21/06/11

Perché la Germania Deve Uscire dall'Euro

Interessante articolo del Telegraph  - dove si ragiona sugli squilibri profondi della zona euro, e sulla maniera più indolore di risolverli...
18 giugno 2011
Immagina di essere a capo dell'Europa, e di dover rispondere a una domanda specifica. L'unico modo possibile di salvare la moneta unica è di espellere un paese dalla zona euro. Allora, chi dovrà essere?
 
Questo fine settimana si potrebbe essere tentati di dire la Grecia, per ragioni comprensibili. Non solo è quasi certamente in default, ma è stata una costante spina nel fianco della moneta unica – spende troppo, risparmia troppo poco, e mostra la correttezza e il rigore che ci si potrebbe aspettare da Bernie Madoff a responsabile della FIFA.

Ma non si tratta della Grecia. Per quanto disastrata, estrometterla non aiuterebbe. I problemi della Grecia sono sempre stati la manifestazione di un problema monetario molto più profondo, che i politici ancora non sembrano in grado di affrontare. La zona euro si sta sgretolando da anni; e rimuovere la Grecia non risolverebbe il problema.

Invece, c'è un altro membro della zona euro che spicca in modo abnorme. Ha gestito la sua economia come, se non ancor più, temerariamente dei suoi fratelli del Mediterraneo, da sola ha destabilizzato l'area euro per buona parte di un decennio, ed è uno dei più grandi ostacoli sulla strada per la ripresa finale. Quel paese è la Germania.

Questo potrebbe sembrare un controsenso. La Germania, dopo tutto, ha un enorme surplus di parte corrente, ha affinato la sua produttività e competitività nel corso dell'ultimo decennio; mentre la Grecia faceva prestiti, risparmiava, dove la Spagna sperperava, tagliava le spese, dove l'Irlanda creava inflazione, deflazionava. Ma questo è precisamente il problema. Se Keynes fosse ancora in giro oggi, avrebbe immediatamente identificato il problema: in ogni sistema monetario, un grande surplus di parte corrente può essere altrettanto destabilizzante di un deficit.

E' facile dare la colpa alla Grecia e ai suoi cugini incontinenti per il loro eccesso di spesa - e certamente Atene è colpevole di giochetti in materia fiscale e di non riuscire a riscuotere le tasse. Ma i suoi deficit gemelli sono anche una conseguenza dei tassi di interesse bassi che sono stati in gran parte determinati dal modo in cui la Germania ha gestito la sua economia.

Il progetto euro avrebbe dovuto portare la produttività del continente su livelli simili. Ci si sarebbe dovuti aspettare lo stesso valore dell'euro ad Atene o a Berlino. Una moneta unica non può sperare di sopravvivere senza rispettare questa legge di gravità economica - a meno che non sia realmente un'unione di trasferimento, dove i ricchi sovvenzionano i loro vicini più poveri, con immissione di contanti.
Ci sono poche possibilità che si verifichi un miracolo nella produttività della Grecia, in tempo utile per ripagare i prestiti. Infatti, il prestito d'emergenza con cui ci hanno martellato da questo fine settimana servirà solo ad esercitare una maggiore pressione sulla Grecia al fine che ripaghi il suo debito, piuttosto che investire nella sua economia. E anche se l'Unione Europea/Fondo Monetario Internazionale fossero in grado di permettersi un bail-out greco, o irlandese o portoghese, non c'è modo di poter fare lo stesso per la Spagna - anche se gli elettori tedeschi lo permettessero, cosa che sembra sempre più improbabile.

La Grecia starebbe meglio fuori che dentro la zona euro - ma sarebbe lo stesso per il Portogallo, l'Irlanda, la Spagna e forse pochi altri. Dovrebbero convertire i loro debiti pregressi nella nuova dracma, scudo, punt ecc, cosa che sconvolgerebbe gli investitori, in quanto equivarrebbe a un default. Ma almeno sarebbero liberati dalla deflazione cui li consegnerebbe qualsiasi euro bail-out. Le loro valute rappresenterebbero le loro economie non competitive per come realmente sono.

