13/06/14

La falsa confessione del FMI

Sulla piattaforma Project Syndicate il professor Ashoka Mody condanna i falsi pentimenti dell’FMI. L’organizzazione, che raramente ammette i propri errori, ne ammette uno che non ha fatto: condannare l’inutile austerità imposta da Cameron all’Inghilterra. La verità è che la precedente condanna era più che giusta, i risultati inglesi sono stati molto deludenti, e l’attuale ripresa è dovuta all’abbandono delle politiche errate usate in precedenza.
 
 


PRINCETON – “Devo chiedere scusa in ginocchio?” ha chiesto ad Andrew Marr della BBC Christine Lagarde, direttore del Fondo Monetario Internazionale. La Lagarde si stava scusando per le previsioni sbagliate del FMI sulle recenti performance economiche del Regno unito, e , ancor di più, per le critiche espresse da tempo da parte del Fondo all’austerità fiscale perseguita dal governo del Primo Ministro Cameron. Avallando ora l’austerità inglese, la Lagarde ha detto che questa ha aumentato  la fiducia sulle prospettive economiche del Regno Unito, consentendo così la precedente ripresa.



Le scuse della Lagarde non hanno precedenti, sono coraggiose, e sbagliate. Nel farle, il FMI ha fatto un compromesso su un principio economico che gode del favore della stragrande maggioranza degli studiosi di economia: la “fatina della fiducia” non esiste. E, cedendo alla pressione del Regno Unito, il Fondo ha anche compromesso il suo solo vero punto di forza – la sua indipendenza.


Il FMI ha evitato di assumersi responsabilità per errori di previsione molto più gravi, compresa la sua incapaciutà di prevedere tutte le grandi crisi dell’ultima generazione, dal Messico nel 1994-1995 al collasso del sistema finanziario globale nel 2008. Infatti, le previsioni del FMI 6-12 mesi prima di ogni crisi, prevedevano che tutto andasse avanti senza scossoni.


Alcuni sostengono che il fondo consigli i paesi in privato, per timore che gli avvisi pubblici inneschino le crisi stesse che devono essere evitate. Ma, con la possibile eccezione della Thailandia nel 1997, James Boughton, da sempre lo storico del FMI, non trova particolari evidenze di questa strategia nei documenti interni. L’ufficio di valutazione interna del FMI è stato molto più critico nella sua valutazione della mancata azione del Fondo nel momento in cui è emersa la crisi dei mutui subprime negli Stati Uniti.


Dal momento che il FMI è il guardiano designato dal mondo per la stabilità finanziaria, la sua incapacità di avvertire e prevenire costituisce un problema molto più grave della sua posizione riguardo l’austerità Britannica, visti gli enormi costi sopportati da molte persone, specialmente le più vulnerabili. Per questi fallimenti, il Fondo non ha mai porto alcuna scusa, e certamente non nel modo abietto usato dalla Lagarde nelle recenti dichiarazioni.

Il Fondo fa bene a riflettere sui propri errori. In un discorso del Settembre 2003 a KualaLampur , l’allora direttore Horst Köhler ammise che temporanei controlli del movimento di capitali possono dare sollievo nel caso di afflussi di capitali intermittenti provenienti dal resto del mondo,, forse stava ammettendo che il Fondo aveva sbagliato quanto aveva criticato la Malesia per aver imposto questi controlli durante la fase peggiore della crisi asiatica. Tra gli stati colpiti dalla crisi, la Malesia decise di non chiedere l’aiuto del FMI e ne venne fuori bene almeno quanto gli altri che avevano chiesto l’assistenza del Fondo.

L’imposizione di controlli di capitali da parte della Malesia fu una decisione politica controversa. E anche se il Fondo era contrario ad essa, molti economisti importanti – tra di loro anche Paul Krugman – l’hanno avvallata. Nel suo discorso, Köhler disse che il Fondo prendeva nota dell’evidenza e che ne avrebbe tenuto conto nei suggerimenti futuri.

Ma durante l’attuale crisi, l’evidenza accademica ha mostrato senza ombra di dubbio che l’austerità fiscale fa quello che prevedono i testi economici di base: più è spinta l’austerità, maggiori sono gli impatti negativi sulla crescita. Un grande numero di studi che confermano questa affermazione, incluso uno firmato dall’economista principale del FMI, Olivier Blanchard, sono stati sottoposti a severe analisi e hanno lasciato pochi dubbi sulla loro correttezza.

Le due voci pubbliche che decantano le proprietà magiche dell’austerità sono due agenzie ufficiali con sede in Europa: l’OSCSE e la Commissione Europea. La posizione della Commissione, in particolare, è motivata da una dedizione istituzionale a un punto di vista fiscale che non si fa convincere dall’evidenza dei fatti.

Tra le economie del G-7, solo l’Italia ha fatto peggio del Regno Unito dall’inizio della Grande Recessione. Infatti, il PIL del Regno Unito ha raggiunto il suo livello del 2008 solo di recente, facendo perfino peggio della Francia.

Ciò è ancor più notevole, considerato che la crisi nel Regno Unito è stata relativamente mite. La caduta dei prezzi degli immobili è stata modesta rispetto a Irlanda e Spagna, e, poiché non c'era stato nessun boom edilizio, non c'è stato nemmeno alcun crollo edilizio. Non avendo colto i segni di avvertimento riguardo la banca Northern Rock, che è stata salvata dal governo del Regno Unito dopo una corsa ai depositi nel settembre 2007, le autorità britanniche, a differenza dei loro omologhi dell'Eurozona, hanno rapidamente affrontato il problema delle proprie banche in difficoltà. Per questi motivi, il Regno Unito avrebbe dovuto avere una ripresa rapida; invece, a causa dell’austerità gratuita del governo Cameron, la ripresa è stata  soffocata.

