17/01/14

Il Telegraph sull'assalto “supply side” allo stato francese di Hollande

Il commento del Telegraph sulla svolta politica di Hollande, che getta in maniera irreversibile la maschera socialista per abbracciare le mitiche tesi liberiste della crescita indotta dall'austerità... e si illude su un mitico asse franco-tedesco allineandosi alle posizioni di Berlino...


 di Ambrose Evans Pritchard

Il leader francese Francois Hollande lascia di sasso la sinistra del suo stesso Partito Socialista lanciando una nuova strategia economica basata su politiche "supply side" (le politiche dal lato dell'offerta di matrice liberista, ndt).


Il presidente francese François Hollande ha promesso "un elettro- shock" per far uscire l'economia francese dalla profonda crisi in cui è caduta, promettendo di ridurre lo stato elefantiaco e spingere una serie di riforme pro-business.




Il leader francese sotto attacco sbalordisce la sinistra del suo stesso Partito Socialista lanciando una nuova strategia economica basata su politiche "dal lato dell'offerta", accompagnate da ulteriori € 30 miliardi di tagli alla spesa nel 2017, per spianare la strada ad un abbassamento delle tasse e del carico fiscale sulle aziende.


Questo cambimento di direzione è stato da più parti paragonato alle politiche del New Labour di Tony Blair e alla riforma portata avanti dal cancelliere tedesco Gerhard Schröder nel 2004, anche se
in una conferenza stampa televisiva Hollande ha negato con veemenza qualsiasi influenza del "liberalismo" di mercato.


"Sono stato eletto con l'aiuto della sinistra e rimango socialista", ha detto, aggiungendo che è stato possibile preservare il modello francese di welfare imparando dagli stati nordici. In realtà gli scandinavi hanno profondamente intaccato i benefici del welfare.


Il piano di Hollande si basa su un "patto di responsabilità" con la confederazione dei datori di lavoro Medef. Il capo del gruppo, Pierre Gattaz, ha detto che è disposto a "collaborare", lodando Hollande per il suo vero e proprio cambiamento di strategia dopo 18 mesi di mezze misure, false-partenze e ricadute. Medef ha promesso 1 milione di posti di lavoro entro il 2020, in cambio di una riorganizzazione delle leggi sul lavoro e di  100 miliardi di
€ di tagli al costo del lavoro in cinque anni, tra sgravi fiscali e riduzione dei contributi della sicurezza sociale.


Il leader francese - che ha evitato le domande sulla sua presunta relazione con l'attrice Julie Gayet - ha ammesso di non aver valutato bene la gravità della crisi, promettendo di impegnarsi in una "battaglia economica" per preservare la credibilità e la potenza della Francia.



Eppure, egli si allinea alle richieste provenienti da Berlino e da Bruxelles per un'ulteriore austerità, al fine di soddisfare gli obiettivi di disavanzo dell'UE, nonostante il rischio di una tripla-recessione. I tagli alla spesa arriveranno per primi, seguiti dopo dai tagli fiscali. La politica economica non è neutrale.

Il ​​motivo principale per cui l'economia francese è ricaduta in crisi sono i tagli di bilancio pari all' 1.8% del PIL dello scorso anno, che hanno portato la disoccupazione al 10.9%, livello massimo da 16 anni, e inflitto gravi danni alla credibilità di governo Hollande. E' trapelato un rapporto, basato su indagini svolte dalle prefetture in ciascuno dei 101 dipartimenti, secondo il quale la situazione stava diventando pericolosa, che descriveva una "società in preda alla rabbia, esasperata e al limite. Un miscuglio di malcontento latente e di rassegnazione si esprime attraverso improvvise esplosioni di rabbia, per lo più spontanee."



Mentre i venti contrari di tipo fiscale quest'anno sono meno intensi, possono comunque essere sufficienti a fermare l'economia, giungendo a una "velocità di fuga" . Dato che le riforme dal lato dell'offerta tendono in un primo momento a colpire la crescita, la strategia rischia di spingere la Francia sempre più verso la trappola della deflazione. A differenza della Gran Bretagna e degli Stati Uniti, la Francia si trova a dover sopportare l'austerità senza nessuno stimolo monetario aggressivo per poter attutire il colpo.


