25/05/11

Rischi Enormi nel Bilancio della BCE: il Prezzo Nascosto del Salvataggio dell'Euro

Articolo-Bomba di Der Spiegel che mette in piazza i panni sporchi della BCE e dà ragione agli Irlandesi che non vogliono salvare le banche.
di Matthias Brendel and Christoph Pauly
24 maggio 2011

Mentre l'Europa si preoccupa di un eventuale ristrutturazione del debito della Grecia, enormi rischi si annidano altrove - nel bilancio della Banca centrale europea. Il guardiano della moneta unica ha assunto un valore di miliardi di euro di titoli a rischio, come garanzia di finanziamenti per sostenere le banche dei paesi in crisi.

Sui 
verdi campi  vicino a Carriglas, a metà strada tra Dublino e la costa occidentale d'Irlanda, il vento fischia stranamente in mezzo a file di case costruite a metà.  La maggior parte di questi edifici sono senza tetto, con le nude pareti esposte alle intemperie. Anche i mediatori immobiliari e gli uffici tecnici se ne sono andati. Quasi nessuno a Carriglas crede che le case saranno mai finite.

Ci sono molte di queste città fantasma in Irlanda, di cui 77 nella sola piccola contea di Longford, che comprende Carriglas. Potrebbero finire per costare ai contribuenti tedeschi un sacco di soldi, come parte del conto da pagare per salvare l'euro.

Questo conto contiene molte incognite, ma quasi nessuna è nebulosa come il gigantesco rischio in agguato nel bilancio della Banca Centrale Europea (BCE), a Francoforte. Molti crediti inesigibili sono finiti ormai su quel bilancio, tra cui quelli che sono stati utilizzati per costruire case come quelle di Carriglas, e altrove. Nessuno sa quanto valgono oggi - e apparentemente nessuno vuole veramente saperlo.

Dall'inizio della crisi finanziaria, le banche in paesi come Irlanda, Portogallo, Spagna e Grecia hanno scaricato i rischi per un importo di diverse centinaia di miliardi di euro sulle banche centrali. Le banche centrali hanno distribuito somme ingenti alle istituzioni finanziarie dei loro paesi per impedir loro di crollare. Hanno accettato dei titoli in garanzia, molti dei quali sono “non particolarmente preziosi” - per usare un eufemismo.

Rischi trasferiti alla BCE

Questi rischi sono ora sui libri della BCE in quanto le banche centrali dei paesi dell'euro non sono autonome, ma sono parte integrante del SEBC. Quando le banche in Irlanda vanno in bancarotta ed i loro titoli non valgono abbastanza, i paesi euro devono collettivamente ripagare la perdita. La Banca Centrale tedesca, la Bundesbank, ha una quota del 27 per cento del capitale della BCE, il che significa che dovrebbe pagare per oltre un quarto di tutte le perdite.

Per il 2010 e i due anni seguenti, la Bundesbank ha già deciso di costituire riserve per un totale di € 4,9 miliardi (7 miliardi di dollari) per coprire i possibili rischi. Il fallimento di un paese come la Grecia, che porterebbe quasi inevitabilmente al fallimento di alcune banche greche, aumenterebbe notevolmente il conto, perché la BCE si ritiene che abbia acquistato titoli di Stato greci per € 47 miliardi. Inoltre, entro la fine di aprile, la BCE ha speso circa € 9 miliardi per il rifinanziamento delle banche greche.

L'ex presidente della Bundesbank Axel Weber ha criticato il programma della BCE di acquistare titoli di stato emessi da Stati dell'eurozona in difficoltà. In caso di fallimento o anche di una dilazione di pagamento, la BCE ne sarebbe direttamente interessata.

Ma rischi anche maggiori si annidano nei conti delle banche commerciali. La BCE ha accettato i cosiddetti asset-backed securities (ABS) come garanzia. All'inizio dell'anno, questi titoli erano pari a € 480 miliardi. Sono stati proprio gli asset-backed-securities che hanno innescato la crisi immobiliare negli Stati Uniti. Ora stanno minando l'umore e lo stato patrimoniale della BCE.

