29/09/11

Le Cause della Crisi dell'Eurozona (parte 2): Implicazioni di Politica Economica

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Continua l'analisi da StreetLightBlog di Kash Mansori - sulle cause di fondo della crisi dell'eurozona e sulla condivisione delle responsabilità tra centro e periferia
Nel post precedente ho delineato le origini della crisi dell'eurozona, e ho sostenuto che potenti forze sistemiche, non un comportamento irresponsabile, hanno spinto i paesi periferici verso la crisi - indipendentemente da loro. La moneta comune ha incoraggiato (in effetti, è stata progettata per incoraggiare) i grandi flussi di capitale dal centro alla periferia dell'eurozona (EZ). Sappiamo per esperienza che tale "abbondanza di flusso di capitali" è suscettibile di cambiamenti improvvisi di “sentiment” degli investitori, e molto spesso arriva ad un arresto improvviso. La fermata improvvisa in questo caso si è avuta nel 2009 (esplorare le ragioni specifiche per questo stop è interessante, ma dovrà aspettare un altro giorno), ha reso difficile ai paesi periferici rinnovare i propri debiti e, quindi, ha causato una crisi.

28/09/11

Cos'è che ha realmente provocato la crisi dell'eurozona? (Parte 1)

Un articolo da StreetLightBlog di Kash Mansori - che vale la pena di leggere: una visione sulle origini della crisi dell'eurozona in termini di deficit di conti con l'estero più che di debito pubblico


Ho lavorato un po' su una migliore comprensione delle cause profonde della crisi del debito dell' eurozona (EZ). Come punto di partenza, prendiamo un paio di citazioni contrastanti. In primo luogo, Wolfgang Schäuble, il Ministro delle finanze Tedesco, dal suo recente articolo sul Financial Times:

"Qualunque sia il ruolo che i mercati hanno giocato nel catalizzare la crisi del debito sovrano, è un fatto indiscutibile che la spesa statale eccessiva ha portato a livelli insostenibili di debito e di deficit che oggi minacciano il nostro benessere economico."

24/09/11

La Banca Centrale Europea come prestatore di ultima istanza

Rilancio dal Melogranorosso la traduzione di un documentato studio di Paul De Grawe sulla nostra crisi europea: pericoli e vantaggi di una BCE "in piena regola"  - buona lettura per il fine settimana!



«Con la crisi dell’Eurozona che mette in dubbio la solvibilità della Spagna e dell'Italia, la BCE è ancora una volta intervenuta per fornire liquidità sui mercati obbligazionari governativi. Questo articolo pone la domanda: esiste un ruolo per la BCE come prestatore di ultima istanza?
Nel mese di ottobre 2008 la BCE ha scoperto che c'è di più per una banca centrale che curare la stabilità dei prezzi. La scoperta è avvenuta quando è stata costretta ad aumentare massicciamente la liquidità per salvare il sistema bancario. La BCE non ha esitato a fungere da prestatore di ultima istanza per il sistema bancario, nonostante i timori di moral hazard, l'inflazione, e le implicazioni fiscali delle sue attività di prestito.

23/09/11

Basta manovre e cambiare l’Europa per tornare a crescere

Da Politica&EconomiaBlog di Sergio Cesaratto un articolo sulla grave situazione con proposte che cercano di far luce andando alla radice dei problemi, aldilà della solita retorica

Senza dubbio la situazione è molto seria. Le agenzie di rating giudicano assai negativamente l’assenza di un governo autorevole e di prospettive di crescita per l’Italia. Naturalmente il paese da solo non può farcela, e servirebbe un contesto europeo diverso da quello che individua nei soli tagli di bilancio la via d’uscita. Come dimostra il caso greco, e ormai anche quello italiano, i tagli si traducono in minore crescita, e questa in minori entrate fiscali, in una inutile fatica di Sisifo. I costi sociali si fanno inoltre insopportabili. Ma come si fa a chiedere alla Grecia di licenziare 30 mila dipendenti pubblici e a operare ulteriori tagli a stipendi e pensioni in cambio della prossima tranche di aiuti? La reazione dettata dalla disperazione non potrà che essere violenta, mentre quel disgraziato paese già vede un raddoppio del suo tasso di suicidi (in aumento peraltro ovunque). De te fabula narratur. Ma cosa dovrebbe fare l’Europa?

