A.E. Pritchard sul Telegraph commenta la più pericolosa confluenza di circostanze da trent'anni a questa parte: gli USA hanno dichiarato guerra economica alla Russia, l'Europa si accoda, compiacente, ed è altissimo il rischio che la Russia possa lanciare una rappresaglia sul terreno tentando di rovesciare l'assetto post guerra fredda... è la quiete prima della tempesta? Ma i Russi hanno interesse a far scoppiare la guerra? (grazie a @braveheartmmt per la segnalazione del video)
A.E. Pritchard, Telegraph - La Russia sta correndo ai ripari. Questa mattina la banca centrale è stata costretta ad alzare i tassi di interesse all'8% per difendere il rublo e arginare la fuga di capitali, 75 miliardi di dollari finora quest'anno, e chiaramente di nuovo in crescita.
La strana calma sui mercati russi sta cominciando a cambiare come gli investitori prendono in considerazione la possibilità terribile che l'Europa alla fine imporrà le sanzioni, escludendo le banche russe dalla finanza globale.
I rendimenti delle obbligazioni in rubli a 10 anni sono saliti a 9.15%, il livello più alto dal "taper tantrum" dei mercati emergenti dell'anno scorso. Il costo dell'assicurazione contro il default russo dei contratti CDS è salito di 17 punti, a 225. L'indice azionario MICEX è sceso al minimo da tre mesi a questa parte.
Lars
Christensen di Danske Bank ha detto che il punto di svolta
arriverà se l'UE in effetti imporrà
le
misure "Tier III" volte a paralizzare il sistema bancario
russo, come sembra ormai probabile. "Questo è l'evento
che spegnerà
la
luce
al
mercato russo. Vedremo una
fuga di capitali di natura completamente diversa"
ha
detto.
Questo momento della resa dei conti si sta improvvisamente avvicinando sempre più. Questa mattina (25 luglio) i 28 ambasciatori dell'Unione europea si sono riuniti per il secondo giorno per confrontarsi sulle proposte draconiane formulate dalla Commissione europea.
Essi
sembrano aver raggiunto un ampio consenso. Un gruppo
di
incaricati dalla
Commissione redigerà gli atti giuridici durante il fine settimana.
Quando il pacchetto arriverà ai ministri degli Esteri per la ratifica finale, all'inizio della prossima settimana, ci saranno dei mercanteggiamenti sul risarcimento per chi si trova in prima linea Le sanzioni possono ancora andare a monte. Ma il comunicato dei diplomatici questa mattina è stato che anche Cipro, Bulgaria e Ungheria sembrano essere d'accordo, anche se a malincuore.
Non
c'è più nessuna
spaccatura tra la Gran Bretagna e la Germania. Le due potenze stanno
lavorando in tandem, sostenute
da Olanda,
Svezia,
Danimarca,
Polonia
e dagli
stati baltici. E
i
francesi non sono così
colombe
come si sarebbe
potuto
dedurre dopo la debacle della
vendita delle
navi da guerra Mistral alla
Russia, vissuta
da
Parigi con
un doloroso imbarazzo.
Sarebbe sciocco per chiunque supporre che queste sanzioni avranno scarse conseguenze. Un'azione drastica è ora assai probabile, e se succederà, le conseguenze saranno esplosive. Siamo in una fase pericolosa.
Le
sanzioni previste prenderanno
di mira
sia il
debito che
il
patrimonio
netto delle principali banche della Russia, tagliando
efficacemente
l'accesso ai mercati dei capitali mondiali. Punteranno
anche alla
tecnologia per la perforazione nell'Artico e per l'apertura del
bacino di shale di
Bazhenov, entrambi
necessari per
sostituire le
riserve di petrolio della Russia che
si vanno riducendo.
La Russia ha un sacco di gas, ma in Europa il gas è scambiato al prezzo dell'equivalente in petrolio greggio di 60 dollari al barile. Non è molto redditizio. Gli analisti sospettano che l'accordo del gasdotto di Gazprom con la Cina sia pari o inferiore al costo di produzione, sempre che si realizzi davvero.
