29/08/11

Eurobonds: Soluzione Sbagliata per ragioni legali, politiche, ed economiche

Da VoxEU un interessante studio di Daniel Gros sulla fattibilità degli eurobonds dice assolutamente picche!
Di Daniel Gros
24 Agosto 2011
Gli eurobonds sono propagandati come la panacea per risolvere la crisi dell'euro. Questo articolo sostiene che la proposta degli eurobonds non è valida per motivi giuridici, politici ed economici. Si dice che, qualunque sia la variante, gli eurobonds hanno senso solo in una unione politica, e in considerazione delle grandi differenze nei sistemi politici nazionali e nella loro qualità di governo, qualsiasi unione politica creata sulla carta nella pratica non funzionerebbe.
Col termine "Eurobond" di solito si intende un'obbligazione garantita "in solido" da tutti gli stati membri della zona euro. La garanzia "in solido" implica che se il paese emittente non può servire il proprio debito in "Eurobond" i creditori possono chiedere il pagamento a tutti gli altri paesi della zona euro. Ciò implicherebbe che in extremis i creditori potrebbero pretendere che l'Estonia o la Finlandia paghino per l'(Eurobond) il debito accumulato, diciamo, dalla Grecia o dall'Italia, se gli altri grandi dell'eurozona non vogliono o non possono pagare.

Questo contributo si occupa solo dell'ipotesi che gli Stati membri possano essere in grado di emettere Eurobonds per finanziare i loro deficit e convertire soltanto in parte il loro debito.

Perché gli investitori acquisterebbero Eurobond?

I fautori degli Eurobonds affermano che potrebbero essere venduti a un rendimento molto basso, vicino a quello del benchmark tedesco "Bund". L'idea è che, poiché il debito complessivo e i livelli di disavanzo della zona euro reggono bene il confronto con quelli degli Stati Uniti, gli investitori presterebbero a tassi di interesse simili.

Ma questa è una proposta che non è stata (e purtroppo non può essere) testata, e la conclusione non è scontata, soprattutto se gli Eurobonds dovrebbero coprire gran parte del debito in essere.
- Gli investitori hanno notato che numerosi provvedimenti per affrontare la crisi del debito dell'Eurozona sono stati poi revocati dai politici, e quindi potrebbero non avere piena fiducia nella garanzia "in solido".

- Gli investitori potrebbero anche avere una visione diversa dei rischi di credito sovrano nella zona euro, dato il suo più alto livello di indebitamento bancario (2,5% del PIL rispetto a "solo" l'1,2% negli Stati Uniti).

E' interessante notare che gli oppositori degli Eurobonds tendono a essere molto più pessimisti per quanto riguarda il livello del tasso di interesse. Per esempio, Ifo (2011), presuppone che il tasso di interesse sugli Eurobonds sarebbe uguale alla media (ponderata) dei rendimenti sul debito pubblico in essere nella zona euro, che attualmente è di quasi 200 punti base più elevato del rendimento sul debito pubblico tedesco
. Un altro argomento verte sul grado di liquidità di tali obbligazioni. Naturalmente, gli eurobonds diventerebbero un asset ad alta liquidità, con un volume di debito disponibile paragonabile ai buoni del tesoro statunitensi. Tuttavia, i differenziali di rendimento tra piccole e grandi emittenti con rating AAA all'interno della zona euro (ad esempio la Germania contro l'Austria) sono nell'ordine di 30-50 punti base. Il miglioramento della liquidità quindi al massimo potrebbe rappresentare un beneficio minore.

Qual'è il problema che gli Eurobonds dovrebbero risolvere?

La proposta di introdurre Eurobonds ora, naturalmente, non vuole risolvere i problemi di lungo periodo, ma serve ad affrontare l'attuale crisi, dando l'accesso a un finanziamento più conveniente ai governi dei paesi che attualmente stanno pagando alti premi per il rischio.

Per gli avversari degli eurobonds, le differenze dei premi al rischio sono giustificate dalle differenze nella politica fiscale nazionale e costituiscono un utile segnale di mercato che costringe i governi a regolarsi.

Per i sostenitori degli Eurobonds, le differenze possono includere degli alti premi al rischio dovuti semplicemente al panico.

Qualsiasi paese con un livello del debito moderatamente elevato potrebbe essere portato all'insolvenza - anche se questo debito fosse perfettamente sostenibile a bassi tassi di interesse - perché quando i mercati svendono il debito del governo, l'economia ristagnerà e l'onere del servizio del debito aumenterà.

