31/03/11

I Deficit di Bilancio e la Spesa Pubblica Sono Necessari per Porre Fine alla Crisi.

Il seguito del dibattito tra Krugman e gli esponenti della Moderna Teoria della Moneta a proposito dei  deficit di bilancio. Qui una risposta da parte di  L.Randall Wray su New Deal 2.0
07/20/2010 - di L. Randall Wray


Negli ultimi mesi, una forma di isteria di massa ha travolto il paese: la paura di un deficit di bilancio "insostenibile" ha sostituito la precedente preoccupazione per la crisi finanziaria, la perdita di posti di lavoro e il crollo dei prezzi delle case. La cosa più preoccupante è che questo spostamento di attenzione avviene proprio quando gli effetti del pacchetto di stimolo del governo stanno finendo, e le assunzioni temporanee per il censimento giungono al termine. E quel che è peggio, l'economia è ancora - probabilmente – ad anni di distanza da una completa ripresa. A dire il vero, almeno una parte di questa isteria è stata messa in piedi da una ben finanziata campagna di pubbliche relazioni da parte di Pete Peterson, a capo della National Commission on Fiscal Responsibility and Reform del Presidente Obama - un gruppo trasversale con membri provenienti da tutte le parti politiche, ma oramai tutti convinti che l'attuale orientamento di bilancio pone il paese su un percorso di indebitamento rovinoso. Ma anche le colombe del deficit come Paul Krugman, che sono a favore di un maggiore stimolo nella fase attuale, sono in ansia per il "deficit strutturale" nel futuro. E insistono sul fatto che anche se non abbiamo bisogno di pareggiare il bilancio oggi, dovremo avere la "situazione fiscale" in ordine alla ripresa dell'economia.

C'è un punto di vista alternativo proposto dagli economisti che seguono quella che è stata chiamata la "Modern Money Theory", che sottolinea la differenza tra un governo sovrano che emette moneta, e gli utilizzatori della moneta (famiglie, imprese e governi non sovrani) (Vedi qui e qui). Essi insistono sul fatto che il concetto di "sostenibilità fiscale" o di "solvibilità" non è applicabile a un governo sovrano - che non può essere costretto a un involontario default sui debiti espressi nella propria valuta. Un tale governo spende accreditando i conti bancari o con l'emissione di circolante. I "tasti" che utilizza per fare degli accrediti sui conti bancari non possono mai esaurirsi, e nello stesso modo sin quando si può trovare carta e inchiostro, si può emettere moneta di carta. Questi, a nostro avviso, sono semplici affermazioni che dovrebbero essere assolutamente incontrovertibili. E questa non è una proposta politica - è una descrizione precisa dei procedimenti di spesa utilizzati da tutti i governi dotati di sovranità monetaria.

E, ancora, ci sono una serie di equivoci in circolazione che devono essere affrontati. Molti (spesso della scuola austriaca) interpretano questa semplice dichiarazione come un complotto leninista per distruggere la valuta della nazione da parte di elicotteri neri che dall'alto scaricano una massa di sacchi di denaro in tutto il pianeta. Questo è di solito accompagnato da una diatriba sui mali della moneta a corso legale, con un appello per tornare alla "moneta sonante" di lucido metallo giallo... Altri suggeriscono che stiamo invece proponendo di aumentare il ruolo del governo, fino al piano finale di Obama di mangiarsi l'intera economia. Quasi tutte le critiche terminano con una conferenza sulle lezioni da trarre dalla Germania di Weimar e dallo Zimbabwe.

