05/12/13

In Grecia un fenomeno nuovo: le offerte di lavoro cercano personale su 'base volontaria' -

Da KeepTalkingGreece: La nuova regolamentazione del lavoro raccomandata dalla Trojka  in Grecia produce i suoi frutti...che si cominciano a vedere anche da noi.



Nella Grecia della recessione e dei nuovi accordi di finanziamento col FMI la realtà del mercato del lavoro si è trasformata nel nostro peggiore incubo. I datori di lavoro non solo pagano i propri dipendenti con fino a sei mesi di ritardo. Un nuovo fenomeno si è presentato recentemente nel mercato del lavoro greco. Offerte di posti di lavoro su base volontaria. In tempi di debiti, disoccupazione e disperazione, i cittadini europei sono costretti non solo a lavorare per un pezzo di pane in un paese onerato dai debiti con i prezzi al consumo che restano spudoratamente alti. Ora, i dipendenti sono anche invitati a lavorare senza stipendio, a lavorare per niente. Per nessuno stipendio affatto, su base volontaria. L'unico premio per il dipendente disperato è la brillante prospettiva di essere scelto come volontario dell'anno.

Pubblico alcuni esempi dei più recenti sviluppi nel mercato del lavoro greco, nella speranza che qualcuno si rivolga alla Corte europea dei diritti dell'uomo.

Lavorare per niente
 
Nella Grecia del capitalismo sfrontato e selvaggio, gli interessi privati e il profitto diventano luoghi di sfruttamento selvaggio e di condizioni precarie del mercato del lavoro, mentre allo stesso tempo si asseconda la nobile causa del volontariato, un'attività altruistica per il miglioramento della vita umana e la promozione della buone cause.

Società privata di Atene cerca volontari per il Dipartimento di Marketing, orario di lavoro 09:00-17:00, almeno per quattro giorni al mese.
Conoscenze richieste : lavoro di squadra, voglia di imparare, ecc.
Offerte: esperienza di vita, soddisfazione morale, contatto con altri volontari, certificazione di volontariato, "volontario dell'anno" . (fonte)

Lavorare per vitto e alloggio

Nel migliore dei casi, i datori di lavoro offrono un pasto e un alloggio gratuiti, come nel caso di un albergo sull'isola di Egina.

"Hotel cerca cameriera di piano per lavoro volontario a Egina, offre vitto e alloggio."

Lavorare e restituire parte dello stipendio al datore di lavoro
I datori di lavoro sembrano non essere mai a corto di idee quando si tratta di sfruttare le forze di lavoro. Un'addetta alle pulizie ha denunciato la scorsa settimana che il datore di lavoro stava richiedendo indietro parte dello stipendio.
La donna era stata assunta da una società privata che aveva un contratto con un ospedale pubblico di Atene. "Solitamente versavano sul mio conto in banca € 800 al mese, ma un paio di giorni dopo, due signore mi venivano a trovare e mi chiedevano 200 € in contanti ", ha detto l'addetta alle pulizie a skai TV. . Ha aggiunto che questa era la prassi comune per tutto il personale e che i lavoratori erano costretti a restituire 200-300 euro a seconda del loro stipendio.

Lavorare e attendere tre mesi per ricevere il salario
 
Con l'abolizione della contrattazione collettiva imposta dal FMI, operai e impiegati in Grecia si trovano ad affrontare le nuove regole del lavoro, come la settimana di sei giorni, orari di lavoro flessibili, lavoro a rotazione di 3 o 4 giorni la settimana, senza indennità né remunerazione del lavoro straordinario.

Uno degli ultimi esempi della nuova morale nel mercato del lavoro greco è stato firmato all'inizio di novembre:

I dipendenti di una compagnia di assicurazioni sono stati costretti a firmare contratti di lavoro in base ai quali il pagamento dello stipendio avviene regolarmente con un ritardo di 90 giorni!

