Must Read di Edward Hugh su Economonitor : ampi stralci una lunga e interessante analisi su ciò che i mercati pensano delle promesse di Draghi, e sui loro reali effetti. La politica monetaria espansiva disinnesca la bomba o disattiva il sistema di allarme?
Il grande Ray
Dalio, il leggendario capo di hedge fund,
è
di umore esuberante. In seguito a una serie di mosse di Mario Draghi
a sostegno dei finanziamenti ai governi europei,
Dalio
ha dichiarato a Bloomberg
che, a suo parere, ora l'euro è "probabile" che starà
insieme perché le attuali misure di austerità negative per la
crescita d'ora in poi saranno compensate dalla stampa di moneta
della Banca Centrale Europea. La sua dichiarazione è, ovviamente,
una risposta all'impegno del presidente della Bce, Draghi, di salvare
l'Euro.
Questa
storia inizia a luglio, quando Mario Draghi
con
calma, in una conferenza a Londra, ha informato gli investitori che
"all'interno del suo mandato, la BCE è pronta a fare tutto il
necessario per preservare l'euro. E credetemi, sarà sufficiente." Da
quel momento, ovviamente, questa affermazione cruciale è stata
precisata e chiarita, e ri-precisata e ri-chiarita
innumerevoli
volte, ma l'essenza rimane invariata. Il Presidente della BCE non
stava parlando, a quanto ricordo, di nessun programma specifico di
acquisti di obbligazioni o di misure di liquidità eccezionali, stava
parlando di fare "tutto il possibile", e Ray Dalio lo sta
prendendo in parola.
Quello
a cui voleva arrivare il fondatore di Bridgewater quando ha fatto
questa valutazione è che ora non c'è
nessun limite
significativo a ciò che la BCE potrebbe eventualmente fare.
Naturalmente c'è il mandato da aggirare, ma
il
mandato può sempre essere cambiato se i leader politici europei lo
ritenessero necessario, e chi a questo punto della crisi ancora
dubita che sia necessario?
In
effetti per molti versi è più facile immaginare una revisione del
trattato UE che ne modifichi il mandato, piuttosto che una revisione
che stabilisca, ad esempio, una piena unione fiscale.
Soprattutto
ora, la BCE è diventata il cassetto in cui vengono scaricate tutte
le questioni
politicamente sgradevoli, e quindi in ultima analisi irrisolvibili.
L'esempio più recente è il suggerimento che
la
Spagna richieda una linea di credito precauzionale come soluzione
ideale per il dilemma attuale del paese,
in quanto i soldi non avrebbero in realtà bisogno di passare di
mano, rendendo questo passaggio più facile da vendere al parlamento
tedesco.
I
soldi non dovrebbero passare di mano, perché Mr Draghi e il suo
consiglio di governo dovrebbero solo intensificare il loro
intervento.
Questo
risultato sembra e si percepisce un po' diverso da quell'approccio di
"ripartizione degli oneri" delineato da Mario Draghi nel
corso della conferenza stampa della BCE ad agosto. Appare e si
sente diverso, perché è essenzialmente diverso, anche se due
possibili modalità di azione dell'ESM erano state previste fin
dall'inizio.
Quello
che non era stato previsto era che i soldi ESM NON sarebbero stati
utilizzati per acquistare obbligazioni.
Che
la BCE avrebbe agito autonomamente.
Naturalmente
a questo punto qualsiasi discorso su un imminente piano di
salvataggio spagnolo significa navigare in un oceano di incertezza,
ma per quanto si può vedere in questo momento il risultato finale di
tutte le trattative, di gridare al lupo e procrastinare, sembra
sia
che l' ESM
non
procederà all'acquisto
di
titoli sul mercato primario.
Invece
lo faranno alcune istituzioni finanziarie dell'area Euro (in qualità
di broker per la BCE) e poi le ri-venderanno alla banca centrale.
Questo differisce nella sostanza da quello che alcuni hanno definito
come un "QE
nascosto"
della BCE in stile LTRO, in quanto la banca centrale sarebbe titolare
delle obbligazioni, e non semplicemente possessore di titoli dati in
garanzia. Benché aumenti notevolmente il rischio della banca
centrale, questa
procedura
è vista
come politicamente più appetibile al nord, e pone un limite alla
"spirale di morte" debito sovrano/capitale bancario di cui
molti si preoccupano al sud, dato che evita la necessità per le
banche periferiche di detenere esse stesse ancora più obbligazioni
nel loro bilancio.
