Un bell'articolo segnalato da Cobraf su Coppola Comment che spiega nel dettaglio circostanze ed effetti della "spuntatina" ai depositi ciprioti
Traduzione di Alex
Le modalità di salvataggio delle banche di Cipro hanno
scioccato il mondo. Per la prima volta verranno colpiti anche i piccoli
risparmiatori.
I piccoli risparmiatori a lungo sono stati considerati intoccabili. Sebbene in termini di rischio siano teoricamente equiparati ai detentori di obbligazioni ed ai grandi risparmiatori, in pratica sono sempre stati protetti - di solito dai contribuenti. Poiché in quasi ogni nazione sviluppata i piccoli risparmi vengono assicurati, c'è sempre stato il diffuso convincimento che non si dovesse mettere in conto alcuna perdita qualora le banche invece di esser lasciate fallire, venissero salvate.
I piccoli risparmiatori a lungo sono stati considerati intoccabili. Sebbene in termini di rischio siano teoricamente equiparati ai detentori di obbligazioni ed ai grandi risparmiatori, in pratica sono sempre stati protetti - di solito dai contribuenti. Poiché in quasi ogni nazione sviluppata i piccoli risparmi vengono assicurati, c'è sempre stato il diffuso convincimento che non si dovesse mettere in conto alcuna perdita qualora le banche invece di esser lasciate fallire, venissero salvate.
In effetti sembrerebbe ingiusto ed illogico che i risparmiatori subissero delle perdite a seguito di operazioni
di salvataggio, mentre se le banche fossero lasciate fallire, verrebbero garantiti..
Da qui deriva "lo
scioccato stupore" nei confronti delle modalità del salvataggio
di
Cipro. Verrà imposto un "prelievo di stabilità" una tantum pari al
6,75% sui depositi coperti da assicurazione (inferiori ai 100.000 euro)
mentre prelievo su depositi di importo superiore sarà del 9,99% - davvero
non una grande differenza, molto meno di quanto ci si sarebbe aspettato dal
momento che, in caso di fallimento il rischio per depositi di valore superiore a 100.000 euro è di andare completamente persi.
Inoltre, verranno innalzate le ritenute alla fonte sugli
interessi, e tali sanzioni verranno
applicate a tutti i depositi, compresi quelli di banche ben gestite che non hanno bisogno di salvataggi.
Definire questo intervento come "tassa" o “prelievo” sa un po’ di forzatura. Mi si sa dire in quale tipo di regime impositivo è prevista l’emissione di azioni in cambio di tasse?
Definire questo intervento come "tassa" o “prelievo” sa un po’ di forzatura. Mi si sa dire in quale tipo di regime impositivo è prevista l’emissione di azioni in cambio di tasse?
Bene, a Cipro sta
succedendo proprio questo! .
Ai risparmiatori in cambio dei soldi tolti, verranno
rilasciate azioni della banca di pari ammontare! Anziché “Ti dò affinché tu
possa salvarti” (Bail Out) ai risparmiatori
viene “Tolto per metterli a rischio” (Bail In) allo stesso modo di quanto vien fatto con i
detentori di obbligazioni junior: una percentuale dei loro depositi vengono
convertiti a patrimonio netto.
I soldi rastrellati dai risparmiatori andranno alla Stato a compensazione del costo di salvataggio delle banche. Al
termine del processo, allo Stato rimarrà una quantità gestibile di debito, e le
banche saranno diventate di proprietà dei relativi risparmiatori e
obbligazionisti junior. A tutti gli effetti saranno diventati detentori di
fondi comuni di investimento!
Detta così, non sembrerebbe poi così male vero? . In realtà il problema per i risparmiatori è duplice:
·
la loro liquidità (depositi di “cash”) è stata
trasformata in beni illiquidi (azioni di banche che al momento hanno poco valore di mercato)
·
inoltre sono costretti ad accettare forzosamente il rischio che il valore futuro delle azioni non li compenserà del denaro trasferito allo stato.
In altre parole ai risparmiatori si prospettano sia un problema
immediato di liquidità, sia possibili
perdite future. Nell’immediato non stanno subendo alcuna vera e propria perdita
di capitale. Lo stato in
cambio sta fornendo loro azioni pari al valore dei prelievi. Sì, lo so che tali azioni sanno tanto di bidonata, ma dal momento che per loro non
esiste un mercato è quindi impossibile
ottenere un prezzo reale di mercato. Lo stato può quindi valorizzare le azioni come meglio ritiene
opportuno. Resta tutto da dimostrare se in tal senso ci azzecca!
Nutro notevoli dubbi a riguardo e per ragioni che non hanno
nulla a che fare con il piano di salvataggio in sé mentre hanno molto a che fare con i veri
problemi economici di Cipro e con le misure assolutamente inefficaci e controproducenti intraprese per affrontarli.