L'Agenzia internazionale per l'energia dice che la Russia ha bisogno di $ 750 miliardi di nuovi investimenti nei prossimi 20 anni solo per fermare il declino della produzione di petrolio e gas. Questo è già diventato impensabile. Chi andrà a scommettere così tanto denaro, per dei rendimenti discutibili, di fronte a tanto rischio politico?
I 478 miliardi di $ di riserve della Russia (meno se si detraggono gli swap) non sono così grandi come sembrano. La banca centrale ha bruciato 200 miliardi di dollari di riserve in sei settimane dopo la crisi Lehman alla fine del 2008, prima di abbandonare l'intervento sul Forex come irrimediabilmente sbagliato.
Le
riserve si
sono rivelate
una linea Maginot, in ogni caso. Il
loro impiego ha
comportato una
stretta
monetaria automatica,
provocando un crollo dell'approvvigionamento russo di
moneta
e un
drastico
calo del PIL (da cui la Russia non si
è
mai ripresa).
Gli ultimi dati della banca centrale mostrano che le aziende russe, le banche e gli enti pubblici devono 721 miliardi di $ in valuta estera, soprattutto dollari. Circa 10 miliardi di dollari devono essere rinnovati ogni mese. Il gruppo petrolifero Rosneft deve rimborsare $ 26 miliardi entro dicembre del prossimo anno, con picchi di rifinanziamento questo inverno.
Si
potrebbe pensare che di
fronte a
così tanto rischio, il Cremlino avrebbe cercato di tagliare le sue
perdite in Ucraina orientale, ma questo
vuol dire
fraintendere la natura essenziale
di questa battaglia, e tutte le prove indicano
il contrario, in ogni caso.
Le forze vicine a Putin continuano a abbattere aerei ucraini al ritmo di uno o due al giorno, nello sforzo sistematico di mettere a terra la forza aerea ucraina, anche dopo il disastro della Malaysia Airlines. Circa 20 aerei ed elicotteri sono stati abbattuti.
Né
sono ormai
soltanto
le forze vicine
a Putin.
Convogli di artiglieria pesante, lanciarazzi e carri armati T64 sono
fluiti
da
Novorossiya e la Repubblica popolare di
Donetsk
attraverso una frontiera che ormai
non esiste più.
La regione è già un dipartimento militare della Federazione russa in tutto tranne che nel nome. I cosacchi e le milizie ribelli sono già parte integrante delle forze armate russe, sotto ufficiali militari russi, come è fin troppo chiaro dalle intercettazioni pubblicate dopo l'incidente aereo.
I capi dei ribelli sono per lo più cittadini russi, sia del vecchio KGB, l'FSB, o il GRU. Alexander Borodai, il capo della Repubblica popolare di Donetsk, è un agente politico di Mosca.
Tutta
la Nato sa che questo movimento è un fronte
del
Cremlino. La Casa Bianca lo sa. Ogni diplomatico europeo a Kiev lo
sa. L'invasione russa dell'Ucraina orientale, in un certo senso si
è già
verificata.
Sembra altamente improbabile che Putin ora possa permettere a Kiev di schiacciare la ribellione. I resistenti stanno già giurando su una "seconda Stalingrado", una strenua difesa di Donetsk.
E'
ugualmente
improbabile che Putin accetterà una Ucraina filo-occidentale sovrana
che sfugga
completamente al
controllo russo. Se c'è
un
consenso su
qualcosa
in Russia in
questo momento -
dalla
cima al
fondo della scala
sociale
- è che il popolo russo è
stato vittima
di una
sua propria forma di ingiustizia che ha provocato una diaspora alla
fine della guerra fredda e che ora è vittima di un altro
complotto occidentale. Che
si pensi
o no che
questo punto di vista abbia
un fondamento
nella realtà - o una
qualsiasi
legittimità, dato che mezza Europa era sotto l'occupazione sovietica
fino al 1989 - è irrilevante. Questo
è il
punto di
vista nazionale.
