Business Insider riconferma il vero scopo di andare avanti coi "salvataggi"....
di | Gregory White 31 Maggio, 2011
I funzionari dell'eurozona hanno concordato che non vi sarà alcuna ristrutturazione del debito greco, e che il paese riceverà nuovi fondi da parte dell'Unione europea, in aggiunta a quelli del FMI.
I negoziati su questo pacchetto sono ancora in corso, ma è una quasi certezza che vedremo una sorta di piano di salvataggio secondo garantite entro la fine di giugno.
Ma perché un altro salvataggio in extremis, quando tutti sanno che il paese non può pagare i suoi conti?
Il motivo di questo ulteriore salvataggio è che sposta la costosa e pericolosa ristrutturazione al 2013, quando il Meccanismo Europeo di Stabilità, o ESM, entrerà in gioco. Questo è il successore del programma ad hoc del Fondo Europeo per la Stabilità Finanziaria (EFSF), che è stato finora utilizzato per sostenere gli Stati in crisi di debito in Europa.
La ragione per cui i leaders vogliono portare la Grecia alla fase del ESM è che essa comporta una sorta di ristrutturazione ordinata del debito del paese, dove i creditori privati saranno parte del gioco. Vi è la possibilità che l'ESM potrebbe scambiare (swap) il suo debito in cambio del debito sovrano detenuto dai creditori. Essenzialmente in tutto tranne che nel nome, si tratterebbe di un eurobond in cambio di un titolo di debito greco. Ma ancora non c'è un accordo su questo, e probabilmente incontrerà una opposizione politica significativa.
Nel 2013, saranno introdotte delle clausole di azione collettiva sul debito sovrano degli Stati membri, che permetterebbero agli obbligazionisti privati di decidere su cosa accettare in cambio dei loro debiti correnti. Il Cancelliere tedesco Merkel ha espresso il proprio sostegno a tali misure, il che per lo meno renderanno più facile alla leadership dell'eurozona discutere di ristrutturazione, e conversione del debito se gli eurobonds alla fine vedranno la luce.
Ma è qui che la cosa si fa interessante. Entro il 2013, la maggior parte del debito greco non sarà più di proprietà del settore privato (banche, fondi obbligazionari, singoli investitori), ma del Fondo Monetario Internazionale e dell'Unione Europea.
Quindi, se la Grecia arriva al 2013, una ristrutturazione o uno swap con gli eurobonds colpirebbe in realtà solo la BCE, la UE e il FMI, risparmiando alle banche e ai creditori privati i costi ed i rischi del contagio nella regione. Da qui il desiderio di tirarla ancora in lungo, dando al resto della zona euro più tempo per ritornare all'equilibrio, e alle banche della regione la possibilità di ridurre ulteriormente le loro esposizioni.
Speriamo che non ci arriva, come speriamo che tutti i PIIGS, si sveglino prima, ma in Italia ho qualche dubbio...
RispondiEliminaSaluti.
Orazio
"risparmiando alle banche e ai creditori privati i costi ed i rischi del contagio nella regione".
RispondiEliminaInsomma la devono fare franca sempre le banche, ma in cambio di quali condizioni? Condizioni a favore degli Stati? Niente di tutto ciò, è sempre il solito discorso, gli Stati devono garantire alle banche di sopravvivere, ma soprattutto, di continuare a fare profitto, le perdite però, delle private banche, non possono essere lasciate al loro destino, ma devono essere socializzate, con le tasse e i sacrifici dei popoli, senza che i popoli abbiano colpa alcuna, su ciò che riguarda l'attività privata delle banche.
L'articolo che ti ho postato in precedenza sull'altro post: "Perché la Privatizzazione in Grecia Non è la Panacea", tratta bene dell'argomento, di come le banche abbiano ucciso il Capitalismo.
"The Death of Capitalism, Redux".
saluti.
Nicola.
Non riesco a capire in che modo una eventuale ristrutturazione del debito greco nel 2013 non colpirebbe gli investitori privati! Perchè sia cosi i privati dovrebbero detenere solo debito greco con duration di 2 anni circa o inferiore... e mi pare abbastanza inverosimile. La stessa cosa vale anche per gli altri PIIGS visto che questo meccanismo varrà anche per loro. Sapreste rispondere a questo mio dubbio? Grazie Luca Salvarani Mantova.
RispondiEliminaE' ovvio che, tali operazioni "sperate" hanno come dice Nicola_Z, la doppia valenza di 1) impossessarsi dei beni degli stati tramite debiti fasulli - 2) impedire che tale il default crei un domino inarrestabile e che il tutto venga allo scoperto.
