28/01/23

L'escalation degli aiuti militari all'Ucraina comporta il rischio di una guerra a tutto campo con la Russia


Lo storico Geoffrey Roberts sul Irish Times - in un articolo che ha suscitato al contempo grande plauso e reazioni isteriche -  sottolinea il grande rischio dei continui passi in avanti negli aiuti militari dell'occidente all'Ucraina. Senza una linea di demarcazione netta tra un intervento e l'altro successivo, l'occidente si sta avvicinando progressivamente sempre di più alla linea rossa che non bisogna assolutamente oltrepassare. 


La moderazione di Putin di fronte ai massicci aiuti militari occidentali all'Ucraina è stata notevole, ma la sua tolleranza potrebbe non essere illimitata

 

di *Geoffrey Roberts, 25 gennaio 2023

 

Dal primo giorno della guerra in Ucraina, l'argomento più potente contro il dilagante intervento dell’occidente nel conflitto è stato il pericolo di una catastrofica escalation verso una guerra a tutto campo tra Nato e Russia.

Finora, i governi occidentali hanno evitato un vero e proprio confronto esistenziale con la Russia. Ma rimane il rischio che i continui aiuti militari occidentali all'Ucraina provochino contromisure russe che potrebbero trasformare la guerra per procura della NATO contro la Russia in un conflitto militare diretto.

I falchi occidentali hanno a lungo sostenuto che il pericolo di un'escalation è solo frutto di fantasie. In un editoriale per il New York Times, l'ex diplomatico britannico Nigel Gould-Davies ha affermato che "Putin non ha linee rosse" e che, lungi dal considerare la paura di un'escalation come un deterrente, l'occidente dovrebbe scoprire il bluff di Putin e minacciare la Russia di ritorsioni nucleari in caso di reazioni eccessive al sostegno occidentale all'Ucraina.

Gould-Davies non fornisce prove concrete per le sue intuizioni su ciò che gira nella mente di Putin. La sua argomentazione è pura speculazione e fa sorgere la domanda: e se Putin non si tirasse indietro davanti a una grande guerra con l'occidente? La Nato dovrebbe correre il rischio, anche minimo, di innescare un conflitto più ampio che potrebbe uccidere milioni di persone?

Le recenti decisioni dei governi occidentali di fornire all'Ucraina molti più carri armati e veicoli corazzati suggeriscono che la materializzazione di uno scenario del genere non è poi così inverosimile.

Gli Stati Uniti hanno deciso di dotare l'Ucraina di un sistema di difesa missilistica Patriot e di 50 veicoli da combattimento Bradley. La Francia ha promesso di inviare carri armati leggeri e la Germania si è impegnata a inviare auto blindate. Gli inglesi invieranno una dozzina di carri pesanti Challenger, mentre i tedeschi sono stati sottoposti a crescenti pressioni per fornire all'Ucraina il suo carro armato pesante, il Leopard 2.

Lo storico britannico Lawrence Freedman, in un suo articolo sul Financial Times, sostiene che queste nuove forniture riflettono la convinzione occidentale che l'Ucraina debba riconquistare più territori perché Putin sia disposto a fare la pace.

Tuttavia, la quantità in questione è relativamente ridotta. I russi hanno già distrutto migliaia di carri armati e veicoli corazzati ucraini. Qualche centinaio di unità corazzate occidentali in più faranno poco o nulla per cambiare la situazione strategica. La guerra di logoramento della Russia continuerà. Con ogni probabilità Mosca completerà la sua conquista della regione del Donbas, raggiungendo così l'obiettivo principale della cosiddetta operazione militare speciale lanciata da Putin un anno fa.

Il vero scopo dell'invio occidentale in Ucraina di queste armi pesanti potrebbe essere quello di fornire una copertura politica ai politici che temono le accuse che potrebbero scatenarsi contro di loro se e quando la Russia vincerà in Ucraina.

I falchi occidentali lo sanno, motivo per cui stanno facendo una campagna per la fornitura su larga scala di attrezzature militari occidentali all'Ucraina, anche se ciò significa esaurire le scorte di riserva della NATO. In un articolo per il Washington Post, l'ex segretario di stato Condoleezza Rice e l'ex segretario alla difesa Robert Gates hanno sostenuto che uno stallo militare farebbe il gioco di Putin. poiché gli darebbe il tempo di logorare l'esercito ucraino rafforzando le proprie forze armate. Il modo per scongiurare quella terribile prospettiva, sostengono, è un aumento urgente e drastico delle forniture militari all'Ucraina.

