Su Voxeu un altro lucido articolo di De Grauwe: il problema non è l'oscuro sistema Target2, ma l'eccessiva assunzione di rischio delle banche tedesche che finanziavano la vendita del surplus alla periferia.
di Paul
De Grauwe e Yuemei Ji, 2 nov 2012
Una rottura sistemica dell'Eurozona sarebbe la madre di tutte le crisi finanziarie. Questo articolo - una controreplica al recente articolo di Hans-Werner Sinn - è d'accordo che la Germania subirebbe grosse perdite da una rottura, ma sostiene che la causa prima sono i 600 miliardi di € di avanzi delle partite correnti riportati nei confronti degli altri paesi dell'EZ nel corso degli anni buoni, non il sistema TARGET2. Le banche tedesche hanno prestato ingenti somme ai paesi periferici senza fare una corretta analisi del credito. Nessun altro se non la la stessa Germania è responsabile per essersi assunta tali rischi.
L'accumulo
dei saldi Target2 (crediti e debiti) ha due possibili fonti, gli
squilibri delle partite correnti e i flussi di capitale (Buiter et
al. 2001). Pertanto, il credito TARGET2 accumulato dalla Germania di
circa 800 miliardi di euro deve essere il risultato di una
combinazione di avanzi di partite correnti e di afflussi di capitali.
E' così per definizione.
Il
disaccordo nasce dalla natura del rischio che questi crediti TARGET2
implicano per la Germania (Sinn 2012, De Grauwe e Ji 2012). Vorrei
discutere questo rischio in primo luogo concentrandomi sulle partite
correnti della Germania e poi sugli afflussi di capitali.
Le eccedenze delle partite correnti tedesche
La
figura 1 mostra le eccedenze delle partite correnti della Germania
verso il resto della zona euro (i dati sono raccolti dalla
Bundesbank). Osserviamo che dall'inizio dell'euro si è verificato un
grande accumulo di eccedenze delle partite correnti tedesche,
coinciso con gli anni della bolla nei paesi periferici dell'eurozona
(2003-07). L'effetto è che la Germania ha accumulato grandi
crediti netti
verso i paesi
dell'eurozona, che alla fine del 2011 ammontavano a € 634 miliardi.
Questi
avanzi delle partite correnti durante gli anni della bolla non hanno
portato a crediti TARGET2, perché la contropartita di queste
eccedenze era un aumento dei crediti concessi (principalmente) dalle
banche tedesche nei confronti dei paesi della zona euro.
•
Un po' come una casa
automobilistica che presta ai consumatori i soldi per comprare le sue
auto, il sistema bancario tedesco stava prestando il denaro agli
altri paesi dell'Eurozona per consentire loro di acquistare il
surplus dei prodotti tedeschi - un affare altamente rischioso.
Nel
linguaggio statistico della bilancia dei pagamenti le eccedenze delle
partite correnti erano compensate da deflussi di capitali di uguale
grandezza. Di conseguenza, i saldi TARGET2 non si muovevano.
•
Questo ha creato
l'illusione che non ci fosse nessun rischio; in realtà i rischi
erano in aumento anno dopo anno.
L'accumulo
di crediti esteri netti (prestiti) come contropartita del crescente
avanzo delle partite correnti ha creato per la Germania un rischio
enorme. Avrebbe dovuto essere evidente che i paesi debitori avrebbero
potuto incontrare difficoltà nei pagamenti, dal momento che stavano
accumulando dei debiti resi possibili dai prestiti delle banche
tedesche. Tuttavia, in questi anni i crediti TARGET2 non si
muovevano, nascondendo il significativo aumento dell'esposizione al
rischio della Germania.
Mettendola
in un altro modo: i crediti netti sull'estero che la Germania stava
accumulando potevano esistere solo a causa dei precedenti surplus
delle partite correnti. Non c'è un altro modo in cui un paese possa
accumulare crediti esteri netti, se non registrando dei surplus delle
partite correnti. Questo implica anche che questi crediti netti
sull'estero non sono stati influenzati dalla recente ondata di
crediti TARGET2 della Germania. Se ci sarà un crollo della zona
euro, la Germania affronterà il rischio che alcuni paesi debitori
dichiarino default sul loro debito. Ma ancora una volta questo
rischio non è influenzato dalla dimensione dei crediti TARGET2 della
Germania.