Da più parti ci si è chiesto come mai si dovessero colpire proprio i piccoli risparmiatori. Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, che pare essere l’ideatore del piano di salvataggio, avrebbe voluto che venissero colpiti maggiormente i grandi risparmiatori, salvaguardando i piccoli. Stessa opinione è stata espressa dell’FMI. Pare che il governo cipriota non fosse d'accordo.
Da più parti ci si è chiesto come mai si dovessero colpire proprio i piccoli risparmiatori. Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, che pare essere l’ideatore del piano di salvataggio, avrebbe voluto che venissero colpiti maggiormente i grandi risparmiatori, salvaguardando i piccoli. Stessa opinione è stata espressa dell’FMI. Pare che il governo cipriota non fosse d'accordo.
Se ne sono ipotizzate di ogni sul perché il governo cipriota abbia preferito
vedere colpiti i piccoli risparmiatori. A me pare più che probabile che ciò abbia a che fare con
il desiderio del governo cipriota di non
disturbare la Russia, data la speranza di Nicosia che la Russia stessa contribuirà
al salvataggio ammorbidendo i termini del suo prestito statale, nonché per la
notevole quantità di denaro (parte certamente “sporco”) che gli oligarchi russi
tengono a deposito nelle banche
cipriote.
Ma è anche possibile che Nicosia speri di non perdere il suo
posizionamento nella rete internazionale
dei paradisi fiscali.Anche volendo considerare l'aumento del 2,5% imposto come parte di
questo piano di salvataggio, l'imposta sulle società del 12,5% rimane molto competitiva, e il governo cipriota ha
favorito la crescita del settore finanziario attirando depositi da parte degli
investitori esteri.
Francamente credo che ciò sia una pia illusione! Certo ai depositor corrotti per rifarsi di una perdita del 10% basta
sì e no una giornata di lavoro, ma ciò non
significa che continueranno a depositare
fondi in un paese che impone perdite del genere quando ci sono altri che non lo
fanno.
Un consistente “hair
cut” che toccasse i grossi depositor sarebbe un colpo mortale alle ambizioni di
Cipro di diventare un centro finanziario internazionale – con gravi implicazioni per la sua economia.
L’economia di Cipro è soverchiata dal suo settore finanziario, la cui attività totale è 8 volte il suo PIL. E simile in modo inquietante all'Irlanda, senza bolla immobiliare, ma con un vicino di casa molto più grande ed un partner commerciale in completa confusione.
L’economia di Cipro è soverchiata dal suo settore finanziario, la cui attività totale è 8 volte il suo PIL. E simile in modo inquietante all'Irlanda, senza bolla immobiliare, ma con un vicino di casa molto più grande ed un partner commerciale in completa confusione.
E come l'Irlanda, lo stato non può permettersi di salvare le sue banche.
Un piano di salvataggio dei contribuenti come quello fatto in Irlanda lascerebbe
lo stato con un debito stimato al 145% del PIL. Il FMI lo ritiene insostenibile,
e quindi per regolamento interno non sarebbe in grado di contribuire al fondo di
salvataggio.
Viceversa, dal momento che l'Eurogruppo si aspetta che il FMI contribuisca, ciò esclude il salvataggio delle Banche Cipriote da parte
dei contribuenti, a meno che non venga immediatamente seguito da una ristrutturazione
PSI (Private Sector Involvement) in stile greco del debito sovrano. E nessuno sembra
voglia andare a parare lì ....
Solo che ci si finirà. Anche se prima ho spiegato il perché per i risparmiatori questo potrebbe non risultare forse un accordo così terribile come potrebbe sembrare, ciò non è certo il modo in cui i risparmiatori lo percepiranno!
Non appena l'accordo è stato reso pubblico si è scatenata la
corsa alle banche cipriote e Cipro è stata costretta ad introdurre restrizioni
temporanee alla circolazione dei capitali per evitare che i risparmiatori
trasferissero i depositi per evitare il prelievo. E anche se questo ha frenato la fase acuta di corsa agli sportelli in vista
del prelievo, non penso che i risparmiatori avranno poi così voglia di continuare a
mantenere i loro soldi nelle banche.
Dopo tutto, non è passato molto tempo da quando il
Presidente cipriota ha annunciato che non ci sarebbe stata alcuna “spuntatina”
ai depositi ..... quindi se il governo ha potuto non
mantenere quella promessa, perché mai i risparmiatori dovrebbero credere alla qualifica di “una tantum” per questa tassa?
I Grandi risparmiatori finiranno per preferire a Cipro paesi non appartenenti alla Eurozona come la Lettonia.
I piccoli risparmiatori preleveranno contanti da usare come imbottiture per i
materassi, o magari compreranno oro. In realtà è da qualche tempo che è in corso una corsa strisciante
agli sportelli delle banche cipriote, da
parte dei depositanti internazionali
legata ai timori di un piano di salvataggio: mi aspetto che questa corsa
aumenterà a dismisura alla riapertura
delle banche, dopo le festività. L'effetto dell’ingente ritiro di depositi , sia da parte dei grandi che dei
piccoli risparmiatori, sfocerà in una recessione economica brutale non appena il
rifornimento di moneta verrà a mancare.