Nessun esperto può dire come la BCE possa disfarsi di questi titoli senza infliggere un colpo mortale al sistema bancario europeo. La BCE è in una situazione senza via d'uscita, ora che è diventata una enorme bad bank o, in altre parole, una discarica per crediti inesigibili, compresi quelli provenienti dall' Irlanda.

L'Irlanda non è ancora salva, nonostante il Bailout

L'Isola di Smeraldo ha sperimentato un boom senza precedenti che si è concluso nel 2007, seguito da un crollo altrettanto grave. Squali immobiliari irresponsabili, banchieri senza scrupoli e politici populisti hanno rovinato le finanze del paese. E' stato costretto a spendere 70 miliardi  di € a sostegno delle sue banche. Nel novembre del 2010, gli europei sono venuti in soccorso degli irlandesi con 85 miliardi di € dal loro fondo di salvataggio comune. Ma l'Irlanda è ancora lontana dall'essere in salvo.

Filiali di banche costeggiano la strada principale della piccola cittadina di Longford. I prestiti non sono più disponibili qui, dice un dipendente della EBS Building Society, osservando che al giorno d'oggi la banca accetta solo i depositi a risparmio. Un opuscolo informativo blu sul tavolo spiega cosa possono fare i mutuatari che incontrano difficoltà finanziarie. "Per favore non ignorate il problema", l'opuscolo implora.

Ma sempre più irlandesi hanno semplicemente ignorato il problema e hanno smesso di effettuare i pagamenti sui loro prestiti. Come altre banche in Irlanda, EBS - che ha rilasciato più di un quinto di tutti i mutui irlandesi - ha dovuto essere salvata dal governo irlandese.

Il fatto che EBS, una banca relativamente piccola specializzata in mutui per la casa, sia stata in grado di emettere così tanti mutui è il risultato di una pratica che era comune prima della crisi e alla fine ha quasi portato al collasso del sistema finanziario.

I prestiti ipotecari sono state impacchettati in pacchetti che valgono miliardi, trasferendo i relativi rischi ai mercati internazionali dei capitali. Sono scomparsi dai libri delle banche, permettendo a finanziatori come EBS di fornire ancora altri finanziamenti  immobiliari nel paese. Sino al 2007, le compagnie assicurative tedesche e le casse di risparmio, in particolare, hanno acquistato titoli irlandesi garantiti da ipoteche residenziali.

Tuttavia, nel 2008, gli investitori internazionali hanno cominciato a diventare sempre più nervosi. Gli asset-backed-securities della EBS - noti come Emerald 1, 2 e 3 - improvvisamente sono scivolati in territorio negativo.

Una bomba a orologeria irlandese

Ma gli irlandesi apparentemente avevano una soluzione. "Abbiamo voluto mantenere le nostre buone relazioni con i nostri vecchi partners commerciali", dice uno degli esperti nei prestiti. Nella primavera del 2008, gli investitori hanno riscattato Emerald 1, 2 e 3, e EBS ha ripreso temporaneamente parte dei prestiti ipotecari. Gli investitori non potevano credere alla loro buona sorte. Poi EBS ha confezionato i prestiti delle asset-backed securities con altri mutui, creando Emerald 5, una bomba a orologeria irlandese contenente circa € 2 miliardi di prestiti.

Ma, nel 2008, gli investitori internazionali non erano più interessati a questo tipo di titoli. Gli asset-back-securities erano già state visti come tossici, e il mercato era crollato. Ma EBS sapeva che la BCE aveva promesso di accettare tali titoli come collaterale per denaro fresco.

"Non avevamo abbastanza titoli da presentare alla BCE, così abbiamo costruito Emerald 5," dice il dipendente EBS. Molti altri hanno fatto lo stesso.

Secondo l'Associazione per i Mercati Finanziari in Europa (AFME), il valore nominale degli asset-backed-securities lanciati di nuovo sul mercato europeo nel 2010 ammontava alla bella sommetta di € 380 miliardi di euro. Tuttavia, la maggior parte di questi titoli, del valore di € 292 miliardi, non sono mai stati messi in vendita. Invece, sono serviti a un particolare obiettivo: ottenere denaro fresco da parte delle banche centrali.