Ma una serie di uscite creerebbero un caos indicibile: ogni svalutazione di una nuova moneta avrebbe il potenziale di suscitare una vera e propria crisi finanziaria in stile Lehman's. Molto meglio invece sbarazzarsi del vero paese deviante.

Senza la Germania, l'euro ovviamente sarebbe una valuta significativamente più debole (soprattutto se la Germania fosse accompagnata dai Paesi Bassi). Ma non sarebbe più lacerata dalle dinamiche malsane che l'hanno tormentata nel suo primo decennio.

I politici tedeschi dovrebbero prendere la situazione in modo pragmatico. Da una parte l'unico modo per salvare l'euro (senza forzare i Mediterranei) è di farlo diventare un'unione di trasferimento. Essi dovrebbero assorbire enormi costi a lungo termine per supportare i loro fratelli più deboli - sia in termini di inflazione che di trasferimenti di denaro facile. Sarebbe un bail-out al rallentatore e a lungo termine, di scala ancora maggiore rispetto ai recenti interventi di emergenza. E anche questo non esclude a breve termine la prospettiva di un default.

D'altra parte, abbandonare l'euro sarebbe un brutto colpo dal punto di vista finanziario, perché gli investimenti delle banche tedesche improvvisamente perderebbero valore in termini reali. Il marco 2.0 si apprezzerebbe, il che minerebbe le fondamenta dell'economia tedesca del 20 ° secolo - le esportazioni. La domanda è: quale di queste possibilità sarebbe la più costosa. Entrambe comportano una sorta di default, anche se la versione marco/euro debole lo realizza attraverso la svalutazione piuttosto che con una lenta cura di bail-out.
 
In termini di caos finanziario - incognite sconosciute – la fuga sarebbe sicuramente l'opzione più pulita. E affronterebbe il problema fondamentale degli squilibri all'interno della moneta unica, piuttosto che tappare i buchi. E anche se gli esportatori si lamenteranno, il fatto è che la Germania ha beneficiato di un tasso di cambio innaturalmente basso negli ultimi dieci anni, che le ha dato un vantaggio sleale nel mercato delle esportazioni, ed ha gonfiato il surplus di parte corrente oltre misura.
 
Il punto critico è la politica, ma anche lì il dibattito sta maturando. I politici tedeschi sono restii a essere considerati come i distruttori del progetto europeo, ma questo potrebbe essere facilmente superato dall'opinione pubblica se i tedeschi si rendessero conto che devono tirar fuori dei soldi (di cui i prestiti di emergenza sono solo un assaggio), per mantenere la nave a galla. I Francesi sarebbero costernati all'idea - dopo tutto la ragion d'essere del progetto euro era quella di alimentare il "miracolo" economico tedesco. E se la Germania va, cosa fa la Francia, rimane o va fuori anche lei?
 
Al momento, tali ragionamenti in Europa sono ancora liquidati come idee minoritarie stravaganti, ma anche l'idea che il FMI avrebbe dovuto salvare il progetto euro lo era. Alla fine, i politici si rimetteranno al passo con la realtà.


16 commenti:

  1. Articolo interessante nei confronti della Germania. Del resto dice quanto chi ha un barlume di coscienza non può negare.
    Però, si c'è un però.... a parte quanto sopra, occorre ricordare che l'Europa nel suo complesso, (trattati e quant'altro) è stata creata con altri scopi.... ed a questo punto sarà interessante osservare, cosa diranno quelli che l'anno voluta.
    Ovvero si rischia di mandare a carte quarantotto quello che in anni hanno con pazienza creato... e qui sta il bello.
    Il resto che la germania rimanga od esca, poco importa.
    Saluti.
    Orazio