" Il pagamento degli stipendi per il personale avverrà entro 90 giorni dalla fine del mese in cui è stato prestato il lavoro, sia tramite bonifico sul conto corrente del dipendente sia in contanti o in combinazione dei due." (imerisia.gr)

Lavorare per dei buoni pasto

Nel settore dei trasporti internazionali della Grecia una nuova contrattazione collettiva prevede che i dipendenti saranno pagati in base al fatturato dell'impresa. Se il fatturato diminuisce per un periodo di nove mesi, gli stipendi saranno ridotti del 4 per cento. Se il suo fatturato aumenta, verrà dato un bonus sotto forma di denaro o buoni pasto.

KeepTalkingGreece conclude così:

Ma lo sapet qual'è la cosa più strana e vergognosa di tutta la situazione? Che il settore pubblico greco, lo stato così profondamente indebitato, mantiene ancora dei salari più alti e pensioni più alte rispetto al settore privato.
...Mi chiedo come mai questa debba essere vista come una vergogna, invece che come l'ultimo baluardo di riconoscimento della dignità del lavoro in un paese catturato e svenduto. (La forza del lavaggio del cervello).

29 commenti:

  1. A quando il lavoro obbligatorio come nei campi di concentramento? Claudio.

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    1. Non lo faranno mai, non ne hanno bisogno, non piu'
      V

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  2. "Mi chiedo come mai questa debba essere vista come una vergogna."
    Vorrei risponderti: perche' e' gente privilegiata che ha il posto per meriti relazionali, completamente distaccata dalla realta' che la circonda. I politici sono solo la parte piu' sfacciata, Chiunque abbia vissuto accanto a loro puo' constatare la veridicita' dell'affermazione. Se in Grecia non esiste ancora nessun stravolgimento, e' perche' un "nocciolo duro" minoritario ma non trascurabile di persone puo' continuare ad avere una vita ben oltre la sussistenza. Stanno facendo cosi' anche in Italia e si puo' notare che il controllo sociale e' totale.

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  3. Siccome le persone sono tutte eguali, e questo dovrebbe essere noto eticamente e filosoficamente parlando anzi dovrebbe essere un valore universale, allora o lo stato assume tutti i lavoratoti disoccupati o si divide il lavoro che resta tra tutti i lavoratori occupati e disoccupati o si introduce un reddito di cittadinanza incondizionato rivolto a chi non ha un lavoro o si cambia sistema economico, ma dato che l'attuale sistema economico non sembra ancora disposto a farsi da parte e non c'è una forza politica e culturale in grado di concepirne e di imporne uno nuovo, non resta che intraprendere una delle 3 opzioni rimanenti; e non si tratta di lavaggio del cervello ma di esigenze pratiche di dignità e sopravvivenza di milioni di persone che in seguito alla recessione hanno dovuto rinunciare involontariamente ad una fonte di reddito, una missione da non sottovalutare dato che tutti abbiamo gli stessi diritti ,la stessa dignità, le stesse esigenze, di unti del signore ne abbiamo avuti fin troppi e non riconoscere l'universalità di questi valori è un crimine

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    1. Allora:

      "o lo stato assume tutti i disoccupati"....questa è la opzione della MMT, da prendere in considerazione come politica anticiclica in fase depressiva.

      o si divide il lavoro che resta tra occupati e disoccupati = lavorare meno lavorare tutti di antica memoria. Va bene.

      o si introduce reddito di cittadinanza incondizionato = la elemosina ai poveri

      o si cambia sistema sociale = ecco, questa è senz'altro quella giusta, già implicita nella opzione 1 e 2. .

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  4. Non ho letto l'articolo, perché il dottore me lo ha vietato. E dire che ho la pressione bassa.

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  5. bello, i mantenuti vengono trattai meglio di chi li mantiene (occorre ricordarlo). In quanto alla dignità del lavoro, per molti pubblici, non tutti, c'è il POSTO di lavoro, ma sul lavoro...
    http://it.finance.yahoo.com/notizie/dipendenti-statali-cartellini-timbrati-senza-lavorare-142958190.html

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    1. Il medico che ti cura è un mantenuto ? La maestra che insegna ai tuoi figli ? e il poliziotto che ti protegge dal delinquente ?

      Ma siete diventati tutti matti?