Secondo i dati AFME, il valore totale di tutti gli asset-backed-securities in circolazione nella zona dell'euro e nel Regno Unito è quasi inimmaginabile, € 1,8 trilioni. Naturalmente, non tutti gli asset-backed-securities sono tossici. Le banche tedesche, per esempio, hanno messo insieme piccoli prestiti per l'auto o per il business, per alleggerire la pressione sui loro bilanci. Ma i titoli che sono finiti alla BCE da parte di paesi periferici come la Grecia o l'Irlanda sono spesso di discutibile valore. La banca centrale sostiene dei prestatori che in realtà non sono più vitali. E le bombe continuano a spuntare.

Tre anni dopo il lancio, le cose hanno cominciato ad andare male per Emerald 5. L'otto per cento dei mutuatari sono più di tre mesi in ritardo nei pagamenti dei prestiti, e di questi, un terzo hanno un ritardo di più di 12 mesi.

L'agenzia di rating Moody's ha ridotto il rating di Emerald 5 ad A1 e ha annunciato un ulteriore declassamento ad A3 a meno che i titoli non trovino presto nuovi sostenitori. Secondo le regole attuali, se scendono sotto un rating di A, non possono più essere presentati alla BCE. E poi?

La BCE sa quanto sono sicure le sue garanzie?

La BCE ha una lista di "crediti esigibili", una sorta di sigillo di approvazione per titoli. Ogni grande banca della zona euro deve avere dei titoli del genere, come obbligazioni o titoli di stato, altrimenti sarebbe esclusa dal mercato monetario. Ci sono attualmente 28.708 titoli nella lista della BCE, per un valore totale di € 14 miliardi alla fine del 2010.

Le banche centrali nazionali determinano quali titoli sono iscritti nell'elenco e a quali condizioni. "La BCE non ha l'obbligo di sorvegliare le banche centrali, né ha la possibilità di monitorare le singole banche centrali", spiega un portavoce della BCE.
In altre parole, il presidente della Bce Jean-Claude Trichet non può nemmeno sapere esattamente che tipo di rischi assume. In linea di principio, le condizioni per i titoli investment-grade della BCE sono indicate in un documento di 37 pagine, aggiornato a febbraio. Per mantenere i rischi per le banche centrali in termini ragionevoli, le percentuali degli sconti sulle garanzie dei titoli sono molto alte, fino al 69,5 per cento del valore di un titolo.

Tuttavia, la misura in cui le singole banche centrali si attengono strettamente a queste regole varia. Questo porta a irregolarità che non dovrebbero verificarsi in una banca, per non parlare di una banca centrale.
Ad esempio, Depfa Bank, la filiale irlandese della banca tedesca HRE travolta dallo scandalo, aveva 78 titoli collocati nella lista della BCE dei titoli esigibili, a febbraio. Secondo i documenti ottenuti da Spiegel , il 25 di tali titoli non sembra  siano stati sufficientemente scontati.

Lo schema di sopravvalutare le garanzie reali

Un'inchiesta su questi titoli non correttamente valutati ha ottenuto questa disinvolta risposta da parte della Banca Centrale d'Irlanda: "Grazie per le informazioni. Lo sconto per XS0226100310 dovrebbe essere il 46 per cento. Si applicherà lo sconto nei prossimi giorni..." Ciò significa  che i proprietari dei titoli avrebbero potuto prendere in prestito circa il 20 per cento di denaro in meno da parte della BCE.

Solo  una seconda inchiesta ha svegliato i banchieri centrali irlandesi. Il 28 febbraio, hanno quasi raddoppiato gli sconti di 21 titoli aggiuntivi Depfa. Solo tre titoli, per i quali era responsabile la Banca Centrale del Lussemburgo, inizialmente sono sfuggiti a questo destino. Come risultato, i proprietari dei titoli Depfa inizialmente hanno risparmiato perdite fino a € 10 milioni - fino al 1 aprile, quando anche il Lussemburgo si è aggiornato. "Il rating dei titoli Depfa è stata modificato all'inizio di aprile, il che ha portato a un aggiornamento dello sconto", ha detto la Banca centrale del Lussemburgo, osservando che ciò è conforme alle regole attuali del sistema euro.

