Sul Financial Times Wolfgang Munchau commenta la confutazione delle tesi di Reinhardt e Rogoff: teorie fragili ad uso degli spacciatori di ricette economiche
John
Kenneth Galbraith affondò un colpo memorabile sul collega Milton
Friedman quando disse: "La sfortuna di Milton è che le
sue politiche sono state messe alla prova".
Wolfgang
Munchau nel suo pungente commento sul Financial Times rigira la
stessa osservazione su Carmen
Reinhart e Kenneth Rogoff,
e aggiunge:
"La
tragedia
degli economisti di Harvard "
non
è l'uso improprio di un foglio elettronico Microsoft Excel, quanto
l'uso improprio di Microsoft PowerPoint. Essi hanno pubblicizzato i
loro risultati. In tal modo, hanno seguito la regola d'oro del
giornalismo tabloid: semplificare e quindi esagerare."
Munchau li definisce "i
padrini intellettuali dell'austerità", che
hanno coperto di lustro accademico quel che i politici volevano
sentire.
Dice Munchau:
"Per
valutare il loro enorme impatto sul dibattito europeo, vale la pena
di citare un estratto da un discorso di Olli Rehn, responsabile
economico della Commissione europea, al Consiglio per le Relazioni
Estere, nel giugno 2011. "Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff hanno
coniato la regola del 90 per cento" ha detto. "Cioè, i
paesi con un debito pubblico superiore al 90 per cento della
produzione economica annuale crescono più lentamente. Alti livelli
di debito possono spiazzare l'attività economica e il dinamismo
imprenditoriale, e così ostacolare la crescita. Questa scoperta è
particolarmente importante in un momento in cui i livelli di debito
in Europa si stanno avvicinando alla soglia del 90 per cento, soglia
già superata negli Stati Uniti."
Presumibilmente
Rehn non ha letto i papers originali, che erano più ambivalenti
nelle loro conclusioni, come tendono ad essere i documenti
accademici. I responsabili politici, come ad esempio Rehn, sono
sempre alla ricerca di teorie economiche che sembrino plausibili e
confermino la loro profonda fede. In Europa, la maggior parte di
loro ha poco a che fare con macroeconomisti che la pensano fuori dal
coro. Chiaramente, la maggior parte dei politici trova
contro-intuitivo che i governi debbano spendere soldi in una
recessione. E' contro la loro stessa esperienza, soprattutto se
provengono da paesi del nord Europa. Possono avere letto la storia
della Grande Depressione, eppure pensano che una
risposta
keynesiana
sia meno plausibile di un'austerità pro-ciclica. Se due tra gli
economisti più stimati al mondo poi vengono a dire loro che i loro
pensieri istintivi erano veramente ragionevoli, per un policy maker
conservatore questo è l'equivalente di compleanno e Natale insieme.
Finalmente, il messaggio che da sempre avrebbero voluto sentire.
La
tesi di Reinhart e Rogoff, così come viene intesa dai politici,
incorpora due diversi miti . Il primo è l'esistenza della soglia del
90 per cento. Il secondo è la causalità.
Il
primo è stato smentito la
settimana scorsa da Thomas Herndon, Michael Ash e Robert Pollin,
i ricercatori della University of Massachusetts Amherst. I loro dati
corretti mostrano una relazione negativa piuttosto regolare tra
crescita e debito. Gli economisti litigano sempre sulle questioni
statistiche - se utilizzare la mediana o la media, e simili. Ma come
lo giri e lo rigiri, non c'è nessun cambiamento strutturale a una
soglia del 90 per cento. Non vi è alcun cambiamento strutturale a
nessun livello.
Per
il dibattito politico, questo punto è estremamente importante. Mette
da parte l'idea del 90 per cento come numero magico – cosa a cui i
politici europei ora guardano ossessivamente, quasi come all'idea del
deficit di bilancio annuo non superiore al 3 per cento del PIL, cosa
per la quale non vi è alcuna base teorica.
