Non sono solo i Cardinali
della Corte di Karlsruhe (dice ZeroHedge)
che oppongono il loro "NO" alle decisioni
dell'Europa. Questa volta è la Corte dei Conti Greca che
potrebbe deliberatamente affossare l'intero procedimento del
prossimo prestito.
Ecco il fatto riportato da Keep
Talking Greece:
La Corte dei Conti Greca (Ελεγκτικό Συνέδριο) ha giudicato “incostituzionali” gli imminenti tagli alle pensioni (per la quinta volta consecutiva dal primo “salvataggio”, ndt), alle gratifiche natalizie e pasquali e alle ferie, la riduzione delle indennità di disoccupazione per i lavoratori stagionali, l'aumento dei limiti di età richiesti per il trattamento pensionistico dei lavoratori e di tutte le persone a basso reddito.
I 30 giudici hanno motivato la loro decisione sostenendo che questi tagli sono contrari agli Articoli 2,4,22 e 25 della Costituzione in quanto contrastano con il dovere sancito nella Costituzione di rispettare e proteggere la dignità umana, il principio di uguaglianza, di proporzionalità, e la tutela del lavoro.Le decisioni della Corte non sono vincolanti per il Parlamento, ma questa sentenza apre una via legale a chiunque voglia sporgere denuncia contro questi provvedimenti.I tagli sopra richiamati fanno parte del pacchetto di misure di austerità da 13,5 miliardi di euro che dovrebbe essere votato dal parlamento Greco la settimana prossima. La sentenza mina alle fondamenta l'intero pacchetto, in quanto questi tagli formano almeno la metà delle misure di austerità.E' la prima volta che la Corte dei Conti Greca emana una sentenza di questo genere, da quando nel Maggio 2010 il paese ha chiesto l'aiuto internazionale e ha concluso accordi per i prestiti che hanno gettato nella povertà milioni di famiglie.
Le ragioni della Corte Greca possono essere meglio comprese leggendo un reportage di Elena Becatoros di Associated Press, che dipinge un quadro della società greca in caduta libera:
Il mercato del pesce ad Atene |
Atene
– Un cartello appeso al muro in un ospedale di Atene fa appello
ad un comportamento civile da parte dei pazienti: “I dottori in
servizio non riscuotono lo stipendio da Maggio. Per favore rispettate
il loro lavoro.”
I
pazienti e i loro parenti si soffermano un attimo e poi vanno oltre,
oramai abituati a questi malinconici messaggi. In un paese in cui
1.000 persone al giorno perdono il lavoro, molti tra quelli che sono
ancora occupati non vedono uno stipendio da mesi. Quella che prima era un'anomalia ora è diventata la normalità, e coloro che hanno un
lavoro retribuito puntualmente si considerano un'eccezione alla
regola.
Ad
un osservatore occasionale, tutto potrebbe sembrare normale ad Atene.
C'è ancora traffico, i ristoranti e i bar sono aperti, la gente
sorseggia caffé ghiacciati seduta ai tavolini all'aperto. Ma sotto
la superficie c'è una società in caduta libera, fatta a pezzi dalla
crisi finanziaria più terribile che il paese abbia mai visto da
mezzo secolo a questa parte.
Sono
passati tre anni da quando il governo Greco ha informato i suoi
partners dell'eurogruppo che il suo deficit era molto più alto di
quanto inizialmente riportato. E' stata la miccia che ha scatenato la
turbolenza finanziaria che ancora opprime pesantemente i paesi
dell'eurozona. Sono seguiti innumerevoli negoziati tra i paesi
dell'EZ e il FMI per trovare il modo di porre un freno alla crisi e
fermare il contagio.
Risultato:
la Grecia ha dovuto introdurre stringenti misure di austerità in
cambio di due pacchetti di salvataggio internazionali del valore
totale di 240 miliardi di euro, tagliando salari e pensioni e
aumentando le tasse.
Le
riforme sono state penose e il paese affronta il quarto anno di
recessione.
