22 marzo 2017
Lo scorso gennaio, abbiamo visto (1) come le ONG (Organizzazioni Non Governative, NdVdE), in collaborazione con il Governo italiano, hanno continuato a trasportare immigrati dalle coste della Libia all’Italia, e come questo abbia condotto a uno sfruttamento degli immigrati nelle aziende agricole italiane e nel business della prostituzione, in collusione col crimine organizzato.
I primi dati disponibili, relativi all’inizio del 2017, mostrano che l’affare è in pieno boom: si registra un aumento del 57% rispetto ai primi mesi del 2016, aumento che diventa dell’81% se consideriamo l’intero periodo invernale (2), mentre la percentuale degli immigrati trasportati dalle navi delle ONG è passata dal 5% al 40% nel 2016, passando a più della metà del totale negli ultimi mesi (3). In pratica, nel Mediterraneo le ONG si stanno sostituendo ai trafficanti di persone.
Il quotidiano italiano "Il Giornale" è riuscito ad infiltrarsi nel business dei trafficanti, e ha confermato il ruolo attivo delle ONG: i trafficanti ricevono tra i 2.600 e i 3.200 dollari per organizzare le spedizioni umane da Libia, Tunisia, Egitto e Siria; imbarcano circa 45 persone per ogni nave e percorrono solo poche miglia, dopo di che i migranti vengono presi in carico dalle “missioni umanitarie” (4). Per i trafficanti questo significa poco lavoro e molto profitto, mentre le ONG ottengono la gratificazione personale di aver aiutato i migranti a realizzare il loro sogno di sbarcare in Europa. Le autorità italiane stanno attualmente condicendo indagini sul ruolo delle ONG, dato che trasportare persone attraverso i confini nazionali senza autorizzazione, anche se non a scopo di lucro, potrebbe costituire un atto illegale (5). I dati definitivi del 2016 rivelano che 180.000 immigrati hanno messo piede sul suolo italiano, con un tasso di respingimento di 60 (6), la qual cosa, comunque, non significa che son stati rimpatriati. In febbraio il Primo Ministro ad interim Paolo Gentiloni ha firmato un accordo con le autorità libiche per gestire gli afflussi (7), tuttavia le attività delle ONG non cadono sotto questi accordi. Frontex e il Commissario Europeo Dimitris Avramopoulos dicono che il rimpatrio degli immigrati illegali dovrebbe essere accelerato (8), il che non significa che l’obiettivo della Commissione europea sia di fermare l’afflusso: vogliono solo trasformare l’immigrazione caotica in un trasferimento organizzato di massa della popolazione: a marzo, in una conferenza a Ginevra (Svizzera), Avramopoulos stesso ha ammesso che l’obiettivo è di creare centri di smistamento sulle coste africane, da cui i migranti possano cercare lavoro e un futuro in Europa, così da accogliere fino a 6 milioni di persone nei prossimi anni per compensare il declino demografico europeo (9).
Un recente rapporto, apparso sul quotidiano tedesco Die Welt, ha dato ulteriori indicazioni sulla reale posizione dei leader europei: l’accordo stretto dalla Cancelliera Merkel, dal Primo Ministro Olandese Rutte e dal Presidente turco Erdogan riguardo i rifugiati siriani include una clausola precedentemente secretata circa il trasferimento annuale in Europa di 150.000 – 300.000 persone cosiddette rifugiate dalla Turchia all’Europa (10).
La logica economica dietro la politica delle “frontiere aperte”, come l’ha definita il Commissario al Commercio Cecilia Malmstrom (11), è di fornire lavoratori a basso costo alle aziende europee e rispondere alla scarsità di forza lavoro causata dalla popolazione che invecchia. Tuttavia, recenti ricerche hanno rivelato che questa logica è errata: il livello sempre più alto di automazione ha provocato la sparizione dei lavori che richiedono basse competenze (12). Per esempio, un tipico lavoro fatto da immigrati con basso livello di competenze, ossia il tassista, si trova ormai sull’orlo dell’estinzione, dovendo affrontare la concorrenza del trasporto privato di Uber e nel prossimo futuro delle macchine con auto pilota. I piani di migrazione di massa della Commissione europea sembrano quindi mal progettati e probabilmente finiranno per mettere milioni di persone del terzo mondo sotto la permanente dipendenza dallo stato sociale europeo, già oggi pesantemente a corto di risorse. I dati OCSE confermano che nella maggior parte dei paesi OCSE, in particolare in quelli che affrontano grossi afflussi di stranieri, come la Francia, la Germania, il Belgio, l’Olanda o l’Italia, la disoccupazione tra gli stranieri è più alta (quasi il doppio in alcuni casi, e anche di più) che tra gli autoctoni (13).
