Da Greek Europe Reporter apprendiamo che in Germania ci si interroga sull'opportunità di affidare un incarico così delicato (..che in realtà non conta niente, sia chiaro) a un paese periferico e disastrato come la Grecia. Ma benvenuti nell'Unione europea del diritto di censo: il rapporto tra impero centrale e colonie diventa sempre più chiaro.
Tra pochi giorni, la Grecia assumerà la presidenza semestrale di
turno dell'UE e i media tedeschi mettono apertamente in dubbio la
capacità della Grecia di gestire in modo efficace le grandi sfide che
l'Europa si trova di fronte. Nonostante che il primo ministro greco
Antonis Samaras appaia rassicurante sulla ripresa economica della
Grecia, molte agenzie di stampa tedesche sono perlomeno scettiche
sull'assunzione della presidenza europea da parte di un paese oggetto
di un memorandum, che ha evitato il fallimento grazie a prestiti da
miliardi di euro. Tra le altre agenzie, Deutsche Welle si chiede come
un paese al centro della crisi economica europea possa trovare
soluzioni a questioni serie, mentre nello stesso tempo deve lottare
per risollevarsi da un debito insostenibile.
"Per un periodo di sei mesi vogliamo diventare mediatori
onesti e dimenticare i nostri interessi nazionali", ha
sottolineato il ministro degli Esteri greco, Dimitris Kourkoulas,
insieme alla sua squadra. Lui e il suo team hanno il compito dei
preparativi per la Presidenza greca, affinché il paese faccia fronte
alle richieste europee quando sarà il suo turno di prendere le redini
dell'Unione europea.
"Il bambino difficile della zona euro deve dimostrare che il peggio è passato per il paese in sé e per l'unione monetaria in generale", ha commentato il giornale tedesco Weser Kurier, secondo Deutsche Welle.
E aggiunge: "Il messaggio positivo è che la direzione è quella
giusta, ma i pessimisti la vedono in modo diverso e si chiedono
perché la Grecia debba spendere 50 milioni di € per la Presidenza
quando la troika ha trovato un altro ammanco nei conti pubblici e
richiede misure supplementari", ed esprime i suoi
dubbi sia sul fatto se la Grecia sarà in grado di svolgere il
compito erculeo della Presidenza e gestire in modo efficace
questioni delicate, come l' unione bancaria e la necessità di
arrestare una grande vittoria degli euroscettici alle prossime
elezioni europee.
Anche un giornalista del Mittelbayerische Zeitung evidenzia quanto
sia difficile per la Grecia l'incarico della presidenza, dato che la
situazione in Europa è critica e devono essere date risposte a una
serie di problemi che molti paesi europei stanno affrontando oramai
da molto tempo. Il quotidiano critica aspramente anche l'ottimismo
del primo ministro greco. Un ottimismo che non si basa su un terreno solido. In particolare, il giornale osserva che "a quanto
pare, la speranza ad Atene è l'ultima a morire. Il primo ministro
greco dipinge prospettive rosee per il futuro, con previsioni di ripresa, nonostante le difficoltà. Se le previsioni
rassicuranti del PM greco, Antonis Samaras, sono basate sui fatti e
gli sviluppi positivi per l'economia e la società greca saranno una
realtà e non una propaganda mirata, si vedrà nel 2014. Il paese,
che è ancora a galla grazie ai prestiti di 240 miliardi di euro, è
ancora in una crisi profonda ."
Mi dispiace di darvi questa notizia torci-budella proprio durante le Feste Natalizie, ma almeno la condivisione rende il dolore meno grave...
RispondiEliminaBuone Feste a tutti
Quello che mi manda più in bestia é l'espressione "... la necessità di arrestare una grande vittoria degli euroscettici alle prossime elezioni europee."
RispondiEliminaSe per ipotesi la maggioranza dei cittadini dei paesi europei (evito di proposito di usare l'impropria espressione "cittadini europei") che andranno a "votare" ai ludi cartacei di maggio "votasse" per partiti euroscettici o eurofobi, saranno semmai loro, gli sgherri non eletti del non-stato chiamato U€, che dovranno essere "arrestati", e mi auguro non solo metaforicamente.
Va beh, la parola giusta era "arginare"...ma questa espressione un po' impropria di "arrestare" ha avuto il pregio di evocare in maniera irresistibile il nostro caro Jorg...;)
EliminaMa perché dobbiamo essere noi ad andare in bestia o torcerci le budella, a questo punto?
EliminaCredo sia ora che notizie di questo genere facciano torcere le budella ai piddini e a quelli che si ostinano a sognare contro ogni evidenza.