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  6. C'è una cosa che mi lascia ...diciamo perplessa, in questi commenti: non stiamo parlando, mi pare, di politici collusi e traditori, ma di dipendenti pubblici, di insegnanti, bidelli, infermieri, medici, impiegati dell'anagrafe, guidatori di autobus....se l'dea è quella di realizzare il principio di uguaglianza sottoponendo anche costoro allo stesso trattamento schiavistico presente nel settore privato...così siamo tutti contenti che nessuno possa godere di privilegi...allora mettetevi l'anima in pace: presto saremo schiavi tutti, quando anche l'ultimo baluardo di stato sarà smantellato. Sai che piacere.

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    1. Cara Carmen,
      non saranno mai sottoposti agli stessi trattamenti schiavistici del privato per il semplice motivo che serve una parte di popolazione che si senta privilegiata e supporti la classe dirigente. Io parlo proprio dell'impiegato comunale, dell'infermiere, dei guidatori dell'autobus. Per quanto minimo, il loro privilegio e' di molto superiore a chi non riesce a dar da mangiare ai propri figli come in Grecia e come si incomincia a vedere in Italia. Privilegio perche' il loro lavoro il piu' delle volte viene fatto con sufficienza ed imperizia dato che la stragrande maggioranza e, non potrebbe essere altrimenti, (uno che si e' meritato il posto non deve essere riconoscente a nessuno) e' "presentata".

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    2. E' incredibile la spendibilità che hanno ancora gli argomenti livorosi. Parlando della Grecia, segnalo questo interessante evento che si è tenuto qualche giorno fa ad Atene (c'era anche il nostro amico Montero Soler).

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    3. Non e' un argomento livoroso. Non ho alcun livore. E' una constatazione avendo lavorato da esterno come consulente in varie realta' pubbliche. Tra questa gente non esiste un'attinenza con la realta' lavorativa esterna che e' anche sostenuta da una diffusa mediocrita' interna (ovviamente esistono eccezioni luminose, ma pure sempre eccezioni). Mi sono sempre domandato: ma perche' non si rendono conto che esternamente non avrebbero "mercato", che loro non sono migliori di altri e che il loro privilegio e' solo merito di nascita?.
      Non e' il principio del telepass, personalmente ho sempre rifiutato la spintarella perche' non volevo passare avanti a chi ne avrebbe avuto piu' merito o necessita'. E' un discorso sociologico.

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    4. E' un argomento livoroso, obiettivamente, cioè la sua funzione se viene sollevato come questione politica è quella. La restrizione del perimetro di intervento statale che deriva dall'obbligo di manovre deflazionistiche penalizza anche il pubblico impiego e tanto basterebbe a chiudere la questione. Il paragone con la realtà esterna, con il mercato, è solo sintomo di quella mentalità panmercatistica che rende evidentemente difficile capire che è assolutamente normale che un ricercatore universitario o un insegnante delle medie non abbiano come alternativa il mercato: è proprio perché il mercato non può soddisfare certe esigenze collettive che esiste l'intervento statale. Se poi andiamo sull'anneddotico, posso raccontarti le periperizie lavorative della mia migliore amica, impiegata in un comune di una media cittadina, regolare vincitrice di concorso a cui si era presentata folla oceanica, costretta a fare il lavoro di tre persone a causa del blocco del turn over e che ad ogni elezione, nazionale, comunale e provinciale, viene precettata senza limiti di orario (dalle 12 alle 15 ore al giorno sono assolutamente normali) per settimane e settimane senza tenere conto di un particolare problema di vista certificato che le causa emicranie terrificanti se costretta a lavorare al computer più di tanto. L'unica ragione per cui i dipendenti pubblici restano attaccati alle gonne del PD è che gli altri li hanno costantemente additati come causa di ogni male (così come d'altra parte la ragione per cui i piccoli imprenditori, schiacciati dalla ristrutturazione capitalista euroguidata e spesso costretti a un'evasione fiscale di sopravvivenza (io gli studi di settore li ho visti e compilati), sono sempre rimasti attaccati alle gonne della destra è perché dall'altra parte hanno riservato loro lo stesso trattamento). Insomma, una delle strategie chiave del divide et impera di marca pudista. A cui tu ti stai prestando. E' un discorso politico.