Gli economisti li chiamano "equilibri multipli". Se gli investitori ritengono che l'Italia è fondamentalmente solvente, acquisteranno titoli di Stato italiani a un tasso di interesse inferiore, diciamo, al 5%. In questo caso il servizio del debito sarà sostenibile e le banche italiane saranno in grado di rifinanziarsi senza problemi sul mercato interbancario. Ma se molti investitori hanno dubbi sulla solvibilità del paese, i tassi di interesse saranno spinti in alto e le banche del paese saranno tagliate fuori del mercato interbancario. L'economia quindi andrà in riserva, riducendo le entrate pubbliche proprio nel momento in cui il governo deve affrontare maggiori costi del servizio del debito (vedi Gros 2011 sulla importanza della connessione banche-debito sovrano).

Questi dubbi sulla solvibilità di un paese possono chiaramente essere auto-avveranti e condurre ad una veloce spirale verso il basso nei mercati finanziari, come ha dimostrato il panico di questa estate. Una serie di recenti contributi di VoxEU hanno affrontato questo temi, più di recente de Grauwe (2011). Vedi anche Kopf (2011).

Ma quanto è importante questo fenomeno degli equilibri multipli?

Nei primi mesi del 2010, quando la Grecia ha iniziato ad affrontare delle difficoltà a vendere i suoi debiti sul mercato, molti hanno anche sostenuto che questo era solo un caso di panico auto-avverante sul mercato. È risultato, tuttavia, che gli scettici del 2010 avevano ragione sulla Grecia. Nonostante una massiccia dose di aiuti finanziari il paese non è stato in grado di riportare il suo bilancio sotto controllo. Non si dovrebbe quindi saltare alla conclusione che tutti gli aumenti dei differenziali di rischio costituiscano attacchi speculativi ingiustificati. Ma è difficile sfuggire all'impressione che al momento questo meccanismo potrebbe stare guidando i mercati.

I pericoli di introdurre l'unione politica senza legittimità democratica

"Niente tasse senza rappresentanza" è un principio fondamentale della democrazia, ma non è compatibile con la responsabilità solidale sul debito di altri paesi della zona euro, a meno che l'Europa (o meglio la zona euro) diventi una unione politica. Rendere i contribuenti dei paesi parsimoniosi pienamente e incondizionatamente responsabili per le decisioni di spesa prese in altri paesi si trasformerebbe molto probabilmente in una pillola di veleno per l'UEM. La resistenza politica contro l'UEM aumenterebbe nei paesi più forti, e condurrebbe ad una probabile rottura dell'UEM.

Inoltre, se l'emissione di Eurobonds fosse limitata ad una parte del debito nazionale (ad esempio solo il 40-60% del PIL, come proposto), i paesi fortemente indebitati sarebbero immediatamente costretti a una ristrutturazione del debito in quanto non potrebbero più trovare acquirenti per la parte garantita soltanto a livello nazionale. Per questo motivo il sistema di bonds blu/rossi proposto da Delpla, e Weizsäcker (2010) -  The Blue Bond Proposal - non può funzionare se i paesi interessati hanno un eccesso di debito.

Le obiezioni legali agli eurobonds sono ben note. Qualsiasi patto di responsabilità multipla solidale è in contrasto con la clausola del no-bailout (non salvataggio) del trattato di Lisbona (art. 125). Così, sarebbe necessaria una revisione del trattato che richiede la ratifica da parte di tutti i 27 membri. Il destino del Trattato di Lisbona, che è stata respinto quando sottoposto a referendum in Francia e nei Paesi Bassi, dovrebbe funzionare da avvertimento. Inoltre, la Corte Costituzionale Tedesca molto probabilmente potrebbe considerare incostituzionali gli Eurobonds senza un'unione politica, e potrebbe imporre al governo tedesco di lasciare la zona euro o ritirare la sua garanzia incondizionata agli Eurobonds.

Mettere il carro davanti ai buoi? Creare un'unione politica per giustificare gli Eurobonds?

I fautori degli Eurobonds affermano che gli elementi necessari ad una "unione politica" potrebbero essere creati, se necessario, modificando i Trattati UE. E' chiaro che la sorveglianza sovranazionale da parte della Commissione, del Consiglio (zona euro) e del Parlamento dovrebbe essere rafforzata al punto che quasi certamente interferirebbe con i principi costituzionali di ogni Stato membro per quanto riguarda l'autonomia di bilancio dei Parlamenti nazionali. Un maggiore coinvolgimento del Parlamento europeo non sarebbe utile allo scopo, dato il "deficit democratico" (almeno ampiamente percepito) di questa istituzione, e il fatto che rappresenta i 27, non la zona euro.

La sorveglianza tra pari in Consiglio non ha funzionato bene in passato, e potrebbe non funzionare nemmeno nel quadro rafforzato del Patto di Stabilità e di Crescita che è previsto in ogni caso. Le sanzioni (cioè non avere accesso a risorse del bilancio UE, subire penalità, e così via) non possono essere progettate in modo appropriato, perché non sono coerenti: quando sorge un problema reale il paese non è punito, ma bensì riceve aiuto.

