Seconda parte dell'intervista del giornale tedesco Der Spiegel a Marine Le Pen. La leader del Front National risponde sulle proprie idee di politica commerciale, sull'immigrazione, sulle prospettive politiche in Francia e sulla propria visione geopolitica; dice di rispettare Putin (come rispetta la Merkel) perché cura gli interessi del paese che lo ha eletto, e perché osa opporsi all'egemonia USA, in un mondo multipolare nel quale la Le Pen spera di fare della Francia un ulteriore polo.
(Leggi qui la prima parte dell'intervista)
(Leggi qui la prima parte dell'intervista)
03 giugno 2014
Seconda Parte
SPIEGEL: Il Front National vuole che la Francia ritorni agli inizi degli anni '60: Uno Stato protezionista che guida l'economia, un capo di Stato autoritario e meno immigrazione?
Le Pen: È innegabile che la Francia fosse allora in una situazione migliore di quella in cui è oggi. Non guardo nello specchietto retrovisore. Ma non c'era alcun bisogno per noi di sperimentare la fine del progresso sociale ottenuto da allora. Non ha senso avere accolto 10 milioni di stranieri in un periodo di 30 anni.
SPIEGEL: Pensa davvero che la Francia possa nascondersi dal mondo?
Le Pen: Non sto parlando di autarchia. Non sono folle. Abbiamo bisogno di un protezionismo intelligente. Abbiamo ancora bisogno di barriere doganali - sebbene non verso i paesi che hanno gli stessi livelli di sicurezza sociale che abbiamo noi. È giusta competizione. Il problema è la totale apertura delle frontiere e aver permesso che la legge della giungla prevalesse: Più un'azienda oggi si spinge a cercare schiavi, che tratta come animali e paga una miseria, senza riguardo per le leggi ambientali, e più guadagna.
SPIEGEL: Il libero commercio è davvero una cosa così orribile?
Le Pen: Il commercio è sempre esistito, ma una volta difendevamo i nostri interessi strategici. Riuscireste a immaginare gli Stati Uniti che permettono al gigante francese dell'ingegneria Alstom di acquisire la General Electric? Non credo. E non voglio che la tedesca Siemens acquisisca Alstom. Voglio che Alstom rimanga francese. È strategicamente importante per l'indipendenza del mio paese.
SPIEGEL: Ma Alstom ha dei grossi problemi.
Le Pen: Uno può nazionalizzare l'azienda, anche temporaneamente, per stabilizzarne le condizioni.
SPIEGEL: Quando lei ha preso le redini di Front National in condizioni desolanti, da suo padre, nel 2011, pensava davvero che sarebbe potuto diventare il partito francese più forte?
Le Pen: Certamente, altrimenti non avrei fatto tutto questo. Se non avessi creduto che avessimo una possibilità di arrivare al potere, allora mi sarei occupata di badare i miei tre figli o al giardino.
SPIEGEL: Da quando ha preso la leadership del partito, lei ha lavorato alla "de-demonizzazione" del Front National. Ha finalmente raggiunto questo obiettivo, con i risultati di queste elezioni?
Le Pen: Certamente tra la gente. Ma l'élite, certo, continua a difendere i propri interessi. Siamo trattati come tutti gli altri partiti? No. Non dalla stampa e certamente non dalla classe politica.
SPIEGEL: Cos'è veramente il Front National? Da una parte ha il suo giovane deputato Florian Philippot, uno che si definisce gollista. Dall'altra, c'è suo padre, che recentemente ha detto che il "Signor Ebola" potrebbe risolvere il problema dell'esplosione della popolazione globale in tre mesi.
Le Pen: Non ha detto "potrebbe". E poi non era il suo desiderio, ha solamente espresso una preoccupazione. Sa, il gollismo viene descritto come "la folla nella metropolitana nell'ora di punta". È dove trovi Jean-Marie Le Pen e Florian Philippot, trovi gli artigiani, i direttori d'azienda e i funzionari pubblici. Noi vogliamo rappresentare tutto il popolo francese con idee che non sono né di destra né di sinistra: il patriottismo, la difesa dell'identità e la sovranità del popolo. Se una persona come me viene descritta allo stesso tempo come di estrema sinistra e di estrema destra, si è fuori strada.