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  2. Mah, io non so se questo sia verosimile, anche perchè l'euro, è stato realizzato come un guanto sulla Germania, insomma l'euro è una sorta di marco mascherato, che ha permesso all'economia teutonica, di ampliare grandemente il mercato dei consumi, con alla base tutti la stessa moneta, per comprare i prodotti di alta qualità, efficienza e prestazione made in Germany. Non penso proprio che alla Germania convenga uscire dall'euro, anche perchè, dopo la massima attenzione sulla "tragedia greca", molto presto i riflettori potrebbero accendersi, sul debito americano, visto che non riescono a mettersi daccordo sull'innalzamento del tetto del debito, che potrebbe passare solo nel caso in cui Obama concedesse tagli al bilancio "epocali", ma che sarebbero al contempo anche micidiali, per i vari programmi di assistenza sociale, ed il sostegno e lo stimolo ad una economia molto traballante, negli ultimi tempi. L'attenzione sarebbe spostata inoltre anche su UK e Giappone, che dopo la Cina, sono i più grandi finanziatori al mondo del debito americano. A quel punto la "la piccola grande tragedia greca", apparirebbe definitivamente piccola, al confronto con questi giganti mondiali, ma sono consapevole che in ogni caso, tutto il mondo occidentale, sarebbe pensantemente coinvolto in ognuno di questi eventuali shock.
    Nicola

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  3. Staremo a vedere cosa succede, però in realtà una cosa giusta secondo me questo articolo la dice, e cioè che sarebbe meglio (per noi) che fosse la Germania e il core dell'Europa a uscire, piuttosto che le periferie. Così i debiti rimarrebbero denominati in euro, che si svaluterebbe, a vantaggio dei debitori.
    Del resto i tedeschi devono scegliere: o accettano l'unione fiscale, o rinunciano alla moneta unica su misura per i loro interessi...

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  4. C'è sempre la possibilità degli eurobond. Quando ci si renderà conto che i programmi di salvataggio hanno prodotto poco o nulla l'eurobond sarà il passo successivo. Agli eurobond si accompagnerà un commissariamento delle finanze dei paesi del sud europa, di fatto una parziale perdita di sovranità in materia fiscale: a mio avviso questo è inevitabile in una unione monetaria.

    Non credo proprio che i tedeschi e ancor di piu' i francesi lascino morire il progetto dell'euro e dell'unione europea.

    Franco

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  5. A Franco, concordo pienamente con quanto dici.
    Del resto il "tutto" ha come fine il commissariamento come dici delle finanze dei paesi del sud europa, di fatto una parziale perdita di sovranità in materia fiscale, oltre ovviamente quanto già subito ovvero la perdita della SOVRANITA' MONETARIA.
    Il fatto che la Germania rimanga od esca, il loro scopo è quasi parzialmente raggiunto, certamente se esce subirà una feroce concorrenza e addio surplus finanziario, ma questa è un'altra storia.
    Saluti.
    Orazio

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  6. Gli eurobond significano alla fine una sorta di unione fiscale - e sono d'accordo che così l'obiettivo per cui è stata costruita l'Europa sarebbe raggiunto.
    Bisogna vedere se i greci (e poi gli italiani!) accetteranno le condizioni...

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  7. Finalmente un gran bell'articolo! E una grande rivincita per chi queste cose le diceva 20 anni fa e passava per deficiente.. Grazie a chi il Regno Unito non è nell'euro?
    Quello che dice l'articolo è tutto giusto, parola per parola (non a caso l'autore è un liberale): la cosa migliore sarebbe sbaraccare seduta stante l'euro con il ritorno di TUTTI i paesi alle loro monete nazionali! e la ragione è che chiunque sia ad uscire quelli che rimangono sarebbero comunque troppo diversi tra loro, la Germania è solo l'iceberg di questo fenomeno che non si risolverebbe con la sua uscita però concordo sul fatto che sarebbe la soluzione meno dolorosa per tutti.
    Io sinceramente non ho ancora capito bene perchè hanno fatto questo c. di euro! USA Canada, UK e China commerciano tantissimo e vivono in pace "pur" (ma forse dovrei dire "proprio") avendo monete diverse! e allora per quale cavolo di motivo non si può fare la stessa cosa in Europa? Forse perchè non è politically correct?
    Hai ragione Carmen a dire che questo non risponderebbe all'idea originaria dell'Europa ma c'è il piccolo particolare che quell'idea si è dimostrata sbagliata o come minimo irrealizzabile... forse ascoltando qualcuno con 20 anni di ritardo sarebbe ora di cambiarla! LucaS

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  8. Eureka! In Grecia gli opposti si incontrano..!

