07/03/11

Goldman e il metodo delle sanguisughe: la scienza economica è ferma al Medioevo

Ecco l'articolo raccomandato ieri su MLNews, di Caroline Baum, Bloomberg Opinon, dove si spara a zero sugli economisti e la loro scienza da medioevo oscurantista...

By Caroline Baum - Mar 3, 2011


Prendiamo "lo stimolo fiscale", per esempio, l'idea che il governo possa fare un passo avanti per riempire il vuoto quando il settore privato non sta spendendo, e così sostenere lo sviluppo economico. Gli economisti stanno dibattendo i pro e i contro dello stimolo fiscale dagli anni 30, da quando John Maynard Keynes diagnosticò che il problema stava negli investimenti privati insufficienti, e prescrisse la cura della spesa pubblica finanziata in deficit. 

In otto decenni, la discussione non è andata molto avanti. Di sicuro, gli economisti hanno inventato eleganti modelli matematici che pretendono di indicare che 1 dollaro di spesa del governo si traduce - a scelta - o in nessun aumento del prodotto interno lordo (il moltiplicatore è zero, secondo Robert Barro di Harvard) o in 1.50 dollari di P.I.L. (un moltiplicatore di 1.5, secondo Christina Romer di Berkeley, presidente del Council of Economic Advisers di Obama quando fu varato lo stimolo da 814 miliardi nel 2009). In realtà non c'è proprio nessuna dimostrazione.

L'economia keynesiana è entrata in letargo nell'ultima parte del ventesimo secolo dopo una serie di politiche fallimentari da parte sia dei Democratici che dei Repubblicani negli anni 70. L'unica cosa che la spesa riusciva a stimolare era la stagflazione. 

Negli anni 80, l'inflazione è scesa, è crollato il muro di Berlino, gli economisti hanno pensato che la volatilità del ciclo congiunturale fosse venuta meno, e l'idea dell'intervento del governo come soluzione è andata fuori moda. 

Tutti Keynesiani

Ci voleva una bella crisi finanziaria perché il pensiero Keynesiano uscisse di nuovo allo scoperto. La settimana scorsa il dibattito sullo stimolo fiscale si è fatto acceso (almeno nel mondo della rete) in seguito a una previsione economica della Goldman Sachs Group Inc. (GS), una replica dell'economista John Taylor dell'Università di Stanford (quello della Legge di Taylor1) e la risposta di Goldman ieri.

La Goldman gang ha proiettato gli effetti di una stretta economica (che sarebbe l'opposto dello stimolo) sulla crescita del P.I.L., di 1.5 - 2 punti percentuali nel secondo e nel terzo trimestre, se i tagli di bilancio di 61 miliardi di dollari già approvati per il resto dell'anno fiscale 2011 si trasformassero in legge nazionale. 

Interpellato sulla previsione di Goldman martedì dopo la testimonianza al Senate Banking Committee, il Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke ha obiettato. 

"La nostra analisi non arriva a un numero del genere" ha detto. “Due per cento è un effetto enorme". Avrebbe potuto aggiungere: "particolarmente quando il resto dell'intervento governativo è in crescita"

Tutto sbagliato 
 
"La spesa pubblica totale dal 2010 al 2011 è aumentata del 6.7 per cento" mi ha detto Taylor in un'intervista telefonica. Le spese per la difesa stanno aumentando, come le spese non discrezionali per programmi quali l'assistenza sanitaria statale e la previdenza sociale, che vanno col pilota automatico. 

I tagli proposti ridurrebbero le spese discrezionali, ma non quelle per la sicurezza sociale e la difesa, una parte piccolissima del bilancio federale, di nuovo ai livelli del 2008. 

In un blog post del 28 febbraio, Taylor ha detto che l'analisi di Goldman era "sbagliata". L'ha criticata perché non prende in considerazione gli effetti benefici che le aspettative di minori deficit futuri e minore pressione fiscale avrebbero avuto sull'economia. Ha criticato la metodologia utilizzata, la stessa " teoria di moltiplicatore" usata per giustificare lo stimolo del 2009. Ed ha criticato il presupposto che identifica le spese previste con le spese effettive, le quali nel tempo aumentano. 

