Da Corporate Europe un piccolo manuale per spiegare la crisi ai principianti e sollecitare i cittadini europei alla resistenza
Traduzione di Ugo Sirtori
Come e perché la politica
economica dell'UE cambia le nostre vite
A partire dallo scoppio della
crisi l'UE ha sviluppato una nuova legislazione per controllare la politica
economica degli stati membri, chiamata "governance economica". Anche
se queste leggi e le materie che toccano vengono discusse come se fossero
soltanto materie da tecnici, esse incidono sulla nostra vita quotidiana, dal
taglio dei salari, ai servizi privatizzati, passando per le pensioni perse.
Ecco una breve descrizione degli effetti di alcune di queste riforme.
Cosa ha provocato la crisi?
Perché l'Europa è in crisi?
Perché 5 anni fa, scommesse pazze fatte dalle banche hanno fatto saltare in
aria i mercati finanziari. Ciò ha generato effetti particolarmente gravi in
Europa a causa degli squilibri esistenti tra i diversi paesi. Un mercato unico
liberalizzato e la moneta comune hanno messo i paesi in competizione sfrenata
e, negli anni precedenti la crisi, ci sono stati vincitori e vinti. Una causa
importante degli squilibri è stata la repressione dei salari dell'ultimo decennio in paesi come la
Germania, che ha avuto un effetto drammatico su altri paesi dell'eurozona.
Mentre l'economia tedesca e di qualche altro paese diventavano più forti, altri
paesi come la Grecia venivano messi all'angolo.
La crisi finanziaria ha colpito
tutti, i debiti pubblici sono aumentati ovunque a causa di costosi salvataggi
bancari. Ma i paesi dell'eurozona che si sono trovati dalla parte perdente si
sono cacciati in guai più grossi degli altri.
La versione mitologica della
crisi
L'élite politica ed economica
comprende questo meccanismo? No:
al contrario, ci stanno raccontando una favola
nella quale la crisi è stata creata da stati irresponsabili che si sono
indebitati eccessivamente a causa della spesa pubblica - dimenticandosi molto
opportunamente di citare il debito pubblico creato per salvare le banche
private - e indicano come colpevoli i mercati del lavoro non competitivi e i
salari nel sud Europa, spacciando l'assurda bugia che i problemi economici sono
stati causati dai pigri europei del sud. Questa falsa storiella fa sembrare
l'austerità e l'attacco ai salari come la soluzione più logica.
Imporre austerità perpetua!
Troika per tutti!
La via più evidente per imporre
queste politiche da parte dell'UE è attraverso le gravose condizioni sui
prestiti all'Irlanda, al Portogallo, alla Romania, alla Bulgaria e alla Grecia.
L'esecutore è la famigerata "Troika" - la BCE, la Commissione Europea
e il Fondo Monetario Internazionale.
Ma in parallelo, un nuovo sistema
di "governance economica" è stato messo in piedi per imporre
austerità a tutta la UE. Per farlo, negli ultimi anni, l'UE ha approvato
diversi “Packs” “Compacts”, con nomi oscuri e fuorvianti come “Euro Plus Pact”,
“Fiscal Compact”, “Six Pack” o “Two Pack”. Il “Six Pack”, “Two Pack” e gli
altri non riguardano offerte di birra o
l’hip-hop, sono invece vincoli per condizionare le politiche di bilancio dei
paesi membri – qualsiasi sia la scelta degli elettori, i governi dovranno
seguire delle regole di spesa prefissate – e imporre austerità senza fine.
Secondo le nuove regole, i paesi
devono ridurre i propri debiti pubblici e i deficit non possono superare certi
limiti. Se la Commissione Europea – un’istituzione potente ma non eletta democraticamente
– ritiene che queste regole siano state violate, può punire il paese in
questione applicando sanzioni.
I diritti sociali sono il male –
la competitività è tutto
In più, la Commissione misura la
“competitività” di ciascun stato
membro, per esempio attraverso l’evoluzione
dei livelli salariali.
Se la Commissione vede
“squilibri” – per esempio la Commissione spesso considera i salari troppo alti
– può mettere in atto sanzioni economiche e forzare il paese in questione a
cambiare politica economica.
In generale, queste regole
promuovono politiche favorevoli al profitto, e fanno pressione sugli stati
membri per ridurre le spese sociali e tagliare i servizi pubblici. Stretti
vincoli di bilancio hanno un effetto diretto sul nostro tenore di vita.
L’istruzione, le cure mediche, le pensioni e i salari del settore pubblico
vengono tagliati per risparmiare, mentre i servizi pubblici vengono
privatizzati per fare cassa in poco tempo. Se non fai parte della classe dei
super-ricchi, sarai tu, la tua famiglia e i tuoi figli a subire tutto questo.
Inoltre, la misura della
“competitività” provoca una pericolosa corsa al ribasso dove il paese con i
salari più bassi è visto come il “vincitore”, perché investire là sarà meno costoso e sarà più facile esportare. Ma chiaramente non tutti in questo
paese beneficeranno della vittoria - tutto il contrario.