Noi, da parte nostra, "Merde!" l'abbiamo gridato da un bel pezzo. Non dovremmo più sorprenderci né arrabbiarci come se in tutto questo imbroglio ci fosse qualcosa da salvare, se non...
...se non ciò che per noi "euroscettici", cioè veri europeisti (sì, so che con noi c'è anche chi non vuole assolutamente definirsi così - e massimo rispetto comunque), dovremmo avere veramente a cuore: l'amicizia presente e futura tra gli europei.
Hai ragione, Henry, la storia è dalla nostra parte, e noi siamo dalla parte della storia...
Elimina...Però quel che fa salire l'ansia è che tanti, ancora, non si svegliano, e noi siamo qui sotto i colpi dell'artiglieria pesante...
E mandiamo queste notizie proprio per svegliare i dormienti, non per instillare l'odio verso i tedeschi, che alla fine fanno gli affari loro. Siamo noi che ci stiamo, a tutto questo...
Incredibile. Presto, nel nostro piccolo, pubblicheremo l'elenco infinito di debiti che la Germania non ha pagato, grazie agli "sconti" ed alle "dilazioni" dei creditori (Grecia ed Italia incluse) ed a decisioni unilaterali Teutoniche di non pagare. Elenco imbattibile, condito ovviamente da vari default, e qualche guerricciola mondiale in mezzo. Ultima cancellazione di debiti tedeschi nel 1990. Poveri noi, a condividere moneta e destini, con un operosa ed aggressiva potenza.
RispondiEliminaCiao Gpg, lavoro utilissimo. Al mio paese c'è un detto: "Fai beni e bai in sa furca" (Fai del bene e vieni mandato alla forca) che si addice al caso nostro...
EliminaBè speriamo almeno che questo articolo apra gli occhi a chi crede ancora a babbo natale.
RispondiEliminaGrazie del lavoro che stai facendo Carmen e tanti auguri anche a te!!
Se confermata, la notizia dimostra che la Germania si è ormai lasciata prendere completamente dallo stesso delirio di onnipotenza di cui ha già sofferto in passato; ma non c'è ragione per pensare che stavolta l'esito sarebbe diverso.
RispondiEliminaBuone feste anche a te.
Beh, sono solo agenzie di stampa, opinioni espresse sui giornali, non la posizione della Germania, vorrei ben sperare, anche perché la farebbero troppo sporca. Tuttavia ci dà l'idea dello stato miserevole dell' "Unione" (mi fa fatica dirlo)
Eliminaqualcuno sa dare una spiegazione razionale a questo ulteriore voltafaccia e soprattutto ..perchè nessuno li prende a mazzate sui denti? Logica vuole che se i politici greci non sono ritenuti capaci di stare in Europa seguendo l'iter predeterminato, .perchè stiamo spendendo tutti sti soldi per tenere forzatamente la Grecia, guidata da incapaci ed inaffidabili in Europa,mettendo a rischio capitali e progetto? Cari cari europoidi. ce lo spiegate o ce lo deve dire il gatto di Alice?
RispondiEliminaMarista
A me quello che mi fa inorridire di più, ma la scelta è assai ardua, è la considerazione che la presidenza europea costa dei soldi e quindi i greci fanno meglio a pagare i loro debiti che a esercitare un ruolo che gli spetterebbe di diritto in condizioni di parità con gli altri paesi membri. La politica privilegio dei ricchi! Ma in che caspita di unione del cavolo ci siamo infognati? Occorrerebbe svegliarsi, e alla svelta, perché qui ci stiamo giocando tutto, ma proprio tutto.
RispondiEliminaUna prece sull'euro. Il prof. Bagnai con un post incredibile lo ha definitivamente SEPPELLITO.
RispondiEliminaPost importante - L'euro è un morto che cammina, il colpo di grazia al prossimo Parlamento europeo.
RispondiEliminaCon le elezioni del Parlamento anche la Commissione si rinnova. La designazione del presidente spetta al Consiglio europeo, che deve tener conto del risultato delle elezioni. Il Parlamento europeo infatti deve approvare a maggioranza assoluta, come anche per i commissari.
Da qui a giugno, una valanga...
di sparate assurde i crucchi ne facevano anche prima
RispondiEliminahttp://www.spiegel.de/politik/ausland/halbmast-vorschlag-oettinger-blamiert-sich-mit-flaggen-pranger-a-786323.html
http://www.presseurop.eu/de/content/article/1198041-jetzt-spricht-man-deutsh
e oggi sembra che abbiano trovato un altro maiale, la francia. ormai non passa un giorno in qui un giornale tedesco non faccia qualche sparata in direzione parigi.
sembra che siamo tornati indietro di 100 anni dove i nationalchauvinisti crucchi sognavano del "grosdeutschland" dal atlantico ai urali.
e i nostri governanti sono occupati con tafarugli, litici e polemiche di destra e sinistra girando intorno al carosello fino alla Nausea, senza congludere niente. mentre la casa brugia.
satuti Paolo.
