Da "A Fistful of euros" un bell'articolo di Edward Hugh (lo stesso dell'Italia elefante nel salotto europeo) sull'economia tedesca. Andranno a esportare oltre atmosfera?
di
Edward Hugh
4
agosto 2011
Oh, andiamo Edward, forse questa volta si sta andando troppo oltre? L'economia tedesca è la più forte in Europa, più volte ci è stato detto che si sta sempre più rinforzando. Ha appena manifestato una performance di crescita record. Allora da dove diavolo viene fuori la folle idea che la Germania potrebbe entrare in una doppia recessione? Deve essere il caldo dell'estate spagnola!
Beh,
no. Forse l'idea non è così assurda come sembra a prima vista.
Provate
a dare un'occhiata a questo grafico, tanto per cominciare. Questo è
quello che è successo all'industria manifatturiera tedesca.
E' il grafico mensile dell'indice PMI1 del settore manifatturiero, da notare il netto calo dal punto più alto di 62,7 a febbraio, al 52 di luglio. Sì, l'industria manifatturiera tedesca è ancora in espansione, ma di poco, ed è il ritmo del rallentamento che è davvero notevole.
E' il grafico mensile dell'indice PMI1 del settore manifatturiero, da notare il netto calo dal punto più alto di 62,7 a febbraio, al 52 di luglio. Sì, l'industria manifatturiera tedesca è ancora in espansione, ma di poco, ed è il ritmo del rallentamento che è davvero notevole.
E il report di questo mese rende evidente che il peggio deve ancora venire, poiché, dalle informazioni forniteci da Tim Moore, economista senior presso Markit: "I livelli dei nuovi ordini nel mese di luglio sono in calo, dato che le minori esportazioni hanno portato alla fine di un biennio di crescita sostenuta". Il report ha evidenziato anche la riduzione delle esportazioni, con un ritmo di contrazione che risulta il più veloce dal giugno 2009.
Possiamo
anche notare un riflesso di ciò che sta accadendo in Germania nelle
economie dell'Est europeo come la Repubblica Ceca, dove il tasso di
crescita economica ha rallentato bruscamente. Questo non è
sorprendente, dal momento che queste economie sono strettamente
legate alla macchina delle esportazioni tedesche.
Beh, OK, l'industria manifatturiera tedesca sta rallentando, ma questa è solo una parte dell'economia tedesca, sicuramente il resto dell'economia avrà uno slancio sufficiente per andare avanti? Ebbene questo mi porta a quella che io considero la mia "attitudine killer", ed è il fatto che la Germania ha un'economia dipendente dall'esportazione.
In Germania i movimenti del PIL seguono i movimenti del tasso di espansione delle esportazioni. Non dobbiamo entrare per il momento nel perché di questa situazione (si pensi alla particolare demografia della Germania), ma solo considerare, nonostante tutto il parlare che si è fatto nel corso degli anni del "decoupling2" della Germania, che di fatto non sia possibile. La dipendenza dalle esportazioni potrebbe essere la chiave per spiegare perché la performance dell'economia tedesca è così "estrema" e così volatile, con trimestri di crescita record seguiti subito dopo da sostanziali recessioni, recessioni che spesso registrano cadute record solo per essere seguite da massicci recuperi. La realtà non è che la Germania è un campione sia nella crescita che nella contrazione, ma che la dipendenza dalle esportazioni non fa che rendere l'economia tedesca più volatile e più suscettibile agli sbalzi di quella di alcuni dei suoi vicini (come la Francia).
Beh, OK, l'industria manifatturiera tedesca sta rallentando, ma questa è solo una parte dell'economia tedesca, sicuramente il resto dell'economia avrà uno slancio sufficiente per andare avanti? Ebbene questo mi porta a quella che io considero la mia "attitudine killer", ed è il fatto che la Germania ha un'economia dipendente dall'esportazione.