La
vita ad Atene è spesso scandita da grandi o piccole manifestazioni,
a volte anche tutti i giorni. File di negozi chiusi in mezzo a qualche ristorante ancora aperto. I vigilantes
fanno le ronde nei quartieri, impegnati a fare “pulizia”,
dato che a detta loro i poliziotti troppo demoralizzati non riescono
più a controllare la città. Gli estremisti di destra picchiano gli
immigrati, gli anarchici picchiano i teppisti di destra, e i
residenti locali disperati acclamano gli uni o gli altri, mentre la
società diventa sempre più polarizzata.
“La
Nostra società è sul filo del rasoio” ha detto recentemente
il Ministro dell'Interno Nikos Dendias, dopo che lavoratori in
sciopero dei cantieri navali hanno fatto irruzione all'interno del
Ministero. “Se non riusciamo a contenerci, se non possiamo
mantenere una coesione sociale, se non riusciamo a continuare ad
agire nel rispetto delle regole...temo che finiremo col diventare
una giungla.”
Standard
di Vita Distrutti
Vassilis
Tsiknopoulos gestisce un banco al mercato del pesce di Atene, e
lavora dall'età di 15 anni. Guadagnava bene, dice, mentre avvolge
una triglia in un cono di carta per un cliente. Ma le famiglie non
ce la fanno più a spendre, e molti ristoranti hanno chiuso.
Il
pescivendolo 38enne a mala pena sbarca il lunario.
“Comincio
a lavorare alle 2.30 del mattino e lavoro sino a
circa le 4 del pomeriggio. Non dovrei avere qualcosa in cambio? Non ha senso
lavorare solo per coprire i costi. … Dimmi, questa è vita?"
Il
Presidente del mercato del pesce, Spyros Korakis, dice che c'è stato
un calo del 70% degli affari negli ultimi tre anni. Parlando tra il frastuono delle grida dei pescivendoli e gli spintoni dei
clienti che cercano di aggiudicarsi l'affare migliore, Korakis spiega
che i giorni delle grandi spese sono finiti, che la gente compra
sempre meno e scegliendo i pesci più a buon mercato.
Le
imprese private hanno chiuso i battenti a migliaia.
La
disoccupazione è al record del 25%, e oltre la metà dei giovani
sono senza lavoro.
Strette
tra i redditi in calo e le imposte in continuo aumento, le famiglie
hanno difficoltà a sbarcare il lunario.
L'aumento
dei prezzi del carburante per il riscaldamento ha fatto sì che
quest'anno molti inquilini hanno scelto di non acquistare il
combustibile.
Per
superare l'inverno, se
la caveranno
con le coperte, le stufe a gas e a legna, e le file
alle mense per i poveri sono sempre più lunghe.
Alla
fine della giornata, come il mercato del pesce a poco a poco va chiudendo,
un mendicante striscia tra le bancarelle, raccattando il pesce
scartato dal pavimento e dai canaletti di scolo.
"Sono
qui dal 1968.
Mio
padre e ancora prima mio nonno erano in questo business " mi dice Korakis
"Ma
non abbiamo mai visto le cose messe così male."
La
pazienza di Tsiknopoulos si sta esaurendo.
Una
mattina di qualche giorno fa, in un affollato tribunale civile nella
città settentrionale di Salonicco, serpeggia la frustrazione.
Attori,
imputati e avvocati tutti aspettano l'inevitabile - l'ennesimo
rinvio, l'ennesima data del processo.
Lo
sclerotico sistema giudiziario della Grecia è stato colpito da uno
sciopero prolungato che ha ridotto il funzionamento dei tribunali a
solo un'ora al giorno, per la protesta dei giudici e dei pubblici
ministeri contro i tagli salariali.
Per
Giorgos Vacharelis, significa che la sua annosa ricerca di giustizia
si allunga ancora di più.
Il fratello
minore di Vacharelis è stato picchiato a morte in una fiera nel
2003.
L'aggressore
è stato condannato per aver provocato una lesione mortale ed è
stato incarcerato.
La
famiglia riteneva che le ragioni della morte del ragazzo di 24 anni
non erano mai state completamente spiegate, e ha intentato una causa
civile per danni.
Quasi
10 anni dopo, Vacharelis e i suoi genitori speravano che il caso si
sarebbe finalmente chiuso. Ma
alla data del processo, fissata a fine settembre, c'era lo sciopero.
Ora
è stata fissata una nuova data: 28 febbraio, 2014.