I Rischi che corre la Germania
Il
rischio che la Germania deve affrontare a causa della sua esposizione
netta verso gli altri paesi della zona euro è quindi interamente un
frutto del suo stesso comportamento. E' il risultato della preferenza
della Germania per le eccedenze delle partite correnti, e quindi
sotto il suo controllo.
Hans-Werner
Sinn sostiene l'argomento che se la BCE non fosse stata così
liberale nel fornire assistenza finanziaria ai paesi periferici della
zona euro, questi avrebbero avuto disavanzi più contenuti e quindi
gli avanzi della Germania sarebbero stati inferiori (Sinn 2012). Ma
questo effetto è di piccole dimensioni. Ecco alcune cifre.
• Dall'inizio
dell'euro, la Germania ha accumulato € 665 miliardi di eccedenze
delle partite correnti rispetto al resto della zona euro.
•
Solo € 127 miliardi sono
stati accumulato a partire dalla fine del 2009, quando i saldi
TARGET2 hanno cominciato ad aumentare.
La
maggior parte di questi crediti netti sull'estero sono stati
accumulati prima della crisi del debito.
Non pensiamo
che HansWerner-Sinn voglia sostenere che i paesi periferici e la
BCE in qualche modo abbiano costretto la Germania ad accumulare
avanzi delle partite correnti prima della crisi del debito.
TARGET2 i flussi e gli squilibri delle partite correnti
Sinn
(2012) afferma che TARGET2 "ha contribuito a mantenere e
prolungare i disavanzi strutturali delle partite correnti" dei
paesi periferici. I fatti sono che, sin dall'ondata dei saldi
Target2, i disavanzi delle partite correnti, che sono la controparte
delle grandi eccedenze delle partite correnti tedesche, sono
drasticamente diminuiti. La Figura 1 mostra i fatti.
• Dal
2009, quando i saldi TARGET2 hanno cominciato a decollare, i deficit
delle partite correnti dei paesi periferici nel complesso sono scesi
dal 9,1% del loro PIL al 4,5%.
Sinn
(2012) sostiene che questi deficit avrebbero dovuto declinare ancora
più velocemente se non ci fosse stato alcun finanziamento attraverso
il meccanismo di TARGET2. Questo è certamente vero. Ma è lo stesso
che dire che tali paesi avrebbero dovuto spingere le loro economie in
una recessione ancora più profonda.
I flussi di capitali spiegano la maggior parte dell'aumento
Il
motivo principale per cui i crediti tedeschi TARGET2 sono aumentati
così tanto dal 2010 sono i flussi di capitale. I flussi hanno
assunto due forme.
• La
prima è nata quando le banche tedesche hanno scaricato i loro
prestiti concessi ai paesi periferici nel bilancio della Bundesbank.
•
La seconda è il risultato
degli spostamenti dei depositi da parte dei non residenti dalle loro
banche locali al sistema bancario tedesco, per paura di una rottura
della zona euro.
Discutiamo
quindi queste due forme di flussi di capitale dal punto di vista di
come hanno cambiato il rischio di un crollo della zona euro per la
Germania.
Crollo del mercato interbancario EZ
A
seguito di un crollo di fiducia, il mercato interbancario
dell'Eurozona ha cessato di funzionare da
circa il 2010. Questo ha portato le banche tedesche a interrompere
le loro linee di credito alle banche meridionali (e altre banche del
nord EZ hanno seguito). Di conseguenza, le banche tedesche hanno
spostato il rischio di credito dai loro bilanci al bilancio della
Bundesbank.
Ma
questo costituisce un aumento sostanziale del rischio che corre
l'intera Germania nel caso di una rottura dell'Eurozona? La risposta
è negativa.
• Per
rendersene conto, si supponga che le banche tedesche avessero
mantenuto i loro crediti nei confronti delle banche periferiche nei
propri bilanci, invece di spostarli alla Bundesbank.
• Si
supponga ora lo scenario di una rottura della zona euro, che porta a
grandi perdite sui crediti delle banche tedesche a causa del default
dei debitori periferici.
•
Date le dimensioni di
queste perdite, è probabile che un certo numero di banche avrebbero
dovuto rivolgersi al governo tedesco perché intervenisse in loro
aiuto.