Gli economisti francesi sono profondamente divisi sulle riforme. Marc Touati, consulente economico del ACDEFI di Parigi, ha detto che le misure sono troppo vaghe per tirare fuori il paese dalla sua parabola discendente. "E' un bluff destinato a far guadagnare tempo e ammorbidire le agenzie di rating. Non sarà seguito da azioni concrete", ha detto.



Standard & Poor's ha declassato la Francia ad AA nel mese di novembre, e Moody's dovrebbe emettere il suo verdetto a fine mese. S&P ha detto che la Francia è bloccata in una trappola di bassa crescita, con la disoccupazione che presumibilmente dovrebbe rimanere sopra il 10% fino al 2016. Si incolpa il malessere dello sclerotico settore statale, ormai a livelli svedesi, superiore al 56% del PIL, ma senza la flessibilità del lavoro e il libero mercato della Svezia.


Alain Bokobza, di Société Générale, ha detto che le riforme costituiscono una "svolta politica radicale" paragonabile al voltafaccia ideologico del 1983 del presidente François Mitterrand, quando fece pace con i datori di lavoro francesi abbandonando la sua dura politica di sinistra del "socialismo in un solo paese".



Hollande era intimamente coinvolto nell'episodio, in quanto membro dello staff politico del presidente Mitterrand, e ha visto il suo mentore venir fuori dalla morte politica con uno spostamento a destra.


Société Générale ha detto che nei quattro anni dal 1983 al 1987 le azioni francesi hanno sovraperformato le azioni tedesche del 100%. Questa volta ci potrebbe essere un altro recupero del genere, mentre la Germania va nella direzione opposta, con il nuovo salario minimo e l'erosione delle sue riforme. "Comprate il CAC 40", ha detto Bokobza, prevedendo un salto del 60% dell'indice francese a 7.000, entro la fine del 2016.



Bokobza ha detto che la Francia potrà godere di un vantaggio crescente sulla Germania nei costi energetici per l'industria. La Francia paga meno di € 0,10 per kilowattora grazie al nucleare relativamente a buon mercato: la Germania paga all'incirca € 0,15, costo che si prevede in aumento, come i suoi reattori nucleari veranno eliminati entro il 2022.


Ma è una visione molto ottimistica. Huw Pill, di Goldman Sachs, ha detto che i francesi devono prepararsi a un taglio del 40% del loro tenore di vita rispetto alla Germania nei prossimi anni per portare le due maggiori economie dell'eurozona ad allinearsi - una prospettiva scoraggiante.


Patrick Artus, di
Natixis, dice che l' economia francese è in una difficoltà più profonda di quanto Hollande e i suoi consiglieri abbiano il coraggio di riconoscere. Lo shock fiscale non sarà sufficiente a fermare la "deindustrializzazione" cronica della Francia. Mr. Artus ha detto che ci vorrà un taglio del 14% dei salari francesi per ripristinare la competitività all'interno dell'UEM.


Le promesse ad ampio raggio di Hollande non chiariscono fino a che punto egli sia disposto a spingersi, anche se il crollo dei suoi sondaggi a quasi il 20% sembri averlo scosso dalla sua indolenza. L'establishment politico francese è profondamente allarmato per lo spostamento della produzione di auto e camion dagli stabilimenti francesi ai siti spagnoli, ora ritenuti più competititivi dopo i tagli salariali.



Il leader francese ama rappresentare se stesso nei panni di Gerhard Schröder, e addirittura è andato  alla conferenza del partito dei socialdemocratici tedeschi l'anno scorso a cantare le lodi delle riforme Hartz IV, che presumibilmente hanno trasformato la Germania da "malato d'Europa" a "tigre teutonica".


Christian Schulz, di Berenberg Bank, ha detto che le riforme Schröder sono state portate avanti in un colpo solo con un consenso trasversale, mentre Hollande ha fatto passare le sue misure una alla volta per evitare le proteste di piazza . "E ' completamente diverso", ha detto.