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    5. Guarda che sto affermando proprio questo e' un trattamento differente per dividere i lavoratori. Non vorrei raccontarti come mi hanno sempre trattato i sindacati e in questo caso si' ho molto livore. Chi ti scrive e' stato lavoratore statale a tempo determinato ed ora lavora in una societa' controllata pubblica, senza aver scavalcato nessuno (e ne vado fiero). Inoltre ho vissuto anche un'esperienza molto lunga all'estero. Quindi mi ripeto ho gia' detto che esistono delle eccezioni luminose e me ne compiaccio perche' a me il pubblico come idea piace. Ma mi sono accorto che esiste anche una realta' molto diffusa costituita da gente che non ha la minima contezza di cio' che e' la precarieta' ed il mondo lavorativo oggi perche' ha avuto, diciamo, la strada diritta. Capisco che in tempo di crisi ognuno fa quel che puo' ,anche passando oltre la fila, ma e' proprio questo, a mio avviso, un motivo per cui ancora in Grecia non c'e' una sollevazione popolare contro il governo fantoccio: una parte consistente anche se minoritaria, che vive una realta' affaticata ma pur sempre privilegiata, ha paura di cambiare il suo status. Quanto al prestarmi alle strategie: ti rammento che non esiste alcun istituzione che e' sostenibile senza la correttezza morale dei propri individui, in questo la degenerazione che e' dentro certi ambienti distrugge cio' che in teoria e' buono e giusto come il pubblico diventando funzionale al liberismo. Quindi chi e' contro il pubblico io o tu che neghi questo?

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    6. Se parliamo puramente e semplicemente di minore percezione della precarietà puoi anche avere ragione, ma questo riguarda *tutti* i lavoratori pubblici non precari: che senso può mai avere mettersi a distinguere presunti buoni da presunti cattivi usando come benchmark il privato? (Lo ricordo, caso mai ce lo fossimo dimentimenticati, che siamo andati in crisi a causa del mercato finanziario privato). Come se nel privato non ci fossero favoritismi, mediocrità, clientele...E come se d'altra parte nel pubblico non ci fossero soci di coop sottopogati, impiegati costretti alle acrobazie, poliziotti che si devono pagare la benzina da soli, insegnanti che fotocopiano a loro spese etc. etc. Il pubblico è oggi sotto attacco a causa di interessi, non certo di degenerazioni morali che ci sono *sempre state* (ma veramente la pubblica amministrazione degli anni '60 era meno corrotta e inefficiente di quella odierna? In quale dimensione parellela?). Continuare a indicare come problema l'immoralità del pubblico è, lo ripeto, obiettivamente contiguo alle strategie della casta-cricca, tanto più nel caso della Grecia dove il crollo dei salari reali ha colpito di più nel settore pubblico, com'è logico perché poteva essere deciso direttamente dal governo. Cito dalla celebre "autocritica" del Fondo: "The Fund agreed with the emphasis on bringing down public sector wages, noting the strong demonstration effect that this would have for the private sector." (pag. 23). E' chiaro di quale privilegiatissima posizione godono i dipendenti pubblici greci? In Grecia non c'è una sollevazone popolare perché è stato fatto del terrorismo pro euro (ma insomma, se ancora qualche settimana fa i sondaggi dicevano che la maggior parte dei greci non voleva abbandonare la moneta unica!) e perché non c'è nessuno che la organizzi, non per colpa dei dipendenti pubblici immorali. Poi fa' un po' tu, non voglio enfatizzare una dimensione di polemica personale che non mi interessa e non serve a niente.

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  7. Per risalire bisogna toccare il fondo, anzi tutti o quasi lo devono toccare, del resto dai sondaggi presentati al convegno di Bagnai a Pescara il settore che più si oppone l'uscita dall'euro è costituito dai dipendenti pubblici, ma chissà perchè!
    Inoltre il principio di uguaglianza è un universale etico morale gerarchicamente superiore agli altri e va quindi esteso , ma purtroppo i prolungati bombardamenti culturali del neoliberismo sulle nostre menti ci hanno trasformati in piccoli capitalisti ognuno attento al proprio giardino di proprietà, la segmentazione sociale ha vinto, ed è evidente l'illusione diffusa che la fortuna di ognuno di noi sia indipendente da quelle degli altri e dipenda soltanto dalle nostre capacità individuali; ma con questa mentalità non riusciremo mai a cambiare nemmeno un infinitesimo di mondo!

