12/02/17

Bloomberg: perché gli Italiani potrebbero essere i veri sconfitti dell'euro

Un breve articolo di Bloomberg mostra che gli italiani sono i maggiori perdenti dell'era dell'euro: l'Italia è l'unico paese tra i 19 membri ad aver ancora un PIL reale pro-capite più basso rispetto a 18 anni fa, quando è stato adottato l'euro. Persino nella Grecia massacrata dalle politiche di austerità imposte dai creditori il PIL reale pro-capite è ora leggermente salito - dopo una devastante depressione -  rispetto a 18 anni fa.  Un'ulteriore conferma che per l'Italia riprendersi la propria moneta e il proprio futuro è una questione vitale.

 

di Lorenzo Totaro e Giovanni Salzano, 3 febbraio 2017

Quasi due decenni dopo la creazione della moneta unica, gli italiani si stanno dimostrando i grandi perdenti tra i 19 paesi membri dell'eurozona.

Secondo i calcoli di Bloomberg, sulla base dei dati fino al 2015 e le stime per il 2016 forniti dall'ufficio di statistica dell'Unione europea, il prodotto interno lordo pro capite in termini reali si è ridotto dello 0,4 per cento negli ultimi 18 anni. Mentre a partire dal 1998 l'economia italiana è cresciuta del 6,2 per cento, nello stesso periodo la sua popolazione è aumentata del 6,6 per cento  - così si spiega la caduta del Pil pro-capite.

[caption id="" align="alignnone" width="1024"] La parte del leone e la parte dell'agnello - in arancione la contrazione del PIL real pro-capite tra il 1998 e il 2016, in blu l'espansione del PIL reale pro-capite nello stesso periodo[/caption]

"Il confronto con gli altri paesi mostra chiaramente che nel periodo considerato l'economia italiana è cresciuta a un ritmo troppo lento", ha detto Loredana Federico, economista presso Banca UniCredit AG a Milano. "Per l'Italia sarà molto difficile negli anni a venire chiudere  il divario con le altre economie, che sono già tornate al livello pre-crisi o addirittura lo hanno superato".

Undici paesi membri dell'UE hanno introdotto l'euro come moneta di conto nel gennaio 1999; ad essi si è poi unita la Grecia. Le banconote e le monete attuali hanno cominciato a circolare nel gennaio 2002, e da allora la zona ha continuato ad estendersi, fino alla Lituania che è diventata il 19° membro.

[caption id="" align="alignnone" width="1024"] La Germania guida la fuga - il PIL reale pro capite dell'Italia è ancora inferiore al livello del 1998[/caption]

Il PIL pro-capite in Italia è andato ancora peggio che in Grecia, paese duramente colpito dalla crisi finanziaria. Le stime di Bloomberg mostrano che il valore di tutti i beni e servizi prodotti in quel paese è aumentato del 4 per cento su base individuale negli ultimi 18 anni.

In Germania, l'economia più grande della zona euro, il Pil pro-capite è aumentato del 26,1 per cento dal 1998. Questo rende i cittadini della nazione della Cancelliera Angela Merkel i vincitori tra tutte le principali economie del blocco.

3 commenti:

  1. Alberto Capece16 feb 2017, 09:43:00

    Ma siamo proprio sicuri che queste "misurazioni" siano realistiche? O che abbiano davvero un senso? Il Pil è una misura ormai contestata da molti economisti, presenta tutte le possibilità di manipolazione inerenti alle rilevazioni per campione, contiene sempre più voci che richiedono valutazioni puramente ipotetiche ed è ampiamente condizionato dall'economia di carta, ovvero dal settore finanziario. Per cui francamente non ha più alcun senso parlare di pil pro capite visto che in Paesi dove il terziario la fa da padrone assoluto qualsiasi cambiamento societario (ed è solo un esempio) porta teoricamente soldi nelle tasche dei cittadini, anche se spesso è in realtà una rapina a danno degli stessi..

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  2. Francesco Razzauti17 feb 2017, 01:17:00

    Mi sembra che l'articolo non punti a validare i valori del PIL pro-capite, ma a mettere in evidenza che l'andamento di un indicatore di riferimento (seppur criticabile) della "ricchezza" di un paese dimostra di quanto l'Euro è stato una disgrazia per L'Italia.
    Questo è il messaggio e mi sembra chiaro. Quindi mi sembra del tutto inutile stare a criticare se sia giusto utilizzare il PIL
    pro-capite o qualche altro indicatore.

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  3. Federico Mangiantini12 mar 2017, 23:44:00

    Me lo merito. Mi ero ripromesso di non leggere i commenti agli articoli ma l'ho rifatto. Ed ecco il risultato ... nausea e pessimismo nero

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