La Banca Centrale Irlandese ha chiuso un occhio per settimane su altri due strumenti di debito emessi dal creditore ipotecario irlandese EBS, dal valore nominale complessivo di € 1,3 miliardi. Anche se gli strumenti avevano solo un rating B, sono stati valutati come titoli di prima classe. "Non siamo a conoscenza di questo", ha detto la banca centrale.

Dopo essere stati ripetutamente interrogati su questa discrepanza, EBS infine si è impegnato con Fitch Ratings, che l'11 aprile ha prontamente classificato entrambi i titoli con il rating di "A-". Questo schema è stato ripetuto più volte. La qualità di un titolo veniva testata, la banca centrale veniva contattata, ci ringraziava per il servizio e poi regolava il valore di bilancio della garanzia.

Tale sciatteria, involontaria o intenzionale che sia, non mette in buona luce la BCE e le banche centrali affiliate. Dimostra inoltre che gli incentivi alle agenzie di rating, che raccolgono grosse somme di denaro ogni volta che danno il rating sui titoli, sono discutibili.
Anche se linee guida più rigorose per le banche centrali sono entrate in vigore il 1 ° marzo 2011, nessuno sembra averci fatto molta attenzione. La Banca centrale del Lussemburgo, per esempio, ha ancora collocato 197 asset-backed-securities sulla lista BCE il 4 marzo. Dopo che sono state effettuate diverse indagini, l'8 marzo il numero è stato ridotto a 179, e il 16 marzo a 146.

La qualità dei titoli dati in garanzia dalla banca centrale olandese sembra molto più alta. L'8 marzo, Fitch ha valutato 281 asset-backed securities detenuti dalla banca centrale, dando il suo rating superiore di AAA a 54 di questi. Tali titoli erano stati rivisti da ultimo prima dell'inizio della crisi finanziaria e, stranamente, non hanno affatto sofferto da allora.
Un piccolo gruppo di dipendenti Fitch di Londra ha completato il rating, ed hanno assicurato che i titoli per un valore complessivo di € 50 miliardi non dovevano essere rimossi dalla lista della BCE.

"Abbiamo sempre osservato i criteri di selezione per le garanzie nell'eurosistema", scrive la Banca Centrale olandese. Osserva inoltre che i ratings per gli asset-backed-securities sono stati confermati da "rapporti di monitoraggio" prima del 1 ° marzo.

La gestione di tali titoli è sorprendente, soprattutto perché costituiscono un rischio permanente anche in futuro, con scadenze da 30 a 90 anni. Molti asset-backed securities sono ormai in costante declino. Nell'autunno del 2008, i banchieri centrali di Francoforte già hanno dovuto ammettere che la BCE potrebbe affrontare perdite a seguito della sua accettazione di asset-backed securities come garanzia. Dopo il fallimento del ramo tedesco di Lehman Brothers, della banca olandese Indover e tre filiali di banche islandesi, la BCE ha avuto dei guai per le garanzie delle banche fallite. Avevano un valore nominale totale di 10,3 miliardi € e consistevano principalmente di asset-backed-securities, secondo una dichiarazione della BCE.

Nessuno sa davvero quanto sia alto il rischio della Banca Centrale nella crisi di Irlanda, Portogallo, Grecia e Spagna. Ma le statistiche della Bundesbank forniscono un'indicazione di quanto drasticamente sia cambiata la situazione in Europa. Esse mostrano che le passività di questi paesi sono aumentate a € 340 miliardi in circa tre anni. Dal momento che i paesi sono scollegati dal mercato internazionale dei capitali e i risparmiatori nazionali hanno solo una fiducia limitata nelle loro banche, le altre banche centrali europee - in particolare la Bundesbank - sono costrette ad iniettare sempre più denaro.

Appello per una riforma delle banche centrali europee

Hans-Werner Sinn, Presidente dell' Ifo Institute for Economic Research di Monaco di Baviera, ritiene che una riforma del sistema delle banche centrali europee sia urgente. Vuole che siano imposti dei limiti all'autonomia delle banche centrali nazionali quando si tratta di riconoscere titoli come garanzia. Ha anche chiesto "degli sconti specifici più alti a seconda del paese per i titoli in garanzia." Le banche in questi paesi avrebbero dovuto lentamente tornare a rifinanziarsi nel normale mercato dei capitali.

