09/02/12

Stiglitz: i primi a lasciare l'euro ne usciranno meglio


L'Observatoire de l'Europe pubblica un'intervista a Stiglitz, in cui il Nobel per l'economia manifesta una sfiducia oramai totale sull'euro, paragonando l'austerità ai salassi delle sanguisughe.
 

Il Premio Nobel per l'economia, noto per le sue posizioni keynesiane, paragona la pratica attuale dell'austerità ai "salassi della medicina medievale." Egli ritiene che solo gli investimenti pubblici possono interrompere questa spirale verso il basso.

Che Joseph Stiglitz, Premio Nobel dell'economia, noto per le sue posizioni anticonformiste, si distinguesse per la sua analisi sulla crisi Europea, è cosa logica. Durante il Forum finanziario Asiatico di Hong Kong, tenutosi a fine gennaio, tuttavia, il famoso economista ha avuto parole di un pessimismo raro a proposito del continente. Per lui, i funzionari Europei, sotto la pressione di un
dubbio consensus finanziario, stanno portando i loro paesi nel caos, e la moneta unica verso una sparizione quasi inevitabile.


L'Europa, a giudizio dell'economista, sta per "restituire il favore agli Stati Uniti", esportando a sua volta una crisi sempre più complessa e totale. Le ragioni: politiche di austerità "chiaramente insostenibili". Invece di portare a termine, nel 2010, la struttura politica che avrebbe reso l'area dell'euro coerente e sostenibile, i paesi Europei hanno imposto alla Grecia una cintura stretta che ha solo aumentato il peso del suo debito - perché il crollo dell'economia ha abbattuto le entrate fiscali. "Benché l'austerità non dia frutti, la risposta politica è quella di chiederne sempre di più", ha criticato il professore della Columbia American University . Egli paragona queste politiche a "la pratica del salasso nella medicina medievale." In definitiva, “la crisi vede vacillare paesi come Spagna e Irlanda, che prima della crisi avevano avanzi di bilancio".

Che fare? Aumentare le tasse per spendere di più, e giocare sull'effetto del moltiplicatore fiscale "alla base della teoria economica", dovrebbe moltiplicare sul PIL l'aumento della spesa pubblica "di un fattore da uno a tre".

L'urgenza vera è di ripensare l'architettura finanziaria globale, assicura Stiglitz. Con due parole chiave: regolamentazione e trasparenza. Regolamentazione, perché l'unico lungo periodo di stabilità finanziaria che il mondo ha conosciuto è quello seguito alla crisi del 1929, caratterizzato dalla presenza di forti salvaguardie. Dalla deregulation degli anni '80, "la frequenza delle crisi finanziarie continua ad accelerare." E il costo collettivo di queste crisi, dice Stiglitz, è "molto superiore a quello che sarebbe costata la attuazione di norme adeguate".

Per quanto riguarda la trasparenza, è più che mai necessaria per riportare la serenità nel mondo finanziario. Per convincersene basta guardare oggi al mercato dei CDS (credit default swaps, che assicurano un acquirente di titoli) relativi al debito sovrano Europeo. Oggi, nessuno è in grado di sapere come questi prodotti siano distribuiti nel mondo, avverte. Di qui la natura potenzialmente esplosiva di un default di un paese Europeo, che "potrebbe congelare i mercati globali del credito in modo paragonabile a quello che abbiamo vissuto nel 2008".

Infine, l'economista che, alla fine degli anni '90, criticava a ragione le politiche richieste dal FMI per aiutare i paesi Asiatici, ritiene che la domanda ovvia è "come finirà l'euro?". Fino a quando i cittadini Europei accetteranno questa pillola amara? si chiede, mentre la disoccupazione giovanile supera il 40% in Spagna dal 2008. E ricordando il destino del gold standard dopo la crisi del 1929, "i primi paesi ad averlo abbandonato sono quelli che ne sono usciti meglio."