Ma in
qualunque modo lo si guardi, vedremo sempre significativi acquisti di
obbligazioni, mantenendo così una specie di
strana
finzione che
la Spagna rimane ancora "nei mercati". Ovviamente, senza il
sostegno della BCE sotto forma di LTRO e OMT il paese sarebbe
assolutamente incapace di autofinanziarsi.
Quindi,
forse, un modo migliore per dirlo è che "la BCE è nei mercati"
e, quindi, la Spagna è in grado di finanziarsi.
Lasceremo
da parte, a questo punto, la questione piuttosto bizantina se questi
acquisti costituiranno "stampa di moneta", dal momento che
con le grandi quantità di denaro che le banche europee del centro
hanno in deposito presso la banca centrale, la questione se gli
acquisti sono sterilizzati o meno sembra essere un fatto
completamente accademico.
...Ma
la promessa di Mario, è valida?
E'
davvero in suo potere un impegno del genere?
Molti
uomini promettono davanti all'altare che saranno fedeli alle loro
mogli.
Spesso
non lo sono.
In
seguito alcuni di loro imparano che non si devono fare promesse che
non si possono mantenere.
Mario
può mantenere la sua promessa?
Forse
la visione dell'euro come una sorta di bomba inesplosa che aspetta
solo di scoppiare non è nuova, anzi nel mio Dr
Strangelove CNN blog post
ho già paragonato la
valuta dell'Unione alla
famosa "macchina del giudizio universale", progettata in
modo
che finirà
per esplodere, e anche in modo che ogni tentativo di disattivarla
produrrà lo stesso risultato. Ma, oltre la metafora, io continuo a
pensare che questa è ancora esattamente la situazione in cui ci
troviamo.
Una
delle cose particolari dell'Eurosistema
è che, proprio come qualsiasi varietà di virus che entra
furtivamente nell'hard disk del computer, esso ha il potere di
disabilitare sistematicamente tutti i potenziali segnali di allarme
che potrebbero avvertire di un pericolo incombente.
Forse
il miglior esempio di questa virtù ignorata è
il
modo in cui le riserve FX delle banche centrali - un indicatore
tradizionale dei problemi della bilancia dei pagamenti - sono state
rese quasi irrilevanti, dato che non c'è stato, di fatto, nessun
tipo di accordi solidali per garantire il debito estero dei sovrani
partecipanti, ma indipendenti. Ora sappiamo tutti quello che è
accaduto dopo - i paesi che hanno sostenuto nel tempo dei disavanzi
delle partite correnti insostenibili si sono trovati improvvisamente
con problemi di finanziamento connessi a
grosse
crisi di bilancia dei pagamenti.
E'
stato a questo punto che i mercati finanziari sono intervenuti per
sostituire un sistema europeo di governance, che si era dimostrato
non in grado
né di controllare né di regolare il comportamento disfunzionale dei
governi degli Stati membri partecipanti. In un primo momento questi
interventi sono stati ben accolti, in particolare dalla banca
centrale, dal momento che avevano il potenziale per costringere i
paesi riluttanti a riallinearsi.
Ma
alla fine la faccenda è sfuggita di mano, e ora quelle stesse forze
di mercato che un tempo erano viste come la cura sono diventate parte
del problema.
Allora,
cosa facciamo?
Scolleghiamo
i cavi (tramite OMT), che servivano come meccanismi di trasmissione
dei segnali di allarme inviati dai mercati, questo è quello che
facciamo.
Questo
naturalmente pone un freno a una componente "autoavverante"
della crisi finanziaria - quella che segue la catena di ragionamento
per cui tassi di interesse eccessivi su debito eccessivo possono
portare un paese al fallimento, la paura sui tassi di
interesse in sé e per sé li fa
salire, e si manda il paese al disastro, in ogni caso. Chiaramente, in
questa analisi, quello che bisogna fare è scollegare il fattore di
preoccupazione.
