24/12/13

La Spagna sull’orlo di una crisi sanitaria?

L’Economist spiega perché, tra i tanti tagli imposti dalla Troika alla Spagna, uno dei più pericolosi è quello alla sanità pubblica. Il crollo degli investimenti e i tagli alla prevenzione potrebbero rivelarsi disastrosi.



All’inizio di quest’anno, in Spagna un immigrato non si è sentito bene ed è andato all’ospedale con i sintomi tipici della tubercolosi. I relativi test gli sono stati rifiutati ed è stato rispedito a casa. Non molto più tardi ha iniziato a sentirsi così male che si è precipitato al pronto soccorso, dove è stato nuovamente respinto. Poco dopo, è morto.


Come molti altri immigranti illegali, viveva in una piccola casa con altre 10 persone. Dal momento che la tubercolosi è contagiosa, tutti e 10 sono ora a rischio. Difficilmente riceveranno aiuto dalla Spagna: a causa delle misure di austerità e di un cambiamento legislativo nel 2012, il governo non eroga più agli 873.000 migranti non registrati le cure che non siano di emergenza. Questo potrebbe causare nel prossimo futuro un’enorme crisi sanitaria, come dicono i ricercatori della Scuola Londinese di Igiene e Medicina Tropicale (LSHTM).

Uno studio pubblicato il 14 Dicembre su Lancet, una rivista medica,  ha lanciato l’allarme sullo stato della sanità spagnola. Fino ad oggi, l’attenzione dei media europei si è concentrata sull’impatto dell’austerità sulla sanità greca, con segnalazioni di incrementi drammatici di casi di HIV, malattie mentali, tubercolosi e del ritorno della malaria. La Grecia ha fatto tagli alla sanità pubblica 2 anni prima della Spagna, quindi l'impatto è risultato evidente prima. Ma la situazione in Spagna è altrettanto preoccupante, avverte Helena Legido-Quigley del LSHTM, la quale teme che, se il governo non cambierà presto strategia, si assisterà anche in Spagna a fenomeni simili a quanto già successo in Grecia.

Quando la crisi ha colpito, il governo spagnolo ha tagliato la spesa a un sistema sanitario già debole di per sé (la spesa sanitaria in Spagna è al 7% del PIL contro una media del 7,6% nella UE, mentre è all’8,4% in Germania e al 9,5% in Danimarca). La spesa sanitaria è stata ridotta del 13,7% nel 2012 e del 16,2% nel 2013 (inclusi i servizi sociali). Alcune regioni hanno imposto tagli addizionali di un altro 10%. Di conseguenza, una parte rilevante della popolazione spagnola è ora esclusa dalle cure mediche di base, il che potrebbe portare a problemi di sanità pubblica per l’intera popolazione.

Elena Urdaneta, di Doctors of the World, un’organizzazione senza fini di lucro, dice che questa politica non è solo ingiusta, ma anche molto pericolosa per la sanità pubblica. “Puoi escludere le persone, ma non puoi escludere le malattie”. Rifiutarsi di vaccinare i figli degli immigrati, per esempio, non è solo meschino, ma anche inefficiente. E’ molto meno costoso vaccinare piuttosto che dover affrontare il diffondersi di un’epidemia. Ciononostante, è quello che sta succedendo in molte regioni spagnole.

Perfino per chi ha ancora il diritto all'assistenza sanitaria, alcuni trattamenti, compresi quelli necessari per l'epatite C e alcuni tipi di cancro, ora richiedono che sia il paziente a pagare parte della cura. Questo ha spinto diverse persone a non assumere i farmaci di cui avrebbero bisogno, ma che non possono più permettersi.

Poiché l'impatto di queste politiche sulla salute tende a manifestarsi dopo alcuni anni, la vera e propria crisi della sanità pubblica diventerà evidente solo quando sarà troppo tardi, avverte la Legido-Quigley. Gli operatori sanitari temono che, se non viene fatto nulla per invertire queste politiche, la Spagna scivolerà giù per una ripida china.