SPIEGEL: Il Front National è un partito anti-immigrazione. I sondaggi mostrano che l'immigrazione è il problema di maggiore preoccupazione per l'elettorato.
Le Pen: Sì, noi vogliamo mettere un freno all'immigrazione.
SPIEGEL: Perché questa xenofobia?
Le Pen: La xenophobia è l'odio per gli stranieri. Io non odio nessuno.
SPIEGEL: In Germania oggi c'è molta più immigrazione che in Francia. Nonostante questo, non ci sono partiti come il suo.
Le Pen: Noi abbiamo milioni di disoccupati e non possiamo permetterci altra immigrazione. Dove dovrebbero vivere? Non è fattibile.
SPIEGEL: Il vostro successo è forse il prodotto del fallimento delle élite? Il politico socialista Sami Ghali suggerisce che i francesi vogliano qualcuno che parli al loro cuore e che lei, sfortunatamente, sia l'unica che finora lo ha fatto.
Le Pen: La nostra classe politica non ha più alcuna convinzione. Si possono trasmettere solo le cose in cui si crede. Loro non credono più nella Francia - hanno una visione del mondo post-nazionale. Io li chiamo franco-scettici. Questo è il motivo per cui la democrazia sta collassando qui in Francia.
SPIEGEL: Il Primo Ministro Manuel Valls ha ancora delle convinzioni. Solo che non sono le stesse che ha lei.
Le Pen: Io non credo. È un uomo senza alcuna convinzione, proprio come Nicolas Sarkozy. Queste sono persone che vi diranno qualsiasi cosa solo per mandare avanti le loro piccole carriere.
SPIEGEL: Forse lei sta dicendo questo solo perché Valls, che fu ministro dell'Interno prima di diventare premier, è l'unico membro del governo che attualmente è ancora popolare tra gli elettori.
Le Pen: Lui è popolare perché gli altri nel governo sono impopolari. I ministri dell'Interno sono sempre popolari perché danno alla gente la sensazione che si stanno prendendo cura della loro sicurezza, anche quando sono solo persone dalle parole forti e dalle mani deboli.
SPIEGEL: Pensa di potercela fare a vincere al secondo turno delle elezioni presidenziali del 2017?
Le Pen: Sì, penso sia un'ipotesi credibile. Oggi tutti lo ammettono. Se guarda ai sondaggi vede che abbiamo tra i non-elettori almeno tanti potenziali voti quanti ne abbiamo tra gli elettori. Come ho detto, e lo credo ancora, arriveremo al potere entro i prossimi 10 anni. Potrebbe accadere più rapidamente di quanto ci si immagini.
SPIEGEL: Hollande è meno popolare di qualsiasi altro presidente lo abbia preceduto. Sta già focalizzando la sua campagna presidenziale interamente per opporsi a Nicolas Sarkozy?
Le Pen: Non sparo sulle ambulanze. Sarkozy è già finito come candidato.
SPIEGEL: Intende per via del suo coinvolgimento nello scandalo finanziari sull'UMP, che ha già costretto il capo del partito, Jean-François Copé, a dimettersi?
Le Pen: Sì. Ora è finito. Ha imbrogliato. Ha violato la legge della Repubblica e ha speso più del doppio di quanto consentito dalla legge per la sua campagna elettorale. Facendo così si è totalmente squalificato. Tra l'altro mi dispiace, perché avrei voluto avere lui come oppositore.
SPIEGEL: Perché?
Le Pen: Perché lui è quello che è.
SPIEGEL: Perché lei sta sostenendo il presidente russo Vladimir Putin nelle sue posizioni contro l'Europa nella crisi ucraina?
Le Pen: Io non sostengo Putin contro l'Europa. Questa è una caricatura. Io sostengo un'Ucraina federalista. L'UE ha gettato benzina sul fuoco proponendo un accordo economico ad un paese che si sa essere diviso a metà tra Est ed Ovest.
SPIEGEL: Lei ammira Putin?
Le Pen: Ho una certa ammirazione per Vladimir Putin in quanto non permette che altri paesi gli impongano delle decisione. Penso che egli si preoccupi per prima cosa e soprattutto del bene della Russia e dei russi. In questo senso ho per Putin lo stesso rispetto che ho per la signora Merkel.