Le modalità del processo decisionale dell'organismo che dovrebbe supervisionare la politica fiscale nazionale (molto probabilmente il cosiddetto Eurogruppo) presumibilmente dovrebbero essere un qualche tipo di maggioranza qualificata. Ma come si potrebbe poi impedire a una maggioranza di paesi fiscalmente lassisti di concedere aumenti del disavanzo? Questo già è accaduto nel 2003/4. Alla fine, l'emissione di eurobonds richiede l'istituzione degli Stati Uniti d'Europa sulla politica di bilancio, per cui i cittadini di tutti i paesi membri concordano in anticipo che i pagamenti delle imposte potrebbero servire a sostenere altri Paesi e che i loro livelli di prestazioni potrebbero essere ridotti perché altri paesi hanno pagato troppo ai propri cittadini.

Tuttavia, anche così si può dubitare che anche i migliori incentivi a livello Statale riescano a perseguire la solidità fiscale e una buona performance economica della zona euro. L'evoluzione della crisi del debito ha dimostrato che i paesi si muovono solo sotto il controllo dei mercati e l'aumento dei costi di rifinanziamento dell'Italia ne ha fornito la prova ultima.
È sufficiente l'unione politica?

Chi propone una unione politica per rendere praticabili gli eurobonds suppone che alcune modifiche del trattato e accordi politici di alto livello sarebbero sufficienti a garantire che i paesi membri attuino tutte le decisioni prese a livello europeo (o meglio della zona euro). Tuttavia, questa non è una conclusione scontata, come ha dimostrato l'esperienza di aggiustamento fiscale della Grecia. Anche il governo più determinato non è stato in grado di attuare le misure di austerità che si sapevano necessarie.

Ci sono profonde differenze tra i sistemi politici degli Stati membri e il modo in cui le amministrazioni in realtà lavorano. La Banca Mondiale fornisce un'utile banca dati di "indicatori di governance", che ci permette di confrontare i paesi in base alla qualità delle loro amministrazioni e alla misura in cui lo stato di diritto è realmente rispettato. Questi sono elementi chiave per il funzionamento di una unione politica dell'Eurozona. Tuttavia, anche una rapida occhiata a questi indicatori rivela che le differenze sono così grandi che una unione politica è improbabile che funzioni.

La tabella 1 mostra i tre più rilevanti indicatori di governance, "efficacia del governo", "stato di diritto" e "controllo della corruzione". Un minimo standard comune su tutti e tre è necessario per garantire che le decisioni comuni in materia di disavanzo massimo ammissibile in ciascun paese siano effettivamente attuate, in modo che i contribuenti dei paesi più forti possano essere certi che i necessaria meccanismi di applicazione effettivamente funzioneranno.

Tuttavia, i dati mostrano che c'è una grande differenza tra i paesi "Core" e il "Club Med" (Grecia, Italia, Portogallo e Spagna). In particolare la Grecia e l'Italia mostrano delle performance particolarmente negative, anche rispetto a Portogallo e Spagna, i cui standard sono ancora nettamente sotto la media del centro dell'euro. Su quasi ogni indicatore i dati sia per la Grecia che per l'Italia sono più di due deviazioni standard al di sotto della media dell'Eurozona.

Tabella 1. Indicatori di governance dell'Eurozona: Centro contro Club Med o Periferia Sud) 

  Government Effectiveness Rule of Law Control of corruption
CORE EUROZONE 1.66 1.68 1.8
GREECE 0.61 0.64 0.12
ITALY 0.52 0.39 0.05
PORTUGAL 1.21 1.04 1.08
SPAIN 0.94 1.13 1.01
 
Note: L'"efficacia del governo" rappresenta la percezione della qualità dei servizi pubblici, la qualità degli amministratori pubblici e il loro grado di indipendenza dalle pressioni politiche, la qualità della formulazione e attuazione delle politiche, e la credibilità dell'impegno del governo per queste politiche.
Lo "Stato di diritto" rappresenta la percezione della misura in cui gli operatori hanno fiducia e rispettano le regole della società, e in particolare la qualità di esecuzione dei contratti, i diritti di proprietà, la polizia e i tribunali, così come la probabilità di reati e di violenza.
Il "Controllo della corruzione" rappresenta la percezione della misura in cui viene esercitato il potere pubblico per interessi privati, in entrambe le forme di piccola e grande corruzione, così come "l'idea" dello stato da parte delle élites e degli interessi privati.
Fonte: WGI 2009, la Banca Mondiale
La figura sottostante fornisce una conferma visiva della differenza tra il Centro e i paesi del Sud dell'Eurozona.
Figura 1.
Queste differenze nella qualità della governance, più di ogni problema tecnico, sono probabilmente la ragione per cui l'elettorato del Nord Europa è scettico circa gli Eurobonds. Con queste differenze fondamentali nel funzionamento dei diversi paesi membri, sarebbe in pratica impossibile condurre una politica fiscale unitaria, anche se venisse creato un Ministro delle Finanze della zona euro.