RispondiEliminaSemplice e stringato... a Nicola_Z, che contraccambio i saluti, dato che ha più dimestichezza su molte materie ivi incluso l'inglese, riesce a fornire importanti informazioni sul perchè/come sta accadendo.
Un Saluto.
Orazio
Per Luca Salvarani
RispondiEliminaCosa vuoi intendere per "privati" e, che rapporto hanno con il debito Greco? sono sottoscrittori? Sono Banche? di chi stai parlando? non riesco a capirti!
Saluti
Orazio
Credo che attraverso questi aiuti da qui al 2013 non si tratti solo di acquistare i titoli venuti a scadenza, ma anche titoli sul mercato secondario. Inoltre sicuramente la BCE accetta titoli del debito come collaterale per i finanziamenti alle banche.
RispondiEliminaSi prende tempo da qui al 2013 e il grosso del passaggio sarà fatto.
Allora cerco di essere il più chiaro e semplice possibile!
RispondiEliminaBanche, assicurazioni, fondi pensione, fondi di investimento e semplici cittadini che hanno investito i loro risparmi tramite un'istituzione finanziaria ...... ossia quelli che io chiamavo "privati", è noto che detengono titoli di stato per miliardi di euro del governo e vari enti locali e società private greche (specialmente banche). Stessa cosa vale anche per Irlanda e Portogallo. Mi pare ovvio che se la Grecia ristruttura il suo debito (taglia cioè capitale e interessi) chi possiede il suo debito ci perde e parecchio (basta vedere a quanto è quotato). Non solo il debito greco andrebbe in default ma verosimilmente anche quello di tutte le banche greche che sono piene di titoli di stato greci, senza contare altre società e il problema di chi dovrebbe pagare i cds...e fermiamoci qua per semplificare al massimo.
La mia domanda è: perchè se la ristrutturazione avviene oggi i "privati" ci perdono mentre se avviene tra 2 anni no? Mi sembra abbastanza chiara. Perchè questo sia possibile è necessario che tra 2 anni i "privati" non detengano più quel debito: o perchè l'hanno venduto prima o perchè è già stato rimborsato! Siccome se lo vendono date le quotazioni soffrirebbero grosse minusvalenze l'unica possibilità teorica di non perderci è che venga rimborsato prima, ovvero che scada tutto entro 2 anni e la cosa mi sembra un attimino improbabile per non dire impossibile... Se ho sbagliato qualcosa ditemelo ma sinceramente non capisco come ci possa essere la ristrutturazione, in qualsiasi momento, senza che i "privati" ci perdano! Se potete rispondermi ve ne sarei grato. Luca Salvarani Mantova.
X Carmen.
RispondiElimina1-Cosa vuol dire acquistare i titoli venuti a scadenza? Se sono scaduti non li puoi ne vendere ne riacquistare, sono semplicemente scaduti! Sicuramente intendevi dire rimborsare i titoli in scadenza e fare in modo che la Grecia non debba emetterne altri per coprire le sue ulteriori necessità di finanziamento del deficit in quel periodo...
2-Se si vendono titoli sul mercato secondario si devono iscrivere minusvalenze da realizzo! E poi voglio vedere chi lo compra il debito greco...
3-Proprio come hai scritto tu la BCE li accetta come "COLLATERALE"! Finito il rifinanziamento li ridà indietro alle banche e rivuole i suoi soldi, mica se li tiene lei i titoli greci.. In poche parole escono dalla porta e rientrano dalla finestra dentro alle banche... Perciò riformulo la mia domanda da 1 milione di dollari: come fanno le banche, cosi come chiunque abbia comprato debito greco a non perderci in caso di ristrutturazione, in qualsiasi momento essa avvenga? Luca Salvarani Mantova.
Il Fondo Salva Stati EFSF emette bond tripla A a medio lungo termine garantiti dai paesi UE (al terzo posto l'Italia) e col ricavato sia rimborsa i titoli venuti a scadenza (sì) - sia compra i titoli sul mercato secondario dai privati, naturalmente a prezzo di mercato. Ma questo rientra nei normali rischi di chi acquista questi titoli. Il default è un'altra cosa.
RispondiEliminaPer quelli che si prende la BCE dalle banche a garanzia dei finanziamenti, le garanzie ovviamente entrano in gioco solo in caso di fallimento delle banche, ma abbiamo detto che il Fondo Salva Stati compra i titoli nel mercato secondario...e quindi credo che qui si chiuda il cerchio.
Naturalmente il gioco è molto pericoloso e incerto - sembra che ci sia uno scontro in atto tra governi e BCE per evitare la ristrutturazione subito e dar modo alla BCE e al sistema bancario di salvarsi...ho in animo di tradurre un articolo di Martin Wolf che su questo dovrebbe essere abbastanza - spero - illuminante.