SPIEGEL: Putin non è democratico.
Le Pen: Oh davvero? Non è democratico? Non ci sono le elezioni in Russia?
SPIEGEL: Non c'è libertà di stampa, per esempio.
Le Pen: Ma lei pensa che ci sia vera libertà di stampa in Francia? Il novanta percento dei giornalisti sono di sinistra!
SPIEGEL: Questo lo crede lei. Ma i giornalisti non vengono uccisi e non vengono incarcerati.
Le Pen: Ad essere onesti, ci sono molte cose da dire riguardo la Russia, perché è stata demonizzata per anni per volere degli USA. Fa parte della grandezza di un paese europeo riuscire a sviluppare una propria opinione e non vedere tutto attraverso le lenti degli USA. Non abbiamo nessuna lezione da insegnare alla Russia se poi allo stesso tempo srotoliamo il tappeto rosso al Qatar, all'Arabia Saudita o alla Cina.
SPIEGEL: Quindi lei è avversa agli USA più che essere a favore della Russia?
Le Pen: Gli americani stanno cercando di espandere la propria influenza nel mondo, specialmente in Europa. Stanno difendendo i loro interessi, non i nostri. Io sono a favore di un mondo multi-polare in cui la Francia ancora una volta possa prendere la posizione di leader dei paesi non-allineati, non con gli USA, non con la Russia, e non con la Germania. Uno dovrebbe cercare di non essere né padrone né schiavo.
SPIEGEL: Signora Le Pen, la ringraziamo per questa intervista.
Seconda Parte
SPIEGEL: Il Front National vuole che la Francia ritorni agli inizi degli anni '60: Uno Stato protezionista che guida l'economia, un capo di Stato autoritario e meno immigrazione?
Le Pen: È innegabile che la Francia fosse allora in una situazione migliore di quella in cui è oggi. Non guardo nello specchietto retrovisore. Ma non c'era alcun bisogno per noi di sperimentare la fine del progresso sociale ottenuto da allora. Non ha senso avere accolto 10 milioni di stranieri in un periodo di 30 anni.
SPIEGEL: Pensa davvero che la Francia possa nascondersi dal mondo?
Le Pen: Non sto parlando di autarchia. Non sono folle. Abbiamo bisogno di un protezionismo intelligente. Abbiamo ancora bisogno di barriere doganali - sebbene non verso i paesi che hanno gli stessi livelli di sicurezza sociale che abbiamo noi. È giusta competizione. Il problema è la totale apertura delle frontiere e aver permesso che la legge della giungla prevalesse: Più un'azienda oggi si spinge a cercare schiavi, che tratta come animali e paga una miseria, senza riguardo per le leggi ambientali, e più guadagna.
SPIEGEL: Il libero commercio è davvero una cosa così orribile?
Le Pen: Il commercio è sempre esistito, ma una volta difendevamo i nostri interessi strategici. Riuscireste a immaginare gli Stati Uniti che permettono al gigante francese dell'ingegneria Alstom di acquisire la General Electric? Non credo. E non voglio che la tedesca Siemens acquisisca Alstom. Voglio che Alstom rimanga francese. È strategicamente importante per l'indipendenza del mio paese.
SPIEGEL: Ma Alstom ha dei grossi problemi.
Le Pen: Uno può nazionalizzare l'azienda, anche temporaneamente, per stabilizzarne le condizioni.
SPIEGEL: Quando lei ha preso le redini di Front National in condizioni desolanti, da suo padre, nel 2011, pensava davvero che sarebbe potuto diventare il partito francese più forte?
Le Pen: Certamente, altrimenti non avrei fatto tutto questo. Se non avessi creduto che avessimo una possibilità di arrivare al potere, allora mi sarei occupata di badare i miei tre figli o al giardino.
SPIEGEL: Da quando ha preso la leadership del partito, lei ha lavorato alla "de-demonizzazione" del Front National. Ha finalmente raggiunto questo obiettivo, con i risultati di queste elezioni?
Le Pen: Certamente tra la gente. Ma l'élite, certo, continua a difendere i propri interessi. Siamo trattati come tutti gli altri partiti? No. Non dalla stampa e certamente non dalla classe politica.