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  8. E' il principio del telepass,sono felice di avere il telepass se c'è la fila gli altri aspettano e io no, altrimenti non c'è alcun piacere. Saremo tutti schiavi.

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  9. Mamma mia che brividi ad ognuno di questi commenti... brutta roba il lavaggio del cervello in salsa liberista... E qua vedo un chiarissimo responsabile: Grillo con la sua lotta alla kasta e ai dipendentipubbliciimproduttivi.

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    1. Guarda che considero il pubblico fondamentale. In questo periodo di crisi si e' pero' avuto una degenerazione individualista che lo ha degradato a questi livelli infimi. Io non ho contezza di come poteva sembrare il pubblico 30 anni fa', ma racconta lo stesso Galloni (un liberista?) che prima nel pubblico essere raccomandato era un punto a tuo sfavore, non la normalita' come lo e' oggi. Poi io non ho nessuna acredine nei confronti di chi si e' preso il posto immeritatamente, solo trovo sconcertante il non ricordarsi di questo.

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    2. Non lo accetto caro Mattia, non è lavaggio del cervello.
      Se deve esistere un principio di equità sociale allora spiegami perchè un usciere del parlamento guadagna 4 volte tanto di un funzionario del settore privato. Un militare va in pensione a 54 anni con il grado superiore di servizio ed io, forse, a 68 anni con la metà dello stipendio. non è il discorso "lotta alla kasta e ai dipendentipubbliciimproduttivi" come dici tu ma di EQUITA' SOCIALE. Poi, se anche tu sei convinto che la matrice di tutti i problemi sia Grillo allora buona fortuna.

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    3. signor PM; che lo accetti o meno, il suo discorso è evidentemente il frutto del lavaggio del cervello, perchè se lo attaccasse alla spina, si renderebbe conto da solo che è demenziale usare l'usciere del parlamento (che saranno un centinaio in tutto) come esempio di 3 milioni di impiegati pubblici che hanno un salario medio di 1300 euro al mese, bloccato da 4 anni, straordinari non pagati che crescono di mese in mese irreversibilmente (nel senso che non sono dovuti a picchi di produzione, ma al fatto che sempre meno personale deve fare lo stesso lavoro che facevano quando non erano andati in pensione centinaia di migliaia di colleghi).
      E idiozie del genere lei non le avrebbe nemmeno pensate, non dico scritte, prima di Grillo.

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  10. è assolutamente vero che i dipendenti pubblici sono molto più tutelati di quelli del settore privato.

    per questo è assolutamente indispensabile estendere tutele simili anche ai dipendenti privati.

    la gara al ribasso deve finire. d'ora in poi l'unica cosa che deve ribassarsi è il predominio del mercato e delle leggi UE in questo paese.

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    1. in epoca di deflazione salariare e di disoccupazione alle stelle, con la concorrenza al ribasso dell'esercito di riserva costituito dagli immigrati, come attentamente sottolineato da Brancaccio, non vedo all'orizzonte la possibilità di estensione delle tutele, ma semmai il contrario e gli slogan senza una proposta concreta non hanno più alcun peso!

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    2. "non vedo all'orizzonte la possibilità di estensione delle tutele, ma semmai il contrario "
      sicuramente non ci sarà mai nessuna inversione di tendenza se il lavoratore che vede ridursi il salario anzichè prendersela col diretto responsabile (il datore di lavoro) se la prende "in alto" con chi ha più tutele di lui visto come privilegiato, e in basso con l'immigrato visto come ladro di lavoro come se entrambi non fossero lavoratori come lui. E mentre i polli si beccano, il padrone unge lo spiedo.