Alcuni
erroneamente chiamano questo "ripristinare la fiducia".
Così
la Banca centrale interviene per comprare debito pubblico, e impedire
ai tassi di interesse di salire troppo, e quindi le cose vanno bene,
non è vero?
I problemi sono risolti con il programma di acquisto di obbligazioni?
Certo
che no.
È
per questo che si dice che l'OMT fa guadagnare tempo, e che
disattiva il sistema di allarme.
La
bomba deve ancora essere disinnescata.
Ma
dove sono gli artificieri?
Oh,
sì, dimenticavo, sono chiamati gli "uomini in nero", per
il buon lavoro che hanno fatto in Grecia.
Ma
lasciamo perdere tutti questi aspetti secondari, e torniamo subito al
miglior argomento di Ray Dalio e degli investitori.
Il
cuore del problema è che Mario Draghi ha promesso di fare
abbastanza, e questo abbastanza sembra non avere limiti.
Quindi,
che cosa potrebbe fare la BCE se davvero ci mettiamo a lavorare di
immaginazione sulla faccenda?
Beh,
come sostiene Ray, potrebbero stampare moneta in quantità, fino al
punto di farlo in stile elicottero.
Coloro
che pensano che la BCE stia già stampando moneta (cosa che non sta
necessariamente facendo quando aumenta il suo bilancio) non hanno
ancora visto niente.
Questo
è ciò che si intende con la promessa di "fare abbastanza".
Niente
di questo è ancora nel mandato, naturalmente non lo è, ma potrebbe
esserlo, e sarebbe molto più facile estendere il mandato
di
quanto non sarebbe andare al Parlamento tedesco a chiedere più
soldi. Così potrebbe accadere, e molto probabilmente accadrà.
Come
gli Stati Uniti hanno visto in Vietnam, più profondamente ci si
addentra e più è difficile uscire, dal momento che si investono
sempre più risorse semplicemente per restare a galla, e
le perdite che si
dovrebbero accettare per uscirne continuano a crescere, così che si
decide alla fine di fare qualsiasi cosa.
Quindi
cerchiamo di immaginare che sarà questo ciò che accade, e che la
BCE oltrepassi davvero dei limiti inimmaginabili.
Funzionerà?
Sarà
sufficiente?
Ebbene
è qui che penso di trovare un difetto nel ragionamento di Ray, ed è
un difetto molto comune da trovare nel pensiero di quelli educati
nella tradizione monetaria degli Stati Uniti.
Ray
sta assumendo che un'eventuale "stampa di moneta"
della
BCE produrrà
inflazione, e che questa inflazione aiuterà a bruciare il debito
(oggi spesso questo è definito "repressione finanziaria").
Perché
si verifichi l'inflazione, così si ritiene, si richiede che ci sia
stampa di moneta (attraverso il debito privato o pubblico), e in
effetti sembra essere proprio così, è quasi evidente.
In realtà, non
è pensabile avere inflazione se qualcuno da qualche parte non
stampa i soldi, ma vuol dire che la stampa di moneta sempre e
ovunque porta all'inflazione?
No.
Peggio
ancora, in un paese sviluppato dopo l'altro, in tutto il mondo, è in
corso una forte stampa di moneta, ma non vediamo l'inflazione.
Perché
succede?
Stampare
moneta non sarebbe inflazionistico in periferia, perché c'è poca
domanda solvibile di credito per generarla, la domanda interna rimane
depressa e questa situazione non cambierà nel prossimo futuro.
E
non sarà inflazionistico in Germania, perché la domanda interna
tedesca è altrettanto esaurita per poter diventare un driver
dell'economia.
Pochi sono convinti che le misure adottate fino ad oggi
effettivamente risolveranno i problemi di fondo.
Hanno
semplicemente stabilizzato la situazione, e guadagnato tempo. Per come la vedo io, la stampa di moneta non risolverà il problema,
ma semplicemente guadagnerà altro tempo.
Quando si arriva a considerare come andrà a finire la storia, occorre fare un passo indietro.
L'euro
è un progetto politico, e o affonderà o nuoterà, da un punto di vista
politico.