SPIEGEL: Cos'è veramente il Front National? Da una parte ha il suo giovane deputato Florian Philippot, uno che si definisce gollista. Dall'altra, c'è suo padre, che recentemente ha detto che il "Signor Ebola" potrebbe risolvere il problema dell'esplosione della popolazione globale in tre mesi.
Le Pen: Non ha detto "potrebbe". E poi non era il suo desiderio, ha solamente espresso una preoccupazione. Sa, il gollismo viene descritto come "la folla nella metropolitana nell'ora di punta". È dove trovi Jean-Marie Le Pen e Florian Philippot, trovi gli artigiani, i direttori d'azienda e i funzionari pubblici. Noi vogliamo rappresentare tutto il popolo francese con idee che non sono né di destra né di sinistra: il patriottismo, la difesa dell'identità e la sovranità del popolo. Se una persona come me viene descritta allo stesso tempo come di estrema sinistra e di estrema destra, si è fuori strada.
SPIEGEL: Il Front National è un partito anti-immigrazione. I sondaggi mostrano che l'immigrazione è il problema di maggiore preoccupazione per l'elettorato.
Le Pen: Sì, noi vogliamo mettere un freno all'immigrazione.
SPIEGEL: Perché questa xenofobia?
Le Pen: La xenophobia è l'odio per gli stranieri. Io non odio nessuno.
SPIEGEL: In Germania oggi c'è molta più immigrazione che in Francia. Nonostante questo, non ci sono partiti come il suo.
Le Pen: Noi abbiamo milioni di disoccupati e non possiamo permetterci altra immigrazione. Dove dovrebbero vivere? Non è fattibile.
SPIEGEL: Il vostro successo è forse il prodotto del fallimento delle élite? Il politico socialista Sami Ghali suggerisce che i francesi vogliano qualcuno che parli al loro cuore e che lei, sfortunatamente, sia l'unica che finora lo ha fatto.
Le Pen: La nostra classe politica non ha più alcuna convinzione. Si possono trasmettere solo le cose in cui si crede. Loro non credono più nella Francia - hanno una visione del mondo post-nazionale. Io li chiamo franco-scettici. Questo è il motivo per cui la democrazia sta collassando qui in Francia.
SPIEGEL: Il Primo Ministro Manuel Valls ha ancora delle convinzioni. Solo che non sono le stesse che ha lei.
Le Pen: Io non credo. È un uomo senza alcuna convinzione, proprio come Nicolas Sarkozy. Queste sono persone che vi diranno qualsiasi cosa solo per mandare avanti le loro piccole carriere.
SPIEGEL: Forse lei sta dicendo questo solo perché Valls, che fu ministro dell'Interno prima di diventare premier, è l'unico membro del governo che attualmente è ancora popolare tra gli elettori.
Le Pen: Lui è popolare perché gli altri nel governo sono impopolari. I ministri dell'Interno sono sempre popolari perché danno alla gente la sensazione che si stanno prendendo cura della loro sicurezza, anche quando sono solo persone dalle parole forti e dalle mani deboli.
SPIEGEL: Pensa di potercela fare a vincere al secondo turno delle elezioni presidenziali del 2017?
Le Pen: Sì, penso sia un'ipotesi credibile. Oggi tutti lo ammettono. Se guarda ai sondaggi vede che abbiamo tra i non-elettori almeno tanti potenziali voti quanti ne abbiamo tra gli elettori. Come ho detto, e lo credo ancora, arriveremo al potere entro i prossimi 10 anni. Potrebbe accadere più rapidamente di quanto ci si immagini.
SPIEGEL: Hollande è meno popolare di qualsiasi altro presidente lo abbia preceduto. Sta già focalizzando la sua campagna presidenziale interamente per opporsi a Nicolas Sarkozy?
Le Pen: Non sparo sulle ambulanze. Sarkozy è già finito come candidato.
SPIEGEL: Intende per via del suo coinvolgimento nello scandalo finanziari sull'UMP, che ha già costretto il capo del partito, Jean-François Copé, a dimettersi?
