30/12/13

Martin Wolf sul FT: Dobbiamo ancora imparare le vere lezioni della crisi

Martin Wolf sul Financial Times   analizza la situazione del Regno Unito, dove la ripresa stenta perché i politici sono ancora legati ad una narrazione sbagliata della crisi. Invece di preoccuparsi del deficit fiscale,  dovrebbero preoccuparsi di aiutare la ripresa con maggiori investimenti, approfittando dei bassi tassi di interesse.
(Per chi volesse invece trarre qualche chiara lezione dalla crisi dell'eurozona, si raccomanda la lettura di questo fondamentale post di Goofynomics. Dove ormai le voci dall'interno non hanno niente da invidiare alle voci dall'estero, anzi.  Meno male.)


Nel suo articolo sul Financial Times, Martin Wolf paragona il livello del dibattito economico attualmente in corso in UK all'atteggiamento irrazionale  rappresentato in questa storiella:

"un passante vede un uomo che guarda sotto un lampione e gli chiede cosa stia cercando. "Le chiavi", risponde l’altro. Cercano insieme per un po', ma non trovano niente. Il passante allora chiede all'uomo se sia sicuro di aver perso lì le chiavi. "Oh, no," risponde l'uomo. "Ma questo è il punto dove c’è luce."

Così, la causa della crisi viene cercata nel deficit fiscale, solo perchè si tratta dell'aspetto più evidente e più facile da mostrare, mentre  basandosi sui dati viene fuori che in realtà, nel periodo pre-crisi, la politica fiscale non era eccessivamente espansiva né irresponsabile. 

Come dice Wolf: 
 
"la tesi che la politica fiscale pre-crisi era evidentemente irresponsabile non può reggere. Alla fine del 2007, il debito pubblico netto UK era il secondo più basso nel gruppo dei sette paesi più ricchi - dopo il Canada - al 38 per cento del PIL, ossia circa un terzo del suo valore medio di lungo periodo. Secondo la stima di aprile 2008 del FMI, il deficit fiscale strutturale era stato del 3,1% del PIL nel 2007. E’ un dato alto, ma certo non una catastrofe. La quota di spesa governativa del PIL nel 2007, poco meno del 40%, era quasi esattamente la stessa del 1996, l’ultimo anno completo del governo conservatore di John Major.

Quindi, se l'economia non era molto surriscaldata nel 2007 e la politica fiscale non era molto irresponsabile, cosa ha causato le perdite  di produzione post-crisi e il conseguente deterioramento fiscale? La risposta alla prima domanda è la crisi finanziaria globale. Il panico ha portato a una  forte diminuzione dei profitti nel settore finanziario, dell’intermediazione finanziaria e quindi dell’attività economica. Il deterioramento fiscale è perciò il risultato di questo calo. E poiché il declino economico è stato duraturo, così, ahimè, lo sono stati anche i risultati del bilancio pubblico.

Qualunque siano state le cause della crisi, essa ha lasciato in eredità enormi problemi. Ma il più grande è, di gran lunga, come ridurre le perdite permanenti di produzione. Anche se l'economia crescesse ad un tasso costante del 3% all'anno, il valore attuale della produzione persa sarebbe vicino a cinque volte il PIL annuo. Ecco perché una ripresa ritardata non è certo un trionfo."

Così conclude Wolf:

"La crisi è stata sicuramente il risultato dell'integrazione globale – e della rapida crescita – del settore finanziario del Regno Unito, una politica accettata da quasi tutti. Eppure il dibattito si è concentrato, invece, sul concetto che il Regno Unito pre-crisi fosse una "economia della bolla" e che i deficit del bilancio pubblico fossero il risultato della precedente mancanza di disciplina fiscale. Di conseguenza, quasi tutti ormai concordano sull'idea che l’eliminazione del deficit fiscale sia la priorità, ignorando quanto bassi siano i tassi di interesse e quanto sia invece il caso di realizzare ulteriori investimenti.

Ma quello di cui c’è bisogno, invece, è un'economia che riesca a recuperare il terreno perduto, senza affidarsi indebitamente alla finanza. Solo dei politici che abbiano dei buoni progetti per sostenere la domanda e la produzione meritano di governare. Ci vorranno idee innovative. Finora, non c'è stato quasi nulla di nuovo. Questo è l’aspetto più deprimente."

1 commento:

  1. Bell'articolo- viene però se,pmore da chiedersi cime facciano a cercare nella parte sbagliata pur avendo uno stuolo di consiglieri al servizio. Sembra quasi che lo facciano apposta....possibile che le classi dirigenti di tutti i paesi siano tutte così scadenti....i tre così condizionate/ condizionabili dalla"esterno"?

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