Foto della protesta del 30 maggio ad Atene che accompagna il pezzo di Der Spiegel, che sottolinea con amara ironia gli occhiali firmati e l'orologio d'oro della signora greca accanto alla bandiera dell'UE con la svastica.
Siamo al fine settimana, e quindi c'era da aspettarsi un altro pezzo forte di Der Spiegel sulla solvibilità e la stabilità della zona euro. Ed ecco il mirabile articolo "I nuovi aiuti alla Grecia costeranno più di 100 miliardi di euro". Come promemoria, fino a non più tardi di 24 ore fa ci si aspettava che il salvataggio sarebbe costato al massimo 80 miliardi di €, la metà proveniente dagli sforzi di privatizzazione della Grecia. La sostanza dell'articolo - anche se tradotto con google dal tedesco - è chiara: il piano di salvataggio, che deve essere ratificato dalla Grecia, è più problematico che mai, oggi che gli assets greci dovranno essere impegnati per promuovere la colonizzazione in atto della Grecia da parte dei confratelli dell'Eurozona temporaneamente solventi.
“Amburgo – Ancora una volta, ci vogliono un sacco di soldi: il nuovo programma di aiuti alla Grecia costa molti più soldi di quanto si pensasse. Esperti del Federal Treasury e della cosiddetta Troika - Commissione Europea, Banca Centrale europea (BCE) e Fondo Monetario Internazionale (FMI) – hanno fornito a SPIEGEL delle informazioni secondo cui gli aiuti esteri arriveranno a una grandezza di oltre cento miliardi di euro. Nel 2013 e 2014 saranno richiesti finanziamenti supplementari.
Una riunione di alti funzionari della zona Euro mercoledì scorso ha respinto i dettagli di un nuovo programma del Vice Ministro delle Finanze tedesco Joerg Asmussen secondo il quale i creditori privati erano chiamati a partecipare.
Asmussen è rimasto solo contro il resto dell'eurozona, ma ha indirettamente minacciato i partecipanti alla riunione con una prospettiva di bancarotta per la Grecia, spiegando che non ci sarà il consenso del Bundestag senza una partecipazione del settore privato - e senza alcun nuovo programma, il paese andrà presto in bancarotta.
Asmussen ha avuto precise istruzioni dal Ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble (CDU) di non accettare nessuna soluzione che lasci indenni gli investitori privati. I soldi per il nuovo programma non devono provenire esclusivamente da fondi pubblici, Schäuble ha dichiarato prima del meeting. La riunione è andata avanti sino alle tre di giovedi mattina senza alcun risultato. Ora i Ministri delle Finanze dovrebbero arrivare ad una conclusione nella riunione del 20 giugno.
Discussioni a Berlino, Proteste ad Atene
A conclusione dei colloqui della Troika questo sabato Schäuble ancora una volta ha fatto presente che lui vuole che non solo il governo di Atene, ma anche i creditori privati accettino la responsabilità oggettiva di sostenere la Grecia. “ E' chiaro che saranno richieste al governo greco misure ulteriori in materia fiscale e nelle privatizzazioni, ma anche i creditori privati dovranno dare un contributo volontario".
Questa mossa, però, è ingannevole perché potrebbe innescare una disastrosa reazione a catena da parte dei creditori. Così, l'agenzia di rating Standard & Poor's ha avvertito in una agenzia di stampa Reuters che quando i creditori fossero costretti de facto a una deroga volontaria perché a rischio di perdite ancora più elevate, i titoli di stato sarebbero valutati a un livello di "default". E di conseguenza, anche i i credit default swap.
La relazione congiunta degli esperti del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Centrale Europea e della Commissione Europea dovrebbe ufficialmente essere presentata la prossima settimana. Schäuble: "Non appena il rapporto sarà disponibile, informeremo subito il Bundestag tedesco. .."
Il Presidente del FDP Rainer Brüderle ha annunciato che il Bundestag non accetterà facilmente un'altro pacchetto di aiuti. Ha già messo delle condizioni per l'approvazione dei fondi di emergenza. Egli ha dichiarato all' "Hamburger Abendblatt" che non ci sarà alcun aiuto del fondo di salvataggio per i paesi dell'euro contro la volontà dei primi finanziatori tedeschi. "Il bilancio federale non è un negozio self-service per i paesi in difficoltà."
Brüderle ha detto anche che una ristrutturazione del debito greco potrebbe anche avvenire " in un momento X. Ma la Grecia non è un protettorato". La decisione spetta ad Atene. Il paese deve decidere se rimanere nell'unione monetaria, secondo l'ex ministro federale dell'Economia. "Un ritiro può essere tecnicamente possibile, ma i Greci avrebbero molte più difficoltà con un ritorno alla dracma."
In Grecia, c'è molta resistenza alle programmate misure di austerità e privatizzazioni. I due sindacati più influenti hanno preso parte sabato ad Atene alla protesta contro la privatizzazione delle imprese statali. Nonostante l'appello a una manifestazione di massa, solo circa 1.000 persone hanno preso parte alla protesta. La maggior parte di loro erano dipendenti dell'azienda di Stato per la distribuzione dell'energia elettrica PPC, lavoratori portuali e insegnanti. Venerdì i manifestanti avevano occupato il Ministero delle Finanze. |
Carmen questo articolo dimostra che la coperta è corta molto corta, la dimostrazione di quanto lo sia sta nel fatto che la GRANDE GERMANIA, molto ostile a sborsare nuovi denari, cerca di tirare in ballo altri.
RispondiEliminaOvvio che tale situazione non andrà ancora molto per le lunghe.
A parte questa osservazione, mi sono divertito a leggere alcuni commenti riportati nella foto: (Foto della protesta del 30 maggio ad Atene che accompagna il pezzo di Der Spiegel, che sottolinea con amara ironia gli occhiali firmati e l'orologio d'oro della signora greca accanto alla bandiera dell'UE con la svastica)
Ammazza che vista il giornalista, riesce a vedere gli occhiali firmati e l'orologio d'oro, ma lo sa che ci sono anche i falsi?
Poi divertente è la frase: "Un ritiro può essere tecnicamente possibile, ma i Greci avrebbero molte più difficoltà con un ritorno alla dracma." Ergo se la Grecia riacquista la sovranità monetaria di questo articolo se ne fa un baffo...
Saluti.
Orazio
Orazio nessuno la vuole questa unione monetaria, né i greci, né i tedeschi,solo la BCE... ma allora????
RispondiEliminaSi Carmen, ci sono quelli che la vogliono, se no perchè hanno fatto tutto questo sfracello.
RispondiEliminaDebito, debito.... e poi passano all'incasso..
Saluti.
Orazio