La BCE sottolinea che i titoli dovranno essere liquidati, solo se le banche effettivamente dichiarassero il fallimento. Ma, come dimostra il dramma in Irlanda, le banche centrali stanno camminando su un percorso molto accidentato.

Applicando una grande pressione, il Presidente della Bce Trichet ha fatto in modo che gli europei andassero in aiuto del governo irlandese così che l'Irlanda fosse in grado di proteggere le sue banche dal collasso. Questo ha risparmiato alla banca centrale l'imbarazzo di dover liquidare gli strumenti precari tra i suoi asset-backed-securities, che si basano sui mutui immobiliari nella contea di Longford e altrove.

Ma se la crisi dell'euro va avanti, la peggiore delle ipotesi non è poi così lontana. Per garantire la sua sopravvivenza nazionale, l'Irlanda dovrebbe respingere il salvataggio europeo e, invece, accettare il fallimento delle sue banche come un male necessario, come ha detto Morgan Kelly di recente. Il noto professore di economia alla University College di Dublino sa chi è che sarebbe particolarmente colpito da questo passo: la BCE.

"La BCE potrà quindi imparare la verità economica di base che, se presti 160 miliardi di € a banche insolventi sostenute da uno stato insolvente, non sei più un creditore: sei il proprietario"  ha scritto Kelly nell'Irish Times all'inizio di questo mese.

12 commenti:

  1. OK tutto corretto, a parte il fatto che se questi Stati non li avesse salvati la BCE chi li avrebbe salvati ?
    Sarebbero falliti. Bene e allora perchè istituire la UE che è costata tanti sacrifici a tutti.
    C'è solo una cosa da fare trasformare l'Europa in uno stato federalista, con un parlamento che abbia potere di legiferare, con un'unica politica economica.
    La Germania non vuole ? Bene usciamo noi e poi vediamo che fine fa con le sue Banche piene di assets dei PIGS.
    Voglio dire un'altra cosa, non sapendo di che parte politica sia Der Spiegel, ma gli USA sono forse messi meglio dell'Europa ? Le montagne di ABS non le ha forse in portafoglio la FED ?
    A che pro, mi domando. Perchè sono convinto che un "pro" ci sia ed è chiaramente politico.
    Meditate gente, meditate.
    P.S.
    Be' , quest'ultima me la potevo risparmiare, Vero ?

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  2. Ah ah! Non risparmiare Maurizio, spendi, spendi, che fai girare l'economia...!
    Concordo su tutto, la UE così com'è congegnata non funziona assolutamente.
    Unica cosa. Le montagne di debiti ce le ha anche la Fed, solo non ha quei limiti di statuto sull'emissione di moneta che mettono noi europei nel mirino degli speculatori.
    Con questo non voglio difendere l'uso che fa la Fed del suo denaro...
    Der Spiegel fa o cerca di fare gli interessi dei tedeschi, che non vogliono accollarsi il debito dei PIGS e delle banche. Anche se finora sono quelli che hanno goduto i maggiori benefici...
    E non dimentichiamo che noi italiani siamo il terzo grande pagatore della UE...

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  3. Grazie Carmen !
    Di solito quando scrivo qualche commento su post di blogger mi danno tutti contro.
    Stavolta no !
    Sono contento.

    Mi sorge un dubbio, avrò mica detto qualcosa di sinistra ?

    No, le cose, in economia, non devono e non possono essere nè di sinistra nè di destra.

    Posso essere pro Keynes o pro Mises o von Hayek (io preferisco i secondi al primo), ma certe regole sono uguali per tutti.

    P.S.
    Traducimi, a me che l'inglese purtroppo lo mastico poco, anche un po' di Marc Faber, Bill Gross e Mohamed El-Erian ( di PIMCO), Nouriel Roubini, ma anche per quelli che seguono un po' i mercati finanziari, ai quali sapere quello che dicono e pensano questi signori, non fosse altro per imparare qualcosa
    Ricordo, a coloro che queste persone non amano, che sono comunque fra gli artefici dei mercati finanziari e che comunque, se li considerano loro nemici, il buon Sun Zu insegna che per combattere e vincere il tuo nemico devi prima conoscerlo.
    Ciao

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  4. Caro Maurizio, come avrai potuto capire i mercati finanziari non mi appassionano. Com'è naturale, devo trovare qualcosa di interessante anche per me per fare le traduzioni. Ci guarderò con più attenzione, comunque tieni presente che se procuri un interessante testo tradotto di questi signori, lo ospito volentieri nel mio blog.