"Questo
significa per loro un aggravio di costi, ma soprattutto un aggravio psicologico, perché ogni volta devono ripercorrere la storia
dell'assassinio del loro parente ", dice Nikos Dialynas,
l'avvocato della famiglia.
"Se
uno straniero vedesse come funziona in Grecia il sistema giudiziario,
direbbe che siamo pazzi. Ogni volta che veniamo in tribunale ci
sentiamo ancora più indignati. Partecipiamo a
un teatro dell'assurdo."
VIGILANTES
Nel
mese di settembre, bande di uomini hanno fracassato le bancarelle
degli ambulanti immigrati nelle fiere e nei mercati di frutta e
verdura.
Dei video
postati su Internet hanno mostrato gli incidenti che avvenivano alla
presenza di parlamentari del partito di estrema destra Golden Dawn.
Prima
un raggruppamento marginale, Golden Dawn - che respinge le accuse di
aver effettuato attacchi violenti contro gli immigrati – ha fatto
ingresso nella politica mainstream.
Ha
preso quasi il 7 per cento dei voti nelle elezioni di giugno e 18
seggi su 300 al Parlamento.
Un
recente sondaggio indica che il suo consenso sta salendo al 12 per
cento.
Gli
immigrati e i gruppi per i diritti umani dicono che c'è stato un
aumento allarmante degli attacchi violenti contro gli immigrati.
La
Grecia è stata la principale porta d'ingresso dell'UE per centinaia
di migliaia di immigrati clandestini - e gli stranieri sono ben
presto diventati i capri espiatori dell'aumento della disoccupazione
e della criminalità.
Benché
non ci siano statistiche ufficiali, i migranti raccontano di pestaggi
a caso per mano di delinquenti che si fermano per chiedere da
dove vengono, e poi li attaccano con mazze di legno.
Gli
assalti sono in aumento dall'autunno del 2010, ha detto Spyros
Rizakos, a capo di Aitima, un gruppo per i diritti umani che si
occupa dei rifugiati.
Le
vittime spesso evitano di denunciare i pestaggi, perché si trovano
nel paese illegalmente, mentre i colpevoli sono raramente presi o
puniti, anche se gli attacchi sono segnalati.
«Non
abbiamo imparato niente dalla storia?
Quello cui assistiamo è una situazione che sta precipitando, il tessuto
sociale è distrutto", ha detto Rizakos.
"Sono
molto preoccupato per la situazione in Grecia.
Ci
sono molte persone disperate ...
Tutto
questo crea un cocktail esplosivo."
In
risposta alle pressioni per una maggiore sicurezza e per un giro di
vite in materia di immigrazione clandestina, all'inizio di agosto il
governo ha ordinato delle retate di polizia ad Atene.
Alla
fine di ottobre, la polizia aveva rastrellato quasi 46.000 stranieri,
di cui più di 3.600 sono stati arrestati per trovarsi nel paese
illegalmente.
La
polizia dice che nei primi due mesi dell'operazione, c'è stato anche
un calo del 91 per cento del numero dei migranti che entrano nel
paese illegalmente dal confine nord-orientale con la Turchia, con
1.338 migranti arrestati nella zona di frontiera rispetto ai 14.724
arrestati negli stessi mesi del 2011.
SANITA'
Nello
sforzo del paese di ridurre il suo debito, la spesa sanitaria è
stata ridotta.
Gli
ospedali pubblici lamentano carenze di tutto, dalle garze alle
attrezzature chirurgiche.
Le farmacie
sono regolarmente in sciopero o si rifiutano di fornire le
prescrizioni della sicurezza sociale, perché i fondi del governo non
hanno rimborsato i farmaci già acquistati.
I
benefici sono stati ridotti e i lavoratori ospedalieri spesso non
vengono pagate per mesi.
Nel
paese, a soffrire sono i più vulnerabili.
"Quando
le farmacie sono chiuse e non riesco ad avere la mia insulina, che
per me è la vita, cosa devo fare? ...
Come
possiamo sopravvivere? "
chiede
Voula Hasiotou, membro di un'associazione di diabetici che partecipa
alla manifestazione.
I
disabili continuano a ricevere benefici graduati a seconda della gravità
della loro condizione.