A parte questo, l'analisi di Goldman era corretta. 

Alchimisti e Ciarlatani

Questo disaccordo fondamentale fra gli economisti professionisti sul fatto se la spesa pubblica aiuti o danneggi l'economia, rappresenta lo stato dell'arte, o della scienza, oggi. In quale altra scienza i professionisti progettano un programma di trattamento basato su prove inconcludenti? Non ci sono studi controllati nell'economia, nessun modo di tenere costanti le altre variabili per determinare l'effetto di una sola di esse, nessun modo di manipolare le conclusioni che risultano dai modelli. L'editorialista del Financial Times John Kay, scrivendo ieri a proposito degli analisti che applicano i modelli econometrici di rischio, li ha definiti "alchimisti e ciarlatani". 

Un po' duro, forse, ma probabilmentesi avrebbe la stessa alta considerazione per i modelli macroeconomici.
Ogni volta che i prezzi del petrolio si impennano, gli analisti immediatamente proiettano il dato sullo sviluppo del P.I.L. Nessuna menzione del perché i prezzi stanno aumentando. È il risultato di uno shock dell'offerta, che provoca l'aumento dei prezzi e una riduzione della domanda, o di uno spostamento verso destra della curva di domanda, che fa incontrare la stessa domanda con un prezzo più elevato? C'è una differenza.

Saperi conosciuti

Nella microeconomia, che è lo studio di come gli individui e le imprese interagiscono in specifici mercati, certe verità sono evidenti. Il che non significa che i pianificatori economici possono vederle. I governi dell'Asia ora stanno utilizzando le sovvenzioni ed i controlli dei prezzi per alleviare il peso dell'amento del prezzo del petrolio e dei beni alimentari, anche se le loro azioni peggioreranno la crisi.

Goldman ha replicato alla critica di Taylor con una precisazione. La proiezione di 1.5 - 2 punti percentuali di crescita del P.I.L. si riferiva al tasso di crescita congiunturale, non a quello tendenziale . Grazie tante.

Come ho già detto, siamo entrati nel ventunesimo secolo con la macroeconomia che ancora deve arrivare all'Età dei Lumi.

Cinque mila anni fa nell' antico Egitto i medici usavano le sanguisughe per estrarre il sangue dei pazienti malati, credendo che la pratica avrebbe curato tutto, dalle febbri all'intossicazione alimentare.

I medici oggi hanno abbandonato le sanguisughe per la medicina moderna. È ora che anche la macroeconomia esca fuori dall'oscuro Medioevo.


1 Formula algebrica, elaborata da John Taylor, che permette di prevedere la politica monetaria effettivamente seguita dalla Federal Reserve sulla base di diversi indicatori, e quindi permette di anticipare correttamente la manovra sui tassi. (ndt)

4 commenti:

  1. Grazie Carmen!! Fai davvero un lavorone super!!!!!

    Zio

    RispondiElimina
  2. Non mi hanno mai entusiasmato questi discorsi.
    Primo perché deviano dal discorso fondamentale della moneta che, per inciso è la causa di quanto sta accadendo in senso lato.
    Poi perché non potrebbe "la moneta" se correttamente creata e gestita, portare all'inflazione. Vi potrebbe esserci una inflazione importata ma, non comporterebbe tutto sommato ad una grave situazione.
    Mi associo a "zioBarbero" nel fare i miei complimenti per il blogg.
    saluti

    RispondiElimina
  3. Il merito di questo articolo (e il motivo per cui l'ho tradotto e pubblicato) secondo me sta nel modo dissacrante di prendere in giro i calcoli econometrici - che sarebbe meglio come dice qualcuno di mia conoscenza definire spannometrici - e poi il paragone della politica dei "tagli espansivi" con le sanguisughe del medioevo è divertente e calza bene...!

    oltre a questo, sono d'accordo con il lettore anonimo, l'articolo non dice granché...

    Grazie dei complimenti al blog, spero che cresca e migliori ancora...

    RispondiElimina