22/09/11

Roubini: Come prevenire la Depressione II

Da Project Syndicate un articolo di Roubini con una serie di misure per evitare una pericolosa contrazione dell'economia

di Nouriel Roubini, AMSTERDAM – I dati economici più recenti suggeriscono che le economie più avanzate stanno ricadendo in recessione, con i mercati finanziari che stanno raggiungendo livelli di stress mai visti dal collasso di Lehman Brothers nel 2008. È alto il rischio di una crisi economica e finanziaria ancora peggiore della precedente, poiché questa volta coinvolgerebbe non soltanto il settore privato, ma anche gli stati prossimi all’insolvenza. Dunque cosa si può fare per ridurre al minimo le conseguenze di un’altra contrazione economica e per prevenire una depressione più profonda ed un tracrollo finanziario?

21/09/11

Rassegna Stampa Europea: Cosa Bolle in Pentola nella Bundesbank e a Roma


La rassegna stampa di oggi di EuroIntelligence contiene due notizie di rilievo.
In primo luogo il giornale Tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung  riporta che il Presidente della Bundesbank Jens Weidmann ha invitato ad una riunione informale alcuni membri del Consiglio direttivo BCE, suoi potenziali alleati contro il Securities Market Programme (SMP), il programma di acquisto dei titoli dei paesi periferici. La riunione si è svolta presso il bellissimo villaggio di Rheingau Eltville, dove, secondo il FAZ, si è discusso di un'alleanza all'interno della BCE contro il controverso programma di acquisto bonds. Tra gli invitati Yves Mersch, governatore della banca centrale del Lussemburgo e unico banchiere centrale che ha sempre votato con Weidmann e il “chief economist” della BCE Jürgen Stark, contro la riattivazione del SMP. Un altro ospite è il Presidente della Banca centrale Olandese Klaas Knot. L'articolo non riporta ulteriori dettagli, ma l'ipotesi è che Weidmann - al contrario di Stark – abbia l'intenzione di fare effettivamente qualcosa contro un provvedimento che ritiene sbagliato, invece di drammatizzare sbattendo la porta.

20/09/11

Lehman Moment in Europa

Un bellissimo articolo da Econbrowser  suggeritomi da Cesaratto, a vantaggio speciale dei suoi tenaci critici!  A dimostrare quel che gira a livello internazionale, mentre purtroppo in Italia (come anche in Germania)  la cultura economica "open minded" è vicina allo zero...ecco perché Vocidallestero!

di Jeffry Frieden - Stanfield Professor of International Peace alla Università di Harvard e co-autore di Lost Decades: The Making of America's Debt Crisis and the Long Recovery.
L'Europa è nel bel mezzo della sua particolare variante della grande crisi del debito che nel 2008 ha colpito gli Stati Uniti. Crescono i timori che se le cose vanno male, il continente dovrà affrontare un suo "momento Lehman" – una ripetizione del panico puro che ha colpito i mercati Americani e mondiali dopo il crollo di Lehman Brothers nell'ottobre 2008. Com'è che l'Europa è arrivata a trovarsi in queste gravi difficoltà? Quali sono le sue opzioni? Che cosa è probabile che accada?

19/09/11

BLOGECONOMY - 12 E 13 NOVEMBRE - CASTROCARO TERME: IL PROGRAMMA DEL CONVEGNO!

Cari Lettori, arriva anche quest'anno il BlogEconomy Day...chi può, partecipi!!!


ANCHE QUEST'ANNO IL BLOGECONOMY SI SVOLGERA' IN UN MOMENTO PARTICOLARMENTE DEDICATO PER TUTTI NOI (Oramai è una spiacevole abitudine, infatti saremmo tutti piu' felici nell'affrontare discorsi legati alla crescita economica all'innovazione, allo svipluppo..e invece....