Così
nello scenario di una rottura, con o senza i crediti TARGET2, il
rischio di grosse perdite per il contribuente tedesco è molto
simile. La Germania si è esposta a grandi rischi per i prestiti
sconsiderati delle proprie banche ai paesi periferici. E così se si
verifica un crollo il contribuente tedesco pagherà per questo,
indipendentemente dal sistema TARGET2. Il rischio c'è, ma non a
causa di TARGET2.
Flussi di capitali speculativi
Il
secondo tipo di flussi di capitali aumenta quando i non residenti
trasferiscono i depositi dalle loro banche nazionali al sistema
bancario tedesco, per paura di una possibile rottura della zona euro.
•
Fino ad ora è stato un
fenomeno relativamente marginale, come si può notare dal fatto che
non vi è stato alcun aumento significativo dei depositi bancari nel
sistema bancario tedesco dal 2010.
Tuttavia,
una corsa agli sportelli per una rottura della zona euro potrebbe
diventare importante. Ma in quel caso, come abbiamo sostenuto in De
Grauwe e Ji (2012), la Bundesbank è in grado di eliminare il rischio
di tali accumuli last
minute
dei saldi Target2 convertendo gli euro in nuovi marchi tedeschi solo
per i residenti tedeschi.
Conclusioni
• Abbiamo
sostenuto che il rischio di una rottura, se esiste, è un rischio che
la Germania si è creata da sola.
• La
Germania ha seguito una consapevole politica di accumulo di eccedenze
delle partite correnti nei confronti del resto della zona euro, in
particolare durante il periodo precedente la crisi del debito.
• Inevitabilmente
questo porta a un rischio, in quanto la contropartita delle eccedenze
delle partite correnti è stata un accumulo di crediti nei confronti
della zona euro.
• Abbiamo
sostenuto che in caso che la rottura dovesse concretizzarsi, questo
porterà a perdite per la Germania, indipendentemente dall'esistenza
di TARGET2.
•
La Germania avrebbe potuto
evitare questo riducendo i suoi surplus delle partite correnti; si è
rifiutata di farlo e quindi la responsabilità di questo rischio è
della Germania, e non di un qualche sistema oscuro come TARGET2.
Prima
della crisi del debito, le banche tedesche erano disposte a prestare
grandi somme al resto della zona euro. Dal momento del crollo del
mercato interbancario dell'area Euro, questo rischio è stato
spostato sulla Bundesbank. Abbiamo sostenuto che questo spostamento
non ha influenzato il rischio per la Germania considerata nel suo
complesso. Con o senza TARGET2, il rischio derivante dai prestiti
sconsiderati delle banche tedesche dovrà essere sostenuto dalla
Germania. Ancora, è fin troppo facile cercare un capro espiatorio al
di fuori della Germania.
In
altre parole, noi manteniamo le stesse conclusioni cui siamo giunti
in De Grauwe e Ji (2012) che l'accumulo
dei crediti TARGET2 della Germania non ha aggiunto niente ai rischi
che la Germania deve affrontare in caso di una rottura della zona
euro. I crediti TARGET2 della Germania non hanno creato un nuovo
rischio in aggiunta a quelli preesistenti. I crediti TARGET2 sono
solo un altro impacchettamento dei rischi che la Germania si è
assunta accumulando ampi avanzi di partite corrente e per il fatto
che, prima della crisi del debito, le banche tedesche sono state
disposte a prestare ingenti somme di denaro ai paesi periferici senza
fare una vera e propria analisi del rischio di credito . Nessun altro
che la Germania stessa è responsabile per questa assunzione di
rischio.
Riferimenti
Buiter,
W, E Rahbari and J Michels (2011), “Making
sense of TARGET imbalances”, VoxEU.org, 6 September.
De Grauwe, P., and Ji, Y., (2012), “What Germany should fear most is its own fear”, VoxEU.org, 18 September. Qui in italiano
Sinn, H,-W., (2012), “TARGET Losses in case of a euro breakup”, VoxEU.org, 22 October.
De Grauwe, P., and Ji, Y., (2012), “What Germany should fear most is its own fear”, VoxEU.org, 18 September. Qui in italiano
Sinn, H,-W., (2012), “TARGET Losses in case of a euro breakup”, VoxEU.org, 22 October.
L'articolo di P. De Grauwe se è al consueto didatticamente ineccepibile pecca però questa volta di una certa ingenuità (non a caso si riduce a una sorta di sommario ripetitivo di quanto già detto) e non coglie l'essenza politica del problema euro.