Le Pen: Sì. Ora è finito. Ha imbrogliato. Ha violato la legge della Repubblica e ha speso più del doppio di quanto consentito dalla legge per la sua campagna elettorale. Facendo così si è totalmente squalificato. Tra l'altro mi dispiace, perché avrei voluto avere lui come oppositore.
SPIEGEL: Perché?
Le Pen: Perché lui è quello che è.
SPIEGEL: Perché lei sta sostenendo il presidente russo Vladimir Putin nelle sue posizioni contro l'Europa nella crisi ucraina?
Le Pen: Io non sostengo Putin contro l'Europa. Questa è una caricatura. Io sostengo un'Ucraina federalista. L'UE ha gettato benzina sul fuoco proponendo un accordo economico ad un paese che si sa essere diviso a metà tra Est ed Ovest.
SPIEGEL: Lei ammira Putin?
Le Pen: Ho una certa ammirazione per Vladimir Putin in quanto non permette che altri paesi gli impongano delle decisione. Penso che egli si preoccupi per prima cosa e soprattutto del bene della Russia e dei russi. In questo senso ho per Putin lo stesso rispetto che ho per la signora Merkel.
SPIEGEL: Putin non è democratico.
Le Pen: Oh davvero? Non è democratico? Non ci sono le elezioni in Russia?
SPIEGEL: Non c'è libertà di stampa, per esempio.
Le Pen: Ma lei pensa che ci sia vera libertà di stampa in Francia? Il novanta percento dei giornalisti sono di sinistra!
SPIEGEL: Questo lo crede lei. Ma i giornalisti non vengono uccisi e non vengono incarcerati.
Le Pen: Ad essere onesti, ci sono molte cose da dire riguardo la Russia, perché è stata demonizzata per anni per volere degli USA. Fa parte della grandezza di un paese europeo riuscire a sviluppare una propria opinione e non vedere tutto attraverso le lenti degli USA. Non abbiamo nessuna lezione da insegnare alla Russia se poi allo stesso tempo srotoliamo il tappeto rosso al Qatar, all'Arabia Saudita o alla Cina.
SPIEGEL: Quindi lei è avversa agli USA più che essere a favore della Russia?
Le Pen: Gli americani stanno cercando di espandere la propria influenza nel mondo, specialmente in Europa. Stanno difendendo i loro interessi, non i nostri. Io sono a favore di un mondo multi-polare in cui la Francia ancora una volta possa prendere la posizione di leader dei paesi non-allineati, non con gli USA, non con la Russia, e non con la Germania. Uno dovrebbe cercare di non essere né padrone né schiavo.
SPIEGEL: Signora Le Pen, la ringraziamo per questa intervista.
MARINE LE PEN e' stata meravigliosa ha dato una lezione di coerenza a tutti gli altri stati.................................IMPARATE
RispondiEliminaDopo questa seconda parte, la figura della Le Pen giganteggia ancora di più tra gli squallidi omuncoli che infestano l'Europa. Nessuna delle sue affermazioni appare inquinata dal viscido opportunismo ipocrita che caratterizza il 90% degli altri politicanti d'ogni parte. È inutile e ridicolo strapparsi i capelli perché lei si gode un meritato successo: qualcuno ha idee migliori? Le affermi in modo onesto. Io vedo solo lingue biforcute, guitti incompetenti che portano alla rovina e alla guerra i loro ignari elettori. Onore al merito di Voci dall'Estero, una scialuppa nel naufragio della menzogna e della disinformazione.
RispondiElimina"Voci dall'Estero, una scialuppa nel naufragio della menzogna e della disinformazione"...!
RispondiEliminaGrazie, Doctor Manhattan, che bella rappresentazione :)
Mi associo, questo sito è diventato come il tg1 30 anni fa quando ero ragazzo, in famiglia tutti riuniti la sera ad ascoltare le ultime nuove! Un altro mondo certo ma bisogna avere fiducia non ritornerà come prima ma sarà meglio!
EliminaGrazie per quello che già so, è cioè che infine la Francia ci libererà dal male
RispondiEliminaperché dobbiamo aspettare che la Francia ci liberi invece di cominciare a camminare da soli? aiutando la Francia?