Le scuse del FMI rappresentano un errore per due ragioni. Ignorare le evidenze è sempre una cattiva idea, ma essa è stata particolarmente grave per un’istituzione che ha così tanto bisogno della credibilità della sua competenza tecnica e della sua neutralità. Se il Fondo sposa teorie economiche sballate, come farà a difendere i propri consigli sulle politiche da adottare?

Inoltre, scegliendo di adulare le politiche errate del Regno Unito, il Fondo ha confermato la sua sottomissione ai suoi maggiori azionisti. Per anni, la sensazione è stata che il FMI fosse uno strumento di politica estera degli Stati Uniti. La compiacenza della sua sorveglianza annuale riguardo le politiche economiche del Regno Unito è altrettanto nota.

Ma facendo quest’ultimo passo, il Fondo ha compromesso – forse irreparabilmente – la sua capacità di dire “la verità ai potenti”. Se è così, una domanda fondamentale può diventare inevitabile: perché mai esiste il Fondo Monetario Internazionale, e a chi serve?

8 commenti:

  1. Dubito fortemente, che l'uso delle politiche d'austerità consigliate ai vari paesi, siano frutto, da parte imf, di errate valutazioni, quanto funzionali agli ide, tramite deflazione, che se non regolamentati ( gli ide ), creeranno i presupposti di future crisi dei debito estero ( privato ), in un circolo vizioso, dove a rimetterci sono sempre i "fessi", cioè le popolazioni incolpevoli.
    La regolamentazione dei movimenti dei capitali è necessaria ma non sufficiente, per creare i presupposti di una maggiore stabilità finanziaria, economica e sociale di qualunque paese.
    Ad oggi, il fmi, non ha mai previsto ( smentitemi, chi può ) alcuna crisi finanziaria.
    Le scuse della Lagarde, sono solo funzionali ad obiettivi politici della stessa, quindi non servono.

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  2. il FMI un guardiano? Si certo della stalla dopo che sono state aperte le porte....

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  3. E intanto il commissario europeo Öttinger (crucco) a bloccato il progetto South Stream, dice che non è conforme a le leggi EU, perchè aggira l'Ukraina.
    Nord Stream naturalmente è in piena regola delle leggi EU, aggirando l'Ukraina, Secondo la logica di quel deficiente bisognerebbe chiudere Nord Stream.
    La risposta del italia, incitare paesi come l'austria, la croazia. la serbia, la bulgeria a scrivere una lettera di prottesta alla commisssione EU, tutto lì.
    Öttinger era tra l'altro quel testa di cazzo che volle mettere a mezz'asta la bandiera della Grecia nel 2009 a Bruxelles per protestare contro la Grecia.


    Salut Paolo


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  4. Il Fmi sa benissimo quello che fa.I suoi non sono errori grossolani di valutazione degli effetti perversi e brutali di quella che chiamano austerity. E' invece una programmata politica(da un punto di vista del capitale),lucidamente e scientemente perseguita a difesa delle élites multinazionali in crisi di redditività.Là dove la "remunerazione" dei capitali non è sufficientemente e adeguatamente "valorizzata",interviene il braccio armato degli "esperti internazionali" che provvede a "consigliare"e a dirigere quel processo di "distruzione"di capitale in eccesso per far ripartire l'autovalorizzazione"che abbisogna di sempre nuove vittime da sacrificare sull'altare del mostruoso meccanismo disumanizzante del ciclo di accumulazione del capitale.Quindi nessuna cecità,ma consapevole strategia mirata e "necessaria",per la sopravvivenza del sistema, e dei suoi ceti dominanti naturalmente.Pierre57

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  5. E' assolutamente chiaro che abbiamo a che fare con istituzioni mondialiste non elette che perseguono obiettivi molto diversi da quelli dichiarati! Altrimenti le numerose e ripetute critiche sulle abiette politiche di aggiustamento strutturale imposte già da lungo tempo ai paesi in via di sviluppo, formulate da autorevoli economisti, Stiglitz in pima fila, e dagli stessi uffici studi interni al Fondo, avrebbero pur mosso qualcosa!

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    1. Carmen, "qui", come in altri blog che fanno vera informazione, siamo riusciti a capire gli scopi e le strategie di organizzazioni come l'IMF.
      Dico sempre a mia moglie che le persone mostrano sempre quello che sono, sempre. Sta a noi capire e aprire gli occhi e le menti per vedere.
      Imf, non sfugge a questa regola.
      Ogni comportamento, di tali istituzioni ma anche la ue, o i vari governi americani succedutisi, senza mai cambiare la politica internazionale, è stato sempre improntato a reprimere culturalmente, socialmente ed economicamente i popoli.
      Non è complottismo, ma sano realismo.
      D'altronde le ricette sono sempre le stesse: ti presto i soldi a condizione che tu faccia delle cose, sennò...........
      Comportamento mafioso e terrorista. Non saprei cos'altro pensare.

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  6. E' sempre lo stesso schema comportamentale criminale, manipolare gli ignoranti in modo di privarli di quelle poche risorse di cui dispongono, facendogli credere che è per il loro bene... diffondere consapevolezza, per dirla alla Mazzalai, è l'unica difesa che abbiamo contro la falsa informazione "mainstream", perciò facciamoci coraggio e cerchiamo di sopravvivere diffondendo informazione veritiera :-)

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