05/09/14

Telegraph : Il piano della BCE non farà alcuna differenza.

 Il commento di Ambrose Evans Pritchard del Telegraph sulla notizia finanziaria del giorno, il quantitative easing "light" della BCE per uscire dalla crisi: misure tardive, non arrivano al punto, e non faranno la differenza.



04 Settembre 2014
Gli analisti mettono in guardia sul piano radicale della Banca centrale per svalutare l'euro: non farà differenza.
 
In un tentativo radicale di svalutare l'euro, la Banca Centrale Europea ha tagliato i tassi di interesse di gran lunga sotto lo zero,  e ha promesso un blitz di acquisti di obbligazioni private per portare l'eurozona fuori dalla crisi, ma per evitare il conflitto con Germania non è arrivata a un vero e proprio quantitative easing.

 
I mercati azionari sono saliti in tutta l'Europa meridionale, con l'indice MIB Italiano salito del 2.8pc e l'IBEX spagnolo del 2pc. I rendimenti dei titoli spagnoli a 10 anni sono scesi ai minimi storici del 2.15pc, con gli euforici investitori che si sono buttati a comprare il debito della periferia UEM.
 
La BCE ha tagliato il tasso sui depositi a -0.2pc in un tentativo appena dissimulato di forzare un deprezzamento dell'euro, con la moneta crollata ai minimi da 14 mesi a questa parte, a $ 1,30 nei confronti del dollaro. Nomura ha detto che questo mese è probabile una rottura dell'euro sotto 1,27 dollari.
 
Mario Draghi, il presidente della BCE, ha detto che la banca centrale avrebbe acquistato per la prima volta un "ampio portafoglio" di titoli garantiti da asset (ABS), comprese le obbligazioni ipotecarie, ma ha rifiutato di fornire dettagli sulla scala dell'intervento. Il piano comprende anche le obbligazioni garantite.
 
Le "modalità" saranno chiarite nel mese di ottobre. Il capo della Bundesbank Jens Weidmann ha votato contro le misure.
 
Draghi ha detto che le azioni combinate dovrebbero aumentare il bilancio della BCE di 1 trilione di , portandolo di nuovo ai livelli di crisi del 2012. Citigroup ha descritto la mossa come un "QE turbo", anche se non è chiaro se ci sarà in realtà un vero nuovo stimolo. La maggior parte dell'aumento sarà sotto forma di prestiti della BCE in cambio di garanzie collaterali, uno strumento di gran lunga più debole del QE. Tra gli 800 miliardi e i 1.000 miliardi di € di finanziamenti che erano stati già annunciati nel mese di giugno, i nuovi acquisti di asset possono risultare assai modesti. 
  
Trade-weighted euro
 
"La giornata è iniziata col botto, ma si è conclusa con un flop, perché in realtà c'è poco di nuovo. Stanno sparando il messaggio da giugno", ha detto Marchel Alexandrovich, di Jefferies. "Draghi ha detto che acquisteranno solo asset di 'alta qualità', ma se la BCE sta solo scremando il meglio, questo non vuol dire aiutare le banche a liberare capitale".
 
Nordea ha detto che gli acquisti di asset saranno probabilmente sui 100-200 miliardi di € nei prossimi 12 mesi. Gli acquisti non possono iniziare sul serio fino all'inizio del prossimo anno, poiché il mercato ABS non è pronto.

Questa sarebbe una forma di "QE light", banale rispetto alle grandi operazioni della Banca del Giappone e della Federal Reserve americana, entrambe, al loro picco,  del valore di € 120 miliardi al mese. Il mercato europeo ABS è molto piccolo, la BCE ha poco da comprare. Appena 60 miliardi di € di titoli di piccole imprese rientrano nella categoria investimenti. Secondo il think tank Bruegel le obbligazioni ipotecarie potrebbero aggiungere 500 miliardi di € di asset "acquistabili".

"Tutta questa poca roba di cui stanno parlando non farà la differenza", ha detto Ashoka Mody, ex strategist dei salvataggi della zona euro per il Fondo Monetario Internazionale, aggiungendo: "Queste azioni sono estremamente tardive e abbassare il tasso di interesse marginale non è il punto centrale. Io non vedo come qualcosa di diverso da un grande stimolo fiscale possa essere utile, ormai" ha detto. 
  
