Parte
del lungo articolo di John Mauldin consigliato da Mercato Libero, dal
titolo non proprio rassicurante. Non è veramente la fine del mondo,
precisa subito Mauldin alle prime battute, ma è difficile non chiedersi
se non sia per lo meno l'inizio del “finale di partita”.
Pubblico
qui la parte dove analizza gli ultimi dati dell'economia USA, e commenta il discorso di Bernanke.
Nelle parti successive arriva
all'Europa, dove forse ci si sta avvicinando alla fine
dell'esperimento euro. Poi considera la crisi del sistema bancario,
con alcuni link sul flagello del trading ad alta frequenza, e finisce
con una nota positiva per la generazione dei Boomer che cresce.
1.
Cosa prevede il CBO - la Commissione Bilancio del Congresso - (o per
meglio dire, cosa fuma)?
La
settimana scorsa sono finalmente uscito dall'indecisione ( 50-50% di
probabilità di una recessione) e ho dichiarato che gli Usa
entreranno in recessione entro 12 mesi. I dati di Rich Yamarone
(Chief Economist di Bloomberg, noto come Lord Fener) di questa
settimana confermano:
Quando
il PIL anno su anno scende di oltre il 2%, abbiamo sempre avuto una
recessione. Quindi, con la revisione di oggi del secondo trimestre
(prima di molte revisioni) di appena l'1% (tecnicamente lo 0,99%, ma
siamo tra amici qui), dove siamo? Al 1,5% anno su anno. Ecco il
grafico.
Il rapporto di economy.com, normalmente rialzista, fa un quadro piuttosto triste come sintesi della settimana:
Il rapporto di economy.com, normalmente rialzista, fa un quadro piuttosto triste come sintesi della settimana:
il
valore del Michigan Consumer Sentiment1
è semplicemente orribile. E' sceso di 8 punti (cosa enorme per
questo indice), al 55,7. L'indice è sceso quasi di 20 punti in tre
mesi. Nella tabella qui sotto, si nota la stretta correlazione tra
sentimento dei consumatori e PIL. Cosa pensate che sia più probabile
che accada: che salga la fiducia o che cali il PIL?
La
richiesta di sussidi di disoccupazione è oltre 400.000, a 417.000.
Con un aumento dell'occupazione di solo 30.000 posti, c'è poco da
presagire un recupero dell'economia. Quindi, come si concilia tutto
questo con le proiezioni della Commissione del Bilancio del
Congresso(CBO)? Citando:
"Il
CBO si aspetta che la ripresa continuerà, ma che il PIL reale (al
netto dell'inflazione) rimarrà ben al di sotto del potenziale
dell'economia - un livello che corrisponde alla piena occupazione del
lavoro e dei capitali - per diversi anni. Sulla base dei dati
economici disponibili a inizio luglio, quando l'agenzia ha completato
le sue previsioni economiche, il CBO prevede che il PIL reale
dovrebbe aumentare del 2,3 per cento quest'anno e del 2,7 per cento
l'anno prossimo. In base alle leggi vigenti, le politiche federali
fiscali e di spesa imporranno una sostanziale moderazione
all'economia nel 2013, quindi il CBO prevede che in quell'anno la
crescita economica rallenterà prima di salire di nuovo, con una
media 3,6 per cento all'anno dal 2013 fino al 2016".
Ma
lavoriamo un po' con i numeri. Siamo cresciuti a meno dell'1,4% per i
primi sei mesi del 2011. Per arrivare al 2,3% come media dell'anno,
avremmo bisogno di crescere del 3,2% nella seconda metà dell'anno.
Potremmo ridurre il deficit di un bel po' se si potesse vendere
quello che fumano questi ragazzi per ingenerare tanto ottimismo.
Credo che la domanda sarebbe forte, soprattutto a Wall Street. (Nota:
queste sono le stesse persone che nel 2000 ci hanno detto che tutto
il debito pubblico sarebbe rientrato per il 2010, così per dire..)
Le
loro proiezioni sono probabilmente basate su ipotesi riguardanti la
ripresa dalle recessioni avvenute nel passato. Ma dal 1945, tutte le
recessioni sono state recessioni cicliche. Siamo ora in una
recessione da riduzione della leva finanziaria e da post crisi del
credito, per la quale non abbiamo riferimenti moderni, tranne forse
il Giappone. Che tra l'altro non è andato troppo bene, con due
decenni perduti. Eppure stiamo applicando la stessa metodologia
(debito e deficit insieme con i tassi di interesse a zero) che non
ha funzionato lì, e presto porterà il Giappone alla rovina.
