Riportiamo l'articolo del Wall Street Journal con i grafici e le previsioni del FMI sulla crescita esponenziale del debito italiano. Se teniamo presente che il FMI ha sempre sottovalutato i danni delle terribili politiche che raccomanda e che i governi collaborazionisti continuano a seguire - controproducenti per il paese ma assai favorevoli a chi ha interesse ad appropriarsi delle nostre imprese e delle nostre risorse - vuol dire che siamo vicini alla fine. Come ricordano Eichengreen e Panizza, le previsioni sono in realtà ancora peggiori.
Infine raccomandiamo la lettura su Kappa di Picche di uno studio a puntate molto ben documentato sugli effetti deleteri che ricadono su chi tenta di seguire le politiche del Fondo, tratto dalla storia recente.
WSJ - Giovedì
il Fondo Monetario
Internazionale ha
tagliato nuovamente il suo outlook per
il Belpaese,
prevedendo
per
quest'anno una
contrazione dello 0,1% invece che
una
crescita dello 0,3%. Ciò significa il terzo anno consecutivo di
contrazione.
[...]
Forse, come altri in Europa, il FMI è stato per lo più ottimista sulla capacità di Roma di fare i duri cambiamenti economici necessari per stimolare la crescita e ridurre i livelli del debito (!, ndVdE). Il risultato è che il Fondo si è sempre sbagliato. L'errore mediano di previsione negli ultimi otto anni è stato di 1,6 punti percentuali sui valori della crescita effettiva del prodotto interno lordo.
Forse, come altri in Europa, il FMI è stato per lo più ottimista sulla capacità di Roma di fare i duri cambiamenti economici necessari per stimolare la crescita e ridurre i livelli del debito (!, ndVdE). Il risultato è che il Fondo si è sempre sbagliato. L'errore mediano di previsione negli ultimi otto anni è stato di 1,6 punti percentuali sui valori della crescita effettiva del prodotto interno lordo.
"Mentre
i risultati della crescita
in Italia spesso tendono ad
essere peggiori del previsto, le proiezioni di crescita attuali sono
in linea con il consensus, ma
comunque al di sotto delle previsioni delle autorità"
ha affermato il FMI nella
sua
ultima relazione annuale sull'economia del paese.
[...]
Tre anni
di contrazione della
terza economia europea hanno pericolosamente
spinto i livelli del
debito sempre più in alto.
Non è un rischio trascurabile per il resto del continente, o per
l'economia globale.
Il FMI ha
dovuto correggere ripetutamente le sue
previsioni sulla crescita del
debito sempre più
in alto e più in là nel calendario, una montagna di obbligazioni che rischiano di
travolgere la
capacità del paese di pagare negli anni a
venire, soprattutto se il governo non sarà in grado di generare lo
slancio per una politica di riforme politiche ed economiche (le famigerate Scuse Strutturali, ndVdE).
Senza
cambiamenti
strutturali nell'economia,
le proiezioni del
Fondo prevedono
un debito italiano
in continua crescita:
E così
il paese avrà
bisogno di raccogliere più liquidità:
L'Italia
è stata in
qualche modo isolata e protetta. In primo
luogo, i meccanismi dei salvataggi
europei
e l'impegno della
BCE a "fare
tutto il necessario." In secondo luogo, il debito italiano
ha una struttura a lungo termine, nel senso non ci sono esigenze di
finanziamento immediate.
Ma, avverte il FMI, il paese rimane vulnerabile a una perdita di fiducia del mercato, date le dimensioni dei suoi bisogni di rifinanziamento, che spingono verso l'alto i costi dell'indebitamento. Come dimostrato dagli ultimi anni, è anche esposta a shock della crescita come quelli che potrebbero venire dalla crisi Ucraina / Russia.
"Oltre
ad essere un freno alla crescita economica per la regione e
oltre, ulteriori
turbolenze potrebbero
anche innescare
ampie ricadute sull'economia
in altre parti
del mondo fino ad arrivare a una maggiore
avversione al rischio nei mercati finanziari globali, ad
aumenti della spesa pubblica o perdite
di gettito,
perturbazioni nei
mercati delle materie prime, del commercio e della finanza ", ha
dichiarato
mercoledì il FMI
ai leader della finanza globale.
Negli stress test, il FMI stima che la traiettoria del debito di Roma potrebbe arrivare quasi al 150% - 15 punti percentuali in più dai livelli attuali - se l'economia in Italia dovesse contrarsi con una media annua del 1,3% nei prossimi due anni o se una crisi bancaria costringesse il governo a un salvataggio dell'industria finanziaria.