La
riduzione di tutto ad un singolo numero è stata poi seguita da
un'esagerazione dell'impatto. Il nesso di causalità potrebbe andare
da alto debito a bassa crescita, come suggeriscono gli autori, o
viceversa, o in
entrambe le direzioni. O il rapporto potrebbe essere spurio. O un
qualcosa del tutto diverso potrebbe essere la causa di entrambi. Se
la causalità è al contrario, la storia è molto meno eccitante per
chi spaccia politiche economiche. Si potrebbe anche dire: la gente è
povera perché non ha soldi. Se la tua crescita è negativa, il
rapporto debito/Pil aumenta per il semplice motivo che è espresso in
termini di PIL nominale.
Le
statistiche non possono dire quale è la causa. Per questo c'è
bisogno di una teoria. Ma i macroeconomisti non hanno nessuna teoria
circa i livelli di debito ottimali. La sola risposta nota è che
dipende - dai tassi di interesse reali, dalla crescita , dal tipo di
economia, dal regime di cambio, e da molti altri fattori".
Per
Munchau, la regola del 90 per cento, anche se è stata confutata,
continuerà a influenzare il dibattito politico per un po'. Ma i
Proff Reinhart e Rogoff, anche loro saranno ricordati soprattutto
per il fatto che le loro politiche sono state messe alla prova.
RispondiEliminaBagnai ha già risposto a problematiche simili parlando degli accordi di Maastricht... altro che 60% o 90%
http://goofynomics.blogspot.it/2013/01/maastricht-e-laritmetica-del-debito.html
http://goofynomics.blogspot.it/2013/02/marshall-lerner-astenersi-piddini.html
Se avete tempo ci sono pure
http://goofynomics.blogspot.fr/2012/04/laritmetica-del-debito-pubblico.html
http://goofynomics.blogspot.it/2012/04/e-la-dinamica-del-debito.html
L'unica cosa che non condivido dell'articolo è il fatto che il giornalista si riferisce ai tecnocrati dell'apparato europeo come a "politici responsabili".
RispondiEliminaIn Europa non esistono politici responsabili, trattandosi di una cerchia di potere auto-referenziale, nominata e mai eletta.
La distopia europea non ha solo un aspetto economico, ma anche anti-democratico. Anzi direi che il primo è funzionale al secondo.
A dire il vero non è Munchau, che usa policy makers, ma sono io, che ho usato senza pensarci una parola troppo grossa...!!!
EliminaRiguardo ai parametri di Maastricht Buiter, Corsetti e Roubini in 'Excessive Deficits': Sense and Nonsense in the Treaty of Maastricht del 1993 criticano l'algebra di Maastricht
RispondiEliminaE ora aspettiamo in riva al fiume che la notizia arrivi anche a Bruxelles...
RispondiElimina(ot: ragazzi quando metterete mani al template? Il blog è utilissimo ma questa veste grafica non invita alla lettura, anzi leggere blu su bianco fa proprio male alla vista!)
Ah, sì? Cosa consiglieresti dunque? Puoi anche scrivermi via mail
Eliminahttp://www.letturagevolata.it/letturagevolata/pagina.asp%3Fidmenu=305.html
Eliminaquesti consigliano addirittura il testo blu su bianco...
Non ti piace lo stile?
EliminaCon Firefox: Visualizza -> Stile pagina -> Nessuno stile
Ricordo invece che la regola del 90 esiste ed è quella secondo la quale è meglio stare dalla parte eretta.
RispondiEliminaChi capisce l'inglese parlato e ha voglia di farsi due risate (quelle poche volte...) può guardarsi questo segmento del Colbert Report http://www.colbertnation.com/the-colbert-report-videos/425748/april-23-2013/austerity-s-spreadsheet-error?xrs=share_copy in cui Stephen Colbert si fa le giuste beffe dei due studiosi in questione e di tutte i pomposi tagliagole, inclusi quelli europei, che ne hanno brandito il lavoro per giustificare l'austerità. Ho anche scoperto che il primo ad avere in mano i dati, accorgendosi subito dell'errore, è stato uno studente di 28 anni: robe da matti.
RispondiEliminaPaper di BdI che cita RR all'inizio. Modello a correzione dell'errore.
RispondiEliminahttp://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=2236725