Voci dalla Germania traduce una critica dell'economista Mark Schieritz al professor Sinn sui pericoli del sistema TARGET 2: le sue osservazioni sono partigiane e semplicistiche, fatte per attirare applausi dalla curva Nord...
Mi volevo
interessare di altre questioni ma dopo aver letto l'intervista al
Professor Sinn sulla FAZ credo siano necessarie alcune righe sul sistema
Target e la politica monetaria della BCE. Considero Sinn un brillante
economista ma ritengo il suo ruolo pubblico un problema. E poiché so già
che nei prossimi giorni almeno 10 deputati della CDU senza alcuna idea
di macroeconomia ripeteranno le sue tesi ( nel caso non le abbiano già
ricevute per posta con chiare raccomandazioni sulla prossima votazione
sul pacchetto di salvataggio), ritengo la cosa di interesse pubblico e
quindi meritevole di essere approfondita.
Sinn ha ricevuto dalla FAZ una pagina intera per la sua critica fondamentale all'unione monetaria.
La sua intervista contiene molti pensieri intelligenti ma anche una
lunga serie di mezze verità ed esagerazioni che drammatizzano la
situazione e provocano risentimenti. Cominciamo.
Sui rischi della Banca Centrale Sinn scrive:
Secondo le
mie informazioni, la BCE ha accettato queste obbligazioni come garanzia
ad un valore che è un multiplo del valore di mercato attuale di questi
titoli.
Dal sito della BCE invece:
The
Eurosystem applies “valuation haircuts” in the valuation of underlying
assets. This implies that the value of the underlying asset is
calculated as the market value of the asset less a certain percentage
(haircut).
L'eurosistema
accetta titoli del debito di stato al valore di mercato e da questi
detrae ancora un margine di sicurezza (qui non stiamo parlando del
programma SMP, nel quale vengono acquistati i titoli al prezzo di
mercato e nel quale non vengono utilizzati come garanzia). Non bisogna
credere a tutto quello che dice la BCE e forse Sinn ha informazioni in
merito a truffe nella Banca Centrale. Questo sarebbe uno scandalo, ma
dovrebbe rivelare la loro identità. Il punto è: nessuno afferma che la
politica monetaria è priva di rischi, ma perché Sinn non si accontenta
di analizzare i rischi, invece di gonfiarli?
Ci sono altri punti, ad esempio questo:
Le banche
private sarebbero pronte a fare credito al sud Europa con un premio di
rischio del 4 o 5%, ma dalla stampante di denaro della BCE ottengono
credito al 1%.
Il sud Europa,
almeno per quanto riguarda gli stati, non riceve denaro dalla stampante
della BCE. La BCE presta denaro alle banche al 1% che e in alcuni casi
riprestano questo denaro agli stati, ma non al 1%. Non conosco nessuna
asta spagnola o italiana, presso la quale lo stato si è finanziato al
1%. Naturalmente questo facilita l'indebitamento degli stati, e questo
può essere criticato. Ma Sinn enfatizza eccessivamente questo aspetto.
E con questo
siamo al cuore dell'intervista. Sinn argomenta che i generosi flussi di
rifinanziamento della BCE sostituiscono i movimenti di capitale verso il
sud Europa. Questo lo considera negativo, perché gli attivi della
Germania verso l'estero sono sempre meno crediti verso privati e sempre
piu' crediti verso l'Eurosistema.
Per comprendere
questo devo fare una piccola digressione. Un paese con un un avanzo
commerciale come la Germania, accumula delle attività verso l'estero.
Questa cosidetta posizione netta sull'estero, - se si vuole, i risparmi
cumulativi in eccesso di un paese - ammonta a circa 877 miliardi di
Euro. Secondo la teoria economica neoclassica per una società tendente
all'invecchiamento è sensato mantenere all'estero così tanto denaro da
poter ritirare in età di pensionamento, con il quale saranno poi
finanziati i propri consumi. Secondo Sinn non sono piu' le banche
private ad indebitarsi direttamente con noi, ma mediante l'Eurosistema
sarà la Banca Centrale italiana a intermediare il denaro.