23 commenti:

  1. Ma perchè vogliono continuare con una politica non politica? I nostri attuali governanti, non eletti da alcun popolo sovrano (sovrano poi su chi e /o cosa non si sà più!)ma richiesti ed inseriti ad arte da una leadership economico-totalitaria, vogliono ancora convincerci che uscire dall'euro è un errore, uno scenario apocalittico da non evocare.
    Invochiamo invece la fine di questa penosa pagina di storia contemporanea ricca di miserie e povera di nobiltà chiamata Eurolandia, fondata sul nulla ed eretta sulle spalle della povera gente. Non. si fugge da un fantasma(quello delle guerre, dell'odio razziale, delle bestialità consumate a danno di interi popoli) tentando di unire questi con una moneta... non ci riuscì Carlo Magno, che pure aveva nobili intenti, ne Napoleone ( o peggio Hitler!) con intenti molto meno nobili. troppe sono le divergenze di opinioni, troppo diversi gli orizzonti, troppo diversi, ancora, i popoli.
    Il ritorno alla sovranità monetaria significherebbe per ogni paese dimostrare al mondo ciò di cui è capace, le idee, i prodotti l'export insomma che, e parlo per il nostro Paese, sarebbe più che agevolato da una moneta non troppo forte. Sono stato certamente troppo prolisso, forse noioso ma volevo solo sfogarmi...perdonatemi!
    Carlo (ex europeista pentito)

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    1. Ciao Carlo, oramai anche Oscar Giannino sulla sua trasmissione a Radio 24 ha detto che non sa se alla Grecia convenga restare nell'euro!...il sistema della moneta unica non funziona! Non sarà facile l'uscita - ma è anche sbagliato insistere in un progetto che si è manifestato così difettoso. Questi politici stanno andando avanti da soli, per autoreferenzialità... ma possibile che non gli fischino le orecchie?

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    2. Il popolo sovrano non esiste più o, in Italia, non è mai esistito, tant'è vero che ci troviamo ad essere governati da persone, messe lì per fare il lavoro sporco che nessun partito, per paura di "sputtanarsi" avrebbe mai osato fare... riguardo alla moneta unica, sarebbe stata una gran bella cosa, se gli interessi di banchieri e altre lobbyes, non avessero riversato una speculazione infame sui popoli soggetti a questo tipo di cambiamento, già reso duro dall'inevitabile inflazione del denaro; gli effetti sono quelli che potrebbero derivare da una guerra mondiale ormai impossibile a farsi: l'azzeramento dei risparmi e delle proprietà , il rimescolamento pilotato delle carte, per favorire ancora i potenti e rendere sempre più deboli e assoggettabili, i popoli... Alex Pardo

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  2. Ciao Carmen,

    l'americano Stiglitz, considera giustamente, l'austerità europea, un auto-suicidio assistito, come un cristiano che ogni giorno ingerisce una pillola al cianuro, fino a che la dose accumulata, dopo i tanti danni fisiologici in serie, arriva a procurare il collasso istantaneo!!!!

    Piero Valerio nel suo blog, parlando del famigerato TARGET2, il sistema di regolamento e compensazione dei pagamenti fra le banche private e centrali dei 17 paesi, lo ha messo a confronto con il sistema di regolamento dei pagamenti americano detto ISA, e nella sua lucida e implacabile analisi ha espresso una delle cruciali differenze:

    "Altra differenza fondamentale, sia i debiti che i crediti che si formano durante l’anno non maturano interessi, mentre i distretti che a fine anno hanno avuto una perdita e risarcito il debito (molte volte elevando il livello di tassazione e il prelievo fiscale) ricevono dalla restante parte del sistema Federal Reserve un’uguale somma di denaro che dovrà essere trasferita agli stati più in difficoltà per rilanciare l’economia. Non si tratta semplicemente di una forma di solidarietà e assistenza, ma di un calcolo di politica fiscale e di un ragionamento macroeconomico molto spicciolo: se io non do una spinta finanziaria allo stato più tartassato sarà impossibile prevedere che si rilanci economicamente nell’anno successivo (ecco perché gli americani considerano l’aspirazione tutta europea all’austerità come una vera follia e giudicano non a torto i tecnocrati europei degli incompetenti e invasati in campo finanziario)".