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  5. Non vorrei sembrare il solito complottista, ma occorre cercare di ragionare e di vedere non solo quello che abbiamo sotto il naso ma quello che è passato e quello che verrà.
    Oltre a quello che è stato scritto poc'anzi, devo continuamente ribadire il concetto di fondo affinchè si cominci a discuterne apertamente.
    La B.C.E. e tutto quello che lentamente nel corso di questi anni sono occorsi per raggiungere la creazione di quanto stiamo vedendo (se non sbaglio si parlava già nel 1950 di forme di unione tra stati su cui si sarebbe poi innestata l'Europa che noi conosciamo), e che hanno portato la nascita di una nuova moneta e della relativa banca, ha principalmente come fondo un'azione criminale, il cui unico fine è stato quello di limitare e poi annullare completamente la ben poca e limitata autonomia monetaria.
    Come detto sopra, tali azioni coordinate tra di loro e gestite in modo truffaldino, ha portato lentamente ed inesorabilmente ad un sempre + evidente immobilismo/recessione di molti stati, con gli esiti che stiamo vedendo - Grecia - Irlanda in primis, poi seguiranno gli altri....
    Tali sconsiderate azioni, avevano un ben preciso scopo, ovvero come disse Adam Smith, se volete soggiacere una nazione o la occupate militarmente o la INDEBITATE.
    Se noi guardiamo sotto questa lente, comprendiamo le motivazioni che sono alla base direttamente od indirettamente di questa situazione.
    Altro aspetto non da poco, riguarda l'enorme potere che tali banche internazionale o meno, utilizzano in modo spregiudicato la moneta "virtuale", seguendo sia l'indirizzo sopra indicato che la privatizzazione occulta dei guadagni.
    Saluti.
    Orazio

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  6. Salve Orazio, c'è un ponte di comando che manipola le masse e guida la baracca, sì, lo penso anch'io.

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  7. x ORAZIO:
    1- Forse ti sfugge un piccolo dettaglio: i PIIGS non li hanno fatti indebitare gli altri: si sono indebitati da soli! Di loro spontanea volontà direbbe un avvocato… Anche per quanto riguarda l'entrata nell'euro: lo hanno deciso loro! non glie l'ha mica ordinato il dottore di farlo! La verità è un altra: senza l'euro non avrebbero potuto mantenere milioni di nullafacenti per tutti questi anni perchè il mercato li avrebbe già costretti alle manovre che la Grecia sta facendo adesso! L'euro gli ha fatto comodo perchè per anni hanno potuto vivere di rendita ed evitare che i nodi arrivassero al pettine! Ora finalmente il tempo è scaduto...
    2- I crediti ai PIIGS che hanno in pancia le banche, assicurazioni, fondi pensione ad es tedeschi, sono semplicemente il corrispettivo dei beni e servizi che ci hanno venduto e aiutato anche a comprare facendoci credito a tassi molto bassi... è cosi assurdo che pretendano di essere pagati per quello che ci hanno dato? Io sono ancora abituato a pagare quando compro qualcosa! Se tu lavori presumo che pretendi di essere pagato, e allora perché mai loro dovrebbero lavorare gratis? Tu dirai... ok ma se non siamo in grado di pagare? Qui sta l'errore: siamo in grado eccome! Ovviamente non è piacevole ma siamo in grado. Basta vendere il nostro patrimonio pubblico dato che il nostro reddito (pil) non è sufficiente.. cosi come a uno che non paga gli ipotecano la casa! Ancora una volta: l'economia è molto semplice sono gli economisti/politici, specialmente keynesiani, che la complicano! LucaS