L'Ucraina non è un membro della Nato. Essa non gode di alcuna protezione dell'articolo V (uno-per-tutti e tutti-per-uno). Putin sa che l'Occidente non andrà in guerra per l'Ucraina. E' vero che Slobodan Milosevic ha fatto un calcolo simile in Bosnia/Kosovo e ha scoperto di essersi sbagliato, ma la Serbia è molto piccola e non ha armi nucleari.
L'unico
vincolo in termini strettamente militari è quanto Putin reputi difficile occupare ulteriori territori (forse tutto
il Donbass,
forse fino al Dnieper, forse fino alla Moldavia), ed
evitare di
impantanarsi nella guerriglia.
C'è un altissimo rischio che il Cremlino possa sfidare le sanzioni occidentali e lanciare una "rappresaglia asimmetrica" sul terreno, rovesciando del tutto l'insediamento post-guerra fredda.
I
mercati sembrano stranamente noncuranti
mentre
l'ordine geopolitico dell'Europa va
a rotoli
sotto
i
loro occhi. Una settimana fa gli Stati Uniti hanno lanciato una guerra economica
contro la Russia. L'Europa tra pochi giorni ne seguirà
l'esempio.
Si può plaudire alle azioni dell'Occidente, o condannarle, ma difficilmente si possono ignorare. Nei 30 anni o giù di lì che scrivo sulla geopolitica e l'economia internazionale, non ho mai visto una confluenza più pericolosa di circostanze, o una così notevole compiacenza.
[...] ma in Europa il gas dello stesso tipo è scambiato al prezzo di 60 miliardi di dollari al barile. [...]
RispondiEliminaUn po' caro per un bussolo di 160 litri che normalmente non è usato per il gas.
Effettivamente...
EliminaGrazie Tommaso, corretto.
Mi sembra che gli inglesi la facciano troppo facile... alla fine, diversamente da quanto pensano gli anglosassoni, il mondo non vive di finanza ma di risorse: materie prime, duro lavoro e conoscenze ed i russi ne hanno in abbondanza; solo persone ignoranti (anche e soprattutto di storia) come sono americani ed inglesi possono pensare di vincere a tavolino pigiando due bottoni su una tastiera: tempi bui ci attendono.
RispondiElimina... stanno facendo di tutto per creare un mercato alternativo a quello occidentale, e mi sa che ce la faranno: saranno gli ammerigani (e noi con loro) ad essere tagliati fuori dai brics & company. Tra l'altro a me che il dollaro debba essere usato pure per scambi dove il dollaro non c'entrerebbe mi pare allucinante... va bene usarlo come valuta di riferimento (ovvero per fare i calcoli) ma che debba usarlo per i pagamenti che senso ha?...
RispondiEliminaL'imbecillità umana, in primis degli europei, produrra' l'ennesimo disastro. Qualcuno ha detto che la terza guerra mondiale sara' per il petrolio. E' facile immaginare dove avverra' e anche dove non avverra' geograficamente parlando. Se non e' imbecillita' questa come la definite? E'proprio vero che qualcuno non conosce la storia e che pensa di conquistare la Russia con la tastiera. Dal mio punto di vista l,hanno pianificata non sapendo piu' come uscirne coi debiti. La scusa e' li pronta per azzerare tutto, compreso i cervelli. Auguri a tutti gli europei. Prepararsi e' d'obbligo perche' il tutto e' questione di mesi.......
RispondiElimina… Reductio ad Hitlerum…
RispondiEliminaIo non ho capito una sola cosa.
RispondiEliminaPerche' se il governo ucraino e' filo russo , l' Ucraina sarebbe "sotto il controllo" russo,
Mentre,
Se il governo ucraino (non legittimato da libere elezione, tra l' altro) e' filo occidentale, l'Ucraina sarebbe "sovrana" (non che' "completamente indipendente da").
Ottima domanda...
EliminaUna banalissima osservazione... ma se il gas, se lo fanno pagare in Rubli... Che gliene frega del dollaro? Oppure se lo fanno pagare in oro, che doppiamente gliene importa?
RispondiEliminaTeniamo a mente che i BRICS-A- hanno dato scacco al dollaro... ovvero non voglio più dare agli amerikani, il potere che hanno!!!!