Conclusioni
Qualunque sia la variante, gli Eurobonds hanno senso solo in una unione politica - e anche allora solo quando i livelli del debito sono bassi.1 Quando si parte da livelli di indebitamento così alti che i mercati sospettano un eccesso di debito, gli Eurobonds equivarrebbero ad un grande trasferimento di rischio e genererebbero forti aspettative che futuri accumuli di debito sarebbero trattati allo stesso modo.

Il sostegno politico agli Eurobonds sembra essere in crescita anche negli Stati membri come la Germania (i Socialdemocratici e i Verdi hanno espresso il loro sostegno), ma solo perché l'idea suona bene a prima vista. Una volta che saranno discusse le implicazioni fiscali di una proposta specifica, il sostegno politico può svanire molto velocemente. Le probabilità che il Bundestag tedesco a maggioranza costituzionale sottoscriva implicitamente € 6.700 miliardi di debito pubblico dell'Eurozona quando il debito tedesco è "solo" di circa € 2.000 miliardi, sono davvero scarse.

Le differenze tra i sistemi politici nazionali e la loro qualità di governance sono così grandi che qualsiasi unione politica anche creata sulla carta, in pratica non potrebbe funzionare.

1 Il governo federale degli Stati Uniti appena creato ha assunto il debito degli stati fondatori, perché il debito era stato contratto nella lotta per una causa comune. Non è certo questo il caso oggi in Europa.


Cari lettori,  ultimamente sto cercando di tradurre soprattutto studi di una certa rilevanza, come questo (o quello di Ray sui mercati finanziari), quindi se apprezzate questa politica datemi un segno con un click (oltre che con eventuali commenti). Se arrivassimo a un click per ogni lettore il lavoro sarebbe abbastanza ben remunerato, e potrei incentivare anche nuovi  giovani collaboratori!

14 commenti:

  1. Tutto, vero tutto giusto, tutto comprensibile.
    Ma allora perchè hanno creato l'Euro?
    E soprattutto hanno ancora intenzione di tenerlo su? e come?
    Se la BCE, smette di comprare debito dei PIIGS, ed il Fondo EFSF, non lo vogliono aumentare, nè introdurre gli Eurobonds, (per evidenti motivi politici e finanziari dell'Europa core) davvero pensano che si possa tirare a campare così nell'attuale situazione?
    Non si può andare avanti così e se niente si fa, l'UE non può che disgregarsi, e alcuni Paesi saranno costretti a ristrutturare il debito pubblico. Ma aspettiamo ancora non è detta l'ultima parola, stiamo a vedere nelle prossime settimane, cosa i politici e i burocrati dell'UE si inventeranno, per tentare di evitare l'affondamento del TITANIC!!!!!

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  2. Ma perchè qualcuno si era bevuto la storia degli eurobonds? Capisco la creduloneria (vedi monetizzazione del debito) ma c'è un limite a tutto... Anche i non esperti, solo guardando a chi li propone (Tremonti e Prodi) dovevano capire in un nanosecondo che sono l'ennesima fregatura! Grazie al cielo non possono attuarla senza il consenso dei fregati (tedeschi in primis) quindi il loro disperato tentativo di rimandare per l'ennesima volta i sacrosanti tagli a spesa e dipendenti pubblici, e le riforme economiche non funzionerà! Non che non capisca la loro lotta sovrumana per non perdere i privilegi acquisiti ma non possono dire che gli asini volano e sperare che tutti ci credano! LucaS

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  3. A parte le affermazioni così categoriche di LucaS (ma non è una novità, sinché non offende troppo lo reggo...;) il mio modesto parere personale è che in Europa (come dice bene Gros), cercano di mettere sempre il carro davanti ai buoi! Hanno fatto l'euro ben sapendo che senza unione fiscale non regge, per imporre una unione fiscale senza i dovuti passaggi democratici, e consolidare così il potere dell'elite finanziaria.
    Bisogna vedere se questo progetto gli riuscirà, o se si spacca tutto prima...
    Saluti!

