Le recenti rivelazioni di Wikileaks sullo spionaggio CIA hanno messo in ombra un altro scandalo di spionaggio, che coinvolge i servizi segreti tedeschi, il BND. Da un'inchiesta parlamentare è emerso infatti che il BND ha spiato per anni giornalisti stranieri e diplomatici alleati, per conto e in collaborazione con l'agenzia statunitense di sicurezza NSA. A fronte della levata di scudi di media e organizzazioni per i diritti umani, il governo tedesco, che ama dare lezioni agli altri sui diritti dell'uomo e la libertà di parola, non ha fatto commenti. Un'altra grana per Angela Merkel nell'anno delle elezioni. Da Strategic Culture.
di Alex Gorka, 11 marzo 2017
Secondo quanto riportato il 24 febbraio dalla rivista Der Spiegel, che cita i documenti della commissione d'inchiesta del Parlamento tedesco sulle intercettazioni statunitensi in Germania e sulla cooperazione degli Stati Uniti con l'intelligence tedesca fin dal 1999, i servizi di spionaggio tedeschi BND (Bundesnachrichtendienst) hanno spiato i giornalisti di varie agenzie di stampa e le loro fonti, compresi i dipendenti di BBC, Reuters e The New York Times. La BND era solita spiare le comunicazioni in tutto il mondo, compresi almeno 50 tra numeri di telefono, fax ed e-mail di giornalisti e redazioni in tutto il mondo. Il governo tedesco, a cui piace tanto dare lezioni agli altri sui diritti dell'uomo e la libertà di parola, non ha fatto commenti.
I parlamentari tedeschi stanno studiando il caso. Il gruppo per i diritti dei media Reporter Senza Frontiere ha etichettato la presunta sorveglianza come "un attacco mostruoso alla libertà di stampa", e ha affermato che sta pianificando un'azione legale. La BBC ha espresso sconcerto per il presunto spionaggio tedesco a danno dei giornalisti stranieri. "I nostri giornalisti dovrebbero essere in grado di operare liberamente e in piena sicurezza, e le loro fonti dovrebbero essere completamente protette. Facciamo appello a tutti i governi perché rispettino l'azione della stampa libera", ha detto un portavoce della BBC.
Con la legislazione approvata ad ottobre, al BND è permesso di svolgere operazioni di spionaggio sui cittadini stranieri, così come verso le istituzioni dell'Unione europea, se queste azioni sono mirate a raccogliere "informazioni importanti per la politica estera e la sicurezza". La normativa è ampiamente criticata perché non fornisce garanzie specifiche ai giornalisti.
Dal 2015, il BND è stato oggetto di diffuse critiche per la sorveglianza di massa che a quanto sembra ha preso di mira anche le ambasciate di diversi suoi partner europei e alleati NATO, tra cui i ministeri degli interni di Polonia, Austria, Danimarca e Croazia; le missioni diplomatiche statunitensi presso l'UE e l'ONU, così come il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti e il Dipartimento degli Interni a Washington. All'interno della Germania, sono state intercettate ambasciate e consolati di Francia, Gran Bretagna, Svezia, Portogallo, Grecia, Spagna, Italia, Austria, Svizzera, e persino del Vaticano.
All'epoca, la cancelliera tedesca Angela Merkel fu duramente criticata per la proposta di un accordo di non-spionaggio con gli Stati Uniti, anche con l'accusa che i servizi di spionaggio tedeschi BND avessero cooperato con l'NSA (Agenzia di Sicurezza Nazionale) degli Stati Uniti nella sorveglianza degli obiettivi europei.
I media tedeschi hanno riportato che il BND ha spiato in Europa e altrove per conto della NSA - accettando dagli Stati uniti milioni di cosiddetti selettori, o contatti internet, ad esempio indirizzi di posta elettronica.
Lo scorso dicembre, Wikileaks ha resi pubblici oltre 2.400 documenti relativi all'inchiesta parlamentare tedesca sulle attività di sorveglianza del BND e sulla sua cooperazione con la NSA.