In particolare, il settore dominante, quello finanziario,
subirà una forte contrazione,
mettendo migliaia di posti di lavoro a rischio e paralizzando i prestiti a famiglie ed imprese cipriote. Ciò va ad aggiungersi al 4,5%
di contrazione economica stimata già in
corso, a causa delle misure di
austerità imposte a Cipro nel 2012 per ridurre il suo deficit di bilancio, ed alle ulteriori misure necessarie in questo
piano di salvataggio Per Cipro è in arrivo una "Recessione profonda". Una
corsa diffusa agli sportelli risulterebbe
economicamente catastrofica. E
l'effetto di questo disastro economico sarà quello di aumentare sia il deficit
di bilancio che il debito pubblico in percentuale di PIL.
Dopo tutto, quand’anche il governo non aumentasse l’indebitamento, un crollo del PIL innalzerebbe
il peso del debito a proporzioni insostenibili, spaventando gli investitori e generando
aumenti insostenibili dei tassi di interesse sul debito sovrano. Che le banche cipriote divengano o meno
insolventi, naturalmente diventeranno
completamente dipendenti dai
finanziamenti della banca centrale, proprio come le loro controparti greche. Ma un
ulteriore piano di salvataggio non è dato per certo.
Viceversa a mio avviso sarà pressoché una certezza nei prossimi due anni
la necessità di un piano di salvataggio dello Stato, a causa
del collasso del PIL. Piano che potrebbe scongiurare il rischio immediato di default disordinato e
di uscita dall’Euro, ma che risulterebbe economicamente parlando da pazzi furiosi. E non sarebbe pericoloso solo per Cipro, ma anche
per altri paesi.
Il fatto è che la fiducia sull'assicurazione dei depositi in
tutta l'UE ne esce compromessa. Si è creato un precedente
che stabilisce che i risparmiatori, a dispetto dell’assicurazione, possono subire
perdite al fine di salvaguardare oligarchi
russi e banche sconsiderate.
Se l'Eurogruppo può imporre questo a Cipro, può farlo ovunque. Certo, Olli Rehn ha detto di non avere in previsione
piani del genere, ed insiste sul fatto
che il piano di salvataggio di Cipro è unico nel suo genere. Mai sentite prima dichiarazioni di questo tenore, vero? Il
piano di salvataggio Greco non era "unico"? E quello irlandese, e quello
portoghese e quello spagnolo?
Certo, "unico" fino al prossimo crollo a
catena tipo domino! Non mi stupirei perciò
di assistere a prossime corse agli
sportelli in tutta la periferia dell’Eurozona, e forse anche in altri paesi
dell'UE.
Chi semina vento…
Chi semina vento…
Articolo sostanziale di apprezzabile fattura. Tra i diversi tasselli dello scacchiere Cipro, credo, che ognuno di noi abbia fatalmente dimenticato quello del controllo strategico sullo sfruttamento dei "presunti" e prossimi giacimenti di "gas" al largo delle sue coste.
RispondiEliminaIl tentativo di ostacolare la predominanza Russa in tale contesto, attraverso il capillare controllo del sistema "strategico" bancario.
Ciò non toglie, come altrove ribadito, che la tesi del "banco di prova" trovi tutte le sue giustificazioni.
Spesso, a mio avviso, i progetti e gli obiettivi si perseguono in parallelo come diversi sono i piani nello stesso ambito o diversi i livelli nell'unico disegno egemonico.
E' vitale in tal senso il dibattito... oltremodo sottovalutato.
Ho sentito rincorre, troppo spesso ultimamente, la "fatalità" delle parole rispetto all'agire concreto.
Ritengo che il secondo possa essere foriero di "furia" incontrollata ed ingiustificata in assenza del primo, metabolizzato con pazienza e con pazienza, serietà e determinazione esposto come scudo contro ogni tipo di "sopruso".
Un saluto,
Elmoamf Massimo Paglia
Grazie Massimo di ricordare la questione del gas, sicuramente un tassello importante in questo quadro.
EliminaMa grazie soprattutto di ricordare l'importanza del dibattito serio, paziente e determinato. Oggi, tra il conformismo disinformato dei più e la strategia spoliatrice dei pochi che hanno in mano le leve del potere, facilmente ci sentiamo accerchiati da forze preponderanti...
Eh sì, il gas è un tassello importante. Il gas e i gasdotti.
EliminaLe date sugli accordi per i gasdotti, a fine 2011, casualmente coincidono col 'golpe dolce' nella penisola.
Mi pare.
Io avevo letto una volta di giacimenti d'oro in Grecia che il governo non era intenzionato a privatizzare... A qualcuno risulta?
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