Spain's 10-year bond yield
  
Il principale beneficio può arrivare dalla svalutazione. L'euro è calato del 4pc in termini commerciali ponderati dall'inizio di maggio in quanto è diventata una valuta di finanziamento a basso costo per il "carry trade" mondiale, un ruolo una volta svolto dallo yen. Questo contrasta la deflazione ed è una boccata di ossigeno estremamente necessaria per le imprese francesi e italiane.
 
Il tasso di interesse principale è stato tagliato di 10 punti, a 0.05pc, o "zero-bound", secondo le parole scelte con cura da Draghi. Il messaggio per le banche è che non ha senso attendere tassi ancora più bassi prima di ricorrere ai prestiti quadriennali nell'ambito del nuovo regime dei prestiti della BCE TLTRO. Secondo Alexandrovich l'obiettivo è quello di garantire una grande offerta alla prima asta TLTRO di questo mese. "Ha evitato una situazione imbarazzante di offerte troppo scarse e dovrebbe garantire un numero significativo" ha detto.


Le nuove misure non sono riuscite a far crescere le aspettative di inflazione misurate dall'indice “five-year/five-year forward break-even rate”. "Questo ci dice che il mercato non sta ancora dando alla BCE il beneficio del dubbio. Deve essere una delusione per Draghi, perché questo è quello che ha sottolineato a Jackson Hole ", ha detto Lars Christensen, di Danske Bank.
 
La BCE ha tagliato le sue previsioni di inflazione allo 0.6pc per quest'anno, ormai ben al di sotto del livello dell'1pc utilizzato per valutare gli shock più estremi negli stress test per le banche.
  La metà della zona euro è stata in deflazione nel corso dei quattro mesi da marzo a luglio, con l'Italia a -1.6pc, il Belgio -1.5pc, la Spagna -1pc e la Francia -0.4, livelli che rendono difficile agli indici di indebitamento di non crescere.
 
Christensen ha aggiunto: "Queste misure non
riusciranno a rilanciare la domanda nell'economia reale. La BCE dovrà stabilire obiettivi molto più chiari e agire sulla stessa scala della Fed, se vuole essere credibile."

10 commenti:

  1. Eppure è semplice..
    In sala operatoria:
    Infermiera :"Dottore, dottore..presto sennò il ferito muore dissanguato!!"
    Chirurgo : " presto, 3 sacche di sangue, la ferita è profonda. Chiami subito il centro ematologico."
    Infermiera, dopo ca 1/2 ora: "le sacche non bastano, servono altre sacche ematiche!!"
    Dottore: " maledizione, lo stiamo perdendo. Ma quanto sangue serve..."
    Dopo aver fatto quasi tutti i tentativi, medici e infermieri si guardano avviliti,
    non sanno cos'altro fare...
    Ad un tratto, il moribondo ha un ultimo sussulto di vita, e dice:
    "..do...dove..dovete...chiu..ah..chudere la ferita....!"
    Dopodiché muore.
    Medici e infermieri si guardano basiti.
    Il chirurgo, ad un tratto dice:" non ho chiuso la ferita subito, perchè ho voluto che la ferita si richiudesse da sola...volevo che la natura facesse il suo corso, così da mettere tutto a posto!".
    Morale: un medico siffatto, sarebbe radiato dall'albo per sempre e sbattuto in prigione.
    Perchè ad alcuni sedicenti economisti, invece è permesso di passarla liscia?

    Ps: spero si capisca la metafora: il sangue sta per il denaro, le sacche per la politica monetaria espansivadellabcecome la fed, e la suturazione della ferita come politica economica da parte di uno stato SOVRANO in toto.


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    1. Ok, ma cosa puo fare la politica monetaria piu che incentivare il credito? Nulla. In Italia non ci sono imprese che il credito lo chiedono ne al 12 % ne al 7% ne al 2% perchè sono completamente decotte. Abbiamo un ritardo mostruoso sulla concorrenza dei paesi sviluppati e abbiamo difficoltà a comp'etere con le loro imprese. Noi eravamo buoni per la manufattura di medio bassa qualità la quale è andata tutta nei paesi emergenti essendo noi entrati nel mondo globalizzato. Quindi il paese è allo sbaraglio, una vasta platea di disoccupati con un know-how o vecchio o inutile o peggio assente (come il ci spiega il 50% di disoccupazione giovanile,giovani magari laureati in caramelle&carrube). Migliaia di MICRO imprese con meno di 5 addetti che non si capisce come possa competere con la liberalizzazione del mercato se non chiudendosi in una nicchia e licenziando uno di questi 5 addetti.
      Ma il problema principale resta la scarsità di know how che risiede in italia. La stessa FIat è ad oggi anni indietro ai tedeschi e speriamo che riesca a recuperare.

