"Nord Parsimonioso e Sud Scialacquone: differenze culturali di gestione alla base della crisi dell'euro?" Continua l'intervento di Sergio Cesaratto che affronta il nodo cruciale del ruolo della BCE, e degli squilibri commerciali tra i paesi dell'eurozona...
Le
responsabilità della Banca Centrale Europea
Conosciamo
tutti la storia del ruolo della "politica monetaria unica"
nel creare la bolla immobiliare in Spagna e in Irlanda, e i loro
debiti. Nel caso dell'Italia, come ho detto, il debito pubblico era
una vecchia storia, e l'UEM ha determinato la progressiva perdita di
competitività di un paese che per sostenerlo tradizionalmente
puntava sul deprezzamento della sua moneta.
L'UEM
funziona come un gold standard. La BCE per ogni paese membro è come
una banca estera. Inoltre, la filosofia europea è quella di
scaricare l'onere dell'aggiustamento sulle spalle dei paesi in
deficit con l'estero - almeno in un gold standard classico il
riequilibrio si basa sulla deflazione nei paesi in disavanzo e
sull'inflazione nei paesi in surplus!
Idealmente,
la BCE avrebbe dovuto garantire al 100% il debito pubblico della
periferia e mantenere i tassi di interesse sugli stessi livelli
degli Stati Uniti o del Regno Unito, praticamente pari a zero. I
paesi periferici quindi avrebbero potuto facilmente perseguire una
stabilizzazione del loro rapporto debito pubblico/PIL. Per inciso,
credo che la proposta degli eurobonds come il modo migliore per
evitare il default dell' Europa periferica è carente, e per le
ragioni addotte dai suoi detrattori: alla fine, è la Germania che
deve garantire tutti, un peso che non può sostenere, neanche
volendo. Solo la BCE, in qualità di vera e propria Banca Centrale
Europea, con la sua capacità infinita di stampare moneta, è in
grado di garantire tutti.
Fermare
la crisi del debito sarebbe la cosa più facile da fare, ma i
politici Tedeschi ed i loro consulenti economici hanno una mentalità
da Tea Party: solo un atteggiamento punitivo verso la periferia può
risolvere il problema o, almeno, essi i paesi periferici prima
dovrebbero mostrare rammarico e mortificazione. I Tedeschi
semplicemente dimenticano che l'austerità che loro hanno imposto sta
rendendo le cose sempre più difficili, e sta portando rapidamente a
una instabilità sociale in Europa e alla fine dell'euro - e forse a
un'altra Guerra Mondiale in Europa.
Conosciamo
tutti l'interpretazione di Charles Kindleberger della grande crisi
del 1930, come causata dalla mancanza di un paese egemone, di un
paese che si prendesse i meriti, ma anche il peso di essere un
leader. O la Germania decide di essere un vero leader in Europa, o
assisteremo a una fine rancorosa di questa Europa.
La In(sostenibilità) degli squilibri delle partite correnti nella zona euro
Alleviare la crisi del debito sarebbe stato, o forse ancora si può dire sarebbe, il compito più facile. Affrontare gli squilibri Europei nell'ambito dell'UEM/gold standard è il compito più difficile. La punizione non è la cosa giusta da fare.
Si
prenda l'attuale manovra che la BCE (sic) ha chiesto all'Italia, in
cambio dei suoi timidi interventi per sostenere i titoli italiani.
(io
non discuto l'insulto alla democrazia di questa procedura: tecnocrati
che dettano cosa fare ai Parlamenti, bene, la BCE è stata istruita a
farlo dopo un informale accordo tra il Presidente della Repubblica
Italiana Napolitano e Mario Draghi approvato da Merkel-Sarkozy. Anche
questo è strano dato che il Presidente in Italia non dovrebbe avere
un ruolo come questo; molti lo giustificano dato che Berlusconi è
principalmente occupato con i suoi scandali sessuali privati).
L'Italia
dovrebbe naturalmente adottare delle misure per ridurre la spesa
pubblica inutile (tra cui una gonfiata e costosa classe politica) e
combattere l'evasione fiscale. Ma non per ridurre il debito pubblico.
Questo obiettivo peggiorerebbe la recessione, riducendo le entrate
fiscali e rendendo inutile l'austerità - un'altra manovra
diventerebbe necessaria, e poi un'altra, proprio come sta accadendo
in Grecia. Per i debiti pubblici, basterebbe la garanzia della BCE e
i tassi di interesse più bassi. Invece, le risorse da "La
Manovra" dovrebbero essere utilizzate per migliorare la
competitività, l'istruzione, la ricerca e lo sviluppo. Ovviamente
questo non sarebbe sufficiente, dal momento che queste misure
"supply side" agiscono molto lentamente e devono essere
accompagnate da una ripresa della domanda aggregata.