Anzi,
forse il critico più acuto dell'esperienza euro in questo senso è
stato Marty Feldstein, che sin dall'inizio ha previsto che, mentre le
intenzioni dei leader europei erano quelle di utilizzare la formula
della valuta comune per portare il continente a una maggiore unione
politica, il risultato più probabile sarebbe stato di portarli a una
separazione.
Questa sembra essere stata un'analisi penetrante, dal momento che,
anche se i leader europei danno l'impressione di unità, ciò che sta
realmente accadendo è un
costante processo di, spesso amaro, mercanteggiamento
(Collegamento
video qui
).
Una contrattazione in cui le minacce svolgono un ruolo non
trascurabile.
E il
problema non si ferma ai disaccordi (spesso evidenti) tra i vari
leader, vi è una crescente distanza tra i politici e gli elettori
che essi rappresentano.
La stampa
internazionale ha fatto gran scalpore sulla vittoria del Partido
Popular di Mariano Rajoy nella regione spagnola della Galizia, ma forse
il punto più importante di queste elezioni è che circa la metà
degli elettori non ha votato. Un altro esempio di una simile
disconnessione sarebbe la recente descrizione di Wofgang Munchau del
presidente della Bundesbank Jens Wideman
come
il leader non ufficiale della opposizione tedesca
. Quindi,
anche se i leader europei danno l'impressione di avvicinarsi, è
abbastanza evidente che i cittadini che essi rappresentano - sia in
centro che in periferia - si stanno allontanando.
Le
classiche linee di faglia della politica europea si stanno
disintegrando, e la democrazia si sta indebolendo e non rafforzando.
Segue un'analisi della situazione in Catalogna considerata indicativa del possibile esito della crisi
Ci risiamo.
RispondiEliminaSi parte da due (anche tre) idee opinabili per costruire una teoria appaerentemente condivisibile ma che non porta altro che a constatare che la bomba non possa essere disinnescata.
E forse è una "fortuna", dato che non è nemmeno vero che, politicamente, Weidmann e altri siano all'opposizione...
Esiste, alla base del partito unico dell'euro -e della convenienza della finanza ad avere tassi di interesse reale postivi basati sulla deflazione e sulla redistribuzione costante di ricchezza dal lavoro (in ogni forma ormai) alla rendita- una convergenza ideologica per cui le opposizioni non sono altro che altrettante "sfumature" di grigio.
La farò breve (disse):
1. Non è vero che la moneta sia inflazionistica e che le condizioni endogene di sua emissione possano alterare ciò che l'austerity, non posta in discussione, determina (finchè i creditori agiscono per realizzare le pendenze e arrivare a impadronirsi degli asset strategici dei debitori);
2. Non è vero che il mandato BCE, quale definito dagli artt.127 e 129 del trattato TFUE (richiamato letteralmente nell'art.2 dello Statuto BCE-SEBC, prot.4 al TFUE) non "possa" già ora includere politiche di questo genere (sostanziale QE). Basta leggersi l'art3, par.3, (obiettivo "piena occupazione") del trattato istitutivo cui tutte tali norme rinviano e che è principio prevalente per espressa sistematica dei Trattati.
3. Ciò è tanto più vero se si accede, come fa la scienza economica più accreditata, al punto 1. In ogni modo la "repressione finanziaria" non è riducibile al QE, ma implica una serie di regole che le teorie "Von Hayek" di lettura selettiva del trattato e della realtà non prevedono affatto e che risalgono all'epoca pre-Reagan\Thatcher (a cominciare dal Glass-Steagall Act e dagli obblighi di acquisto funzionali a carico del sistema BC-bancario).
Ho detto che è una "fortuna" più sopra perchè in realtà il "gioco delle parti" lascia la via ad un'accelerazione delle forze centripete fondata sulla infinita "presunzione" tedesca, che continua a vedere nella "teoria monetaristica dell'inflazione" una tassa indiretta gravante sui tedeschi (v.ultimo intervento di Sinn su vocidallagermania) e che, speriamo, li porterà a "segare il ramo", proprio mentre i francesi li provocheranno non piegandosi all'austerity e rendendo insostenibile, di fronte all'elettorato tedesco drogato di propaganda, la manovra di rallentamento dell'euro break ordita tra BCE e bundesbank (facendo finta di essere in contrasto per consentire ai vari "piddi" di continuare a predicare che senza l'euro sarebbe un disastro, come, peraltro, ha dichiarato anche ieri Monti...from England with lies)
Caro Quarantotto, grazie dei tuoi commenti che offrono sempre modo di spiegare meglio, e condivido molto di quanto dici.