Il professor Paul de Grauwe , della London School of Economics, ha detto che l'era Schröder ha assunto un'importanza mitica. In realtà le misure Hartz IV hanno fatto poco per la produttività e gli investimenti tedeschi. La Germania ha riguadagnato competitività comprimendo i salari nel momento in cui l'Europa meridionale si stava surriscaldando, dice De Grauwe. Negli anni cruciali 2004-2006 lo shock per la Germania è stato ulteriormente ammortizzato da un boom globale. La Francia affronta un compito più difficile del mondo deflazionistico di oggi, più simile ai tagli salariali nell'ambito del Gold Standard del 1930.


Hollande ha chiaramente abbandonato l'idea di un blocco latino di stati dell'UEM che spingano per la crescita, strategia che ha timidamente tentato all'inizio del suo mandato.


Nel tentativo di ricostruire le difficili relazioni con la Germania, ha detto che tutti i grandi progetti dell'eurozona ora dovrebbero essere coordinati da Parigi e Berlino attraverso la "convergenza economica".


Con una mossa cruciale, ha fatto rivivere il morente asse franco-tedesco e promette nuova vita alla difesa franco-tedesca. Hollande si è lanciato nella sua partita con Berlino in maniera irreversibile.



16 commenti:

  1. Naturalmente il fatto che questa conversione sia avvenuta a ridosso dello "scandalo" delle amanti è da ritenere una pura casualità e ovviamente la colpa è di Ségolène, non di questi piccoli omuncoli invertebrati che non sono in grado di tenere a bada le proprie pulsioni. Come faccia poi una persona che non riesce a tenere sotto controllo i propri istinti (sostanzialmente un infante) a prendere i voti necessari per governare un paese come la Francia per me rimane un mistero. Meglio il B., lui almeno lo faceva con allegra spavalderia.
    E forse alla fine a noi italiani racconteranno che si è trattato di una vendetta di B. (il settimanale Closer fa capo a Mondadori France del gruppo Mondadori di Fininvest).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che B. fosse meglio è tutto da dimostrare: come faccia poi una persona che non riesce a tenere sotto controllo i propri istinti (sostanzialmente un infante) a prendere i voti necessari per governare un paese come l'Italia rimane un mistero anche per me.
      La differenza è che Hollande sparirà alla prossima votazione, mentre B. nonostante la condanna è ancora qui che decide di legge elettorale.
      Per finire non vanno dimenticati tutti i soldi rubati agli italiani da parte di B. e soci con leggi ad personam (a partire dalla Tremonti), cosa che non si può dire di Hollande.

      Elimina
    2. La differenza tra Hollande e Berlusconi è una:
      Berlusconi ha dimostrato un minimo di palle nei confronti dell'Europa. Hollande è il servetto della BCE

      Elimina
  2. Mi dispiace che Lex si unisca al coro di coloro che si occupano delle pulsioni sessuali di Hollande, ed addirittura ne deduca una sua incapacità a governare. Le pulsioni li abbiamo tutti come uomini e se davvero dovessimo controllarle tutte, meglio sarebbe suicidarsi.
    La cosa che però mi disturba è che si è dovuto attendere che la polvere dello scandalo ricadesse per potere capire le novità di politica economica che Hollande ha annunciato.
    Io le trovo gravissime, ma in un certo senso potrebbero avere un aspetto positivo, se qualcuno dei leaders politci italiani che si contendono la scena facesse le deduzioni necessarie, quelle che alcuni di noi hanno fatto da tempo, e cioè che è da imbecilli credere che la UE per come è fatta possa avere una politica economica significativamente differente da quella attuale.
    L'Italia costituisce la terza pietra miliare della costruzione europea, e se le prime due decidono di allearsi, mi pare che la strada iatliana dovrebbe essere ben tracciata, abbandonare questo convoglio che tanti danni ci sta facendo.
    Nel frattempo, qui l'astro nascente parla con berlusconi del modello spagnolo, siamo proprio arrivati alla frutta...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fermo restando che mi interessano ben poco le pulsioni di H o di B, mi sento di sottoscrivere le parole di Blondet:

      Hollande è un vigliacco? Qui sarei tentato di togliere il punto interrogativo. Non ha avuto il coraggio di confessare la nuova liaison alla vecchia amante, e si vede con l’altra nuova di nascosto, tenendo i piedi in due scarpe. Non è che questo getti una luce dignitosa sul Presidente della Repubblica, anche se i media francesi si affannano a dire che «ha diritto alla sua vita privata». Sarà, ma la boccaccesca storia ne riconferma l’apparenza è una viscida ameba che sfugge alle responsabilità, sleale, pauroso di scenate, di decisioni virili da prendere.....