Abbiamo
uno scenario economico radicalmente diverso da qualsiasi fase degli
ultimi 66 anni. Perché allora dovremmo aspettarci lo stesso
risultato? TUTTI gli indicatori (occupazione, PIL, ISM, fiducia, ecc)
sono di gran lunga al di sotto della media, due anni dopo la fine
ufficiale della recessione. Questi dati dovrebbero gridare.
Allora
perché le proiezioni del CBO non significano niente? Perché il
Congresso sta facendo proiezioni per i deficit futuri, sulla base di
quelle che sembrano essere delle ipotesi selvaggiamente ottimiste.
Ciò significa che i deficit futuri sono suscettibili di essere
peggiori del previsto. Se entriamo in recessione, come mi aspetto,
allora le entrate diminuiranno (come l'occupazione e i profitti) e
le spese saliranno. Quella “minima” riduzione del deficit in
corso di negoziazione con la "Banda dei 12" scomparirà in
una nuvola di fumo e un labirinto di specchi. Ciò significa che sarà
necessaria più austerità in termini di tagli di spesa futuri e/o
aumento delle tasse.
Se
siamo in una lenta crescita, in un decennio di “tirare a campare”,
allora le proiezioni del disavanzo del CBO sono miseramente fuori. Se
rifacciamo i calcoli, considerando i fattori del rallentamento della
crescita, una maggiore disoccupazione e due recessioni entro la fine
del decennio (tipico per le conseguenze di una crisi del
debito/bancaria ), immaginiamo dove possono arrivare quelle
proiezioni sul disavanzo.
Riflessioni
su Jackson Hole
Jackson
Hole ci offre spesso fuochi d'artificio e discorsi importanti.
Bernanke non è venuto fuori con niente di tutto ciò questa
settimana, e credo sia una buona cosa. Ma ha fatto notare con forza
che la Fed ha fatto tutto quello che poteva fare e che gli organi di
governo si trovano ora nella necessità di intervenire con azioni
credibili. E' andato tanto vicino a puntare il dito quanto può farlo
un Presidente della Fed, e in certe parti del discorso in realtà
sembrava come se stesse cercando di manifestare il suo Richard Fisher
interiore (il Presidente della Fed di Dallas). In sostanza, ha detto
che la Fed ha fatto quello che è è possibile e prudente fare con
una politica di allentamento monetario. Citando le osservazioni di
Joan McCullough sul suo discorso:
"Sì, la Fed ha sottovalutato la gravità dei nostri mali e quindi questo recupero sta impiegando più tempo del previsto. Ma sotto sotto, gli Stati Uniti hanno ancora la capacità di generare crescita. Qui ci sono le precise parole con cui ha gettato la responsabilità sul Congresso e l'Amministrazione; comincia con moderazione:
"'... Nonostante le gravi difficoltà che stiamo affrontando, non mi aspetto che nel lungo periodo il potenziale di crescita dell'economia degli Stati Uniti venga influenzato dalla crisi e dalla recessione, se - e sottolineo se - il nostro paese adotterà le misure necessarie per garantire tale risultato.”
Nel caso in cui non avessero capito che aveva appena passato il testimone, ha continuato così:
"'... La maggior parte delle politiche economiche che sostengono una robusta crescita economica nel lungo periodo sono al di fuori della competenza della banca centrale".
Chiudendo
poi con una bastonata finale:
"'... Infine, la cosa forse più impegnativa è il paese sarebbe stato ben servito da un miglior procedimento nel prendere decisioni di tipo fiscale. I negoziati che hanno avuto luogo durante l'estate hanno sconvolto i mercati finanziari e, probabilmente, l'economia, ed eventi simili in futuro potrebbero, nel tempo, seriamente compromettere la disponibilità degli investitori di tutto il mondo a detenere attività finanziarie americane o a effettuare investimenti diretti nelle imprese statunitensi.'"
Come
ho detto, per un Presidente della Federal Reserve, è il discorso più
vicino a un atto di rivolta che si possa immaginare.
1Indice
sulla fiducia di consumatori pubblicato mensilmente dall'Università
del Michigan
E' la Fine del Mondo - Seconda parte sull'Europa
E' la Fine del Mondo - Seconda parte sull'Europa
Ciao Carmen,
RispondiEliminache dire? solo ribadire pari pari quanto io ho detto in un commento dell'articolo precedente:
"......apparirà chiaro che ci avviciciamo a passi da gigante, alla totale deriva economica-finanziaria, sociale, civile e democratica degli Stati dell'Occidente, basati sul sistema-debito dell'elite finanziaria, spiacciata per libero mercato, e progresso globale dei popoli."
A tale scenario, preferirei comunque essere tacciato a vita, come un catastrofista e pessimista cosmico, senza alcun riscontro oggettivo alla base!!!!!?????
cordiali saluti,
Nicola.