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  8. X MAURIZIOB:
    1- Dici di essere pro Mises e Hayek ma prospetti una grande europa sovranazionale, addirittura con una politica economica unica? E' un po come dirsi milanisti ed esultare ai gol dell'inter... Se c'è una cosa che gli studiosi austriaci avevano capito perfettamente fin dall'introduzione dell'euro è che non avrebbe mai potuto funzionare proprio perchè i fondamentali delle economie che ne facevano parte erano troppo diversi tra loro, e da allora queste differenze sono sempre più aumentate: era solo questione di tempo! Un'altra cosa che certamente condividevano era l'estrema diffidenza nei confronti della politica economica: meno lo stato si occupa di economia e meglio è! Figuriamoci poi uno stato sovranazionale con enormi differenze di ogni tipo... prenderebbe il peggio di ognuno.. Non a caso il politico più fedele ai loro insegnamenti era una strenua oppositrice sia dell'Euro sia dell'Ue! Una certa signora Thatcher che 20 anni fa aveva previsto tutto questo casino e sacrificò la sua carriera politica pur di tenere il Regno Unito il più lontano possibile dall'euro! Indimenticabili i suoi interventi "Give my money back" e "No No No"...se puoi leggili! e soprattutto impara l’inglese se vuoi accedere alla cultura e all’informazione vera. E’ allucinante che la scuola pubblica ti insegna il latino e non l’inglese, anzi no è normale considerando che è pubblica e il suo scopo è mantenere i profe di latino che altrimenti sarebbero disoccupati, non certo insegnare… Se un solone economista keynesiano tipo krugman indovinasse un macrotrend del genere con 20 anni d'anticipo come minimo gli darebbero il nobel a vità ... mentre la Thatcher quella gentaglia l'hanno sempre derisa o insultata: non a caso non era un'economista, ma una scienziata, una chimica! e i FATTI dimostrano che capiva di economia molto più di loro!
    2- Dici di voler una politica economica comunitaria? Se cosi fosse la politica economica per i PIIGS sarebbe esattamente quella imposta alla Grecia! E che tutti considerano una sorta di golpe della Germania o delle grandi banche ai danni dei greci... Quindi dici di volerla ma poi in realtà non l’approvi! Cmq non preoccuparti perché non succederà mai: primo i PIIGS non accetterebbero mai queste politiche: le loro caste vogliono continuare a spendere senza lavorare, a cominciare dai dip. pubblici e dai sindacati. Secondo: la Germania (=chi comanda!) non la accetterebbe mai, cosi come gli altri paesi virtuosi (I primi ad impuntarsi contro gli aiuti infatti sono stati austriaci e finlandesi) In pratica i tedeschi, e i virtuosi, hanno 2 opzioni: perdere 100 oggi, o perdere 100 oggi e 10 (o più) ogni anno per sempre. Tu cosa faresti al loro posto? Posto che i crediti passati comunque li perdono (100) devono scegliere se mantenere (10 l’anno) per l'eternità i PIIGS oppure no. Già erano restii i mantenere per 10 anni la Germania Est, cioè tedeschi come loro, figuriamoci i PIIGS… Secondo me è la volta buona che si fanno furbi: perdono 100 limitando i danni e sbaraccano definitivamente euro e ue, e d'ora in poi esportano i loro preziosi beni e servizi a paesi in grado di pagarli sul serio...in pratica smettono di lavorare gratis! Secondo gli economisti keynesiani invece in questo modo si rovinerebbero... non sia mai che si facciano pagare per il loro lavoro? E poi chi li mantiene quei milioni di nullafacenti che oggi vivono grazie al credito della Germania... non sia mai che ai keynesiani tocchi la tremenda sfortuna di iniziare a lavorare per guadagnarsi da vivere?
    X Carmen: so già cosa stai pensando… però pubblicamelo comunque.. Forse qualcuno lo legge e riesce a vedere le cose da un’altra prospettiva che non sia quella che sente continuamente in Tv, sui giornali e quasi su ogni sito internet e blog… Tanto, visto anche lo stile alla Travaglio che ho usato, qualcuno che mi massacra sicuramente c’è… LucaS.