RispondiEliminaL'oligarchia tedesca, quella che ha messo al governo una marionetta ottusa e incompetente prelevata dalla Germania dell'Est, ma che parla perfettamente il russo, (e alla quale riesce a far rivincere le elezioni- anche se l'alternativa nella sostanza sarebbe la stessa cosa) e usa macchiette come Sinn per creare polveroni, non è tanto ingenua da non sapere gli effetti o inconvenienti che sarebbero sorti.
Solo che un mercantilismo senza euro molto più difficilmente si sarebbe tradotto in robusto imperialismo e neanche sarebbe potuto andare troppo lontano.
Invece con l'euro che si potrebbe chiamare marco (continentale) i debitori si sono indebitati nella valuta tedesca. E la differenza sul piano imperialistico è notevolissima.
Nel target2 poi alla fine è la budensbank che ha accumulato i crediti, certo potrebbero vaporizzarsi ma la banca centrale è pur sempre un pozzo di san patrizio e i nuovi marchi come dice PDG non sarebbero solo consegnati a stranieri.
In tal caso la nazione tedesca nel suo complesso perderebbe i suoi crediti reali e i debitori farebbero un walking out. Ma come si vede con il marco (euro) dovrebbero passare sui panzer tedeschi.
Enrico
Credo che PDG sappia benissimo quali sono stati i conti dell'oligarchia tedesca. Le sue ricerche su Target2 mirano a smontare la manipolazione dei dati fatta da chi vuol dar ad intendere al popolo tedesco che se dovranno pagare l'onere della rottura dell'euro, questo sarà per colpa dei periferici stolti e disonesti, e caso mai anche del sistema Target 2 - il quale in sè non fa altro che registrare i flussi di capitali decisi dalle banche.
EliminaIo propongo di prendercela con la libera circolazione dei capitali...;)
Può darsi che lo sappia, anche se non lo da molto a vedere e probabilmente per la posizione che occupa non entra nelle questioni principali politiche.
EliminaPrendersela con la libera circolazione dei capitali è sempre un bene ma nel caso dell'euro è una causa persa se non in parte insensata fin dall'inizio.
Magari le banche e azionisti dovrebbero essere costretti a pagare assai di più per i loro "avventati" rischi presi, ma siccome detengono il potere è un controsenso fattuale al momento.
Quello che è consapevolmente mancato è un piano per riequilibrare gli squilibri che sarebbero sorti. E infatti gli inglesi (che cmq hanno sempre creato problemi all'euro e Europa per altri motivi) si sono tenuti fuori dall'euro anche se qualche stolida imitazione della ecb l'attuarono pure.
La questione più cruciale e delicata non venne mai discussa (solo sul debito pubblico venivano imposti limiti).
In Italia con personaggi del calibro di Ciampi, Prodi e Amato era logicamente consequenziale andare verso qualche disastro.
Enrico
Da questo sito interessantissimo (scoperto grazie a Istwine), ecco una critica agli argomenti di De Grauwe perchè...troppo "cauti" nell'inquadrare il livello dell'inevitabile disastro (altro che Sinn! ormai in pieno delirio manipolatorio, ma almeno fa gli interessi dei suoi concittadini)
RispondiEliminahttp://www.concertedaction.com/2012/09/17/why-paul-de-grauwe-is-wrong-about-target2/
A proposito, esordisco qui dopo averti risposto su goofy con grande interesse e considerazione per le tue argomentazioni.
Non c'è da disperare che i blog siano coordinabili (lo sono già di fatto) e sui contenuti ci si ritroverà.
Purchè i contenuti ci siano...e non rassegnandosi al "meno peggio" della piazza che vocifera -operazione già vista a Milano-Italia nel 1992, Lerner cerimoniere per la Lega, e poi s'è visto com'è andata a fnire- senza neanche provarci a dire la cosa "pensata" su basi analitico-induttive-razionali (che presuppongono la conoscenza del campo di indagine...al servizio del bene comune) :-)
Ciao Quarantotto, grazie, che onore che tu sia qui!
EliminaConsulto subito (leggi, appena possibile) il tuo link e ne darò conto.
E sul resto...sì, non disperiamo. Non ho mai visto in giro tanta gente che studia economia come ora!
