02/03/11

Come l'Irlanda può uscire dall'Euro: il parere di un esperto.

Da Zerohedge un puntuale libretto di istruzioni per abbandonare l'euro a basso costo e vivere felici. Farglielo avere anche a Tremonti?


Il seguente pro-memoria, caduto nelle nostre mani, è la brutta copia di un progetto di consulenza al nuovo Ministro delle Finanze Irlandese da parte di un collega britannico ricco di esperienza su come trattare le crisi economiche. Preferisce rimanere anonimo per motivi professionali.

Caro Ministro,
congratulazioni per il suo nuovo incarico.

nel leggere le informative tecniche sulla crisi attuale, si renderà conto che i problemi dell'Irlanda sarebbero molto più facili da gestire se la vostra amministrazione potesse scegliere il proprio tasso di cambio e il tasso di interesse. Tuttavia, i suoi funzionari ed i suoi colleghi probabilmente pensano che non ci sia una possibilità concreta di uscire dall'unione monetaria europea per conquistare questa flessibilità.

In effetti, c'è. Lasciare l'euro è politicamente complicato ed economicamente costoso a breve termine. Ma è ben lungi dall'essere impossibile. I vantaggi a lungo termine superano chiaramente i costi a breve, e la politica può essere gestita. Qui di seguito le linee guida per farlo: 

1. Annunci una domenica mattina che l'Irlanda "ha temporaneamente sospeso" la sua appartenenza all' eurozona.

Ovviamente è vitale che questo annuncio arrivi di sorpresa sui mercati. Quindi non potrà discuterlo in anticipo con molta gente. Il Taoiseach ed il Governatore della Banca Irlandese devono ovviamente esserne informati e acconsentire. Tuttavia, soltanto il fatto di discutere l'idea in un cerchio più allargato potrebbe condurre a una fuga di notizie; a sua volta, questo potrebbe portare a una corsa agli sportelli delle banche irlandesi e a un totale crollo dei depositi, distruggendo ciò che resta dell'economia.

2. A partire dal giorno U (chiameremo così il giorno dell'uscita), tutte le attività e passività irlandesi sono denominate inizialmente in "euro irlandesi" al tasso di cambio 1: 1. 

Ciò significa che ci sarà un'interruzione limitata del flusso cash. La gente continuerà a utilizzare gli euro in moneta con la faccia nazionale irlandese e gli euro in banconota con la lettera T (per l'Irlanda) nel numero di serie. Evitate così di dover cambiare gli sportelli Bancomat o tutte le altre macchine che prendono i contanti. Per il periodo iniziale di tasso di cambio fisso (vedi sotto), funzionerà la legge del Gresham, e in Irlanda gli euro non-Irlandesi spariranno dalla circolazione. Successivamente potrete voler prendere esempio dagli Stati succeduti all'impero austro-ungarico e timbrare "euro irlandese" `per evidenziare ulteriormente il loro carattere nazionale.

3. Annunci che ci saranno dei provvisori controlli dei cambi, in attesa di una risoluzione delle questioni in sospeso quale il debito irlandese denominato in euro.

Su questo, Lei ha una scelta. Può annunciare che l'Irlanda onorerà il suo debito denominato in euro, ma prolungando le scadenze. Ciò mette a rischio il vostro tasso di cambio. Poiché uno dei principali motivi perché l'Irlanda esca dall'euro zona è proprio di poter svalutare, questa mossa aumenterebbe il vostro debito, ma faciliterebbe tutte le trattative con i vostri soci dell'euro zona. Tuttavia, è un percorso costoso.

Perciò potrà preferire di annunciare che a partire dal giorno U (di uscita dall'euro) tutti i debiti esteri irlandesi denominati in euro saranno denominati in "euro irlandesi". Questo sposta il rischio del cambio sui creditori. È meno costoso, benchè la lasci esposto a cause legali.

Il tasso di cambio naturalmente non rimarrà fisso a lungo. Né lo vorreste. Ma fino a che il periodo di transizione non sarà finito, potrete contare sul mercato nero (che, naturalmente, criticherete) per procurarvi informazioni esatte sul più adeguato tasso di cambio euroirlandese/euro.

4. In ogni caso a questo punto dovreste decidere per un default - che naturalmente descriverete come una "rinegoziazione del debito pubblico". Poiché comunque svaluterete (che è una forma di default) potreste pure fare tutto nello stesso tempo. Offra ai creditori un taglio (diciamo) del 50% su tutto il debito che sta maturando nel corso dei prossimi anni; o un nuovo bond a scadenza (diciamo) di 15 anni. Con un po' di fortuna, prenderanno il 50% e fuggiranno via.

Senza dubbio vi sarà detto che così facendo l'Irlanda non avrà più accesso ai mercati dei capitali per gli anni, forse i decenni a venire. Forse. Ma se avete un avanzo primario di bilancio comunque non dovrete prendere in prestito granché. Inoltre, la storia indica chiaramente che quando l'unica minaccia che i vostri creditori possono farvi è che se dichiarate default non vi presteranno altri soldi, allora dovreste immediatamente dichiararlo. Comunque, conoscendo i mercati internazionali, si renderanno conto che la combinazione di default, svalutazione e ritorno a una politica monetaria autonoma e adatta all'Irlanda, darà una bella spinta all'economia. Quindi saranno di nuovo ansiosi di fare prestiti.

5. Un'ultima cosa. Alla fine vorrete abbandonare gli "euro irlandesi" per` una valuta nazionale vera e propria (pur mantenendo delle banconote e delle monete simili per far sì che le macchine dei contanti possano continuare a funzionare). Quando lo fate, suggerisco che non agganciate la vostra valuta a un'altra, qualunque sia - la chiave dell'intero discorso è di poter condurre una politica monetaria indipendente negli interessi dell'Irlanda.

Distinti saluti

lettera firmata

 

7 commenti:

  1. Mitica Carmen!!!! Sei la numero 1!!!!!!
    zio

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  2. togliete il bottiglione di vino a chi ha scritto ste cose !!!ahahah che comica

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  3. Ahahahah! Glielo togliamo per farlo circolare all'Ecofin, magari...

    Zio troppo buono - Carmen ultima arrivata :)

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  4. E' un sistema per stanare la BCE,la Germania
    e far ripartire l'economia irlandese.Ovvio che non potranno permettersi tasse al 12-15% in futuro,ma possono riprendere a correre.Ottimo suggerimento e consiglio Carmen.

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  5. Grazie Mereu, anche tu sardo sei? ;)
    Credo che sia l'unica chance rimasta sul tavolo per i PIIGS, Italia compresa, e sarebbe meglio agire in maniera concordata, ma la statura politica è quella che è...

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  6. Un ottimo post, comlimenti.
    Per nulla improbabile che prima o poi accada, Irlanda e Grecia in testa; non poche responsabilità nel precipitare di questi eventi avrà la dissennata politica monetaria della BCE.
    Aggiungo che in questo gesto vedo, oltre la valenza economica, un segnale di coesione e ritrovata dignità per il popolo che dovesse compirlo; poco probabile quindi che questi fatti ci possano direttamente riguardare.

    Saluti

    Enrico SV

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  7. Grazie Enrico, concordo in pieno sulla responsabilità della BCE, ma in primo luogo dei governi che hanno messo le redini dei paesi nelle mani dei banchieri... suonati o venduti, in ogni caso è un dramma dei popoli europei.

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