    Invece quì in Europa vige la visionaria e mortifera ideologia, che lo Stato indebitato e tartassato, deve essere ancora più tartassato e spremuto fino all'ultima goccia di sangue, sacrificando così ogni possibilità di ripresa economica per quel medesimo Stato.

    In Europa comandano davvero degli "invasati".

    saluti, Nicola

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    1. E' una follia collettiva, concordo. Forse una follia telecomandata.

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  3. Possibile che nessuno commenti chi sono questi tecnocrati ..uomini delle banche . Dai tempi di Mose' col vitello d'ORO oggi sono i moderni Goldman ...il progetto è stampato su un Dollaro non sulla banconota da 100 .

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    1. Tanto per cominciare non si tratta di funzionari europei, ma dei GOVERNI europei riuniti in sede di Consiglio europeo o dei loro rappresentanti permanenti (COREPER), ossia funzionari NAZIONALI (!!) che fanno capo ai Ministeri nazionali degli affari esteri. TUTTE le decisioni sono prese dal Consiglio europeo nelle varie formazioni a seconda del soggetto trattati (ministri del lavoro, ministri dell'agricoltura, ecc.) e quindi tali decisioni sono prese DALLE MAGGIORANZE POLITICHE al potere al momento della deliberazione. L'emanazione di una normativa europea è un trucco sfruttato da molti governanti per far digerire riforme impopolari che non riuscirebbero a far passare senza poi perdere le elezioni al voto successivo.
      Smettetela quindi di parlare di prendervela con i funzionari europei o di parlare di eurotecnocrati, perché i funzionari non hanno alcun potere e possono solo elaborare documenti seguendo rigorosamente le direttive che sono loro impartite esplicitamente dai Commissari e dal Consiglio europeo. Gli stessi commissari della Commissione sono designati dai governi nazionali e portano avanti la linea del governo che li ha inviati a Bruxelles. E quando anche un Direttore generale osasse presentare un documento che non sia conforme alla linea decisa dal Commissario cui fa capo, questi non si fa scrupolo di 'rimetterlo al suo posto', come è successo in passato ad esempio con il Commissario inglese dell'agricoltura all'epoca della crisi della mucca pazza, che si dice abbia buttato fuori a calci il direttore che gli proponeva di vietare il consumo di carne bovina sospetta e di vietare la vendita di farine animali per bovini, perché avrebbe danneggiato gli allevatori e produttori inglesi. Successivamente il direttore fu sostituito in tutte le trattative dall'assistente del commissario...

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  4. Lui è un Nobel prize winner e io sono un incompetente, ma davvero Stiglitz pensa che la soluzione sia aumentare le tasse? Persone fisiche e aziende italiane sono tra le più tartassate AL MONDO da parte di uno stato ladro che usa il fisco per alimentare parassitismo e compravendita del consenso. Così facendo porta il sistema alla dissoluzione. Tanto la nostra classe dirigente ha già messo al sicuro i propri ingenti averi nei paradisi fiscali, dunque potrà prendere l'aereo un istante prima che l'aeroporto sprofondi tra i flutti. Mi spiace ma preferisco altri premi nobel meno keynesiani.
    Giacomo Consalez, Milano

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  5. Buongiorno Giacomo, secondo la teoria di Haavelmo, che mi pare sia un post keynesiano, la pressione fiscale può essere aumentata mantenendo il bilancio in pareggio per sostenere una spesa pubblica produttiva. Si promuove in questo caso una pressione fiscale che non vada a gravare sulle imprese e sul lavoro, ma sul capitale (che ha la minore propensione al consumo). E' chiaro che in Italia siamo ai limiti di una pressione fiscale mal distribuita.
    Per come la penso io, sarebbe meglio un deficit spending vero e proprio, che punti alla crescita e a ridimensionare il debito nel medio lungo. Naturalmente occorrerebbe sostenere il finanziamento dello stato con una banca centrale che punti anche all'occupazione. E controllare come lo stato spende.

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  6. In Italia non si toccano i monopoli privati e si fanno le liberalizzazioni! Lauti profitti a monopoli privati addirittura in mano estera. I monopoli naturali devono rimanere pubblici, invece sotto il peso dell'emergenza (shock economy) piano piano stiamo svendendo tutto e i nostri figli faranno i camerieri ai cinesi e ai tedeschi.