La cosa più strana di tutte è la critica che noi della MMT sosteniamo che "i deficit non contano". In un recente pezzo sul NYT, Paul Krugman si esprime così: "Ma ecco il punto: c'è una scuola di pensiero che dice che i deficit non sono mai un problema, fintanto che un paese può emettere la propria valuta." In quel pezzo ha affermato che Jamie Galbraith sostiene che "l'insolvenza, la bancarotta, o anche più alti tassi di interesse reali non sono tra i rischi reali" che si trovano di fronte a un governo sovrano. Non voglio entrare nei dettagli, ma Krugman ha prodotto un modello semplice in cui deficit di bilancio sempre più grandi generano dei prezzi in continua ascesa. Potete vedere il resto qui. Ma la cosa strana è che Krugman non ha mai realmente affrontato la tesi di Galbraith che l'insolvenza, la bancarotta, o gli alti tassi di interesse non sono problemi di un governo sovrano. Né Krugman ha tentato di giustificare la sua affermazione che i sostenitori della MMT “dicono che i deficit non sono mai un problema".
In realtà, la MMT non ha mai detto una cosa del genere. La nostra tesi è che un governo sovrano non può essere costretto a un default involontario. Non abbiamo mai sostenuto che le valute sovrane sono esenti da inflazione. Non abbiamo mai sostenuto che le valute in un regime di fluttuazione del tasso di cambio sono esenti da fluttuazioni. In realtà, abbiamo sempre detto che se il governo cerca di aumentare la spesa oltre il pieno impiego, questo può essere inflazionistico, abbiamo anche discusso i modi in cui il governo può causare inflazione anche prima della piena occupazione. Abbiamo sempre sostenuto i tassi di cambio fluttuanti - in cui i tassi di cambio dovranno, effettivamente, "fluttuare". Mentre abbiamo rifiutato qualsiasi meccanica relazione tra deficit di bilancio e deprezzamento del cambio, abbiamo ammesso che il deprezzamento della moneta è un possibile esito della politica del governo di stimolo all'economia.
Lo scenario preferito rappresentato dalla critica è un deficit di bilancio sempre più in crescita che porta il rapporto debito pubblico/PIL a crescere continuamente. Come gli interessi sul debito crescono, il governo si trova ad affrontare un circolo vizioso di deficit in aumento, più debito, più interessi da pagare, tassi di interesse più elevati, e disavanzi ancora più alti.

La nostra risposta è su due fronti.

In primo luogo, OK, accettiamo pure la premessa. Il governo sarà in grado di effettuare tutti i pagamenti (inclusi gli interessi sul debito), man mano che maturano? La risposta è, naturalmente, "sì - tramite accrediti sui conti bancari". L'insolvenza non è mai possibile quando si spende con un semplice tasto. Il critico poi rapidamente cambia argomento: Weimar! Zimbabwe! Tu sei un distruttore della moneta! Sì, ma è il tuo scenario, non il mio. E comunque anche nel caso peggiore, il governo non può essere costretto al default. Invece, Krugman sostiene che "il governo potrebbe decidere che il default è una scelta migliore dell'iperinflazione". In altre parole, Krugman devia verso la politica – il governo "decide" il default - perché l'economia non gli dà il risultato che vuole.

Secondo. Il vostro scenario non è plausibile. Come aumentano i deficit di bilancio, il reddito aumenta (la spesa pubblica supera le entrate fiscali, aggiunge così un utile netto al settore privato) e aumenta anche la ricchezza (i risparmi privati accumulati sotto forma di debito pubblico) del settore privato. Alla fine, questo fa sì che la spesa privata e la produzione crescano. Mentre l'economia si riscalda, il gettito fiscale comincia a crescere più velocemente della spesa pubblica o del PIL. (Negli Stati Uniti nel corso degli ultimi due cicli, nella fase di espansione il gettito fiscale federale è cresciuto da due a tre volte più rapidamente del PIL e della spesa pubblica). Ciò riduce il disavanzo pubblico (ricordate le eccedenze di bilancio dutrante il boom di Clinton?). Anche se la spesa pubblica paga interessi (nel modello di Krugman, il deficit è dovuto al pagamento di interessi) comunque produce redditi privati e consumi. In altre parole, la ripresa congiunturale ridurrà automaticamente il deficit di bilancio. Lo scenario non tiene conto degli "stabilizzatori automatici" che portano il deficit di bilancio a oscillare in contro-tendenza.