P.S. Ti ho già risposto due volte su goofy, ma mi sa che quel post è intasato di commenti.
EliminaMa l'onore è tutto mio! :-)
EliminaPer quanto riguarda il mio post di "spiegazione" sul vero meccanismo della casta-corruzione nelle sue correlazioni teniche con l'UE, e l'invito a pubblicarlo qui, mi rendo conto che non è nella linea del blog.
Però la prossima volta che vado a Bruxelles (e proprio da dentro qualche sede dei "mostri" dal volto...disumano) te lo rinvio (magari in inglese!), così sarebbe sicuramente una vocedall'estero...
PS se vuoi ci vengo veramente a fare lezione ai corsi serali per fare una analisi economica del diritto di derivazione UE degli ultimi 20 anni, basta che non sei in posti remoti :-)
"...ecco una critica agli argomenti di De Grauwe perchè...troppo "cauti" nell'inquadrare il livello dell'inevitabile disastro..."
EliminaRitengo Ramanan uno abbastanza incompetente e confusionario, e la sua critica a PDG non necessariamente fondata. (La parola disastro è un poco abusiva inoltre). Anche se PDG non è magari chiarissimo sul punto dell'afflusso di capitali speculativi in Germania le sue preoccupazioni sono quelle rilevanti e il criterio fortemente restrittivo nella conversione dei depositi per gli stranieri imporrebbe dei robusti paletti.
Anche senza euro il disordinato afflusso di capitali speculativi ha causato e causerebbe problemi alla Germania (di ordine superiore): se rifiutasse di accettare valuta straniera il flusso si esaurirebbe con la scomparsa di marchi nel paese estero, ma in tal caso il cambio salirebbe sensibilmente. Nel caso dovesse difendere un poco il cambio (variabile assai importante per i mercantilisti tedeschi) inevitabilmente aumenterebbero le attività in valuta straniera che perderebbero di valore con una svalutazione e vi sarebbe sempre il dilemma (accentuato) sulla moneta e prezzi interni.
Per Sinn la tragedia è vedere la banca centrale europea finanziare a gratis e senza freni (a suo dire) i periferici, e ci ricama sopra terribili storie.
Per l'oligarchia tedesca la concessione del marco (euro) al resto dell'Europa deve avere come controparte l'annessione politico economica.
Il target2 è per loro la manifestazione della diluzione del surplus e effetti correlati sugli altri, dato che da soli non avrebbero mai potuto sostenerlo a quel modo.
Enrico
Quarantotto, invece non ci sono problemi a pubblicare qui un articolo tuo sulle correlazioni tra normativa UE e le problematiche di casta-corruzione, perché se hai notato (sopra) mi riservo la possibilità di pubblicare articoli made in Italy degni di interesse e fuori dal coro. Spesso ho pubblicato Cesaratto, Piero Valerio, qualche volta Zamagni, ecc. Ci staresti benissimo anche tu, magari con un articolo un po' più esteso del commento su Goofy, se volessi farlo.
EliminaPer la lezione, se mi scrivi una mail ne parliamo e ti presento la situazione, e vediamo se si può realizzare.
Enrico, domani guardo l'articolo di Ramanan, se non è troppo complesso vedo di tradurlo e poi se ne parla...
Sarebbe in buona misura una perdita di tempo, Ramanan va solo bene quando copia qualche cosa di Kaldor (senza necessariamente capirlo e manco deve averne i libri a portata di mano, per andare a scoppio ritardato), quando invece vuole scrivere di suo di norma mostra incompetenza e confusione.
EliminaRiesce pure a paragonare Cina e Germania, come se non fosse che i tedeschi in europa si fanno pagare in marchi (euri) mentre i cinesi in dollari che non possono fabbricare.
E
Enrico, dico la verità, non riesco nemmeno a capire i tuoi commenti.
RispondiEliminaLasciami un po' di tempo e se ne esco viva se ne parla - se no chiudo per vendemmia.
Vocidallestero ti lascio tutto il tempo che vuoi e anche se non si è capito ho detto che è meglio una buona vendemmia che perdere tempo con acune altre cose.
RispondiEliminaE
Si è capito, si è capito...;) intanto ad ogni buon conto la vendemmia (del lato destro del pergolato) l'ho già fatta, con buona pace di Ramanan e delle sottili questioni monetarie...
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