Con questo post inizia la collaborazione con vocidallestero di Constantin Xekalos, una voce diretta dalla Grecia. Qui un articolo di Reuters Grecia sui veri "costi-benefici" dei salvataggi del Sud!
L’analisi
economica pubblicata oggi dalla agenzia di stampa Reuters
riferisce che i contribuenti del Nord non hanno speso un centesimo per
il salvataggio del Sud. Al contrario, i governi di Germania, Finlandia,
Austria, Paesi Bassi e Francia RISPARMIANO miliardi grazie al calo
dei tassi di interesse sui prestiti. Secondo la società
assicurativa Allianz solo la Germania negli anni 2010-2012 ha
guadagnato 10,2 miliardi di euro dal calo dei tassi di interesse sui
titoli a dieci anni. Tuttavia, come osservato da Reuters, per
scopi pre-elettorali ha avanzato l'idea che i lavoratori del nord lavorano duramente perché sono chiamati a pagare gli errori e le
follie dei governi del sud.
"La Finlandia
ha guadagnato inaspettatamente dalla cristi dell’euro-zona,
riconosce il responsabile dell’ufficio dei rapporti internazionali
ed europei del Ministero dell’economica Finlandese.
Il capo ufficio delle relazioni internazionali e del Ministero
delle Finanze europeo di Helsinki, Martti Salmi, ora ammette: "Fino adesso noi non
abbiamo perso un centesimo. Ciò che è vero per la
Germania vale per la Finlandia", ha detto. I vantaggi della
Germania sono riconosciuti dai funzionari del governo, ma i politici
insistono a gettare l'allarme per il probabile aggravio sui contribuenti
derivante dai pacchetti di salvataggio, in previsione delle elezioni di
settembre.
Inoltre, al di là
dello studio di Allianz sui profitti ottenuti dalla crisi da Berlino, un altro studio dall’Economic Institute IfW mostra che la
Germania ha guadagnato 8,6 miliardi nel 2011 a causa dei bassi tassi
di interesse della Banca centrale europea e la preferenza degli
investitori per le sue obbligazioni. L'utile totale per la
Germania calcolato in tre anni è pari a 67 miliardi di euro, e secondo la
Reuters
proporzionalmente anche altri paesi hanno avuto guadagni minori: Finlandia, Paesi Bassi, Austria e Francia. I funzionari di
Bruxelles non nascondono il fatto che, mentre i paesi del Nord
beneficiano dalla crisi del debito del Sud e non redistribuiscono
tali utili, essi alimentano per motivi politici il
"mito" dei contribuenti del Nord sulle "economie dispendiose del Sud". L'unico pericolo per il Nord
secondo la Reuters sarebbe un possibile fallimento o l’uscita
dall'euro. Eppure, dice, il Portogallo, l'Irlanda e la Spagna hanno evitaito il rischio, mentre la Grecia 'non va male al momento e può
migliorare più di quanto previsto" ha sottolinato a Reuters un membro della Commissione.
"Anche se sarà
necessario cancellare 1 miliardo di euro dal debito greco entro i
prossimi dieci anni, anche così ci avremo guadagnato", ha
dichiarato Martti Salmi, funzionario del Ministero dell’economia
della Finlandia.
Visto? Più a Nord si va' è più duro ce l'hanno. Del resto, si sa: chi di "ce l'ho duro ferisce"...
RispondiEliminaMenomale l'€uro ci difende dalla Ciiiina va! Ed ho il sospetto che ci protegga anche dai rettiliani. Avete visto per caso merci rettiliane sul mercato U€? Io no!
Che lo studio provenga da Allianz potrebbe essere significativo. Ignoro come si siano mossi in Grecia ma in Italia hanno fatto molte acquisizioni. Può essere che questo esprima il timore, a mio avviso condivisibile, delle conseguenze non del tutto prevedibili di un break up disordinato per il mondo corporate.
RispondiEliminaCarlo
Vergognoso!