Che cosa succede se l'economia si scontra con il vincolo della piena occupazione, ma il governo continua ostinatamente a spendere di più, spingendo al rialzo i prezzi verso l'iperinflazione? Anche se i redditi e quindi le entrate fiscali aumentano, la spesa pubblica si mantiene sempre un passo avanti in modo che il deficit aumenta. Si tratta dello scenario di Krugman di "inflazione infinita".
OK, non abbiamo mai affermato che un governo sovrano dovrà necessariamente adottare una buona politica economica. L'ultima volta che gli Stati Uniti si sono avvicinati a una situazione del genere è stato durante l'economia di piena occupazione della Seconda Guerra Mondiale. Invece di sottrarre risorse al settore privato, il governo ha adottato il controllo dei prezzi, il razionamento, e il risparmio patriottico. In questo modo, ha mantenuto bassa l'inflazione, ha portato il disavanzo di bilancio fino al 25% del PIL, e riempito le banche e le famiglie di debito sovrano sicuro e affidabile. Tra l'altro, il padre di Jamie Galbraith, John Kenneth Galbraith, è stato il comandante in capo della nazione contro l'inflazione. Dopo la guerra, i consumi privati si erano scatenati, il PIL era cresciuto in tempi relativamente brevi, e la percentuale del debito pubblico è scesa (non perché il debito fosse diminuito, ma perché il denominatore - il PIL – era cresciuto più rapidamente rispetto al numeratore - il debito, vedi qui). In altre parole, Galbraith senior, ha usato una razionale politica economica per evitare il destino dello Zimbabwe. Io non capisco perché Krugman preferisce credere che i nostri politici sceglierebbero l'iperinflazione rispetto a una politica più razionale. Se c'è una cosa che i politici delle nazioni sviluppatesi nel periodo del dopoguerra sembrano odiare, è l'inflazione rapida. In altre parole, la scelta politica non sarà tra l'iperinflazione e il deafault, ma piuttosto un uso razionale della politica di lotta all'inflazione in caso di necessità al fine di evitare l'iperinflazione.

Se ci riesce ad andare oltre i timori dell'insolvenza della nazione, poi ci sono molte questioni che possono essere proficuamente discusse. Mentre l'inflazione non sarà un problema per molti anni, le pressioni sui prezzi potrebbero tornare un giorno. Gli effetti della instabilità dei tassi di cambio sono importanti, almeno per alcune nazioni. La disoccupazione è un problema cronico, anche nelle fasi alte del ciclo economico. L'invecchiamento solleva seri interrogativi sulla ripartizione delle risorse, in particolare per le cure mediche. I poveri e i senza tetto sono presenti nel mezzo di una relativa abbondanza. Semplicemente riconoscendo che il nostro governo sovrano non può andare in bancarotta non si risolvono i problemi, ma si rendono più facili da risolvere. Possiamo anche avere bisogno di più spesa pubblica, e, sì, anche di deficit di bilancio per affrontare alcuni di questi problemi.

Quindi, sì, i deficit sono importanti, ma non per il problema della solvibilità.

4 commenti:

  1. Alcuni post fa, avevo detto questo: cosa si inventeranno per infinocchiarci...
    Non ho parole.
    Saluti.
    Orazio

    RispondiElimina
  2. Sono d'accordo Orazio, ma per capire è necessario ribattere punto su punto. Altrimenti si da ragione ai mestatori di concetti e ai pataccari.
    Quindi ribattere, ribattere e ribattere, usando la logica e la razionalità, non il dogma o il partito preso.
    Emilio

    RispondiElimina
  3. E' esattamente quello che ho in mente.
    Cercare di comprendere al meglio il tutto per fare quello che tu hai scritto.
    Solamente così saremo delle spine nel fianco.
    Saluti.
    Orazio.

    RispondiElimina
  4. Orazio.... Emilio... ci siete? siete giunti ad una critica razionale e logica? sono passati 13 mesi...

    RispondiElimina