INVECE IL MONDO RISCHIA UNA NUOVA RECESSIONE, L'EUROPA LO E' GIA', E L'ITALIA RISCHIA UNA PROFONDA DEPRESSIONE.

Mentre sono in moltissimi a perdere il posto di lavoro o a guadagnare sempre gli stessi soldi MENTRE IL COSTO DELLA VITA CONTINUA A SALIRE...sono sempre di piu' coloro che, per permettersi un certo tenore di vita ...UTILIZZANO I RISPARMI LORO O DEI LORO GENITORI...

Il futuro non è assolutamente roseo...NELLA MIGLIORE DELLA IPOTESI CI ASPETTA UNA IPERINFLAZIONE (EUROBONDS A GO GO)...O UNA GRANDE AUSTERITY FRA TASSE, PATRIMONIALI E DEBITO CHE NON RIENTRA...PER NON PARLARE DELL'IPOTESI DEFAULT.

I risparmi quindi sono oggi piu' che mai a rischio e QUESTA SITUAZIONE NON FA DORMIRE SONNI TRANQUILLI A MOLTI DI VOI. Le vecchie certezze dei BTP e del conto corrente non esistono piu' e le nuove certezze (oro e soldi all'estero) non sempre convincono tutti.

I governi di Europa e USA si muovono spesso senza la dovuta coordinazione e GLI INTERVENTI DELLE BANCHE CENTRALI creano, piu' che ottimismo, una dose di crescente ALLARMISMO.

La madre di tutte le bolle (quella del debito pubblico) fa tremare i polsi dei banchieri e dei politici. Pensate che la quantità di debito pubblico europeo detenuto dalle banche francesi è pari a 4 volte il PIL francese....



IN QUESTO CONTESTO NASCE IL BLOGECONOMY N.2 A CASTROCARO TERME (FORLI')

SABATO 12 E DOMENICA 13 NOVEMBRE 2011

DOPO LA BELLISSIMA PRIMA EDIZIONE DEL BLOGECONOMY DI NOVEMBRE 2010 AD ACQUI TERME DOVE HANNO PARTECIPATO MOLTISSIMI DEI MIGLIORI BLOG DI ECONOMIA ITALIANI, ECCO CHE PRENDE VITA IL BLOGECONOMY NUMERO 2.


LA LOCALITA' E' FACILMENTE RAGGIUNGIBILE DA TUTTE LE PARTI D'ITALIA E L'AMBIENTE TERMALE E' ADATTO A FAR TRASCORRERE UN BEL FINE SETTIMANA A TUTTA LA FAMIGLIA!

Segue il Programma

16/09/11

Euro da Paura o Stark War

Se i Tedeschi sono più bravi di noi, allora dovremo imitarli?...risponde Sergio Cesaratto su Politica&EconomiaBlog - bellissima la citazione da Carlo Levi sulla sua prima visita in Germania

 Partiamo, poco dopo mezzogiorno, per la bella Germania delle nere foreste, delle città antiche, per la ricca Germania dell’industria e del lavoro…La circolazione è così ben regolata, ed è così poco pensabile che si possa far qualche cosa contro la regola, che gli incidenti sono così numerosi. Ne osserviamo uno uscendo di città, lento e assurdo come nei sogni. Un camion svolta a passo d’uomo, traversando le rotaie che sono in mezzo alla strada, un tram si avvicina, così adagio che è quasi fermo, un’automobile procede ad andatura moderatissima nella opposta direzione. Li vediamo avvicinarsi l’uno all’altro, e non so quale dei tre sia in qualche modo in errore: tutti e tre potrebbero facilmente fermarsi. Invece tutti e tre procedono verso l’inevitabile urto, per una ostinata fiducia nella legge: una fiducia maggiore della fantasia. Carlo Levi, La doppia notte dei tigli, Einaudi 1959, p. 52.

15/09/11

Jefferies Descrive il Finale di Partita: l'Europa è Finita

ZeroHedge pubblica un rapporto di Jefferies con cifre e previsioni sulla fine dell'Europa. Non è un blogger d'avanguardia né un politico arrabbiato, è un gruppo di  investment banking...