Ad oggi la metà dei crediti tedeschi netti verso l'estero sono composti al 50% da crediti della Bundesbank verso la BCE.
Già oggi la
metà delle attività nette sull'estero tedesche si compone di crediti
della Bundesbank verso il sistema della BCE. Se gli sviluppi seguissero
la volontà della BCE, anche l'altra metà potrebbe essere impiegata ben
presto in questo modo...I risparmi non torneranno realmente indietro. Se
l'Euro si disintegra, nessuno potrà vivere in vecchiaia dei crediti
verso il sistema Target, qualsiasi trucco possa essere inventato dai
nostri contabili.
Effettivamente
la struttura del debito è cambiata. Ma che cosa succede con i crediti
verso i privati esteri se l'Euro dovesse dissolversi? Una banca italiana
ci ripagherebbe dell'intero importo indietro? Naturalmente no. La banca
sarebbe esattamente fallita, e avrebbe al massimo qualche lira in
cassaforte. Se l'Euro dovesse dissolversi, una larga parte dei nostri
crediti verso l'estero scomparirebbe, spazzati via. Non importa se il
credito era verso la Banca d'Italia o verso Banca Intesa. Sinn non
argomenta in maniera controfattuale, usa invece critiche a buon mercato.
Si potrebbe
arrivare alle conclusioni opposte: la politica di salvataggio ha
mantenuto i nostri patner commerciali in grado di pagare le nostre
esportazioni. Quando in futuro il denaro tornerà a muoversi verso il sud
Europa , allora spariranno anche i saldi del sistema Target e la BCE
potrà interrompere le attività di rifinanziamento. E poi viviamo in
un'unione monetaria. La BCE non è la banca centrale tedesca ma quella di
tutta Europa, e non possiamo impedire alle banche italiane, se ne hanno
bisogno, di ricorrere al rifinanziamento della BCE. Per questa ragione
esistono le banche centrali.
Bisognerebbe
scrivere poi un paragrafo a sé sul tono usato dal Professor Sinn. Come
ad esempio le stampanti sempre calde della BCE, oppure il consiglio
della BCE nella mani del Club Med etc. Conosco bene questo mestiere e
so che bisogna trovare immagini a portata di mano e quelle di Sinn sono a
portata di mano, ma suscitano associazioni nazionali. Quasi tutte.
Ottiene così facili applausi da una delle curve che non lo fanno sentire
a disagio.
Ancora una
volta: ci sono buoni argomenti pro e contro l'Euro. Questo non mi
interessa. A me interessa il modo in cui si discute, che io considero
importante quanto il contenuto stesso della discussione.
Chiedo scusa, non vorrei assumere toni eccessivi, ma queste "obiezioni" a Sinn sono di una povertà disarmante.
RispondiEliminaL'argomento TARGET2 non è certo facile, ma Mark Schieritz lo banalizza al punto che tutto ciò che ne dice sta nella frase "Un paese con un un avanzo commerciale come la Germania accumula delle attività verso l'estero"!
Tutto sommato, mi sembrano più serie le critiche di Ulrich Bindseil, tradotte da Voci dalla Germania il 24 febbraio, anche se non mi convincono del tutto.
Seguo da poco il blog e non so se l'argomento TARGET2 è stato trattato meglio in passato.
Nel caso, potrei proporre una sintesi del suo funzionamento, della posizione di Sinn, delle obiezioni di critici più seri (come Buiter), della replica di Sinn, magari anche delle critiche di Bindseil.
Mah...Oscar Giannino in Radio 24 ha tanto enfatizzato questo articolo, che io stessa (che ne avevo consigliato la traduzione a VocidallaGermania) ne sono rimasta un po' delusa. Comunque il giovane economista Tedesco ribatte a dei veri e propri errori volontari di Sinn, e poi tutto l'articolo vale questa frase:
Elimina"la politica di salvataggio ha mantenuto i nostri patner commerciali in grado di pagare le nostre esportazioni..." eh, già!