EliminaQuesto articolo di Hugh è interessante secondo me non tanto perché sia corretto in tutto, ma perché segnala alcuni elementi degni di nota.
Intanto il fatto che sia in atto una strategia di fortissimo allentamento quantitativo per tentare di tamponare la crisi, impedire agli stati di andare completamente a fondo e tirare avanti senza spezzare la catena. E' interessante per esempio per me sentire di come stiano agendo per sostenere i titoli della Spagna senza farla entrare in un programma vero e proprio e quindi senza spaventare l'elettorato del Nord.
Poi anche Hugh, che non ha le idee tanto chiare sulla creazione di moneta (come molti del resto), dice però che questo disegno, che sembra soddisfare i mercati almeno in parte (forse perché guadagnando tempo consente di speculare alla grande ancora un po') in realtà non funzionerà perché non crea quell'inflazione che i monetaristi si attendono. In sostanza perché non c'è domanda, e quindi torniamo in fondo alla visione corretta per cui se non c'è domanda neanche l'espansione monetaria può aver luogo.
Hugh pensa che questa bomba che nelle intenzioni dei suoi creatori non può e non deve essere essere disinnescata (tramite politica monetaria che dovrebbe compensare l'inasprimento fiscale), in realtà esploderà, per ragioni politiche, principalmente, come va avanti a spiegare nel resto dell'articolo.
Ci sono degli elementi di riflessione.
Siamo in molti a pensare, a sperare, che non reggerà, per questioni politiche. Oggi c'è uno sciopero unitario dei periferici, ma credo che in Italia non saremo tanti ad aderire, e condivido quel che dici, che prima che siamo noi periferici doc ad alzare la testa, sarà la Germania a segare il famoso ramo, con il contributo della Francia...
MA certo non voleva essere una stroncatura dell'articolo e il suo drift l'avevo capito :-)
EliminaE anche tu condividi e comprendi quello che aevo espresso.
Siccome non possiamo fare un minuetto in cui ci diamo ragione :-), l'elemento informativo che volevo evidenziare è come la logica asfittica in questione sia dipendente da una disapplicazione di fatto degli stessi trattati e protocolli.
Insomma la cecità di commentatori anche perspicui deriva da un "complotto" della "vista" :-) nel leggere le stesse previsioni costituzionali europee in un modo che sta scelleratamente negando non solo l'evidenza economica (cioè che politiche di QE non arrivano direttamente all'economia reale se fatte in questo ostinato modo...e anche senza condizionalità aggiuntive a inasprire la folle austerity) ma anche la lettera e lo spirito (debole) dei trattati (in un consenso diffuso e ormai chiuso come una pietra tombale ideologica)
Due commenti in meno di 24 ore è un record. Pertanto mi faccio, da solo, già i complimenti. Scherzi a parte. La curiosità birbona anche stavolta è stata attirata da un concetto espresso nell'articolo:
RispondiElimina"...Ora sappiamo tutti quello che è accaduto dopo - i paesi che hanno sostenuto nel tempo dei disavanzi delle partite correnti insostenibili si sono trovati improvvisamente con problemi di finanziamento connessi a grosse crisi di bilancia dei pagamenti.
E' stato a questo punto che i mercati finanziari sono intervenuti per sostituire un sistema europeo di governance, che si era dimostrato non in grado né di controllare né di regolare il comportamento disfunzionale dei governi degli Stati membri...".
Il dramma spesso evidenziato sul differenziale “sistemico” dei paesi centripeti rispetto a quelli centrifughi legato all’amata (chissà?) metafora della Germania come locomotiva europea, con corollario di vagoncini di coda sacrificabili sull’altare dell’Euro Marco, ha certamente una sua valenza.
Ci si è dilungati sino alla noia sui vantaggi ottenuti dai tedeschi grazie all’introduzione della moneta unica.