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  4. Caro LucaS,

    siamo su posizioni diverse, ma almeno sul fatto che questa UE sia una mostruosità, mi pare che siamo daccordo!!!
    Comunque proprio perchè le tue posizioni sono così categoriche, mi lascia ben sperare in futuro che diventeranno altettanto categoriche ma di segno opposto!!!!
    Semplicemente perchè mi sembri molto schietto(e quindi anche simpatico), ed in base a tale virtù, non potrai non fustigare questo Sistema truffaldino, quando apparirà chiaro che ci avviciciamo a passi da gigante, alla totale deriva economica-finanziaria, sociale, civile e democratica degli Stati dell'Occidente, basati sul sistema-debito dell'elite finanziaria, spiacciata per libero mercato, e progresso globale dei popoli!!!!!?????!!!!!!

    cordiali saluti, Nicola

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  5. Che sia tutto un giro per fregarci l'oro....vedi gli EuroUnionBond (Eb)- garantiti con l'oro... o quel poco che ne è rimasto, visto che il grosso dell'oro si trova in porti "sicuri" a GARANZIA...
    Ovvero ormai non + nostri.
    Saluti.
    Orazio

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  6. In un commento breve è difficile andare sul tecnico specie su temi cosi ampi.
    1.Gli eurobond sono impraticabili! Oltre che per ragioni politiche (mancanza di consenso) perchè non riuscirebbero a finanziare a basso prezzo i paesi deboli e quindi finirebbero per essere inutili. Zingales e Perrotti lo hanno spiegato numeri alla mano in 2 articoli chiarissimi. L'Euro FORSE avrebbe potuto funzionare se si fossero fatte rispettare le regole sancite all'inizio (in base alle quali per es. l'Italia, Grecia e Portogallo non sarebbero potute entrare..)
    2.Quello che non capisco è quando parlate della cosiddetta '"elite finanziaria". Secondo me ci sono squilibri macroeconomici enormi alla base del fallimento dell'euro e sono stati gli stati a causarli per favorire alcune categorie e mantenere il consenso, non "l'elite finanziaria"! Potrei fare mille esempi: sistema previdenziale insostenibile, tasse altissime in cambio di servizi pessimi, moltissimi monopoli, rendite, settori super-protetti, regole asfissianti, potere di veto ai sindacati quasi su tutto.. insomma impossibilità quasi totale di fare vera impresa con le regole e i tempi dell'economia moderna e globalizzata.. Ma allora poi non puoi prendertela con "l'elite finanziaria" se tutto crolla!
    3. Più che "l'elite finanziaria" che poi vorrei sapere chi è, chi ne fa parte, che obbiettivi ha..a cui non credo affatto per il semplice motivo che l'interesse delle banche è allineato a quello dei governi!.. quello che mi spaventa è il tentativo di fare una specie di URSS (più che USA) europea... con ancora più stato, tasse, regole.... Insomma ci sono problemi di economia reale alla base di tutto non la spectre! L'euro li sta semplicemente facendo venire al pettine perchè prima svalutavi, aumentavi il debito e facevi altra spesa pubblica ma oggi non è più possibile.. La discussione sugli Eurobond mi fa letteralmente incazzare proprio perchè parte dal presupposto che tutte queste cose non vadano riformate, che è il mercato che sbaglia e non i politici... che occorre dare ancora più potere (e soldi) ai politici.. Se poi volete dire che le banche hanno avuto un trattamento privilegiato, che dovevano fallire... con me sfondate una porta aperta ma la crisi delle banche è l'epilogo delle cose dette sopra non la causa... Non è consentendo alle banche di fallire che l'economia diventa più competitiva, che i settori si liberalizzano, che le aziende fanno più brevetti... Mettetevelo in testa please! LucaS

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  7. Sul punto 1 sono d'accordo, credo davvero che gli eurobonds siano impraticabili, e i conti di Zingales non fanno una grinza.
    La elite finanziaria:
    allora LucaS sicuramente mi dirai con la tua solita gentilezza che sono fuori di cotenna, per non dire peggio, ma questa volta ci "arprovo".
    Io mi sono fatta l'idea che una buona parte della moneta all'interno di un sistema economico dovrebbe essere emessa gratuitamente, come attualmente è il circolante. Non a debito. Questa potrebbe entrare nel sistema attraverso il canale pubblico finanziando delle spese utili per il bene collettivo. Secondo me il fatto che la maggior parte della moneta esistente attualmente sia moneta bancaria a debito (il 90% circa) rende ossessivamente pressante il problema della crescita dell'economia (necessaria per ripagare gli interessi)e crea un lucro continuo per la elite finanziaria - cioè in soldoni le grandi banche e istituzioni finanziarie private - che attualmente dominano i governi.
    Il fatto che in Europa si sia messa questa regola a mio parere assurda che la BCE non può finanziare le amministrazioni pubbliche (anche se poi obtorto collo lo sta facendo!) rende la nostra area geografica un potentato della finanza. Vorrà dire che qui da noi saranno soltanto le banche centrali (in stretto legame - dimostrato - con quelle private)a decidere quanta moneta circolante e quanta moneta debito introdurre nel sistema, e la decisione sarà naturalmente a loro favore.
    Per il problema dell'inflazione che tanto ti preoccupa, basterebbe aumentare la moneta circolante non a debito e corrispondentemente ridurre la moneta bancaria. Ci sarebbe meno bisogno di credito se i beni e servizi "essenziali" venissero soddisfatti dal pubblico.
    Sul problema della corruzione del pubblico, io capisco che è un problema molto serio, ma ha a che fare con la natura umana, e coi valori di umanità e reciprocità che oggi questo liberismo individualista sta facendo scomparire. Il discorso è lungo, per farlo in quattro parole.
    Ho scritto qualche articolo sulla moneta, lo trovi se ti interessa con l'etichetta "made in home".