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  7. Abbandonare l'euro ? Roba da ricchi. Se lo facciamo noi finiamo con una svalutazione tremenda e senza materie prime citrvermmo in poco tempo a pagare la benzina 20.000 delle vecchie lire al litro (fai i conti nell'attruale conio). Si perchè la moneta si svaluterebbe immediatmntente e resteremmo al freddo. Anche il paragone col Gold standard non regge. Intanto perchè già ai tempo di Adam Smith le banche dei paesi ricchi emettevano valuta per 5-10 volte le loro riserve auree. Secondo perchè il primo paese ad abbandonare il gold standard fu la germania nel 1914.. finì in 9 anni a stampare le banconote da 5 miliardi di marchi.

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  8. Rispondo solo sul gold standard. Il Gold Standard fu abbandonato da tutti in occasione della I Guerra mondiale. Ma qui si parla del periodo degli anni '30, quando sotto i colpi della crisi economica i paesi uno dopo l'altro abbandonarono il gold standard per l'impossibilità di affrontare la grave deflazione interna che sarebbe stata necessaria per mantenere il cambio. Con il passare del tempo divenne sempre più chiaro che gli obiettivi interni avrebbero divuto prevalere su quelli esterni. Ci sono dei dati che dimostrano che i paesi che in questi anni uscirono per primi (GB e Svezia) subirono una svalutazione più contenuta e si ripresero prima come crescita. La Francia che uscì per ultima ne venne fuori peggio di tutti. La Germania si sa che con il regime nazista fece una politica di forte emissione monetaria per finanziare la spesa pubblica che la fece uscire in brevissimo tempo dalla crisi.

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  9. il socialismo e' una cosa seria e il nobel citato trova in esso la soluzione,ma da cio' che leggo non convince,infatti siamo in italia. forsee meglio parlare di sport o contro la politica.ma comunque si dovra' scegliere.

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  10. Solo qualche appunto. Stigliz non vive in Italia e i suoi interessi stanno altrove. Con l'entrata nell'euro noi italiani abbiamo perso il 50% del valore dei nostri soldi e con il ritorno alla lira ne perderemo ancora un 50%. Io sono contrario all'euro e all'Europa così come concepita sin dai padri fondatori (tutti massoni), ma il ritorno alla lira, per quanto amata, sarà un bagno di sangue per tutti e quelli che più ci rimetteranno saranno quelli con gli stipendi fissi (pensionati e il pubblico) e a seguire tutti gli altri. Ci sarà inoltre una colossale svalutazione di tutti i beni mobili ed immobili e un apprezzamento degli stessi stellari. Su queste cose è necessario fare chiarezza e sapere dove andare a sbattere il naso. Gli interventi statali proposti da Stiglitz hanno senso se tutto il sistema è organizzato a questo scopo e se le banche lavorano in questo senso. Il sistema bancario è però al collasso, hanno in pancia centinaia di miliardi di carta straccia e di garanzie immobiliari INVENDIBILI date loro dalle PMI.
    In questo scenario, mio malgrado, sono per una Europa unita, ma federale, non sulo stampo degli Usa, ma su quella dei Lander tedeschi. Una politica unica e una fiscalizzazione correlata al paese d'origine. Una banca europea PUBBLICA e non privata che dipenda direttamente dagli europei per gli interessi dell'Europa e non delle varie logge massoniche che la gestiscono. Insomma in poche parole una Europa diversa sostanzialmente da quella attuale, in cui il rappresentante è eletto dal popolo e non è gestito da una commissione di plutocrati eletti dalle varie lobbies.
    Ma per far questo è necessario scalzare l'impronta atlantista e riorganizzare il sistema dal suo interno tagliando quelle ramaglie troppo intrecciate con interessi extraeuropei.

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    1. Non credo agli interessi degli Americani contro l'euro, perché la ripercussioni della crisi finanziaria che deriverebbe dal crollo dell'euro sarebbero pesanti anche per loro.