Ma
sono terrorizzati di poter subire dei tagli, e in ogni caso sono
influenzati dai generali tagli di spesa e dalle problematiche delle
farmacie.
"Stiamo
combattendo per una vita dignitosa",
ha detto Anastasia Mouzakiti, una paraplegica che è venuta alla
manifestazione dalla città settentrionale di Salonicco con il
marito, anche lui portatore di handicap.
Con esigenze extra come
sedie a rotelle e assistenza a domicilio per le attività quotidiane
come lavarsi e vestirsi, molti dei disabili della Grecia stanno
lottando per sbarcare il lunario.
"Avremo bisogno di
una sedia a rotelle fino alla morte. Se si rompe questa sedia a
rotelle, come faremo a pagarla? Con quali soldi? "
Costas Kantouris di
Salonicco ha contribuito a realizzare questo reportage.
Viene male allo stomaco a leggere questo post. I pensieri si affollano nella mente. Domande senza risposta. Come possiamo accettare in silenzio che questo avvenga a dei nostri fratelli? Davvero fare finta di niente, sperando che un Grillo riesca a rovesciare il tavolo, è sufficente perchè quello che accade in Grecia non accada anche da noi?
RispondiEliminaMi chiedo anche come sia possibile sentire dai media mainstream che i tedeschi non sono disposti a pagare per gli errori degli altri. Ma cosa hanno fatto i greci per meritarsi quello che gli stanno facendo? Hanno evaso le tasse? Hanno assunto troppi dipendenti pubblici? Hanno truccato i conti con i consigli illumuinati della Goldman Sachs?
Se la punizione è giusta, allora mi chiedo, nonostante io non sia d'accordo completamente con la versione ufficiale, quanti secoli di fame avremmo dovuto infliggere alla Germania Nazista per aver gasato sei milioni di ebrei e aver messo a ferro e fuoco mezzo mondo?
Ed inoltre, ci rendiamo conto che se provocano la metà della catastrofe greca in Italia, qui vine fuori un casino tale che quello greco è un parco giochi al confronto?
Quanto ci vuole perchè la smettiamo tutti di vivere strisicando e ci alziamo in piedi e muoriamo con onore?
Quanto?
Nibiru.
Certo che l' austerità praticata in piena recessione è incostituzionale. E' criminale, non ci sono dubbi. Le misure di tortura sociale, la compressione dei diritti socioeconomici delle fasce più deboli, il costringere i popoli ad accettare, sotto il peso dello shock economico, notevoli e a loro svantaggiose mutazioni alle loro Costituzioni è F A S C I S M O. Le austerità sono totalmente inutili, sadiche e peggiorative. La lezione della Grecia, ma anche della Spagna del Portogallo, ce lo insegnano. In Italia dopo un anno di tonnellate di austerità il debito è finanche aumentato dal 120 al 126% del rapporto PIL. E'aumentata la disoccupazione, è crollato il PIL, le aziende chiudono una dopo l altra, la produzione industriale ( eravamo i primi in Europa nel 1997 con la lira ) è in caduta libera, il 20% delle famiglie non riesce ad arrivare a fine mese, il potere di acquisto viene polverizzato da una tassazione insostenibile, i consumi sono regrediti di 30 anni. Certo proprio 2 grandi idee quella di costruire una unione monetaria tra Paesi finanziariamente assai dissimili, e dalle economie storicamente differenti. Paesi forti e Paesi deboli hanno adottato la stessa moneta, agganciando il cambio senza flessibilità ( senza poter svalutare per paeggiare gli squilibri ), e quella di mettere i governi nelle mani dei mercati per finanziarsi ( ai tassi che essi decidono, assoggettando totalmente gli Stati ). Come è possibile ancora non riconoscere l' EVIDENTISSIMA INSOSTENIBILITA DI UN SISTEMA MONETARIO che ha di fatto diviso l europa in due gruppi : i creditori e i debitori. Con i primi, i Paesi più forti, che ingeriscono profondamente e antidemocraticamente nella politica interna dei secondi, condiziandone le scelte in materie fondamentali quali le politiche fiscali,monetarie,economiche, tramite il braccio della commissione europea e della Bce che di fatto hanno sostituito gli Stati, svuotando Parlamento e Senato delle loro funzioni. Basterà il solo mercato a sciogliere questo sistema criminoso ?? Temo proprio di no.
