28/07/14

Skidelsky: Il Surplus di Stagnazione dell'Europa

Sulla piattaforma Project Syndicate, il professor Robert Skidelsky denuncia il surplus delle partite correnti tedesche come causa prima della stagnazione europea. Un surplus al quale i tedeschi non hanno alcuna intenzione di rinunciare. L’articolo sottolinea inoltre una considerazione banale ma illuminante: sono i paesi creditori, come la Germania, a volere e imporre l’austerità (e la conseguente deflazione) ai debitori. Alla faccia di chi in Italia sostiene che i sacrifici dobbiamo farli per il “nostro bene”, non perché ci viene imposto a livello europeo.


Il professore di politica economica Skidelsky sottolinea lo stato pietoso dell’economia europea, in pieno ristagno, mentre il resto del mondo si riprende dalla Grande Recessione del 2008-2009.

Egli evidenzia come il tentativo di deprezzare l’euro da parte della BCE tramite interventi marginali sui tassi sia largamente fallito. Il motivo è semplice: il problema vero è la domanda aggregata da rilanciare, e per questa l’eurozona non ha fatto nulla. Draghi continua a promettere un Quantitative Easing imminente, ma i fatti sono distanti dalle parole.

Ma principalmente, non è l’inazione della BCE il responsabile della crisi europea:

“L’andamento degli squilibri delle partite correnti in tutta l’eurozona ha anch’esso un ruolo molto importante.

Il surplus tedesco delle partite correnti – il più grande dell’eurozona – non è un fenomeno nuovo. Esso è iniziato negli anni ’80, regredendo solo durante la riunificazione, quando i grandi investimenti per la ricostruzione dell’ex Germania Est hanno più che assorbito i risparmi nazionali. Il surplus estero è cresciuto rapidamente a partire dall’inizio degli anni 2000. Oggi, esso rimane vicino ai suoi picchi pre-crisi, al 7,4% del PIL.

Ora, però, le nazioni che prima erano in deficit stanno andando in surplus, il che significa che le partite correnti dell’eurozona intera sono in surplus crescente; infatti, tale surplus complessivo è previsto al 2,25% del PIL quest’anno e il prossimo. L’eurozona risparmia più di quanto investe, o, il che è lo stesso, esporta più di quanto importa. Ciò porta la valuta ad apprezzarsi.

Già nell’ottobre 2013, il dipartimento del tesoro americano ha incolpato il surplus strutturale della Germania come la causa dei problemi europei. Il suo ragionamento è che se un paese ha un surplus, un altro deve per forza avere un deficit, perché l’eccesso di risparmio/export del paese in surplus deve essere assorbito da un altro paese in investimenti, consumi o importazioni.

Se il paese in surplus non provvede a ridurre il suo sbilanciamento – per esempio aumentando la domanda interna di investimenti e consumi – l’unico modo per i paesi in deficit di ridurre il loro deficit è tagliare gli investimenti e i consumi. Ma questo produce un riequilibrio “maligno”, ottenuto attraverso la stagnazione.

Qualcosa del genere sembra essere accaduto nell’eurozona. La Germania ha mantenuto il suo surplus “buono”, mentre i paesi mediterranei hanno ridotto i loro deficit tagliando investimenti, consumi e importazioni. Il tasso di disoccupazione in Grecia si è impennato al 27%, in Spagna quasi altrettanto; e il Portogallo sta affrontando una crisi bancaria.”

 L’articolo cita anche le parole del premio nobel Krugman, che attribuisce all’atteggiamento tedesco almeno parte della responsabilità della drammatica situazione spagnola. Ma la Germania non se ne è data per intesa:

“Ma la Germania ha rifiutato questo ragionamento. [Per lei] il suo surplus delle partite correnti è il giusto premio per il duro lavoro. Infatti, secondo il ministero delle finanze tedesco, il surplus “non deve preoccupare né la Germania, né l’eurozona, né l’economia globale”. E siccome “nessuna correzione” era necessaria, il fardello dell’aggiustamento doveva poggiare tutto sulle spalle dei paesi in deficit, costretti a stringere la cinghia.”

L’autore fa allora un parallelo con quanto Keynes denunciava nel 1941. Anche allora, in paesi in deficit che adottavano un cambio fisso (come nel caso dell’eurozona) dovevano ridurre i consumi, mentre i paesi in surplus non subivano altrettanta pressione per aumentare i propri.

La proposta di Keynes era di penalizzare sia i paesi costantemente in deficit sia quelli costantemente in surplus, in modo da avere un riaggiustamento simmetrico. Tale proposta fu rigettata.

Skidelsky fa un esempio di aggiustamento volontario da parte di un paese in surplus: la Cina (o se preferite la Ciiiiiiiiiiiina).

Per lungo tempo, il maggiore squilibrio globale di partite correnti è stato il surplus cinese a cui faceva da contraltare il deficit statunitense, ma le cose ormai sono cambiate.


“Da allora, la Cina ha fatto grandi sforzi per ridurre il suo surplus con l'estero. Al suo picco del 10,1% del PIL nel 2007, il surplus [cinese] era maggiore di quello tedesco;  entro la fine del 2013 esso è crollato al 2% del PIL.

Perché la Cina è stata disposta all’aggiustamento mentre la Germania non lo è? Forse una differenza fondamentale sta nel fatto che la Germania ha un peso politico importante sui paesi in deficit coi quali commercia. La Germania è riuscita a forzare i suoi vicini all’austerità.

Ciò pone una questione importante di legittimità dell’austerità. Coloro che la propongono sono i creditori, che hanno molto da guadagnarci (rispetto all’alternativa che consiste nell’aumentare i salari tedeschi e ridiscutere i debiti). Il conflitto creditori-debitori è sempre stato al centro della politica monetaria, e la persistenza dell’austerità ha creato il clima per una rivolta dei paesi debitori.“

L’articolo si chiude poi con una sentenza inappellabile per quelli che pensano che “La Germania capirà” e che “l’Europa ora cambia verso”. Dice Skidelsky:
“Pioveranno soldi dai proverbiali elicotteri prima che la Germania mostri alcuna volontà di ridurre il suo surplus”.

3 commenti:

  1. “Pioveranno soldi dai proverbiali elicotteri prima che la Germania mostri alcuna volontà di ridurre il suo surplus”.

    Beh potrebbero però anche piovere bombeprima che....

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    1. Ah, se e` per questo e' gia' piovuto un aereo. E al di la' di chi ha davvero tirato il grilletto, sappiamo bene perche' l` Ucraina e` cosi' contesa.

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  2. 8 settembre 1943
    a piddinia sono ancora persi tra legge elettorale, patto del Nazzareno, appoggio esterno, lettere in doppia copia, Senato elettivo, Senato delle Regioni, eletti si eletti no, ma "stranamente" internet sembra non funzionare in tutto il Parlamento, sia Camera e Senato: un black out che porta alla non conoscenza di argomenti che da nni stazionano sulla rete, ma che hanno diritto di cittadinnaza solo per Brunetta, o sbaglio?

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