      Invece di guardare oltre oceano, guardiamo bene a cosa succede nel nostro cortile di casa. L'euro è una moneta unica impossibile da reggere tra paesi dalle economie troppo diverse. O meglio, si può reggere a costi altissimi per le economie che per un motivo o per l'altro sono meno competitive ( i motivi della minore competitività sono tutti da approfondire, e non risiedono nella storiella della cicala e della formica).

      Ogni paese che ancorato a una moneta forte non regge il cambio prima o dopo è stato costretto a uscire e svalutare, e come dice Stiglitz è meglio prima che dopo.

      Si dice che uscendo ci sarebbe una fortissima inflazione, ma ricordiamoci che quando abbiamo svalutato nel 92 l'inflazione non c'è stata.
      Si parla di svalutazione di beni immobili. Perché, cos'è questo che stiamo vivendo adesso se non un vero crollo del mercato immobiliare?

      Quando si parla dei costi troppo alti da pagare per un'uscita dall'euro-trappola, questi possono essere valutati correttamante solo mettendo sull'altro piatto della bilancia i costi da sopportare per restare nell'euro.

      E i costi per restare nell'euro li stiamo vedendo, sono pesantissimi. Ce ne rendiamo conto che stiamo cedendo a una colonizzazione Tedesca?

      L'Europa unita e federale non esiste che nel mondo dei sogni. Qui parlano di un ministro delle finanze europeo che dal centro imponga il fiscal compact, che vuol dire politiche di austerità e recessione quel che basta per ridurci in povertà e farci comprare tutte le nostre risorse a quattro soldi.

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  11. non è finanza e non è politica, tutto questo turbinio e solo lotta di classe: quella dei ricchi contro i poveri.
    ma tranquilli, non vinceranno perchè la voracità insita nel loro dna li porterà ad autodistruggersi - anche se, purtroppo, a noi ci hanno già distrutto

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  12. la politica come noi la conosciamo non estite più, i governi di tutto il mondo sono sottomessi dalle multinazionali e dalle banche che fanno i loro interessi senza scrupolo alcuno e senza etica hanno riempito il mondo di carta(cds) che non ha nessun valore, poi adesso vogliono stampare altra carta per venire fuori dalla crisi. questo ci salverà?
    i popoli che hanno beneficato di tutto questo (europa america giappone) a discapito dei paesi più poveri, stanno ora subendo la loro stessa moneta, la cina è già da anni la locomotiva del mondo, senza se e senza ma! forse dovremmo riflettere sulla situazione globale per poter vedere una via di uscita che non preveda un'implosione economica dei paesi cosidetti occidenali.
    i nostri amministratori devono fare delle leggi che limitino qeuste speculazioni a livello mondiale, ma purtroppo sono loro i primi che hanno conflitti di interesse con queste multinazionali. il capitalismo puro come è stato concepito, cioè non prevede l'intervento da parte del governo nella finanza, non può più reggere.
    voi cosa ne pensate?

    ps
    scusate se ho fatto un pò di confusione ma volevo dire troppe cose in una sola volta.

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  13. Io ce l'avrei un modo pazzesco per risollevare l'economia del nostro paese. Ci sono moltissime persone che hanno soldi alla posta e in banca. Quelli che li hanno a casa sotto il materasso non possono essere conteggiati, ma gli altri si. Ci sono persone che percepiscono pensioni belle corpose ma che tengono ferme nei loro conti correnti, oppure ci sono persone che percepiscono delle cifre corpose da degli affitti di immobili comprati anni addietro, ma che anche queste cifre rimangono ferme, se percepite tramite regolari contratti nei conti correnti, se percepiti in nero in nero sotto il materasso. Questo accade perchè il nostro paese è invaso da persone che rami non spendono più perchè questo ma di fare è nella mentalità delle persone anziane. Ma ci sono anche persone giovani che bloccano i loro risparmi per sua della crisi, al loro volta alimentandola sempre di più. Bene, io obbligherei tutti e ribadisco tutti, a spendere obbligatoriamente un terzo della cifra in loro possesso sotto forma di risparmio. Da spendere nel più casuale dei modi, ognuno può comparare quello che vuole, ma dev'essere documentato da un assegno ed una relativa fattura. Si possono spendere per le ristrutturazioni, per nuove auto, per le seconde case, per nuovi mobili, elettrodomestici, tecnologia, vacanze, cure, viaggi, studi, abbigliamento, nuovi macchinari per il proprio lavoro, veicoli da lavoro qualunque cosa venisse in mente a chiunque. Se tutti facessimo una cosa del genere daremmo una spinta all'economia in un modo esplosivo, ci sarebbe un'impennata di circolazione di soldi tale da far lievitare in un colpo solo introito fiscale e lavoro, ma una cosa sarebbe fondamentale, spendere i nostri soldi nel nostro paese. Perchè i soldi è qui che devono girare non fuori dal nostro paese, che già ne girano troppi fuori del nostro paese.