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  9. Ad Anonimo 26/mag/2011 10:00
    Il mio commento è stato fatto apposta per smascherare qualcuno: il risultato l'ho ottenuto.
    Concordo su tutto quanto hai scritto.
    Per l'inglese, anche se dicono che non è mai troppo tardi, alla mie età, pensionato, con famiglia a carico, che è costretto a continuare a lavorare, perchè la pensione non basta, la vedo purtroppo dura.

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  10. Maurizio B: Allora vai a fare i tuoi giochetti altrove. Qui lo spazio dei commenti è a disposizione di chi vuol portare avanti un dialogo sincero e costruttivo alla ricerca della verità, non di chi parla per ottenere i suoi scopi secondari e nascosti. Questo modo di fare rispecchia esattamente la mentalità del liberismo estremo e mal concepito, dove quel che conta è la propria riuscita a scapito degli altri. Questo spazio non si presta a questi giochetti.

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  11. Luca
    dovresti sapere che in un rapporto di credito/debito la responsabilità è di entrambi. Anzi nel caso dei mutui facili poi impacchettati in titoli spazzatura la responsabilità principale sta in chi ha messo in giro sta roba e in chi se l'è accattata per lucrarci interessi usurari.
    Poi non mi risulta che Robert Mundell e Peter Kenan siano della scuola austriaca, eppure sono quelli che hanno formulato le più famose critiche allarea dell'euro come area non ottimale a causa degli shock asimmetrici.
    Per finire: mi hai stancato col tuo liberismo rapace sempre a spese dei più deboli.

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  12. Sia per Carmen che per Luca,
    Grazie Carmen di aver risposto a Luca...
    Ed ora a noi Luca.
    Per prima cosa noto che non ti sei nemmeno speso un secondo per cercare di capire quello che ho scritto. Del resto come ha segnalato Carmen che mi ha preceduto, non si capisce quale ragionamento stai facendo, in fin dei conti.
    Leggendo il tuo primo commento che riporto: (Forse ti sfugge un piccolo dettaglio: i PIIGS non li hanno fatti indebitare gli altri: si sono indebitati da soli! Di loro spontanea volontà direbbe un avvocato… Anche per quanto riguarda l'entrata nell'euro: lo hanno deciso loro! non glie l'ha mica ordinato il dottore di farlo!) Cosa vuol dire "loro di spontanea volontà " MA CHI? Chi Ti ha chiesto qualche cosa a TE? a me no!, Ti hanno fatto firmare dei documenti? se si fammeli vedere perchè io non me ne ricordo, sai potrei avere qualche problema di memoria!!!!
    A parte la battute da Bar, Io, te, Carmen ed altri che leggono o no questo Blog, siamo stati per così dire "incastrati" in un gioco che non avremmo mai voluto giocare...
    La profonda differenza che ci divide caro Luca, è che io cerco di guardare oltre, tu no.
    Osservi solamente quello che rientra nel tuo spazio visivo, non ti porgi nessuna domanda, non comprendi per così dire il mondo che hai intorno, salvo sputare sentenze quando un povero pinco pallino come il sottoscritto, cerca di aprire un discorso di ampie vedute o, per lo meno ci provo.
    Puoi non essere d'accordo o meno, ma ti prego per il bene tuo e di tutta la tua famiglia, apri gli occhi, non stare arroccato su uno sperone di roccia che potrebbe franare a valle.
    Non ti rendi conto che quello che è capitato, non è stato fatto senza uno scopo ben preciso.
    Pensi per caso che l'euro sia stato creato per volontà divina o, per altre volontà i cui fini stanno emergendo uno ad uno?
    La Grecia, l'Irlanda ormai in default sono solo la punta dell'aisberg, è quale è stata la risposta? Privatizzazioni, riduzione dei diritti, perdita delle conquiste ottenute dopo decenni di lotte... questo non ti dice nulla?
    Carmen ha ragione quando si arrabbia con te, ed anch'io penso che vi sia una difficoltà ad inquadrare il problema.
    Del resto l'osservazione che ti ho fatto in un precedente post, ha di fatto lasciato sbigottiti un pò di persone... incluso il sottoscritto cui ho prontamente fatto osservare l'inconsistenza/l'assurdità.
    Ma a parte queste osservazioni, ti invito caldamente a ragionarci con maggiore pacatezza e con un pò più di umiltà
    Saluti
    Orazio

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