In
precedenza abbiamo sostenuto che i surplus creano debito. Allora, dei
deficit da parte dei paesi "core", risolverebbero i
debiti! Una politica monetaria espansiva da parte della BCE potrebbe
evitare una recessione in periferia e, al tempo stesso, sostenere una
ripresa nei paesi centrali, dove l'inflazione dovrebbe essere
lasciata correre. Molti commentatori vedono la fine della moderazione
salariale e un 'tocco' di inflazione in Germania come passi
essenziali. Questo sarebbe un passaggio drammatico per la Germania:
il passaggio da una economia export-led ad una più basata sul
mercato interno (per non parlare del fatto che alti salari reali
significano un tasso di profitto inferiore), un passaggio dall'essere
un vagone della locomotiva periferica (o americana) ad un mondo unico
e ad una locomotiva europea. C'è un ulteriore passaggio:
l'inflazione deve essere moderata nella periferia, cosa non facile.
Se ha luogo una ripresa, i dipendenti giustamente chiederebbero
salari più alti. Essi non dovrebbero essere aumentati attraverso un
incremento dei salari nominali (i salari nominali sono quelli
rilevanti per la competitività internazionale), ma, per esempio, col
taglio della tassazione sui salari, utilizzando i proventi di una
lotta seria all'evasione fiscale o tassando la ricchezza.
Conosco
le obiezioni sull'"azzardo morale" dei miei amici del nord:
se viene dato "troppo aiuto" agli amici del sud, non smetteranno mai le loro cattive abitudini. Allora
vorrei rispondere che sarei felice di accettare un maggiore
coordinamento europeo delle politiche economiche nazionali – se la
piena occupazione è indicata come l'obiettivo principale insieme a
una moderata inflazione (comunque non subordinata alla bassa
inflazione).
Conosco
fin troppo bene i problemi del mio paese, ma credo fermamente che
l'atteggiamento punitivo sia un modo inutile di affrontare questi
problemi. Non si potrà mai cambiare un comportamento adolescenziale
attraverso il moralismo: inutile, stupido. I Tedeschi dovrebbero
conoscere fin troppo bene dalla loro esperienza con la Germania Est
quanto è difficile cambiare una società - e la Germania orientale
non è la Calabria.
La
strategia della punizione invece potrà portare a due possibili
risultati:
-
Una drammatica instabilità sociale prima nei PIIGS e poi in Francia;
forse, una volta che francesi si rivoltassero contro questa Europa,
la Germania si deciderebbe a qualcosa di diverso, pena il crollo
dell'UEM e della UE
- Paesi come l'Italia diventeranno progressivamente sempre più poveri, ma per qualche miracolo l'euro non crollerà, e la criminalità organizzata prenderà il controllo del paese con affari nel Nord Europa.
E' questo che vuole la Germania con i suoi satelliti? L'articolo di Schauble sul FT suggerisce questo. Forse vogliono il crollo della UEM.
Cara Carmen,
RispondiEliminalo hai detto tu stesso, ai nostri occhi sembra che in Europa abbiano voluto mettere il carro davanti ai buoi, cioè fare un unione mometaria, prima ancora di aver adempiuto ad una perfetta unione politica e fiscale.
Adesso è evidente a tutti i comuni mortali, che tale modo di procedere si è rivelato fallimentare, ed instabile fin dalle origini.
Ma è possibile credere che i capoccioni europei,
non lo sapessero fin dal principio?
Se fosse stato così, si tratterebbe di sconcertante incompetenza ad alti livelli, e non è credibile credere a tale somma incompetenza.
E infatti credo che vogliano costringere con le cattive, alla cessione della sovranità politica e fiscale di ogni Stato, ad una entità non eletta dagli elettori europei, un Governo Unico Europeo, non eletto democraticamente.
Lo si può intuire da molte cose, e anche da chi ha finanziato, inaspettatamente, il progetto europeo, leggi questo incredibile articolo:
"Euro-federalists financed by US spy chiefs"
By Ambrose Evans-Pritchard in Brussels
dell'autorevole Telegraph del settembre 2000
http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/1356047/Euro-federalists-financed-by-US-spy-chiefs.html
Caro Nicola,
RispondiEliminao sto diventando mostruosamente complottista, o lo scopo sembra abbastanza chiaro, ormai: oligarchia finanziaria al potere, affamare la bestia e tenere sotto controlo gli schiavi. Tutto per il nostro bene, naturalmente..;))
Il fatto è che cucinano i piattini talmente bene, che tutto va a sembrare ineluttabile, e anche giusto! Mah...
Saluti
Mi risulta chiaro che il fine ultimo sia direttamente o indirettamente il NWO.
RispondiEliminaPerdita di valore morale e sociale nonche della propria libertà, perdita della moneta intesa come nostra.
Perdita sul lato religioso e la scoperta che i massimi organi della Chiesa, concorrono invece a tale scopo.
Ho dimenticato qualche cosa? Forse si, ma già questo a mio avviso basta ed avanza.
Saluti.
Orazio
Di Cesaratto c'è un bel documento in pdf scaricabile qui http://www.econ-pol.unisi.it/dipartimento/it/node/1175 in cui approfondisce molte cose che ripete nei suoi vari articoli.
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