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    1. Caro anonimo, il tuo modo per risolvere la crisi è sì pazzesco - ma non tanto perché non fattibile, quanto perché un tantino fuori dalla realtà.

      Tieni presente che nell'ultimo decennio il reddito reale in Italia è aumentato dello...0 (zero) percento, e che per mantenere i consumi le famiglie Italiane hanno cominciato a indebitarsi.
      Guarda qua:
      http://www.prestiti.it/ufficio-stampa/comunicati/360mila-pensionati-hanno-fatto-domanda-di-prestito
      i prestiti richiesti dai pensionati sono aumentati - e si tratta di prestiti fatti per motivi di liquidità, cioè per far fronte alle spese ordinarie.

      Il problema che sta vivendo il nostro paese è legato alla recessione, alla diminuzione dei redditi e della produzione, a causa della crisi di bilancia dei pagamenti indotta dall'euro, e in seconda battuta alla crisi del debito pubblico conseguente alla perdita della sovranità nell'emissione della moneta.

      Se non si affrontano questi problemi, temo che non se ne esca.

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    2. Caro Anonimo, la tua ricetta era stata proposta, in termini meno chiari (in questo almeno apprezzo la tua proposta)da tale Berlusconi Silvio (comprate, comprate, comprate). La verità è che oggi chi ha risparmiato nel corso di una vita è in grado di pagare l'IMU (imposta patrimoniale si paga con il patrimonio). Gli altri saltano.
      Carlo

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    3. All'avvicinarsi del giorno X della spesa coercitiva tutti i negozi triplicherebbero i prezzi, sicuri che cmq la gente è obbligata a spendere..

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  14. Coinciso ma efficace.

    Il problema, credo, sia il fatto di voler far diventare l'europa gli Stati Uniti Europei, senza essersi accorti che gli USA hanno una vera politica-economica comunitaria e non qualche inutile parlamentare europeo (che non puo nemmeno legiferare, e per opporsi all'approvazione di una legge da parte della commissione europea (ovviamente capeggiata da sconosciuti privati) deve votare all'unanimità) o di un presunto presidente del UE eletto da chi probabilmente ha eletto M.Monti (di certo non parlo della mummia Napoletano).
    Il punto e che in europa esistono usanze culture economie che sono state isolate l'una dalle altre per migliaia di anni e di colpo si pretende che paesi ricchi e con grandi imprese e servizi (che possedevano moneta forte simil euro) possano convivere in un unica economia con paesi come l'Italia e la Spagna che sono sopravvissuti in questi ultimi decenni svalutando la propria moneta per essere più competitivi sul mercato ex estero europeo. Credo che sia ovvio per chiunque abbia studiato economia che Francia e Germania (grazie inglesi che non avete adottato l'euro) sono gli unici paesi che ci ricavano perché avevano monete forti tipo euro, e adesso però non hanno più (scusate il termine) QUEI ROMPI COGLIONI DEGLI ITALIANI, SPAGNOLI Etc. che svalutavano la moneta sovrana e impedivano al'oligarchia mercantile Franco-Tedesca di dividersi il mercato europeo, ORA NON HANNO PIU I BASTONI FRA LE RUOTE.

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  15. Da ignorante, sarebbe possibile lasciare l'euro per entrare (se ci accettano) nei BRICS ? .... la I c'e gia :)

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