RispondiEliminaImpressionante come la storia si ripeta in modo crudele. La dittatura della NAZIFINANZA tedesca ed europea sta affamando i fratelli greci e tutto il Sud Europa.
RispondiEliminaSono stato ad Atene e a creta a settembre e la povertà di respirava nell'aria.
L'Europa ha affamato con gli Usa i paesi di mezzo mondo per secoli. Ora arriva il conto.
RispondiEliminaCarmen,
RispondiEliminaquesto è l'inferno che negli anni a venire, vorranno portare anche in Italia!!!
Del resto lo dicono apertamente i prossivi vincitori delle elezioni nazionali italiane: "faremo la giusta politica, nel solco dell'agenda del governo Monti, come vuole il Capo dello Stato Napolitano"!!!!!
Hai capito cara Carmen, "faranno tutto nel solco dell'agenda Monti", alla fine lo scopo dell'imposizione del governo Monti, era vincolare i successivi governi sulla stessa agenda segnata da Poteri Sovranazionali ed antidemocratici, per condurci nel solco della devastione sociale simil-ellenica.
Sono letteralmente nauseato!
Neanche il M5S potrà salvarci, se essa non prenderà di petto apertamente la dittatura finaziaria della "più Europa"!!!
saluti affranti, Nicola
Fino a qualche anno fa sarebbe sembrato il racconto di un film di catastrofi americano, tipo "The day after" o simili..
RispondiEliminaAssurdo..
Non parlano del Botswana, e neppure della Corea del Nord o di qualsivoglia paese sottosviluppato.. descivono la Grecia oggi! non il Burundi..bensì la GRECIA!
Ale
Carissimi, da quando la Grecia ha cominciato a ricevere gli aiuti internazionali, il numero dei suicidi è drasticamente aumentato. Il governo ha autorizzato la vendita nei supermercati di cibo scaduto, ad un terzo del suo prezzo, su questo devo scriverci un post.
RispondiEliminaLa moneta unica è peggio del relitto barbarico di Keynes, è il futuro da incubo orwelliano del nostro pianeta. Speriamo di svegliarci prima del suo compimento.
Nicola_Z : e' cosi', l'ABC e' pronto ad infliggerci la tortura, dobbiamo essere puniti dalla nuova Spectre.
RispondiEliminaMossler: sono d'accordo al 1000%, MA, TUTTI QUANTI, cerchiamo per un attimo, ad occhi chiusi, di ricordare quando Mr. FOSSETTE GIULIVE, a.k.a. Mr. Prodi + Mister Babbuino Rugoso (alias ex President de la Republique), con gli occhietti che sprizzavano GIOIA e SODDISFAZIONE, ci annunciavano la buona NOVELLA: HABEMUS EURO! Gioite, siamo liberi, siamo una grande e unica nazione continentale: gli spezzeremo le redini agli orientali e agli yankees!
Il giulivo coscione sulla sua bicicletta, mutandone super tecnologiche, non riusciva a contenere l'adipe per la gioia.
E tutti a correre impazziti verso il Bancomat piu' vicino per TOCCARE CON MANO la nuova Scottex dai bei colori; erano cosi' sexy quelle banconote, no?
Ricordiamo l'eccitazione nel 2002? Era 10 anni fa....adesso le Nazioni muoiono, e quello che Bagnai chiama l'Hidalgo Don Mariano si eccita ancora di piu'; il suo sogno distruttivo sta per realizzarsi; si sentira' sollevato come il Dottor Stranamore......
Dedico questo mio rantolo alla Luna e ai poveracci del Sulcis e delle acciaierie rispettose dell'ambiente: neanche in quelle fogne li lasciano in pace i signori da 100.000 Euro/mese.
Che schifo.
Gaspare
RispondiEliminaLe attuali tragiche condizioni del popolo Greco sono un'anteprima di quanto avverrà all'Italia se non si riesce a fare qualcosa per liberarci dall'attuale situazione e dal precipizio in cui stanno per scaraventarci i capitani che qualcuno ha messo al timone della Nave. Quello che mi sconcerta è che ci siano ancora tanti italiani che vorrebbero il bis.