EliminaOttimo Carmen! Grazie ai tuoi collaboratori, la dismissione delle ideologie forse ci sta portando verso una visione umanistica e complessiva della realtà
RispondiEliminache fino a ieri era impensabile e chissà che non ci porti a risvolti del tutto inaspettati di consapevolezza sociale capaci di spazzare via questa inutile follia. Claudio.
Siamo proprio sicuri che una Francia totalmente sovrana, svincolata, nucleare, che persegua con decisione i propri interessi nazionali, sia il vicino più auspicabile dall'Italia?
RispondiEliminaMeglio allora un vicino nucleare, umiliato dai vincoli a cui e` sottoposto?
EliminaNon sò Cosa intenda con "nukleare"
EliminaE vero che la Francia è una potenza nukleare, ma è altresì vero che la Francia ha 60 centrali nukleari, che in un confronto bellico sarebbero i primi objetivi.
Che la scena politica italiana attuale fà più che pena non si deve discutere, ma fin quando l'elettore italiano continua a votate col culo invece che con il cervello si andrà avanti così.
Fin quando l'italiano medio non capisce che votando PD, vota più suicidi, più disocupazione, più povertà, più Tasse, non cambierà niente.
Perchè l'italiano medio non si fà queste domande:
a) Perche l'italia ha ricidamente rispettato il deficit del 3%, mentre 3/4 del eurozona non lo ha rispettato ?
b) Perchè l'italia che è un contributore netto del EU, prende comandi della commissione europea?
c) Perchè l'italia, cha ha pagato 55 mrd. nel MES, si deve far dire Cosa debba fare dai criminali della Troika, e del criminale Olli Rehn?
d) Perchè il Tesoro italiano non compera BTP italiani come fanno i tedesci è francesi?
Salut Paolo
Grande Carmen!! Che bello poter leggere simili interviste!! E se ne hai la possibilità dacci qualche intervista di Putin..
RispondiEliminacmq tocca constatare che il mainstream tedesco è mille volte più professionale del mainstream italiano.
RispondiEliminami immagino le domande che la signora le pen avrebbe ricevuto se fosse stata intervistata da repubblica :D
purtroppo noi italiani siamo veramente un popolo a parte. dobbiamo ammetterlo. qui da noi la situazione ha preso una piega che va oltre il grottesco che cmq ha nel resto del continente.
OGNI domanda è tendenziosa e provocatoria, è lei che ha dato qualità all'intervista.
EliminaMa cosa hai letto?
Basta con l'autorazzismo
Ho letto sia la prima che la seconda parte.
RispondiEliminaConcordo con la Le Pen, anche se avrei voluto che estendesse il suo discorso anche sulla moneta.
Questa parte, o meglio questa omissione, mi lascia un po basito.
E' verissimo che quanto afferma sul commercio, sulla possibilità di regolamentare lo stato e l'immigrazione siano importati, ma sono una frazione della sovranità monetaria.
Da qui, l'argomento diventerebbe molto interessante.
Da uomo di destra costretto a scegliere se votare per gli indipendentisti anti-nazionali della Lega e gli anti-euro dell'ultima ora di Fd'I (non dimenticherò mai il sostegno a Monti di Alemanno e Meloni), mi fa ancora più male leggere questa straordinaria intervista di Marine Le Pen.
RispondiEliminaGrazie Carmen.
CONVEGNO " QUALE FRONTE NAZIONALE PER L' ITALIA "
RispondiEliminaIl 7 Giugno 2015 a Milano,
presso l' hotel Novotel in Via Mecenate 121
si terrà il convegno "Quale Fronte Nazionale per l' Italia?"
indetto dal F.N.I. Fronte Nazionale per l' Italia.
Interverranno:
il Presidente del Fronte Nazionale per l' Italia Giuseppe Scherma ,
il giornalista, scrittore e politico Magdi Cristiano Allam ,
il Segretario del Fronte Nazionale per l' Italia Lucio Nevi ,
l' economista Filippo Matteucci ,
il sociologo Fabrizio Fratus ,
il filosofo Francesco Zini ,
il Coordinatore per Como del F.N.I. Pierluigi Genduso Arrighi.
Il moderatore sarà Vincenzo Sofo del circolo "Il talebano".
Il convegno avrà inizio alle ore 10.30.