Su Voxeu Panizza e Presbitero entrano nel dibattito sull'austerità con uno studio che smonta il luogo comune che un debito elevato è da abbattere perché riduce la crescita di un paese: è vero invece che un debito riduce la crescita quando si applicano misure di austerità...
di Ugo Panizza e
Andrea Presbitero
I paesi con un alto
debito pubblico tendono a crescere lentamente - una correlazione
usata spesso per giustificare l'austerità. Questo articolo presenta
nuove dimostrazioni che sfidano questo punto di vista. Gli autori
sottolineano che la correlazione non implica causalità - potrebbe
essere che sia la crescita lenta a causare un debito elevato. Essi
sostengono che i politici dovrebbero essere prudenti – perchè ancora non
si è mai visto che il taglio del debito stimoli la crescita.
Non è quello che
non sai che ti mette nei guai. E' proprio quello che sai per certo
che lo farà.
- Mark Twain
- Mark Twain
Alti livelli di
debito pubblico riducono la crescita economica? Si tratta di una
questione politica importante. Una risposta positiva implica che,
anche se efficaci nel breve-periodo, le politiche fiscali espansive
che aumentano il rapporto debito-PIL possono ridurre la crescita di
lungo periodo, e quindi in parte (o completamente) annullare gli
effetti positivi dello stimolo fiscale.
La maggior parte dei
politici sembrano pensare che il debito riduca la crescita. Questa
visione è in linea con i risultati di una crescente letteratura
empirica che dimostra che esiste una correlazione negativa tra debito
pubblico e crescita economica, e scopre che questa correlazione
diventa particolarmente forte quando il debito pubblico si avvicina
al 100% del PIL (Reinhart e Rogoff 2010a, 2010b; Kumar e Woo 2010;
Cecchetti et al 2011)..
Debito
e Crescita, cosa provoca cosa?
Correlazione, tuttavia, non implica causalità. Il legame tra debito e crescita potrebbe essere provocato dal fatto che è la bassa crescita economica che porta ad alti livelli di debito pubblico (Krugman 2010). Stabilire la presenza di un nesso di causalità che va dal debito alla crescita richiede di trovare ciò che gli economisti chiamano una ' variabile strumentale' .
In un nuovo paper (Panizza e Presbitero 2012), proponiamo una nuova variabile strumentale che ci permette di respingere l'idea che il debito provochi un rallentamento della crescita nei paesi OCSE. Confermiamo la ben nota correlazione tra debito e crescita, ma dimostriamo che il debito non ha un effetto causale sulla crescita. La discussione è un po' tecnica, e qui la omettiamo, ma i lettori interessati possono trovare tutti i dettagli nella sezione 2 del nostro paper.
Per rispondere alla
domanda "Alti livelli di debito pubblico, riducono la crescita
economica?" seguiamo la procedura econometrica di cercare di
respingere l'affermazione che "il debito non ha effetti sulla
crescita". La nostra ricerca mostra che questa proposizione non
può essere rifiutata, quindi potrebbe anche darsi che sia vero. Non
possiamo, tuttavia, esserne sicuri. Pensate ad un processo per
omicidio in cui la giuria trova che l'imputato non può essere
dimostrato colpevole "oltre ogni ragionevole dubbio".
Questo certamente suggerisce che sia innocente, ma il processo non
ha stabilito l'innocenza, quindi, tecnicamente, non possiamo
affermare che la giuria lo ha dichiarato innocente.
Infatti, nessuno dei lavori presenti in letteratura sui collegamenti tra debito e crescita può affermare con sicurezza che il debito ha un effetto causale sulla crescita economica.
In questa luce, rimandiamo i lettori alla saggezza di Mark Twain: è importante saper valutare il grado della nostra ignoranza economica.
Implicazioni
politiche: politica di bilancio responsabile e prestatori di ultima
istanza
Crediamo che i nostri risultati siano importanti per l'attuale dibattito sulla politica di bilancio (si veda il Dibattito su Vox iniziato da Corsetti 2012). Ci potrebbero essere molte buone (o cattive) ragioni per l'austerità fiscale, anche durante le recessioni. Noi non vogliamo entrare qui in quel dibattito. Tuttavia, non esiste alcuna prova che un alto debito pubblico danneggi la futura crescita nelle economie avanzate. Pertanto, dato lo stato delle nostre conoscenze attuali, crediamo che il rapporto debito-crescita non dovrebbe essere usato come argomento a sostegno del risanamento dei conti pubblici.
Il fatto che non troviamo un effetto negativo del debito sulla crescita non significa che i paesi siano in grado di sostenere qualsiasi livello di debito. C'è chiaramente un livello di debito oltre il quale il debito diventa insostenibile, e un rapporto debito-PIL che diventa eccessivo manifesta tutti i suoi effetti distorsivi. Quello che i nostri risultati sembrano indicare, tuttavia, è che nel nostro campione le economie avanzate sono ancora al di sotto della soglia alla quale il debito inizia ad avere un effetto negativo sulla crescita.
Noi crediamo che vi sia un canale sottile attraverso il quale alti livelli di debito pubblico possono avere un effetto negativo sulla crescita. In presenza di equilibri multipli, un governo pienamente solvente con un alto livello di indebitamento può decidere di mettere in atto politiche di bilancio restrittive volte a ridurre la probabilità che un cambiamento nei sentimenti degli investitori possa spingere il paese verso l'equilibrio negativo. Queste politiche, a loro volta, possono ridurre la crescita (Perotti 2012), soprattutto se attuate durante una recessione (tali politiche possono anche essere controproducenti e aumentare il rapporto debito-PIL, DeLong e Summers 2012, UNCTAD 2011). In questo caso, sarebbe vero che il debito riduce la crescita, ma solo perché l'elevato debito porta a politiche di panico e di contrazione.
Mentre una tale
interpretazione giustifica politiche a lungo termine volte a ridurre
i livelli del debito, essa implica anche che i paesi non devono
attuare politiche restrittive nel mezzo di una recessione. E proprio queste
politiche sono la ragione dell'effetto negativo del debito sulla
crescita. Eppure i politici, messi sotto pressione dal mercato,
potrebbero non trovare alternativa. È per questo che abbiamo
bisogno di politiche di bilancio responsabili e prestatori di ultima
istanza in grado di escludere gli equilibri multipli (De Grauwe
2011).
Conclusione
La nostra lettura
dell'evidenza empirica sul collegamento debito-crescita nelle
economie avanzate è:
- Ci sono molti studi che dimostrano che il debito pubblico è correlato negativamente con la crescita economica.
- Non c'è nessuno studio che offra una dimostrazione convincente di un nesso causale che vada dal debito alla crescita.
Il nostro nuovo studio suggerisce che un tale nesso di causalità non esiste (più precisamente, il nostro studio non rifiuta l'ipotesi che non vi è alcun impatto del debito sulla crescita).
Ci rendiamo conto
che i nostri risultati sono controversi. Anche se siamo convinti
della solidità dei nostri risultati, sappiamo che i lettori scettici
troveranno il modo di sfidare la nostra strategia.
Tuttavia, i primi due punti sono incontrovertibili. La prova che il
debito pubblico ha un effetto causale sulla crescita economica deve
ancora essere data.
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