Forse saro` OT, ma vi chiedo se vi e` mai capitato di cercare di inquadrare le cose in una visione ancora piu` ampia. Credo proprio di si.
RispondiEliminaForse anche voi come me avrete preso in mano una cartina politica del bacino del Mediterraneo.
Forse anche voi avrete notato come TUTTI i paesi dell'Africa del Nord e del Vicino Oriente siano stati "interessati" negli ultimi anni dalla cosiddetta "Primavera Araba" (Israele escluso...Ovviamente!!). E sicuramente, a questo punto, avrete notato che, al di la` di presunte petizioni di principio filodemocratiche, il risultato e` la completa DISTRUZIONE dei relativi governi, sostituiti, nel migliore dei casi con governi fantoccio dal non troppo dubbio controllo, o, peggio, una conflittualita` permanente che in alcuni casi e` gia` sfociata in aperta guerra civile.
Di questo sono certamente responsabili anche gli stati europei, Francia in testa, ma essi si sono in realta` comportati come dei piccoli predatori di carogne, cercando di banchettare sulle spoglie dei caduti/in procinto di cadere. La responsabilita` di fondo, invece, neppure tanto nascosta, e` un'altra, e` l'insanabile attitudine americana a farsi i cazzi degli altri, a decidere le regole per separare i buoni dai cattivi. E non dimenticate che alcuni dei rais abbattuti (sto pensando a Gheddafi) avevano DENARO, ESERCITI ADDESTRATI, ACCORDI INTERNAZIONALI sui quali appoggiarsi ma, nonostante cio`, sono stati spazzati via da un'"Operazione Umanitaria" NATO in favore di quattro tagliagole, spesso ripresi mentre da un pickup sgangherato sparacchiano al vento con una mitragliera dandosi l'aria di "Milizie di liberazione".
Ora guardate la sponda Nord del Mediterraneo.
Nello stesso periodo, economie fiorenti o comunque non particolarmente disastrate sono state distrutte ed i relativi popoli ridotti a masse di pezzenti perfino incapaci di reagire, pezzenti ai quali ora si cerca perfino di vietare la difesa della loro stessa identita` etnica, quella che, nel corso dei millenni ha creato questa (purtroppo ora non piu`) Europa, con le sue religioni, le sue guerre, le sue rivoluzioni, in nome di un' ipocrita solidarieta` verso quelli che scappano dai paesi succitati perche` gli e` stato fatto credere che saranno accolti col tappeto rosso nel Paese di Bengodi. NON ESISTE uno stato della sponda Nord del Mediterraneo che non sia interessato. Possiamo (e certamente dobbiamo) dare la colpa all'Euro ed alla gestione di questa sedicente europa unita (sul collo dei suoi popoli), ma non credo basti a completare il quadro. Cosi` come possiamo, e certamente DOBBIAMO analizzare cinicamente la questione fino alle estreme conseguenze, ed adoperarci, ciascuno per quanto gli riesce, per creare una rete che almeno attutisca i colpi che verranno. Senza attendere improbabili liberatori, senza pensare "che andra` tutto bene", chi puo` si dia da fare in modo che almeno le aziende agricole si rendano quanto piu` autosufficienti possibile, adottando sistemi di cogenerazione che brucino legname di scarto, ponendo a coltura essenze arboree a crescita veloce e riscoprendo i gassificatori che, durante la seconda guerra permisero ad automobili ed autocarri di continuare a circolare pur in mancanza di petrolio.
(Segue) Ogni rivoluzione vincente ha vinto utilizzando qualche arma mai prima impiegata, di solito prodotta o autoprodotta in massa. Penso alla Colt o all'Henry per l'epopea americana, al telaio di Ghandi, al'' AK-47, i cui piani, pubblici, permisero ai rivoluzionari di turno di costruirlo perfino nei cunicoli sotto al Vietnam. Nella nostra situazione, l'arma che serve e` qualcosa che produca energia, meglio se anche elettrica, che costi poco, che sia facilmente realizzabile. Per contro non credo vadano bene sistemi solari: troppo grandi, troppo delicati per un tempo di guerra. Pensate che cosa succederebbe se semplicemente un caccia passasse a volo radente poco sopra ad un campo fotovoltaico. Non gli servirebbe bombardare, non gli servirebbe mitragliare, sarebbe sufficiente solo la potenza acustica sviluppata dal motore per mandare in pezzi i pannelli, casomai non bastasse, un "bang sonico" sarebbe piu` che sufficiente.
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