Le agenzie di intelligence interna ed estera della Germania hanno entrambe reclutato rifugiati come informatori in materia di sicurezza. Tra il 2000 e il 2013, il servizio federale tedesco di intelligence (BND) e l'Ufficio federale per la Protezione della Costituzione (BfV) hanno chiesto a 850 richiedenti asilo di fornire informazioni relative alla sicurezza, secondo un'inchiesta del Der Spiegel.
Non è solo la Germania. Lo stesso anno, un altro scandalo di spionaggio è entrato nelle prime pagine dei giornali. Secondo il The Guardian, i documenti pubblicati dall'informatore Edward Snowden hanno rivelato che la sorveglianza elettronica di massa da parte del Quartier Generale delle Comunicazioni del Governo (GCHQ) aveva spiato le email da e verso giornalisti che lavorano per alcuni dei più grandi media degli USA e del Regno Unito. Messaggi di posta elettronica da BBC, Reuters, The Guardian, The New York Times, Le Monde, The Sun, NBC e The Washington Post sono stati salvati dal GCHQ e condivisi sulla rete intranet dell'agenzia come parte di una esercitazione. Il fatto è stato rivelato perché il governo britannico deve affrontare una forte pressione per proteggere dalle intercettazioni le comunicazioni riservate di giornalisti, parlamentari e avvocati.
La statunitense NSA è stata coinvolta in scandali durante i suoi tentativi di controllare ogni comunicazione elettronica. Il GCHQ britannico sta facendo la stessa cosa. Il software commerciale di spionaggio FinFisher (chimato anche FinSpy) monitora i cittadini in almeno altri 20 paesi. Il rapporto globale di Global Information Society Watch (Osservatorio della società globale dell'informazione, ndt) indica chela sorveglianza delle comunicazioni è una tendenza globale.
Il tutto avviene in paesi i cui leader solitamente pronunciano discorsi altisonanti sui diritti umani e la libertà di stampa. L'articolo 10 della Convenzione europea sui diritti umani dà ai giornalisti un forte diritto di proteggere le proprie fonti confidenziali di informazioni. Lo spionaggio da parte delle agenzie di intelligence è un modo sicuro per privare le persone del loro diritto ad avere accesso alle storie che i governi e le grandi imprese potrebbero voler impedire di far loro conoscere.
C'è una forte resistenza alle pratiche di sorveglianza. La Federazione europea dei giornalisti (EFJ) si è unita a un'alleanza internazionale di organizzazioni per i diritti umani, associazioni di giornalisti e media, per proteggere i giornalisti stranieri dalla sorveglianza da parte del BND. La campagna, lanciata lo scorso agosto da Reporter senza frontiere, ha lo scopo di includere nella legge sul BND una clausola di protezione dei giornalisti. I firmatari del ricorso considerano la sorveglianza di massa globale da parte del BND come una violazione dei diritti umani e in particolare ritengono la sorveglianza di giornalisti stranieri come una seria limitazione della libertà di stampa in tutto il mondo. All'iniziativa si sono uniti Amnesty International, il Centro europeo per la la libertà della stampa e dei media (ECPMF), la Federazione Tedesca dei Giornalisti (DJV), il sindacato tedesco dei giornalisti, e le associazioni Netzwerk Recherche, Weltreporter, FreeLens, Journalistinnenbund.
Nonostante tutte le storie di spionaggio e gli scandali che circondano le attività delle agenzie di intelligence, il governo tedesco non ha fatto nulla per affrontare la questione. Il 2017 è l'anno delle elezioni in Germania e il voto è in programma per il 24 settembre. Senza dubbio, le rivelazioni di Der Spiegel suggeriranno molte domande alle quali il governo dovrà rispondere. Sembra che la politica migratoria non sia l'unico problema la Cancelliera non è riuscita a risolvere.
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