Un tale
scenario probabilmente
provocherebbe
onde d'urto in tutto il mondo, e
gli sforzi dell'Italia per
ristrutturare la sua economia
saranno di certo
un argomento cruciale al
meeting del G20
di questo fine settimana in Australia.
Un alto funzionario del Tesoro statunitense ha detto di recente ai giornalisti che la crescita fiacca in Europa sarebbe stata una priorità assoluta durante la riunione. "Abbiamo sottolineato la necessità di stimolare la domanda interna in Europa, e abbiamo sottolineato che essa richiederà l'attuazione di misure più accomodanti, attivando tutta la gamma delle politiche di macroeconomia", ha dichiarato il funzionario.
domanda interna? ma perfavore.
RispondiEliminache la smettano.
ieri la Lagarde ha detto che in Italia bisogna tagliare pensioni e sanità.
è così che pensano di stimolare la domanda interna? questi la domanda interna non sanno manco cosa sia.
come ogni cosa gestita dall'amministrazione Obama anche questa gamma di politiche si rivelerà un disastro totale.
Gli USA non contenti di aver creato una società di disperati ora vogliono riprodurla anche altrove.
Hai perfettamente ragione. Ma come sostengo da almeno 12 anni (il dopo bolla tecno) il problema enorme , irrisolvibile e dalle conseguenze devastanti ha un solo nome. Capitalismo col suo braccio che fa disastri che si chiama consumismo. Pur di autoalimentarsi gonfia i debiti fino al collasso. Poi non sapendo come gestirli stampa moneta virtuale. Siamo all'assurdo contabile, anzi matematico. Dopo aver distrutto risorse materiali per 200 anni a rotta di collo in questi decenni ha distrutto cervelli a milioni (leggi miliardi) in ogni angolo del globo usando le tele-rinco-tecnologie. Cosa resta da distruggere?
EliminaSolo l'uomo. Ma a quello ci penserà la natura. Mancano decenni. Pochi. Certo solo per chi sente, vede e RAGIONA.!!!!!!!!!!!!!!!
Mi permetto di suggerire per la traduzione:
RispondiEliminahttp://www.greekcrisis.fr/2014/09/Fr0369.html#deb
un ripassino sulla situazione greca e' sempre istruttivo - l'invasione e la devastazione procedono ogni giorno. Lo farei io ma Panagiotis mi risulta ostico, un conto e' leggere un conto e' tradurre.
grazie per il vostro impegno
Incredibile la disconnessione dalla realtà di di praticamente tutti gli enti nazionali ed internazionali che si occupano di economia, che avendo perso tale aggancio continuano il loop comunicativo di strategie basate su modelli economici ampiamente confutati.Che qualcuno stacchi la spina, prima che sia (come forse è già) troppo tardi.
RispondiEliminaGreenEchidna
Nichilismo, null'altro che nichilismo.
RispondiEliminaÈ il paradosso del male. Realizza se stesso solo quando ha disfrutto tutto, ma in quel momento si realizza il paradosso o l'antinomia per eccellenza: il suo successo, del male, è anche la sua fine.
Da qua l'austerità espansiva, il dolore che purifica e ci monda dai peccafi del mondo.
La realtà è affatto razionale, la storia l'ho dimostra.
Tutto ciò che è insostenibile o squilibrato non dura molto, e la durata dipende dalla complessità del sistema.
C'è ancora molto da soffrire, a causa della resistenza umana., a volte benedetta ma tavolta maledetta.
Finirà come deve finire, ma sarà un bagno di sangue.
Concordo pienamente. L'imbecillita' e' brevettata ed e' direttamente scritta nel patrimonio genetico dell' uomo e non ci sara' nessuna speranza di passaggio indoloro verso un nuovo equilibrio. Penso che non serviranno neanche piu' guerre. Nei prossimi decenni la natura mettera' ogni cosa al suo posto e quelli che resteranno li mettera' in fila indiana. Per mangiare. Non servira' neanche andare in India.
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RispondiEliminaCome poi se risollevando la domanda interna si risolvino i problemi...
come dice bagnai, ed operato monti,
si rischia che concedendo piu reddito al cittadino italiano, questo non lo usi per comprare prodotti italiani ma per comprare prodotti tedeschi, francesi, cinesi, ecc. arricchendo le LORO economie ed impoverendo la nostra.
Basta unire all'incremento della domanda la riduzione del cuneo fiscale. Il problema è risolvibilissimo, e anche facilmente, se si vuole... http://bastaconleurocrisi.blogspot.it/2013/09/una-precisazione-sul-cuneo-fiscale.html
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