      Insomma c'è di mezzo la statura morale della persona, a mio avviso indispensabile per chi debba curare l'interesse generale.

      Per il resto, concordo che tanta luce improvvisa su fatti che probabilmente si conoscevano da anni, sia il solito strumento ben collaudato utile a offuscare e mettere in secondo piano altre molto più importanti vicende...

      Elimina
    2. Il problema di Renzi non è che parli con Sivio Berlusconi.
      Il problema di Renzi è che non ha capito un'acca della crisi economica. Vuole abbassare redditi e costo del lavoro. Ad una impresa che non esporta per colpa dell'euro, anche se le dai i lavoratori gratis, non assume ugualmente !

      Elimina
    3. Cara Carmen, essere vigliacchi per i politicanti di oggi in tutto l'occidente, non costituisce un difetto ma un pregio, questa è la triste verità con cui dobbiamo confrontarci.
      Ed in ogni caso, questi politicanti non decidono nulla, stanno dove stanno, sono stati a questo selezionati proprio perchè devono soltanto assecondare una certa piega della situazione geopolitica che è stata decisa altrove.
      In questo senso, non trovo una notizia degna di interesse indagare su Hollande. Potrei dire "finalmente ve ne siete accorti di chi sia questo individuo", nel senso che per me era ben chiaro già da quando si era presentato alle elezioni.

      Trovo però mortificante che nell'ambito di un articolo che tu gentilmente ci proponi e che riporta una veria e propria svolta nella nazione che per il suo peso risulterà determinante sulle sorti futuri della UE, ci si soffermi invece sulle caratteristiche individuali di Hollande.
      Ricordo che quella che viene considerata pressocchè unanimamente il gigante della poltiica europea cioè Angela Merkel, rifiutò una agevolissima ancora di salvezza alal grecia soltanto perchè a giorni ci sarebbero state delle elezioni regionali nella sua Germania e ne temeva i contraccolpi a livello elettorale: pensa che statura da statista che ha la signora in oggetto!

      E' inutile cercare statisti nella politica contemporanea., il sistema li filtra via, non hanno le doti richieste.

      Elimina
    4. Ma che dici, Vincenzo, qui della reale posizione di Hollande ne eravamo ben consapevoli sin dall'inizio. Pubblichiamo questi articoli perché viaggino nella rete soprattutto a beneficio di tanti che ancora non hanno gli occhi aperti. Google resta sempre la nostra maggiore fonte di visite.
      Né ci stiamo perdendo nei vizietti di H o di chicchessia, credo che sia evidente ... curioso come a volte per dare un senso all'interloquire ci si senta in dovere di cercare qualche elemento di divergenza.

      Elimina
    5. Scusa Carmen, ma tu di cosa hai paura? Cosa insomma ti disturba tanto dei miei interventi?
      Io interpreto lo spazio dei commenti come un luogo di dialogo, e il dialogo presuppone da una parte la stima e la legittimazione reciproca, dall'altra che ci sia qualche differenza di opinione non da esibire come una sorta di sfida insensata, ma su cui invece verificare ulteriori punti di convergenza.
      So che in molti blog, non è così che funziona, altrove c'è spazio solo per farsi reciprochi complimenti e confermarsi in opinioni che coincidono, forse anche perchè si rifugge dall'approfondire le questioni.
      Voglio sperare che tu non voglia fare del tuo blog un sito del secondo tipo, e ti consiglierei pertanto di evitare di offendere chi commenta come tu stai facendo adesso per la seconda volta con me (la prima mi hai dato del presuntuoso perchè parlavo male di Krugman, qui mi dici che sono inutilmente polemico), anche se presumibilmente senza esserne consapevole.