In modo inquietante, questi ultimi sviluppi sono solo la versione più recente di un persistente modello di intensificazione progressiva degli aiuti militari occidentali all'Ucraina. Gli stati della Nato hanno iniziato inviando grandi quantità di munizioni, armi leggere e armi difensive, poi sono arrivati obici a lungo raggio e Himars. Ora si tratta di sistemi di difesa aerea, carri armati e veicoli corazzati.

Le conseguenze psicologiche di queste ultime decisioni occidentali sulle forniture di armi potrebbero rivelarsi più letali del loro impatto materiale immediato, perché ancora una volta l'Occidente avrà oltrepassato le proprie linee rosse sugli aiuti militari all'Ucraina.

Si è parlato molto di una possibile coalizione di volenterosi guidati da Polonia e Stati Uniti che inviino truppe nell'Ucraina occidentale o utilizzino la loro forza aerea per stabilire una no-fly zone. Un simile intervento verrebbe camuffato come aiuto umanitario, ma gli inevitabili scontri con le forze russe presto aumenterebbero.

Il vero pericolo dell'escalation esistenziale deriva dai continui passi avanti, non da un balzo da gigante direttamente in battaglia.

Quale sarà la prossima mossa dell'Occidente? Ci sono rapporti secondo cui la Gran Bretagna sta valutando la possibilità di fornire all'Ucraina missili a lungo raggio in grado di colpire obiettivi all'interno della Russia. Un'altra possibilità è la fornitura americana di sciami di droni a lungo raggio. La cosa più preoccupante è la prospettiva di tecnici militari occidentali che operino e mantengano l'equipaggiamento Nato in Ucraina, dato che per gli ucraini questo richiederebbe mesi di addestramento.

La moderazione di Putin di fronte ai massicci aiuti militari occidentali all'Ucraina è stata notevole, ma la sua tolleranza potrebbe non essere illimitata. Se l'Occidente si spinge troppo oltre, Putin potrebbe essere tentato di rischiare lui stesso un certo grado di escalation, ad esempio interdicendo i rifornimenti occidentali prima che arrivino in Ucraina, o neutralizzando i sistemi di sorveglianza della NATO che forniscono a Kiev informazioni di intelligence che consentono attacchi mortali contro i bersagli russi.

Tali azioni da parte di Putin sarebbero scioccanti per quei responsabili occidentali abituati all'idea che, quando si tratta di intensificare la guerra in Ucraina, soltanto loro possono agire impunemente.

Il mondo non ha mai assistito a una guerra per procura come quella condotta in Ucraina dall'occidente, con l'obiettivo generale di paralizzare la Russia come grande potenza.

Nel perseguimento di questo obiettivo, gli Stati Uniti e altri governi occidentali hanno inondato l'Ucraina di oltre 100 miliardi di dollari di aiuti militari, umanitari e finanziari. La NATO ha perlustrato il globo alla ricerca di vecchie munizioni e sistemi d'arma sovietici che potessero essere prontamente utilizzati dagli ucraini. Le istituzioni finanziarie occidentali hanno preso il controllo delle riserve di valuta estera russa e hanno imposto sanzioni progettate per destabilizzare il rublo e far crollare l'economia russa. L'Occidente sta anche lavorando per trasformare la Russia in uno stato canaglia a livello internazionale.

Senza il sostegno occidentale, lo sforzo bellico dell'Ucraina sarebbe fallito mesi fa. La continuazione della guerra ha provocato centinaia di migliaia di vittime russe e ucraine. L'economia ucraina è stata devastata, mentre milioni di suoi cittadini sono fuggiti dal paese e molti altri sono sfollati e hanno dovuto abbandonare le loro case.

Mentre Putin si avvicina a una sorta di vittoria militare in Ucraina, la voce di coloro che sollecitano la moderazione occidentale sarà più che mai necessaria. Più territorio perde l'Ucraina, più vittime subisce, maggiore sarà la tentazione dell'Occidente di fare un altro passo verso la guerra totale con la Russia.

 

*Geoffrey Roberts è professore emerito di storia all'UCC e membro della Royal Irish Academy

 

 

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