Grazie anche ai quali hanno potuto ammortizzare i costi di una “sudata” riunificazione. Spingendo sull’export e naturalmente sulle “capacità” indubbie della propria forza lavoro. Capacità fatte di innovazione, abnegazione e gerarchizzazione tipiche del “rigidismo” alemanno.
Non di meno, il meccanismo machiavellico delle odierne politiche monetarie (legate agli assiomi dell’economia post neo-liberista, ossia all’economia finanziaria che in tal modo pertanto postulo) ritengo sia centrale nella discussione.
Come ritengo centrale la figura dell’uomo, delle comunità e dei loro obiettivi.
Nell’idealismo popolare (non ideologico e politicizzato o pilotato) da me auspicato, le comunità dovrebbero naturalmente tendere alla condivisione (non unione coercitiva) delle proprie esperienze umane.
Tradotto, l’obiettivo federativo politico, sociale ed economico sarebbe quanto di più sano e nobile se volto alla condivisione del benessere comune.
Ahimé, sono sufficientemente persuaso dal fatto che ciò non fosse contemplato nel progetto originario della tecnocrazia europea sul tema euro, unione monetaria e comunità politica.
Il tappeto rosso è stato steso appositamente per i corvi e gli sciacalli della nomenclatura finanziaria.
Non certo per i popoli, siano essi tedeschi, francesi, inglesi, scandinavi o periferici.
La bomba cui si accenna è l’ennesimo bluff, a mio parere. Un bluff, però, di quelli pronti a concretizzarsi realmente, nel caso dovrà ritenersi indispensabile da parte di chi tira le fila per abbattere definitivamente ogni ostacolo e/o opposizione al progetto di conquista.
Cosa vuol dire? Tutto è perduto, sin d’ora?
No, ancora non lo credo.
Gli uomini di buona volontà troveranno sempre la via maestra verso la salvezza!
Un saluto,
Elmoamf
Il tentativo è proprio quello di guadagnare tempo senza arrivare mai agli estremi di insostenibilità, martellandoci con il pensiero unico dell'euro e dell'europa.
EliminaL'impresa di contrastare questo disegno non è semplice, ma la novità è che abbiamo la rete, e sicuro è fondamentale tanta ma tanta decisa buona volontà...:)
Ma tanta tanta tanta e tanta, però!
EliminaCarmen,
RispondiEliminanon sono un economista, sono solo un "homunculus technologicus" :-), ma lasciami dire la mia, magari emettendo l'ennesimo petardo nello spazio cosmico:
1)stampare moneta alla Helicopter Ben NON risolvera' alcun problema, lo aggravera', inflazione o non inflazione. H. Ben stampa come un folle ma all'economia reale cosa arriva? Ce lo siamo chiesti? Conosco gli USA e GETTA come le mie tasche, meglio dell'Italia for sure...
2)I Tedeschi sono dei cog....i, garantito, e sono anche disonesti, lo stanno dimostrando, forse i piu' disonesti di tutto, oltre ad essere delle teste di KOHL;
3)Vedo alcune forze dirompenti che porteranno alla implosione di tutto:
a)la Francia, quel paese di m....., scoppiera' come un pallone pieno di quella boria di cui abbondano; Hollande e' una garanzia, fara' come ZAPPATERRA, se la dara' a gambe dopo aver fatto casino; ma si sa ai PIDDINI piacciono questi idoli, stile Obama, yes we can, insomma i VELTRONI a stelle e strisce ecco, quelli che sotto il vestito .....GNENTE;
b)i Cinesi, quatti quatti, segheranno i rami su cui e' seduto il dollaro, e patatrac! Una valanga di carta straccia verde inondera' gli USA scatenando, quello si, un'inflazione da paura, pardon, come direbbe Bagnai, un'INFLAZZZZZIONE da paura; prima o poi anche le Arabbbie Saudite faranno lo stesso
Queste sono le forze centripete che vedo da IGNURANT.
Draghi e' solo uno dei tanti tecnocrati che come Monti non capiscono un tubo, o sono complici del sistema di annientamento del salariato; obiettivo: cinesizzazione dell'Europa, per competere! ....ca va sans dire...
Il mio eurocent prezzemolesco.
Persil, altro che 'gnurant! Ci metto la firma per un esercito di ignurant come te.
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