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  8. 1-Sull'aspetto monetario devo approfondire le cose che dici perchè adesso non mi sono molto chiare. Io per capirci sarei per il gold standard, cioè per una moneta completamente neutra che non può essere manipolata. Le tue idee sono abbastanza distanti dal mio modello e devo capire come funzionerebbero le cose..
    2-Sull'altro punto invece non sono affatto d'accordo! Secondo me lo stato non deve fornire nessun bene e/o servizio, al limite può finanziare i poveri per consentirgli di compare quel servizio sul mercato secondo le loro preferenze! Primo perchè non è capace di farlo (e non mi sembra poco), secondo perchè in questo modo limita sempre più le libertà delle persone (tasse, regole per ogni cosa.. oppure condiziona enormemente aspetti importantissimi della nostra vita come l'istruzione! che è impensabile che non siano lasciati alla libertà individuale: Non esiste che tu mi dici come, quanto, quando studiare! o mi imponi i profe che dici tu! e addirittura hai il potere di farmi perdere un anno o più di vita a tuo insindacabile giudizio.. ma stiamo scherzando?) e infine perchè con uno stato forte vincono i grandi gruppi privati in grado di "catturare" i regolatori, di bloccare i concorrenti mentre questo non può avvenire se ci sono solo e vengono fatte rispettare regole di vero mercato. A quel punto farsi amico il politico conterebbe poco! E poi chi stabilisce quali sono i beni/servizi essenziali? Per me il 90% di quello che fa lo stato (tranne la sanità se funzionasse) è completamente inutile o può benissimo essere fatto dal privato! Vuoi un esempio terra terra: lo stato spende soldi (miliardi) per le biblioteche quando su internet trovi tutto o per profe di latino e religione quando ci sono molte persone indigenti o in estrema povertà, oppure malate o invalide (ne conosco di persona, non parlo per sentito dire) che vivono in condizioni molto ma molto difficili...insomma primum vivere deinde philosofare! Per me assistere quelle persone è molto più prioritario di quasi tutte le cose che fa attualmente lo stato.. Ma allora perchè non le fa? Perchè lo stato oggi non serve come tu vorresti per assistere i bisognosi ma per distribuire favori, per arricchirsi senza faticare o competere sul mercato... Dare più soldi allo stato non significa aiutare quelle persone ma arricchire ulteriormente i privilegiati! Lo stato che tu vorresti da noi non lo vedrai mai, perchè può funzionare solo in posti altamente evoluti e civili e culturalmente e socialmente omogenei come il nord europa ma non da noi! LucaS

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  9. 3-Comunque non è l'inflazione il motivo principale per cui temo il tuo modello! L'inflazione c'è anche con gli altri modelli, diciamo le cose come stanno! La mia principale paura, diciamo pure terrore, è un altra: che il tuo modello distrugga l'economia privata, distrugga la creazione di nuovi business, lo sviluppo di nuove tecnologie e nuovi modi di fare impresa e organizzare il lavoro in modo più efficiente...ossia i pilastri della crescita economica moderna: un tempo bastava predere un giovane e fargli costruire qualcosa o metterlo sulla catena di montaggio... oggi si cresce in modo tutto diverso e servono queste cose! Lo stato infatti non ha alcun incentivo a fare queste cose mentre il privato ha l'incentivo massimo a farle! Ed è solo cosi che si possono produrre più cose a prezzi sempre più bassi, che la produttività del lavoro cresce e consente alle persone di arricchirsi... Per es. entro qualche anno i robot sostituiranno centinaia di migliaia, se non milioni di lavoratori (oltretutto gente che lavora in modo disumano, moltissime ore al giorno, in condizioni tremende..) e cosi molte cose costeranno meno, i lavoratori produttivi potranno permettersi di comprare molte più cose, fatte meglio e che dureranno più a lungo..mentre le persone diventate improduttive saranno indirizzate a settori in sviluppo e dove staranno meglio... in una parola questo è il PROGRESSO! anche se tutti diranno che è l'ennesimo "fallimento del mercato".. sotto lo stato tutto questo non esisterebbe per l'opposizione di sindacati e dipendenti pubblici... tutto si riduce a quanti posti di lavoro hai creato e voti hai guadagnato e se sono pochi fare altra spesa pubblica per altri lavori improduttivi... Tu dici lo stato spenda per cose utili.. ma chi lo dice che sono utili? Persino il miglior politico non può dirlo! solo il mercato, frutto delle transizioni e delle preferenze di milioni di persone può dirlo! Vedi per es. tutte le infrastrutture costosissime e inutili che vogliono costruire a partire da Tave Ponte sullo stretto...
    PS Spero di non essere stato troppo scortese.