Per molti versi il debito e il prestito in eccesso tra le nazioni sovrane europee non è molto diverso dai debiti subprime della famiglie negli USA. In entrambi i casi i prestiti sono stati fatti a gente che non aveva i mezzi per ripagarli. E questi prestiti sono stati realizzati in primo luogo perché l'arbitraggio regolamentare ha permesso di nascondere i prestiti a leva nei bilanci delle istituzioni finanziarie per molti anni. Questi prestiti a leva hanno generato a breve termine dei picchi sia nei profitti delle banche, che soprattutto nei compensi dei dirigenti - tuttavia, i giorni della raccolta sono ormai lontani. Siamo rimasti solo con i costi sociali a lungo termine associati a questo comportamento malevolo. Mentre ci sono somiglianze evidenti nei due debitori, vi è una differenza molto importante - che è la concentrazione. Cosa voglio dire con questo? Bene, in particolare, ci sono solo una manciata di mutuatari insolventi sovrani europei, mentre ci sono milioni di famiglie in bancarotta dei mutui subprime. Questo è stato il fattore chiave per la comprensione di come si sono evolute delle risposte politiche diverse alla crisi dei due debiti.

13/09/11

La Germania Pianifica un Possibile Default della Grecia


Estratto da un lungo articolo di Der Spiegel - i Tedeschi si giustificano dicendo che l'hanno detto e ridetto, ai Greci bambini cattivi (non sto scherzando, lo dicono davvero "Like Constantly Telling Children to Clean Up Their Room"), e ora sono costretti a prendere seri provvedimenti - ma traduco solo la parte interessante del discorso: la pianificazione del default

La pianificazione per il giorno della resa dei conti è già in corso, nei dipartimenti del Ministero delle Finanze di Berlino, così come nei gruppi di lavoro presso l'UE a Bruxelles. I funzionari del Ministero delle Finanze Tedesco sperano che il fallimento greco potrà essere gestito, a patto che i politici europei mantengano la calma ed i fondi di salvataggio siano aumentati come previsto.

12/09/11

Come l’Europa Può (e alla Fine Vorrà) Evitare il Collasso

Bell'articolo suggeritomi da Lucky Borsa e da lui tradotto - bravo Lucky! Qui James A. Kostohryz di Seeking Alpha, ottimo trader, fa un'analisi che alla fine coincide con il pensiero di De Grauwe e fior fiore di economisti - tranne che per il suo ottimismo...


A questo punto, il fattore principale che sta guidando la crisi in Europa è il panico nei mercati obbligazionari. Non si tratta del debito, del deficit, o della politica fiscale. E' l'azione sui mercati obbligazionari che ha il controllo degli eventi.


C'è un modo per mettere fine in un colpo solo a questa crisi alimentata dai mercati. Ed è così facile, e anche così efficace, che è difficile da credere.

09/09/11

In Grecia si Avvicina il Mezzogiorno di Fuoco

Secondo un'analisi di Hugh su Economonitor, l'uscita della Grecia potrebbe essere imminente.



Sembra che la tragedia greca si stia oramai avvicinando all'ultimo atto. Gli ammonimenti arrivati da Berlino durante tutta la settimana sono difficili da ignorare: "La Grecia o sopporta o va fuori" sembrerebbe essere lo schietto messaggio.


Solo ieri, il Ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble ha informato i membri della Commssione parlamentare del bilancio che la Grecia ora si trova "filo del rasoio". Questo segue suggerimenti di altri leaders politici tedeschi (tra cui Angela Merkel stessa) che un'uscita della Grecia dall'euro non è più quell'impensabile tabù che è stato finora.

08/09/11

Allegramente verso il Baratro - parte seconda

"Nord Parsimonioso e Sud Scialacquone: differenze culturali di gestione alla base della crisi dell'euro?" Continua l'intervento di Sergio Cesaratto che affronta il nodo cruciale del ruolo della BCE, e degli squilibri commerciali tra i paesi dell'eurozona...
 
