Continua la serie dei Twitter Files. L'undicesima parte insegna come si possono scovare millemila account russi anche quando non ci sono. Basta mettere la CIA alla moderazione.
Traduzione di @Maur0068
Nell'agosto 2017, quando Facebook ha deciso di sospendere
300 account di "sospetta origine russa", Twitter non se ne preoccupò.
I suoi leader erano sicuri di non avere un problema con la Russia.
"Non abbiamo riscontrato una grande correlazione."
"Nessuno schema rilevante."
"Facebook potrebbe dover intervenire su centinaia di
account e noi dovremmo averne averne circa 25".
"CONCENTRARE L’ATTENZIONE SU FB": Twitter era
così sicuro di non avere problemi con la Russia, che i suoi dirigenti erano
d’accordo nel ritenere che la migliore strategia di pubbliche relazioni fosse
non dire nulla pubblicamente e discretamente lanciare i giornalisti contro
Facebook:
"Twitter non è al centro dell'inchiesta
sull'ingerenza elettorale russa in questo momento - i riflettori sono puntati
su Facebook", ha scritto il vicepresidente delle strategie pubbliche Colin
Crowell:
Nel settembre 2017, dopo una rapida revisione, Twitter ha
informato il Senato di aver sospeso 22 possibili account russi e altri 179 con
"verosimili collegamenti" a tali account, identificati in un insieme
più ampio di circa 2700 account sospetti esaminati manualmente.
Ricevendo questo scarno risultato, un furioso senatore
Mark Warner della Virginia – del partito Democratico nella Commissione Intelligence
– ha tenuto immediatamente una conferenza stampa per denunciare il rapporto di
Twitter come “chiaramente inadeguato sotto ogni aspetto”.
"#Irony", ha rimuginato Crowell quando, il
giorno dopo la conferenza stampa di Warner, ha ricevuto una comunicazione dalla
campagna per la rielezione dello stesso Warner, che chiedeva un contributo di
"5 dollari o qualunque cosa tu possa dare".
"LOL", ha risposto il capo dell’ufficio legale Sean
Edgett.
"CONTINUARE A PRODURRE MATERIALE". Dopo aver
incontrato i leader del Congresso, Crowell ha scritto: "Warner ha incentivi
politici per tenere questo problema in cima alle notizie, mantenere la
pressione su di noi e sul resto del settore per farci continuare a produrre
materiale per loro".
"PRENDENDO SUGGERIMENTI DA HILLARY CLINTON".
Crowell ha aggiunto che i democratici stavano prendendo spunto da Hillary
Clinton, che quella settimana aveva dichiarato: "È ora che Twitter smetta
di temporeggiare e prenda atto del fatto che la sua piattaforma viene
utilizzata come uno strumento di guerra informatica”.
In crescente ansia per i suoi problemi di pubbliche
relazioni, Twitter ha formato una "Russia Task Force" per indagare in
modo proattivo.
La "Russia Task Force" ha iniziato a lavorare principalmente sui dati condivisi dalle controparti di Facebook, incentrati su account presumibilmente legati alla russa Internet Research Agency (IRA). Ma la ricerca degli inganni russi è stata un disastro:
13 OTTOBRE 2017: "Nessuna prova di un approccio coordinato, tutti gli account trovati sembrano essere attività di tipo lupo solitario (tempistica, spesa, obiettivi diversi, spesa pubblicitaria inferiore ai 10mila dollari)."
18 OTTOBRE 2017: "Prima tornata di indagini RU...
15 account ad alto rischio, 3 dei quali hanno collegamenti con la Russia, anche
se 2 sono RT." [Russia Today]
20 OTTOBRE 2017: “Costruita una nuova versione del
modello con una precisione inferiore ma un richiamo più elevato che consente di
catturare più elementi. Non vediamo account sostanzialmente più sospetti.
Prevediamo di trovarne circa 20 con una piccola spesa".
23 OTTOBRE 2017: “Indagine completata… 2500 revisioni
manuali complete degli account, riteniamo che siano esaustive… 32 account
sospetti e solo 17 di questi sono collegati alla Russia, solo 2 di questi hanno
una spesa significativa, uno dei quali è Russia Today... gli altri meno di 10mila
dollari."
La ricerca di Twitter che ha trovato "solo 2" account
significativi, "uno dei quali è Russia Today", era basata sugli
stessi dati che in seguito hanno ispirato titoli da panico come "La
disinformazione russa ha raggiunto 126 milioni di persone solo attraverso
Facebook":
L'incapacità della "task force russa" di
produrre "materiale" ha peggiorato la crisi delle pubbliche relazioni
aziendali.
Nelle settimane successive alla conferenza stampa di
Warner, un flusso di storie provenienti dalla Commissione Intelligence si è
riversato sui media, ad esempio Politico del 13 ottobre: "Twitter ha
cancellato dati potenzialmente cruciali per le indagini sulla Russia".