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  10. Si,Si,Si, Caro LucaS,

    I punti 1, 2 e 3 che hai elencato, me li sono ficcati in testa molto bene e da moltissimo tempo, e non solo questi che hai elencato tu. Ad esempio mi sono conficcato in testa molto bene anche quanto ti ha spiegato Carmen, ma per te questo non conta nulla, conta solo proseguire con tale meccanismo economico, che per me è solo un metodo predatorio, a scapito di una vera e libera economia dei popoli, e a vantaggio proprio delle elite che per te non esistono e non contano proprio un fico secco. Che ti devo dire se la pensi così, ti rispetto, ma lasciami dire che per me, neghi cinicamente solo la realtà dei fatti. Anzi per te dobbiamo spingere molto di più proprio sulle miracolose ricette, che ci indicano le premurose FMI, Banca Mondiali, BCE, WTO, le altre banche centrali, le oligarchie sovranazionali, e tutte le Accademie della globalizzazione estesa all'universo. Solo così per te usciremo, come per magia, dalla crisi globale e ci sarà un nuovo rinascimento economico e sociale dell'Occidente, insieme naturalmente ai BRICS ed ad altre economie emergenti. Libero di pensarlo, per carità, io invece sono altrettanto libero di pensare che è un ignobile inganno ai popoli, ed una illusione collettiva epocale!!!! Anche questo mi sono conficcato in testa molto bene!!!!!
    Le ricette miracolose di queste entità sovranazionali, sono state sdegnosamente rigettate dal popolo islandese, che non voleva pagare per colpe non sue, commesse proprio dalla cricca dei banchieri, che per te fanno solo gli interessi dei popoli e delle nazioni. Adesso l'Islanda se la passa meglio di noi UE, e per loro fortuna le bombe umanitarie non gli sono ancora piovute addosso.
    L'Argentina, è arrivata al default proprio, per applicare pervicacemente le ricette dei Chicago boys, da parte di un suo discepolo Domingo Cavallo;
    La Russia ha dovuto fare default, alla fine del 1998, proprio dopo aver applicato le famose ricette dei Chigaco Boys, accolte e applicate precipitosamente dall'inetto e ammanigliato Boris Elstin, nonostante che era "Piena Sbombata" di risorse naturali già da prima, anzi da sempre. Quando è arrivato Putin al potere, ha dimostrato una statura politica e da statista, che credo non abbia pari nell'attuale scenario internazionale.
    Credimi potrei continuare ancora per molto,
    per il momento però ti invito a legggere qualcosa, sull'elite finanziaria che per te, o è del tutto evanescente, oppure ha interessi che collimano perfettamente con gli Stati e con i popoli.
    Incominciamo con una analisi molto interessante sul caso Irlanda:
    Fonte: http://intermarketandmore.finanza.com/lirlanda-30830.html

    e poi ancora

    Come Viene Creato il Denaro

    Link: http://coscienzaglobale.com/nuova-era/come-viene-creato-il-denaro/

    ed infine l'estratto di un libro molto interessante:
    Confessioni Di Un Sicario Dell’Economia: John Perkins.

    Link: http://coscienzaglobale.com/nuova-era/confessioni-di-un-sicario-dell-economia-john-perkins/

    cordiali saluti LucaS.

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  11. Molto interessante il seguente articolo
    "Eurobond, personaggi in cerca d’autore"
    di Giuseppe Matera


    che afferma l'impossibilità di emettere eurobond in tale contesto economico e politico,(ma non in futuro, a patto però di convergere su condizioni molto stringenti per gli Stati attuali dell'UE), ma propone almeno una alternativa per l'attuale fase, che a me sembra valida e molto più fattibile, delle solite privatizzazioni a saldo, ai soliti noti(privati),
    eccone un estratto:

    "........In attesa che si creino le condizioni per l’emissione di Eurobond a fini di gestione del debito europeo, gli stati PIIGS dovrebbero invece meditare seriamente sull’emissione di titoli di debito garantiti da asset pubblici di qualità, quali beni immobili, partecipazioni finanziarie, crediti diversi. Tali asset dovrebbero essere preliminarmente ceduti dallo stato, che ne è titolare, ad una società “veicolo” appositamente costituita e controllata dal medesimo stato cedente. Gli asset ceduti dovrebbero essere segregati in un patrimonio autonomo facente capo alla società veicolo cessionaria. Ai fini della certezza e della tenuta della garanzia, gli asset ceduti dovrebbero essere indisponibili per la società veicolo, la quale ben potrebbe però valorizzarne gestione ed impiego, incrementandone prezzo e redditività. Con l’emissione di tali bond nazionali “coperti” da good asset statali si centrerebbero tre preziosi obiettivi al contempo: 1. abbattere sensibilmente il costo del debito pubblico, in funzione dell’esistenza di una solida ed autonoma garanzia sull’adempimento delle obbligazioni di stato; 2. valorizzare gli asset pubblici attraverso la gestione caratteristica affidata alla società veicolo, sanando in tal modo l’atroce piaga dei beni di stato oggi trascurati, in disfacimento o mal gestiti; 3. evitare la dismissione di beni pubblici a terzi privati, come molti vorrebbero, spinti più dal populismo o da interessi soggettivi che dalla ragione e dal bene comune, ignorando una evidenza tanto banale quanto cruciale per le politiche di bilancio di uno stato: gli attivi patrimoniali sono assolutamente indispensabili per garantire la copertura dei debiti che una nazione contrae per reperire risorse finanziarie da impiegare, inter alia, in welfare e servizi per i propri cittadini. Cedere asset significherebbe quindi privarsi di tali risorse, necessarie a garantire politiche sociali adeguate tanto all’attuale contingenza quanto nel medio e lungo termine. Non si chieda quindi agli Eurobond, in questa fase storica, di svolgere un compito diverso da quello che già stanno svolgendo dignitosamente, ovvero finanziare sviluppo ed infrastrutture degli stati UE. In attesa del ministero del tesoro e delle finanze europeo (ci vorranno anni), i bond nazionali garantiti da asset di stato potrebbero rappresentare invece uno strumento utile per affrontare il girone infernale del risanamento dei conti nazionali, tappa obbligata per raggiungere il paradiso degli Eurobond, augurandoci che questo paradiso in terra non rappresenti la solita, astuta bugia per il popolo bue.

    Giuseppe Matera
    Fonte: http://www.finanzaelambrusco.it/?p=3345

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  12. @ LucaS
    Non ti riconosco più..:))) grazie della tua risposta cortese!
    In attesa di chiarire bene il ruolo strategico dell'emissione monetaria nell'economia (grazie a Nicola dei tuoi lunghi links, me li leggerò con calma)
    ti dico che condivido molte delle tue preoccupazioni. Conosco e detesto la prepotenza l'invadenza e la corruzione dello statalismo, soprattutto nei paesi del sud dove per tante ragioni non esiste il senso della vita civile. Purtroppo non credo che l'antidoto a questo possa essere il libero mercato. Se vivessimo ancora in un'economia pre capitalistica dove la produzione avviene nella bottega con pochi strumenti, allora forse...ma oggi il fatto che in gran parte della produzione occorrono dei grandi capitali fa sì che esistano delle barriere "naturali" (tra virgolette, naturali) all'esplicarsi della libera conocrrenza, che si produca necessariamente un processo di concentrazione della produzione che porta allo strapotere di grandi corporations. Tutto questo è aggravato dalla libera circolazione dei capitali, attraverso cui si è definitivamente sottomessa ogni possibilità della politica (quindi dei popoli che "potrebbero" influenzare la politica) di governare l'economia.
    In questo quadro è fondamentale capire il ruolo del debito, ma se ne riparla di sicuro.
    Quindi per tornare al problema stato/mercato, io capisco la tua allergia vera e propria allo statalismo, ma il mercatismo lasciato a se stesso produce mostri altrettanto orribili.
    Non c'è scampo alla natura umana. Perciò io sono portata a pensare che l'unica soluzione davvero possa essere un ritorno a una nuova forma di umanesimo, a cui forse potremmo accedere dopo purtroppo aver toccato il fondo, in cui nuovi/vecchi valori di umanità e di recipricità troveranno luogo anche nell'economia. Mi rendo conto che sconfino nella filosofia... ma intanto pubblico questi articoli - che almeno, mi sembra, cercano di svelare gli inganni, quegli inganni di cui ci accorgiamo...
    Grazie a tutti per la profondità e la competenza dei commenti :)

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  13. Ecco un altro articolo, che descrive molto bene,
    l'attività dell'elite finanziaria mondiale,
    che non è affatto inesistente, o evanescente, men che meno che non conti un fico secco:

    "Il Saccheggio dei predatori e la finanza assassina"

    Link:http://www.reset-italia.net/2011/08/17/default-usa-wall-street-derivati-titoli-tossici/

    saluti, Nicola

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