-immediata.html
per anonimo...secondo te la fiat money(che nel passato io ritengo esistente di nascosto ben prima del 54 e 71)chi la gestiva veramente?e per quali interessi?per stimolare e crescere parallelamente alla produzione/ricchezza e agevolare redistribuzione...oppure per alimentare cartelli privati in espansione continua?magari con l'ausilio di politici corrotti ad alimentare il parassitismo statale e giustificare cosi la percezione di ingiustizia verso tale fiat money?cosa intendeva veramente keynes con il termine liberal/socialista?saluti
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