28/08/13

Le notizie in miglioramento dalla Grecia nascondono nubi all'orizzonte

Economonitor, il blog che fa capo a Nouriel Rubini, presenta in maniera molto realistica la situazione Greca, tutt'altro che confortante. Un nuovo default è all'orizzonte, mentre altri paesi dell'eurozona sono a un passo dal collasso.


Autore: Sober Look  ·  13Agosto 2013  

Gli ultimi dati sul PIL greco sembrano più promettenti che in passato (sempre che ci si possa credere). IL PIL si è contratto di solo il 0,2% rispetto al trimestre precedente e del 4,6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.




Fonte: Eurostat                                                                                              

Il governo greco vuole usare questa opportunità per ottenere un altro prestito dalla EU/FMI. Nonostante questo rallentamento della contrazione del PIL e un deficit fiscale un po' migliorato, ci si attende che il governo greco esaurisca i soldi entro la fine del prossimo anno.

Citando Barclays Research: … il programma potrebbe molto probabilmente rimanere a corto di fondi entro la fine del 2014 dato che la crescita inferiore al previsto dell'anno scorso, i ritardi nell'attuazione delle riforme e i costi aggiuntivi di riacquisto di titoli hanno causato la necessità di maggiori finanziamenti. Inoltre, in questa fase, non vediamo come la Grecia potrebbe essere in grado di tornare a finanziarsi sul mercato libero entro la fine del 2014, ciò significa che avrà anche bisogno di un’ estensione del programma di salvataggio. Infine, la sostenibilità del debito a lungo termine è ancora da dimostrare e il raggiungimento del magico rapporto debito-PIL del 120% entro il 2020 richiederà misure sostanziali di taglio del debito.

Si sta creando una spaccatura all'interno del FMI riguardo gli attuali esborsi del fondo alla Grecia, perfino da finanziamenti già stanziati . Il FMI ha da un po’ iniziato a fare pressioni sull'UE perché riconosca alla Grecia un certo sconto o estensione sul debito – includendo magari anche dei tagli sui prestiti al settore pubblico. Ciò significa che le nazioni dell'Eurozona dovranno accettare termini peggiori e, eventualmente, un qualche tipo di riduzione del debito al fine di rendere più "sostenibile" il piano di salvataggio.



Tuttavia la Commissione europea non è pronta a dare il via alle discussioni sul tema – almeno non fino a dopo le prossime elezioni tedesche alla fine di settembre. E l'idea di allentare le condizioni dell'attuale finanziamento nonché quella di ulteriori finanziamenti alla Grecia sta generando scetticismo in Germania.


The Local: – La Banca centrale tedesca si aspetta che la Grecia riceva un altro prestito di salvataggio quest'anno o entro l’inizio del 2014, ha segnalato domenica il settimanale tedesco Der Spiegel, citando un documento interno della Bundesbank



Gli esperti della Bundesbank tuttavia giudicano i rischi del programma di prestito internazionale come "eccezionalmente alti" e le performance del governo greco come "appena soddisfacenti", ha detto la rivista.



Gli autori dell'articolo esprimono anche "considerevoli dubbi" circa la capacità del governo greco di attuare le riforme essenziali, dice Der Spiegel.



Il documento, scritto per il Ministero delle finanze tedesco e il fondo monetario internazionale (FMI), ha anche criticato l’ultima tranche del prestito, dicendo che è stata approvata per “obblighi di tipo politico".

Ciò che rende particolarmente preoccupante la possibile variazione delle condizioni del debito greco è che non può essere presa come un fatto isolato. Se la Grecia riceve qualche forma di ammorbidimento dei termini, il Portogallo non starà a guardare. Il Portogallo avrà bisogno un’estensione dei suoi prestiti ad un certo punto, poiché questo paese difficilmente riuscirà a tornare sui mercati in breve tempo. E trattare la Grecia diversamente dal Portogallo non sarà possibile.



Quindi l'Eurozona può trovarsi tra le mani un doppio salvataggio – una cosa che molti dei suoi stati membri difficilmente potrebbero accettare.

Interessante un commento all’articolo pubblicato sul sito:

DiranM • 16 Agosto 2013 03:13 am



Io che sono in Grecia, sono d’accordo; è surreale che il governo e i suoi supporter come Ventures Axia reclamizzino un'inversione di tendenza e la nascita di un nuova economia competitiva orientata all’export e provino a suscitare interesse per gli investimenti.



Personalmente, sono convinto che la politica di deflazione del debito abbia i suoi rischi – un concetto americano che non viene insegnato nell'istruzione economica europea. Un effetto collaterale è l’inevitabile default del debito, dato che la domanda e la liquidità continuano a rimanere al palo. Inoltre, è poco razionale investire capitale con scarse prospettive di domanda futura in un contesto deflazionistico.



In ogni caso, prove empiriche da altri programmi di ispirazione tedesca in posti come la Germania orientale, i paesi baltici, ecc., hanno dimostrato che dopo l'iniziale distruzione devastante del PIL, la ripresa è comunque molto debole, si assiste alla perdita permanente della popolazione per emigrazione di massa, e la disoccupazione rimane permanentemente elevata con salari molto bassi.



Tutto questo è per dire che il fondo monetario internazionale sembra aver ragione nel valutare il rischio e nel cercare un modo per uscire dalla situazione...



1 commento:

  1. A proposito di come stanno andando alla grande le esportazioni greche: http://www.ekathimerini.com/4dcgi/_w_articles_wsite2_1_26/08/2013_515599

    RispondiElimina