In Germania i movimenti del PIL seguono i movimenti del tasso di espansione delle esportazioni. Non dobbiamo entrare per il momento nel perché di questa situazione (si pensi alla particolare demografia della Germania), ma solo considerare, nonostante tutto il parlare che si è fatto nel corso degli anni del "decoupling2" della Germania, che di fatto non sia possibile. La dipendenza dalle esportazioni potrebbe essere la chiave per spiegare perché la performance dell'economia tedesca è così "estrema" e così volatile, con trimestri di crescita record seguiti subito dopo da sostanziali recessioni, recessioni che spesso registrano cadute record solo per essere seguite da massicci recuperi. La realtà non è che la Germania è un campione sia nella crescita che nella contrazione, ma che la dipendenza dalle esportazioni non fa che rendere l'economia tedesca più volatile e più suscettibile agli sbalzi di quella di alcuni dei suoi vicini (come la Francia).
Ma perché insistere sul fatto che questo non sarà un semplice rallentamento? Anche la Bundesbank dice che la crescita tedesca nella seconda metà dell'anno non sarà così forte come nel primo periodo. Bene, ecco lo scenario B. Il rallentamento è globale, e per una economia che ha bisogno di esportazioni per crescere, un rallentamento globale è un problema reale.
Anche la Cina (l'altra grande economia guidata dalle esportazioni) risente della situazione, con i nuovi ordini per l'esportazione ormai entrati nel territorio della contrazione.
E ci sono altre indicazioni che le prospettive economiche in Germania si stanno deteriorando. Abbiamo l'indice della fiducia IFO, entrato ormai nel declino generale.
E poi c'è l'ultimo European Confidence Index:
naturalmente, nessuna di queste letture è definitiva, ma è tutto ciò che abbiamo a questo punto, visto che i dati di giugno non sono certo utili per dirci cosa accadrà in agosto, ed è per questo che bisogna fare affidamento su indicatori previsionali "più morbidi".
E ovviamente posso solo capire qualcosa della situazione come si presenta ora. Se Ben Bernanke (come ho sostenuto in questo post) decide di andare avanti con un altro quantitative easing, la Germania sarebbe probabilmente uno dei principali beneficiari, ma questo è il mondo che potrebbe essere, e non quello che effettivamente abbiamo in questo momento. Quindi, riassumendo io non posso fare meglio di Tim Moore, economista di Markit e autore del rapporto PMI, che ha detto nel suo commento finale:
"Gli
ultimi dati del PMI di Luglio hanno confermato un forte
rallentamento nella crescita del settore privato tedesco, con livelli
di output aumentati al ritmo più debole dall'autunno del 2009. La
perdita di slancio della crescita mese su mese è stata anche la più
ripida da quando il recupero è iniziato due anni fa. Il business nel
frattempo si è arrestato nel mese di luglio a causa della
accresciuta incertezza del mercato economico e finanziario che ha
incoraggiato i clienti a ritardare le decisioni di spesa. L'andamento
generale dei nuovi ordini è stato il più lento a partire
dall'inizio della ripresa, e a sua volta rischia di pesare sulla
fiducia delle imprese e sull'assunzione di lavoro nei mesi a venire."
1Purchasing
Managers Index (PMI): indice composto delle condizioni produttive
nazionali. Costruito sui dati relativi ai nuovi ordini, sulla
produzione, sui tempi di consegna delle forniture, sugli ordini
inevasi, sugli inventari, sui prezzi, sull’impiego, sugli ordini
di esportazione e sugli ordini di importazione.
2Decoupling
letteralmente significa disaccoppiamento, e sta a indicare il
fenomeno per cui anche nell’economia globalizzata si possono
consolidare alcune realtà indipendenti, minimamente influenzate
dalla salute degli altri paesi. (Ndt)
Un ragionamento semplice semplice, se ci sono pochi soldi in giro, come si pensa che l'economia cresca?
RispondiEliminaLE banche se li tengono stretti stretti, ovvio le conseguenze...
Saluti.
Orazio
Già, è ben strana questa idea della crescita guidata dalle esportazioni! Ha in sè uno squilibrio intrinseco, ma chi se ne avvantaggia fa orecchio da mercante alla logica...
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