Peter Sutherland, Rappresentante Speciale delle Nazioni Unite per la Migrazione e i Rifugiati, autore di un articolo sull’immigrazione (14) con il già citato Commissario Malmstrom (al tempo responsabile degli Affari Interni, inclusa l’immigrazione), aggiunge un’altra logica economica alle frontiere aperte: L’Unione europea dovrebbe fare del suo meglio per indebolire l’identità nazionale in Europa (15), al fine di promuovere la crescita economica. Questa argomentazione è anti-storica, dato che le nazioni europee hanno raggiunto il picco del loro sviluppo tecnologico, politico ed economico, prima lasciandosi dietro il resto del mondo e poi conquistandolo, proprio nell’era degli Stati-Nazione, mentre da quando hanno adottato la politica delle frontiere aperte sono in costante declino. Un’ultima argomentazione che viene spesso avanzata, anche dal probabile futuro Presidente francese Emmanuel Macron, è che la migrazione di massa non può essere arrestata (16). Tuttavia, la semplice applicazione della legge messa in atto dall’amministrazione Trump negli Stati Uniti, inclusa la deportazione degli immigrati illegali, nei primi mesi del 2017 ha portato alla riduzione del 40% degli sconfinamenti illegali (17). Sembra quindi che i flussi migratori dipendono dalla volontà dei governi occidentali. Quando i governi, incluso quello italiano, scelgono la politica delle frontiere aperte e della migrazione di massa, i canali di migrazione proliferano e le persone arrivano, legalmente o illegalmente. Quando i governi scelgono l’applicazione della legge, come negli Stati Uniti, gli afflussi vengono ridotti drasticamente.
Nel frattempo, in Italia si prepara la guerra tra poveri: dopo aver sentito che il Governo italiano aveva assegnato 10 abitazioni alle cooperative che gestiscono il business degli immigrati a Taranto, nel mezzogiorno, i cittadini si sono rivoltati, hanno occupato gli edifici e ci hanno installato famiglie italiane in stato di bisogno (18). Altrove, a Caserta, un reporter televisivo che cercava di filmare un documentario sull’enorme mercato illegale di merci contraffatte gestito da immigrati, è stato inseguito e picchiato dagli immigrati stessi (19).
Riferimenti
Tutti questi criminali nostrani traditori della Costituzione e del Popolo devono essere processati e condannati molto,molto duramente tipo lavori forzati a vita e sequestro di tutti i beni.
RispondiEliminaIntanto però nelle elezioni regionali della Saar ha vinto il partito della Merkel, quella che diceva l'estate scorsa ai migranti, detti da qualcuno di professione mantenuto, doni di dio, venite in Germania, ha vinto.
RispondiEliminaDobbiamo dedurre che gli europei sono pronti ad accogliere quanti più migranti possibile?
Anzi direi che sono desiderosi di accoglierli.
Qualcosa non quadra nella narrativa che ci viene propalata.
Caro Luigiza
RispondiEliminaGli Europei non vorrebbero, ma siccome non capiscono quello che sta succedendo, e quindi di conseguenza confondono gli effetti con le cause, non sanno nemmeno chi è il vero responsabile e magari finiscono pure con il votarlo.
Il gregge non sa e non vuole niente. Si limita a balbettare confusamente gli slogans provenienti dalle varie élites pensanti, selezionando sulla base di una parola suadente, di un faccione rassicurante, di una grinta figacciona.
RispondiEliminaIn Germania l'economia tiracchia (entro i limiti dello sfacelo-globalizzazione), l'invasione extracomunitaria si è arrestata in virtù dell'accordo colla Turchia, e il gregge, la cui memoria spazia dai sei giorni ai sei mesi, ricomincia a votare per chi egemonizza i media e lo foraggia colla maggior quantità di stimoli pubblicitari. Che si tratti di politica estera o di un formaggino, il cervello dell'essere umano medio processa le informazioni allo stesso modo.
Quella a cui stiamo assistendo è una vera e propria invasione programmata!
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