"Se Twitter fosse stato pagato dall'FSB [Servizio
di sicurezza della Federazione Russa. NdT]... non avrebbe potuto costruire una
piattaforma di disinformazione più efficace", ha detto a Politico Thomas
Rid, professore della Johns Hopkins (ed "esperto" della Commissione Intelligence).
Quando il congresso ha minacciato di approvare una legge
onerosa e Twitter ha iniziato a essere soggetto ad una cattiva stampa
alimentata dalle commissioni congressuali, la società ha cambiato tono sulle
dimensioni del suo problema con la Russia.
"Ciao ragazzi... Solo per vostra conoscenza vi giro
l'articolo dal Washington Post di oggi su una proposta di legge (o nuovi
regolamenti FEC*) che potrebbe influenzare la nostra pubblicità politica",
ha scritto Crowell.
A Washington, settimane dopo il primo incontro, ai
leader di Twitter è stato detto dallo staff del Senato che "il Senatore
Warner ha la sensazione che l'industria tecnologica abbia negato la realtà per
mesi". Un membro dello staff della Commissione Intelligence ha aggiunto:
"Grande interesse per l'articolo di Politico sugli account
eliminati".
"Sapendo che la nostra politica sugli annunci
pubblicitari e le modifiche al prodotto sono uno sforzo per anticipare la
supervisione del Congresso, volevo condividere alcuni punti salienti della
legislazione che i senatori Warner, Klobuchar e McCain introdurranno", ha
scritto poco dopo il direttore per le linee guida Carlos Monje.
"LE COMMISSIONI DEL CONGRESSO HANNO DIVULGATO LA
LISTA". Anche se Twitter si preparava a cambiare la sua politica sulle
inserzioni a pagamento e a rimuovere sia Russia Today che Sputnik per placare
Washington, il Congresso ha gettato benzina sul fuoco, facendo apparentemente trapelare
l'elenco iniziale più ampio dei 2700 account.
I giornalisti di tutto il mondo hanno iniziato a
chiamare Twitter a proposito dei collegamenti con la Russia. Buzzfeed, in
collaborazione con l'Università di Sheffield, ha affermato di aver trovato una
"nuova rete" su Twitter che aveva "strette connessioni con...
account bot legati alla Russia".
"SERVIREBBE SOLO AD INCITARLI". Twitter non ha
voluto confermare i risultati di Buzzfeed/Sheffield:
"LA COMMISSIONE INTELLIGENCE DEL SENATO CHIEDE... POSSIAMO
PREPARARE QUALCOSA INSIEME?" Tuttavia, quando è uscito il pezzo di
Buzzfeed, il Senato ha chiesto "un resoconto di quanto accaduto".
Twitter si è prontamente scusato per gli stessi account che inizialmente aveva sostenuto
non fossero un problema.
“I GIORNALISTI ORA SANNO CHE QUESTO È UN MODELLO CHE
FUNZIONA”
Questo schema – minacce di legislazione punitiva, associate
a titoli spaventosi ispirati da fonti congressuali/intelligence, seguiti da
Twitter che cede alle richieste di moderazione – sarebbe stato successivamente
formalizzato in collaborazione con le forze dell'ordine federali.
Subito Twitter ha stabilito la sua successiva postura.
In pubblico, ha rimosso dei contenuti "a nostra
esclusiva discrezione".
In privato, avrebbero "escluso" qualsiasi utente
"identificato dalla comunità di intelligence U.S. come un'entità che
conduce operazioni informatiche per conto di un altro Stato".
Twitter ha permesso alla "comunità di intelligence
U.S." di inserirsi nel suo processo di moderazione. Non se ne sarebbe più
andata.
Crowell, in una e-mail ai leader dell'azienda, ha scritto:
"Non torneremo allo status quo precedente".
33. Per ulteriori informazioni su #TwitterFiles, dai
un'occhiata a @BariWeiss, @ShellenbergerMD, @LHFange @davidzweig.
Ritorna qui a breve per un altro thread...
Twitter Files, parte seconda - Le liste nere segrete di Twitter
Twitter Files, parte terza - La rimozione di Donald Trump
Twitter Files, parte quarta - La rimozione di Donald Trump (7 gennaio)
Twitter Files, parte quinta - La rimozione di Trump da Twitter (8 gennaio)
Twitter Files, parte sesta - Twitter, la filiale dell'FBI
Twitter Files, parte settima - L'FBI e il laptop di Hunter Biden
Twitter Files, parte ottava - Come Twitter ha favorito le PsyOp del Pentagono
Twitter Files, parte nona - Twitter e le 'altre agenzie governative'
Twitter Files, parte decima - Come Twitter ha manipolato il dibattito sul Covid
Twitter Files, episodio 12 - Twitter e l'ombelico dell'FBI
Twitter Files, episodio 13 - Le pressioni di Pfizer su Twitter
Twitter Files, parte 14 - La menzogna del Russiagate
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