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    2. Chiaro che la politica monetaria in una situazione di crisi da domanda sia del tutto insufficiente. Tuttavia attenzione con questa storia del know-how e del mondo globalizzato. Ricordiamoci che la produttività è correlata alla crescita dell'economia e la crescita dell'economia è correlata alle esportazioni, dunque...

      "In parole povere, i dati ci dicono che sono le esportazioni a causare la produttività, non il contrario.

      Non è poi così strano, se torniamo all’inizio del discorso. In fondo la Fig. 1 che storia ci raccontava? Una storia molto semplice: ogni volta che l’Italia ingessava la propria valuta, penalizzando le proprie esportazioni, la produttività cominciava a declinare. Quando i cambi si riallineavano si ripartiva. Che poi è proprio quello che ci dice questa analisi: cambio ingessato, meno esportazioni, meno produttività, e viceversa."


      Raccomando dunque di armarsi di pazienza e leggere con calma e determinazione tutto questo post, da cui è tratto il virgolettato in grassetto di cui sopra, in cui si spiega con tanto di dati l'andamento della produttività in Italia.

      Italiani cari, svegliamoci! (è tardi)

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    3. @anonimoovverocoluichenonsifirma,

      evidentemente sono stato poco o per nulla chiaro.
      Quello che volevo dire sulla politica monetaria che se non accompagnata da una politica fiscale espansiva, a cui deve essere subordinata, non serve a nulla, perchè non interviene o risolve gli squilibri strutturali ( vedi usa e in parte il giappone ).
      Purtroppo, però, fare politiche economiche espansive nell'attuale eurozona, è un suicidio economico, a causa dei differenzizli di competitività strutturali esistenti tra i vari paesi.
      Chi dice che col danaro che costa poco insieme a qualche bella "riforma", è possibile che la ripresa arrivi, o è beato o mente, tertium non datur.
      Avere denaro che costa poco non serve ad un tubo se non incidi sulle cause della ineguale distribuzione del . Vedi in usa, e lo stesso lo stiamo vedendo in europa.
      Svgliati.

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    4. Il "macro" si basa sul "micro" non meno di quanto il "micro" si basi sul "macro": i socialisti preferiscono metttere l'accento sul secondo fatto, i liberali sul primo: ma di abbastanza incontestabile credo ci sia che il nostro e' un paese dove l'85 per cento della decisione di spesa del reddito viene presa collettivamente, attraverso tasse e leggi e norme che regolano e obbligano non solo la spesa pubblica, ma anche una buona parte della spesa privata, fino ad arrivare ad un quasi totale controllo dei comportamenti di spesa. Da una situazione del genere e' molto difficile sia tornare indietro, che andare avanti, se non verso il completo totalitarismo. E' una droga di cui bisogna aumentare sempre la dose.
      Si e' obbligati, per evitare il tracollo immediato, ad introdurre sempre piu' coercizione, e chi poteva e l'ha capito se ne e' scappato per non tornare mai piu'.

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  2. Articolo molto ben fatto e analisi perfetta.... la mossa attendista di Draghi non avrá grandi effetti e toccherá ai governi affrontare la perdurante crisi...

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  3. ottimo l'articolo e bello il commento di Gianni Ciardiello!

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  4. Il vero cancro e' il capitalismo che si regge solo sui debiti ingrassando sempre piu' meno persone e impoverendo il resto del mondo. Con spreco enorme di risorse. Tutto finira' in qualche decennio. Malamente per il 95% degli uomini.
    Se non riducete i pensieri ai minimi termini non capi rete mai nulla. Salite sopra la collina nel silenzio e guardate l'orizzonte e le formiche impazzite...........

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  5. Penso che le responsabilità di una gestione dogmatica della politica monetaria europea siano enormi. In una situazione di conclamata trappola della liquidità abbassare i tassi è inutile sarebbe servito un QE vero. Dovremmo tutti tornare a studiare la crisi del '29

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    1. Un attimo. Bisognerebbe anche capire che un QE europeo, anche vero e non light, non risolverebbe niente. In una unione monetaria tra paesi dalle economie diverse con tassi di inflazione strutturalmente diversi non può non esserci chi vince e chi perde. E aumentare la domanda con un QE vero e con politiche fiscali vere produce solo come effetto querllo di aggravare gli squilibri di competitività e di commercio estero. E' tutto spiegato molto bene qui da Bagnai. E anche qui da Lapavitsas

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