RispondiEliminaNaomi Klein's shock economy reloaded
RispondiEliminaovvero se anche Paul Krugman si è convinto che in EU si sta applicando la shock economy....
grazie g.b., un bel post di Krugman ripescato al volo
Eliminasono sempre lieto quando riesco nel mio piccolo a contribuire, dal mio banco, quello in fondo, a sinistra.
Elimina:)
Banco in fondo a sinistra? il posto del buon lazzarone prediletto...:)
Elimina"...la Grecia non va male al momento e può migliorare più di quanto previsto"
RispondiEliminaAGGHIACCIANTE
Un saluto a Constantin e un grazie a Carmen per quello che fa.
"...la Grecia non va male al momento e può migliorare più di quanto previsto"
RispondiEliminae certo che puo' migliorare!!! nell'ottica distruttiva neoliberista puo' ancora essere distrutta
Non ho ancora letto il contenuto del post (lo farò stanotte contando sulla tranquillità del silenzio).
RispondiEliminaAdesso voglio solo salutare il nuovo contributore Costantin (e naturalmente la padrona di casa).
Grazie.
Trikala scrute en ce moment son passé composé, et s’imagine un futur que l’on plante paraît-il dès à présent. C’est pourtant compter sans la caste des libres chez nous, à savoir les élites. En ce jeudi, 16 mai, les medias mainstream ont montré en boucle, les images de “notre” Antonis Samaras en Chine, où il se trouve en visite officielle, “la Chine détient plus de capitaux que les États-Unis, elle peut alors investir massivement chez nous” martèlent alors les journalistes. Mais la Chine est déjà là dans un sens. La véritable grande nouvelle du jour ne passe d’ailleurs pas à la télévision.
RispondiElimina“La Grèce fait son entrée dans une sorte de “Zone Asie”, pour ce qui est du marché du travail déjà. Loin des projecteurs, la visite de cinq jours à Athènes, d’une nombreuse délégation composée de spécialistes et de technocrates issus de la Banque mondiale (World Bank) passe inaperçue. Pourtant, le principal objectif, est l’encadrement du processus et des mutations, quant aux relations au travail en Grèce, le tout, dans un marché qui prend inexorablement la voie de la Chine. En effet, les technocrates de la Banque mondiale (et qui arrivent en Grèce, en partenaires à la gouvernance économique imposée au pays par le FMI, l'UE et la BCE), sont déjà sur place depuis lundi, et ils achèveront leurs contacts demain matin, lors d’une réunion, en présence du ministre du Travail et de la Sécurité sociale”.
“D’après nos sources, ils apportent leur savoir-faire, ainsi que leur expertise, aux ministères, aux autorités et organismes locaux, ainsi qu’à certaines ONG installées en Grèce. Il s'agit notamment de superviser la création des zones économiques spéciales et à travers un processus, dont les principes et les réalisations du dit “premier monde” seront défaits, au profit d’une territorialisation, induirait une autre fiscalité ainsi qu’un autre droit du travail, à l’image de ce qui se passe en Asie du Sud-est par exemple. Parmi ces experts, il y a, Ramya Sundaram, elle a rédigé le “Satisfaction with life and service delivery in Eastern Europe and former Soviet Union” pour le compte de la Banque mondiale, elle est également experte chez Nathan Associates. Dirk Reinemann, un expert de nationalité allemande, il dirige l’antenne de la Banque mondiale à Bruxelles, et il a plus de dix ans d’expérience de terrain, pour ce qui est des économies comme du Nigeria, de la Bosnie et de l’Afrique du Sud. Ana Revenga ayant travaillé en Asie du Sud-est, et enfin, Margaret Grosh, spécialiste dans la gestion de la pauvreté en Amérique Latine et dans les Caraïbes...” (Quotidien “Avgi” du 16 mai 2013)
Da "Greek Crisis": http://www.greekcrisis.fr/2013/05/Fr0238.html
Grazie Odysseos, il tuo link è davvero stupendo, merita un grande spazio in vocidallestero, e lo avrà ,)
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