15/06/14

Twittare sull’Uscita della Grecia dall'Euro Aggrava la Crisi!

Jason Douglas, nel suo blog sul Wall Street Journal, descrive una curiosa ricerca svolta da economisti di tre diverse università, dalla quale risulta che una delle cause del famigerato spread... siamo noi! – Cioè noi che twittiamo, scriviamo sui blog, commentiamo e condividiamo su facebook....


di Jason Douglas  12 giugno 2014

I social media contribuiscono a diffondere le notizie a macchia d’olio. Questa è un’ottima cosa se siete una celebrità che diffonde la sua ultima registrazione, o un attivista che cerca di portare alla luce un’ingiustizia, ma può non essere altrettanto ottimo se siete un paese dell’eurozona con un problema di debito.

Un nuovo paper pubblicato da economisti della International Hellenic University, dell’Università di Liverpool e dell’Università di Macedonia, esamina la questione se i tweet, i post su facebook, i blog e le ricerche su google abbiano influenzato il mercato dei titoli europei durante i giorni i giorni più neri della crisi di debito in eurozona.

La loro conclusione? Che la raffica di attività in internet – o più precisamente, le informazioni contenute nei tweet, nelle chiavi di ricerca, e nei post pubblicati – hanno spinto verso l’alto il costo del debito della Grecia e di altri paesi in crisi.

“Abbiamo dimostrato che le discussioni sui social media e le chiavi di ricerca su google che si riferiscono alla crisi del debito greco forniscono un’informazione significativa per spiegare lo spread tra i costi del debito dei paesi euro-periferici e la Germania, in modo indipendente dall’informazione fornita da altre variabili finanziarie di controllo,” scrivono gli autori Theologos Dergiades, Costas Milas and Theodore Panagiotidis.

Gli autori hanno trovato che l’effetto è più pronunciato per Grecia ed Irlanda, e che il social network Twitter in modo particolare risulta influenzare il mercato dei titoli, il che riflette forse il ruolo giocato dai siti di microblogging nel disseminare rapidamente notizie ed opinioni.

Il paper si aggiunge ad una crescente parte di letteratura accademica che esamina come le notizie online e le chiavi di ricerca influenzino i prezzi nei mercati finanziari. Altri paper, tra quelli citati dagli autori di questo lavoro, hanno indagato i prezzi delle valute, delle azioni e dei mercati immobiliari, e il modo in cui essi reagiscono all’attività online.

Il paper mette in luce anche un vecchio e noto dilemma per i decisori politici che cercano di contrastare una crisi, e che può essere un problema più grosso che mai nel mondo interconnesso dei giorni nostri: Parlare della crisi implica che i media ne riportino notizie a riguardo e la gente ne twitti, il che fa sì che i decisori politici ne parlino ancora di più.

“Il problema stesso è presumibilmente un ‘ostaggio consegnato al futuro’ [espressione inglese che indica un’azione o dichiarazione che ci costringerà, in futuro, ad agire conseguentemente in un certo modo, ndt]. Esso suggerisce infatti che più i decisori politici parlano della crisi del debito greco, e quindi più i social media ne riferiscono, più cresceranno gli spread,” scrivono gli autori.

8 commenti:

  1. E' un vero e proprio circolo vizioso che può essere usato in maniera criminale... avrebbe una potenza devastante micidiale, altro che Hiroshima...

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  2. Preparano il terreno per la censura.....

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  3. certo.. quindi i due (o tre) default della Grecia sono colpa dei tweet! DAAAAAR!
    e poi, che presunzione nel parlare di "dimostrato"... cazzo, forse che se una cosa va a puttane conduce a parlarne di più ed è la cosa che va a puttane che crea problemi e non il parlarne?

    PS: e questi "dimostratori" come hanno "dimostrato" il controfattuale?
    hanno preso lo sliding doors della storia e hanno visto l'andamento dello spread senza twitter?
    Ah, credevo che per l'Italia fosse stata una ritirata di titoli e non twitter, ci sbagliavamo!
    quindi niente Merkel ma colpa nostra!

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  4. Carlo M Cipolla con ironia sarcastica avrebbe sorriso e fatto ridere - ma non troppo- catalogando J Douglas in uno dei suoi quattro quadranti.
    Al genio del paper è prescritta una terapia di tiamina per combattere la degenerazione neurale che l'ha colpito per permetterci di ridere d tanta demenza.

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  5. È tipico dei regimi fascisti non diffondere le cattive notizie.
    Non c'è bisogno d'altro per classificare gli ignobili autori di quella pseudo-ricerca.

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  6. Quando riportate degli articoli così schifosi per favore mettete un alert che io ho appena mangiato. Qualcosa come
    "Attenzione: se amate la democrazia e la libertà da leggere PRIMA dei pasti"
    grazie

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  7. I social media sono un ottimo instrumunto di communicazione, specialmente in Italia, dove i media hanno ormai raggiunto livelli di communicazione alla pari del ufficio di propaganda di göbbels.

    Non credo che i socialmedia abbiano un grande impatto sui mercati, i grandi investitori, cioè banche è assicurazioni hanno canali molto più efficienti.

    Salut Paolo

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  8. Invece nella mia ricerca scientifica sé dormivo nel lato destro del letto lo spread alzava, su quello sinistro scendeva. Ed io che pensavo che la crisi dei piigs era dovuta alla mia posizione sul letto.Lo

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