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  11. Dato che la crisi è stata deliberatamente provocata proprio per attaccare il lavoro, come si può ancora invocare il principio di eguaglianza per ridurre diritti e salari a tutti e, possibilmente, indebolire quel poco che resta dello Stato? Chi la propone non si rende conto che è esattamente la soluzione della dottrina neoliberista: in deflazione, dobbiamo tutti chinare il capo. A proposito: il principio di eguaglianza non dovrebbe valere anche per il capitalismo finanziario, che ha voluto tale deflazione? O questo è al di sopra delle parti, perché "il mercato ha sempre ragione"?

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    1. il capitalismo ha utilizzato la segmentazione sociale e contrattuale per dividere e fiaccare il mondo del lavoro con il tuo stesso principio di non far valere il principio di uguaglianza e ricorrendo almeno in italia a 46 forme contrattuali diverse compreso il lavoro pubblico; la divisione sociale e contrattuale è alla base del successo del capitalismo sul lavoro e sull'attuale incapacità di coagulare un movimento alternativo che si batta contro l'impoverimento generale e la riduzione dei diritti; i metalmeccanici, i chimici, i contratti della grande impresa diversi da quelli della piccola e media e per finire il precariato hanno creato compartimenti di lavoratori con diritti e stipendi differenziati, ebbene si, il Capitalismo ha vinto , è stato bravo tanto da convincere anche te che il principio di uguaglianza non deve mai valere

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    2. Siamo all'assurdo, combattere contro il capitalismo prendendosela contro i cosiddetti privilegi (sempre più risicati) dei lavoratori del settore pubblico per riallineare al ribasso tutti e affermare in gloria il principio di uguaglianza (solo tra i non capitalisti)! E lo scopo quale sarebbe?

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  12. Mi sembra di essere stato chiaro, la segmentazione contrattuale ha agito come separatore di categoria impedendo l'unità dei lavoratori nel riconoscere la vera natura del neoliberismo; come affermi i privilegi, anche se sempre più risicati, esistono sia nel pubblico che nel privato; es. se lavori in una impresa con meno di 15 dipendenti ti ritrovi disoccupato in 24 ore mentre se lavori per la grande impresa hai accesso ad una serie più estesa di ammortizzatori sociali e tutele , l'esempio lampante è Telecom che da un decennio ha un debito di 30 miliardi di euro , 29000 dipendenti in contratto di solidarietà su 53000 ma non licenzia mentre in Veneto i capannoni falliscono nell'arco di una notte . La grande contraddizione del Pubblico impiego è che pur avendo una forza d'azione notevole per imponenza numerica è ancora sotto anestetico, e ripeto, non è nemmeno sensibile all'uscita dall'euro anzi vi si oppone come dimostrato dal sondaggio di Bagnai a Pescara, ma allora interroghiamoci su qual'è la natura dell'anestetico?
    Per il Pubblico impiego comportarsi come l'ultimo giapponese nella giungla che difende il proprio fortino a guerra finita sicuramente non è una strategia vincente, invece neutralizzare l'anestetico , svegliare i colleghi , e creare un ponte con il resto del mondo del lavoro potrebbe portare ad una svolta per un cambiamento oltre le divisioni imposte dal sistema capitalista

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    1. Neutralizzare l'anestetico e svegliare i colleghi signfica prendersela contro i residui diritti dei lavoratori del pubblico impiego perché vengano soppressi? Tutti uguali nella stessa schiavitù? Non ti sembra che questo faccia un po' il gioco del nemico (il vero nemico)?
      Dal sondaggio di scenari economici risulta che sono i più anziani, i pensionati, e quelli col più alto grado di istruzione, oltre ai dipendenti pubblici, ad essere ancora favorevoli all'euro. La responsabilità di questo sta nella cattiva informazione,
      La strategia di toccare il fondo più fondo nella speranza di una rivoluzione di popolo la trovo in primo luogo illusoria, perché non tiene conto del fatto che più ci si impoverisce e si deindustrializza più difficile sarà risollevarsi. In secondo luogo la trovo fallace nel senso che non individua le maggiori responsabilità della omertà dell'informazione da cui dipende la gente più istruita. Infine la trovo anche criminale, perché nella sua follia spiana la strada al capitalismo assoluto.
      Con ciò trovo meglio chiudere questo dialogo. Ognuno ha detto la sua, evitiamo lo sfinimento.

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