Il prezzo pagato dagli Stati Uniti per controllare il diffondersi di un focolaio di tubercolosi a New York negli anni '90,  l’enorme somma di 1,2 miliardi di dollari, ha dimostrato il valore della prevenzione, che sarebbe costata un decimo di quanto fu speso e avrebbe evitato parecchi danni alle persone. I recenti tagli alla sanità spagnola compromettono l'impegno nella prevenzione. Essi rischiano di smantellare un sistema che, fino a poco tempo fa, è stato uno dei migliori in Europa in termini di efficienza.

9 commenti:

  1. Mi sembra che questi qui, questi che difendono l'efficienza dei mercati brandendo la mazza chiodata, siano come degli adolescenti appresso ad una minigonna (o fate voi) totalmente obnubilati e con una sola cosa in testa, tutto il resto non esiste, Articolo emblematico, virus e batteri se ne fregano di BCE e FMI.
    Poi un giorno cominceremo anche a fare il conto dei danni ambientali che stiamo facendo in nome del pil...
    Beh, io vi seguo con grande attenzione e vi ringrazio del lavoro che fate, ma ho un punto di vista particolare, sono un biologo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In effetti, quando una cosa è storta, non regge da nessun punto di vista, oltreché economico ed etico, nemmeno puramente biologico...

      Elimina
  2. L'immigrato spagnolo va ad aggiungersi alle decine di imprenditori italiani che si sono suicidati da quando è iniziata la crisi. Io mi auguro solo che, se c'e' una giustizia, i burocrati europei, le menti dietro a queste catastrofi, paghino tutto, senza sconti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. per pagare pagheranno, tutto sta a vedere se in questo mondo o nell'aldilà.

      Elimina
  3. E se arrivasse il giorno in cui i governi dovranno consigliare ai propri cittadini di non andare in vacanza in certi paesi europei perché non viene garantito un trattamento sanitario essenziale, diciamo all'altezza delle attese dei cittadini bravi e biondi?
    Ironia della sorte, l'Euro e l'Europa potrebbero crollare di fronte alla chiusura delle frontiere a causa di una epidemia.
    Ma in questa tragedia almeno almeno una cosa utile ci sarebbe, anzi, due:
    1) I politici troverebbero una scusa facile per risolvere il vero problema senza dover raccontare la verità
    2) L'argomento della dieci piaghe, tra cui la peste e le cavallette tanto care a Borghi, si ritorcerà contro agli eurotici. Anzi, l'argomento ora passa di mano, potrà essere utilizzato dagli euroscettici. E son convinto che Borghi saprà farlo con ironica maestria!

    RispondiElimina
  4. Coraggio ragazzi, tanto ormai siamo prossimi alla liberazione. Il governo ha deciso di fare un'appendice all'imu, e a gennaio saremo chiamati a pagare ancora per il 2013, dopo aver pagato a dicembre, e contravvenendo agli impegni presi! No dico, gia' sono invisi, ed ora sempre in nome del piu' europa, stanno facendo il possibile per essere odiati ancora di piu'. Sempre e solo tasse....ormai l'euro regime e' putrido, e Piero Valerio gia' discute della ripartizione degli attivi e passivi della Bce....Grazie Carmen per il valoroso e qualificato contributo alla giusta causa, buon Natale a tutti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non dimenticare il 2x mille sottratto in banca a gennaio,eurogendfor e perché no fiscalcompact...Auguri di cuore a tutti! Claudio

      Elimina
  5. veramente anche qui è così' da un bel pò. piuttosto che farvi esami costosi vi mandano a casa.... i medici di turno sono molto di meno di quelli che dovrebbero essere (provate ad andare ad un pronto soccorso) e fanno turni di 12 ore in barba a tutte i contratti collettivi (come fanno? sono assunti a tempo determinato, posti ce ne sono pochi nessuno assume-alcune regioni hanno proprio il blocco delle assunzioni- quindi... o ti mangi questa minestra....). allo stesso tempo spendiamo un fracco di soldi per l'antiquato ed inefficiente sistema del medico di base (il quale arriva anche a guadagnare oltre 100k euro l'anno)...

    RispondiElimina
  6. Hanno montato un caso sul CIE di lampedusa e ancora continuano (con questo non voglio dire che i CPA siano hotel a 4 stelle) mentre tacciono sul caso spagnolo. Qui nessuno si deve vergonare, qui nessuno ha uno smartphone per girare di nascosto una cosa del genere!

    RispondiElimina