      Elimina
    6. Ma Vincenzo caro, quel che mi ha disturbato in questo intervento mi sembra di avertelo detto:
      "finalmente ve ne siete accorti di chi sia questo individuo" non è un'osservazione congruente con questo blog, forse sarà che lo frequenti da poco.
      Né tanto meno mi sembra appropriata la tua mortificazione per il fatto che ci soffermeremmo sulle caratteristiche individuali di Hollande a scapito dei problemi veri...dato che non lo facciamo!

      Queste, se mi permetti, non sono differenze di opinioni, è solo un attribuirci delle cose che non ci riguardano. E quindi lo sottolineo.

      Elimina
    7. Beh, Carmen, ammesso e non concesso che voi sapevate di che razza di vigliacco fosse Hollande (strano che non risultasse nella tua premessa all'articolo), tu non ti sei limitata a sottolineare questi aspetti, e mi lascia molto perplesso che tu sfugga alla questione che avevo posto.
      Amen!

      Elimina
    8. Il fatto stesso che traduciamo Jacques Sapir ti dovrebbe far intendere quale possa esser stata sin dall'inizio la nostra posizione su Hollande. Ecco ad es. il commento di Sapir al famoso articolo dell'Economist con la baguette esplosiva

      I nostri lettori conoscono le posizioni del blog su Hollande e sulla cosiddetta sinistra europea, e il peso che diamo agli scandali, e infatti i commenti erano tutti a tono.. Evidentemente tu sei nuovo, tuttavia esiste il tasto cerca, che si può utilizzare prima di esprimere sorprese o mortificazioni che poi rischiano di risultare fuori luogo.

      Per tutto il resto, compresi i consigli su come tenere il blog, mi appello alla prima legge della termodidattica = inutile stare a spiegare cose che se potessero essere capite non andrebbero spiegate.

      Elimina
  3. Davvero patetico Hollande che crede sempre all'egemonia franco-tedesca. Come se l'UE avesse dato mandato alla Merkel e Hollande di governare tutti i paesi dell'EU ... I francesi non cambieranno mai, sono sempre ossessionati dai tedeschi ...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. mi pare che questo difettuccio lo abbiano in tanti.

      Elimina
  4. Questi politici europei sono dei replicanti mi ricordano quel giochetto che si faceva da bambini prendendo un foglio i carta e piegandolo varie volte, il foglio così ottenuto veniva tagliato a forma i bambino o bambina solo in un lato, poi si riapriva il foglio intero e uscivano tutte figure una uguale all'altra che sembravano si tenessero per mano. Tutti ad accontentare l'imperatore alemanno, nessun coraggioso che si interroghi sulle condizioni del popolo a cui appartiene, tutti impettiti verso la catastrofe. Ha ragione Luttwak (e mi dispiace dargli ragione) ogni tanto l'Europa impazzisce e la sua pazzia deve sfogare fino in fondo, nel secolo scorso in una tremenda guerra, questa volta non so ma credo sia comunque un epilogo sempre devastatore e noi quattro gatti a fare le Cassandre inascoltate. Sai che magra consolazione! Basterebbe "poco" per distruggere questo incantesimo, basterebbe che i politici europei tutti dicessero ad Angela sai che ti dico noi ce ne andiamo, basta! vogliamo tornare ad essere uomini e non demoni, se a te non va bene pazienza. Certo questo vorrebbe dire la morte politica per ognuno di loro e allora meglio un'infinità di balle che una semplice verità. Se non fosse tragico sarebbe veramente una gran commedia.

    RispondiElimina
  5. Mais Say c'est francais, et moi aussi... La grandeur de france!
    Be se un asse non può esistere fra un creditore ed un debitore, allora che la Francia(i suoi cittadini), paghi i suoi debiti e poi se ne riparla. Quale metodo migliore per ripagare i debiti che rispolvere le vieux pére de la nation? Monsieur Jean Baptiste Say:

    RispondiElimina