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  9. Per Luca, questa volta ti do pienamente ragione...
    Saluti.
    Orazio

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  10. E bravo caro LucaS,

    stavolta siamo d'accordo in tanti con te! io
    compreso. Sull'essere liberali con c'è nulla
    di male per carità, peccato che in realtà
    molti di quelli che si ploclamano liberali
    in Europa, a destra come a sinistra, non
    sono alro che filo-oligarchie multinazionali,
    e filo-interessi delle grandi banche d'affari.
    In America poi l'attività delle lobby sulla
    politica è addirittura asfissiante! Tutte le
    campagne elettorali dei democratici come dei
    repubblicani sono massicciamente finanziate
    dai Poteri Forti, che lì sono davvero "Forti",
    e i politici non si imbarazzano a chiamarli
    così, perchè implicitamente riconoscono, che
    sono più forti della politica e di ogni altro
    potere. Putroppo in questo non c'è nulla di
    genuinamente liberale, ma c'è solo feroce
    e bieca plutocrazia.

    Un saluto, Nicola.

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  11. Anche io come Orazio,questa volta mi trovo daccordo con Luca S. :)

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  12. X NICOLA_Z
    Parole sante le tue! A questo punto aggiungo una postilla alla mia proposta originaria: non solo TUTTI i paesi tornano alle loro valuta nazionali e il mercato deciderà liberamente il loro valore in funzione dei loro diversi fondamentali economici... ma tutte le istituzioni finanziarie vanno lasciate fallire (cmq anche volendo non ci sarebbero abbastanza soldi per salvarle) coprendo soltanto i depositanti e fornendo opportune tutele agli investimenti per fini previdenziali. Cosi ci sbarazziamo dei troppi debiti, del cappio al collo dell'euro e soprattutto delle grandi banche che tutto fanno meno che finanziare le imprese e i cittadini! Ovviamente io farei anche riforme strutturali interne e su queste sicuramente voi non sareste d'accordo.. ma l'importante è uscire da questo tunnel altrimenti qualsiasi ricetta è inutile! Detto cosi sembro quasi un pazzo alla Josè Bovè, ma al contrario è un ragionamento autenticamente liberale! nel senso nobile del termine che tu hai ben capito. LucaS

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  13. Ciao LucaS

    "coprendo soltanto i depositanti e fornendo opportune tutele agli investimenti per fini previdenziali. Cosi ci sbarazziamo dei troppi debiti, del cappio al collo dell'euro e soprattutto delle grandi banche che tutto fanno meno che finanziare le imprese e i cittadini!"

    Beh, oltre ad essere liberale, pare che tu sia anche cristiano, o comunque sensibile alle tematiche sociali. Complimenti questo ti fa onore! Per il resto caro LucaS, io stesso appoggerei proposte radicali, come ad esempio l'uscita dall'euro, perchè tale sarebbe una proposta del genere in questa Europa daneistocratica, dove c'è un appiattimento ed un soggiogamento sconcertante e quasi universale di ogni schieramento politico, a questo tipo di Sistema. Vero anche come dice Carmen, che a noi Piigs, converebbe che uscisse di propria volontà la Germania e gli altri Paesi più virtuosi, perchè se l'Italia da sola uscisse volontariamente ed unilateralmente, credo che le farebbero subire tremende e dolorose ritorsioni.

    Un saluto, Nicola.

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  14. Concordo pienamente, ed aggiungo che l'UNICA soluzione è proprio che TUTTI i paesi escano contemporaneamente dall'Euro che, dalla sua istituzione, ha creato solo danni (tranne che alla Gemania che, non a caso, ne aveva fortemente appoggiato l'entrata in vigore.
    Saluti

    Gianni

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  15. Pretendere che un giornale inglese parli bene dell'Euro e' pura utopia o ingenuita'.

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    1. Gli Inglesi saranno pure in conflitto di interessi con l'euro, sì... ma se noi invece che guardare ai seri danni che stiamo facendo in casa nostra, ci consoliamo dicendo che ci criticano per interesse...saluti!

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