Il meglio deve ancora arrivare
Ma le élite europee non si
fermano qui. Al momento la Commissione Europea e il governo tedesco stanno
spingendo per i cosiddetti “Contratti di
Competitività”. L’’idea è che i paesi della UE dovrebbero firmare dei contratti
con la Commissione che li obbligherebbero a condurre specifiche “riforme
strutturali”, probabilmente in cambio di benefici finanziari. Queste riforme
danneggerebbero gravemente le fondamenta della democrazia, perché la competenza
a decidere il corso economico di un paese passerebbe dai parlamenti
democraticamente eletti alla Commissione Europea.
Come sappiamo dalle
raccomandazioni economiche della Commissione, queste riforme strutturali che
suonano così innocue, molto probabilmente distruggeranno il diritto alla
contrattazione collettiva dei contratti di lavoro, le leggi che regolano i
licenziamenti, i regimi delle pensioni pubbliche e costringeranno alla liberalizzazioni
di molti servizi indispensabili. Tutte queste cose sono fondamentali per il
nostro livello di benessere e per il diritto di difenderlo e di migliorarlo.
Una volta persi, questi diritti saranno molto più difficili da riconquistare.
Cosa posso fare io?
Queste politiche impongono a
milioni di persone di pagare un caro prezzo, hanno un effetto estremamente
dannoso sulle economie degli stati membri in tempo di crisi, e mettono in
pericolo la democrazia. Pertanto dobbiamo agire insieme ora! Informati e informa
gli altri. Organizza riunioni e azioni contro le leggi che già hanno fatto
passare e in particolare contro quelle che stanno cercando di implementare.
Possiamo ancora fermare questo progetto, ribaltarlo, e cambiare il corso degli
eventi in Europa. Ma questo richiederà uno sforzo coordinato di informazione
pubblica e resistenza che guardi al di là dei confini nazionali e si organizzi
oltrepassando i confini degli stati membri.
Sarebbe interessante servirsene per fare volantini informativi. Ci vuole una massiccia contro- propaganda, anche cartacea (moltissimi italiani non hanno accesso alla rete).
RispondiEliminaVorrei segnalare quanto disse Jacques Delors il 7 dicembre 1999 in una Conferenza nella Cattedrale di Strasburgo, a proposito dell'Unione Europea: "una costruzione di tipo tecnocratico che va avanti sotto l'egida di una specie di dispotismo morbido ed illuminato" (une «construction à l’allure techno-cratique et progressant sous l’égide d’une sorte de despotisme doux et éclairé», v. «Le Roman de la Ve République à l’aube du démo-despotisme», Robert Coubertafond, qui: http://www.revue-pouvoirs.fr/IMG/pdf/104Pouvoirs_p159-168_roman_VeRepublique.pdf)
RispondiEliminaIl testo citato è purtroppo in francese.
Dello stesso Coubertafond segnalo anche questo testo più ampio, sempre in francese, "Essai sur un despotisme post-moderne: le demo-despotisme". In particolare il capitolo a pag. 7: "Le despotisme de moins en moins «eclairé et doux» de l’Union européenne."
http://www.diplomatie.gouv.fr/fr/IMG/pdf/AFRI%204.pdf
Saluti.
Un grazie anche a Leprechaun per i due links!
RispondiEliminaCerto che l'Unione europea è un esperimento unico al mondo di velato e "mordido" superamento della democrazia, attraverso il fatto compiuto. Una specie di esperimento sul campo. I link in francese sono molto interessanti e chiari, andrebbero tradotti e pubblicati - anche a stralci. Anch'io ringrazio il prezioso Leprechaun.
RispondiEliminaSalve Carmen,
RispondiEliminaTi auguro innanzi tutto una buona estate, sempre che arrivi ma oggi quantomeno se ne assapora un pizzico.
Interessante notare come la natura della libera impresa e del lavoro giustamente retribuito come cardine della ns Costituzione sia talmente svilito al punto di divenire sottomessa "mendicanza".
Che le misure della crescita e dell'efficienza siano parametrate su spurii dettami e vincoli che nulla hanno a che fare con la realtà vera e le necessità concrete di una comunità.
E' triste constatare l'ignavia o la rassegnazione... ns e.o dei ns interlocutori.
E' triste ma non tutto è perduto, invero!
La forza ed il dinamismo intellettuale e pratico si mostrano là dove le necessità richiedono il loro intervento seppur per mera intransigenza e sopravvivenza "fisica".
In altre parole, messi alle strette credo che ognuno di noi sia costretto o lo sarà... a reagire.
Il compito di chi più attentamente e responsabilmente esercita una capacità critica... sarà quello di cercare di sensibilizzare ed al più tentare d'indirizzare sinceramente e correttamente tale dissenso affinché non sfoghi in derive "deprecabili"... tanto reazionarie quante eversive, pur di ricondurle nell'alveo di una più appropriata "rivoluzione" od ancor più e meglio "proficuo salto culturale"!
Un saluto,
Elmoamf
P.S.
Se non ti disturba la cosa, avrei piacere di riprendere questo post e riproporlo sul mio misero blog.
Di nuovo un saluto,
Massimo
Mio umile blog è onoratissimo dall'essere rilanciato da tuo onorevole blog..;)
EliminaTanti saluti e buon pizzico di estate!