 Le responsabilità della Banca Centrale Europea

Conosciamo tutti la storia del ruolo della "politica monetaria unica" nel creare la bolla immobiliare in Spagna e in Irlanda, e i loro debiti. Nel caso dell'Italia, come ho detto, il debito pubblico era una vecchia storia, e l'UEM ha determinato la progressiva perdita di competitività di un paese che per sostenerlo tradizionalmente puntava sul deprezzamento della sua moneta.

07/09/11

Allegramente Verso il Baratro - parte prima

"Nord Parsimonioso e Sud Scialacquone: differenze culturali di gestione alla base della crisi dell'euro?" 

Traduco qui l'intervento in inglese di Sergio Cesaratto a una tavola rotonda su questo tema tenutasi in Polonia. Vale la pena di riflettere attentamente su questa visione "divergente", mantenendo la mente aperta, all'italiana...

"Il debito del Sud: cause culturali?"


Nel maggio 2010, pochi giorni prima di leggere
la stessa frase da Wolfgang Munchau sul Financial Times, ho confrontato la situazione europea alle famiglie di Tolstoj descritte da Anna Karenina: "le famiglie felici sono tutte uguali, ma ogni famiglia infelice è infelice a modo suo" Così gli europei del centro sono simili, ma ogni paese della periferia è infelice a modo suo. Nel mio commento, pertanto, mi riferisco principalmente all'Italia.

06/09/11

Il Peggio della Crisi dell'Euro Deve Ancora Arrivare

In un importante editoriale sul Financial Times, segnalatoci da Mercato Libero, Wolfgang Munchau afferma con forza che il successo di ogni possibile strategia di risoluzione della crisi dell'eurozona dipende dall'esistenza di una sufficiente ripresa economica. Il fatto è che purtroppo i politici europei negano il problema, finché non diventerà ancora peggiore... 

05/09/11

TRICHET Apre alla Politica Monetaria Non Convenzionale in caso di Crollo dei Mercati?


BusinesInsider mette in evidenza alcuni passaggi del discorso di Trichet a Jackson Hole, che vorrebbero far entrare dalla porta il Quantitative Easing Europeo ...

Anche se il discorso di Trichet a Jackson Hole si è concentrato sulla crescita a lungo termine, in alcuni passaggi egli ha citato brevemente la "politica monetaria non convenzionale" e la sua volontà di usarla se i mercati si deteriorano. Dice che questo non interferirebbe con la stabilità dei prezzi.

03/09/11

IL FMI Fa una Stima sulle Perdite delle Banche Europee


Il Financial Times riporta che, secondo le stime contenute in uno studio del Fondo Monetario Internazionale, i bilanci delle banche europee mostrano gravi danni per la loro forte esposizione al debito sovrano della zona euro. Dopo il recente appello di Christine Lagarde, nuovo direttore del FMI, per una ricapitalizzazione delle banche europee, lo staff del FMI conferma. Il rapporto utilizza i credit default swaps per stimare il valore di mercato dei titoli di stato dei tre paesi della zona euro che sono nel programma di salvataggi del FMI - Irlanda, Grecia e Portogallo - oltre a quelli di Italia, Spagna e Belgio.

01/09/11

E' la Fine del Mondo (continua sull'Europa)


Se non è veramente la fine del mondo, precisa subito John Mauldin,  per lo meno siamo all'inizio del “finale di partita”. In particolare in Europa, dove sembra che ci si sta avvicinando alla fine dell'esperimento dell'euro. 
di John Mauldin 
Per decifrare l'Europa, è difficile capire da dove iniziare, ma cominciamo con alcune ipotesi:
Perché l'euro possa sopravvivere, ci sono due possibilità. O i tedeschi (e olandesi, finlandesi e francesi) decidono di accettare l'idea di una sorta di eurobonds per finanziare i bilanci dei paesi periferici, o ci dovranno essere forti svalutazioni del debito dei paesi insolventi e diversi paesi si troveranno nella necessità di sostenere le banche, perché le perdite bancarie saranno massicce.