31/03/11

I Deficit di Bilancio e la Spesa Pubblica Sono Necessari per Porre Fine alla Crisi.

Il seguito del dibattito tra Krugman e gli esponenti della Moderna Teoria della Moneta a proposito dei  deficit di bilancio. Qui una risposta da parte di  L.Randall Wray su New Deal 2.0
07/20/2010 - di L. Randall Wray


Negli ultimi mesi, una forma di isteria di massa ha travolto il paese: la paura di un deficit di bilancio "insostenibile" ha sostituito la precedente preoccupazione per la crisi finanziaria, la perdita di posti di lavoro e il crollo dei prezzi delle case. La cosa più preoccupante è che questo spostamento di attenzione avviene proprio quando gli effetti del pacchetto di stimolo del governo stanno finendo, e le assunzioni temporanee per il censimento giungono al termine. E quel che è peggio, l'economia è ancora - probabilmente – ad anni di distanza da una completa ripresa. A dire il vero, almeno una parte di questa isteria è stata messa in piedi da una ben finanziata campagna di pubbliche relazioni da parte di Pete Peterson, a capo della National Commission on Fiscal Responsibility and Reform del Presidente Obama - un gruppo trasversale con membri provenienti da tutte le parti politiche, ma oramai tutti convinti che l'attuale orientamento di bilancio pone il paese su un percorso di indebitamento rovinoso. Ma anche le colombe del deficit come Paul Krugman, che sono a favore di un maggiore stimolo nella fase attuale, sono in ansia per il "deficit strutturale" nel futuro. E insistono sul fatto che anche se non abbiamo bisogno di pareggiare il bilancio oggi, dovremo avere la "situazione fiscale" in ordine alla ripresa dell'economia.

C'è un punto di vista alternativo proposto dagli economisti che seguono quella che è stata chiamata la "Modern Money Theory", che sottolinea la differenza tra un governo sovrano che emette moneta, e gli utilizzatori della moneta (famiglie, imprese e governi non sovrani) (Vedi qui e qui). Essi insistono sul fatto che il concetto di "sostenibilità fiscale" o di "solvibilità" non è applicabile a un governo sovrano - che non può essere costretto a un involontario default sui debiti espressi nella propria valuta. Un tale governo spende accreditando i conti bancari o con l'emissione di circolante. I "tasti" che utilizza per fare degli accrediti sui conti bancari non possono mai esaurirsi, e nello stesso modo sin quando si può trovare carta e inchiostro, si può emettere moneta di carta. Questi, a nostro avviso, sono semplici affermazioni che dovrebbero essere assolutamente incontrovertibili. E questa non è una proposta politica - è una descrizione precisa dei procedimenti di spesa utilizzati da tutti i governi dotati di sovranità monetaria.

30/03/11

I Deficit e le Rotative di Stampa

Sappiamo che  Krugman   si differenzia  dai cosidetti "falchi del deficit", secondo i quali i tagli di spesa hanno un effetto espansivo  (come dire che la guerra è un'operazione di pace, o la schiavitù è vera libertà... va di moda oggi lo stile Orwell)
Qui  invece, sulla Opinion Page del NYT,   Krugman prende le distanze dalla cosiddetta MMT (moderna teoria monetaria) - scuola economica minoritaria.
Al  prossimo post la risposta.
Iniziamo dal Mr. Nobel  Krugman:

Al momento i deficit non sono importanti – una questione confermata in tutta evidenza. Ma c'è una scuola di pensiero - la Moderna Teoria Monetaria – secondo la quale i deficit in generale non hanno importanza, sintantoché si dispone di una propria valuta.

Mi piacerebbe essere d'accordo con questo punto di vista - e non è una battaglia a cui tengo in particolare, dal momento che il pericolo politico chiaro e presente è rappresentato dai pavoni del deficit della destra. Ma per la cronaca, non è corretto.
La cosa fondamentale da ricordare è che le condizioni attuali - un sacco di capacità produttiva inutilizzata, e una trappola della liquidità in cui il debito pubblico a breve termine paga un tasso di interesse grosso modo a zero - non ci saranno sempre. Finché tali condizioni in effetti prevalgono, non importa di quanto la Fed aumenti la base monetaria, e  di quanto sia monetizzato il disavanzo. Ma anche questo passerà, e quando succederà, le cose saranno molto diverse.

28/03/11

Meltdown: Trovato Plutonio nel Suolo a Fukushima Mentre l'Insabbiamento Continua

Prison Planet nomina quello a cui già si pensava: il plutonio. ... Allegria. Andiamo avanti.


Steve Watson
Prisonplanet.com
March 28, 2011
Acqua radioattiva letale fuoriuscita nel suolo e negli oceani 
Le news giapponesi riportano che l'isotopo più altamente radioattivo che l'uomo conosca, il plutonio, è stato scoperto nel terreno in diversi luoghi intorno all'impianto centrale nucleare di Fukushima Daiichi. Anche così, il governo giapponese e gli operatori degli impianti tengono fermo che non vi è alcun rischio per la salute umana.
Le autorità hanno confermato che sono stati ritrovati tre diversi tipi di plutonio.
Da Kyodo News:

Il plutonio è stato rilevato nel suolo in cinque punti intorno all'impianto centrale nucleare di Fukushima Daiichi, ha detto Lunedi la Tokyo Electric Power Co.
Il gestore del complesso nucleare ha detto che si pensa che il plutonio sia stato scaricato dal combustibile nucleare presso l'impianto, che è stato danneggiato dal devastante terremoto e dallo tsunami dell'11 marzo.

Pur rilevando che il livello di concentrazione non costituisce un rischio per la salute umana, l'azienda ha detto che si rafforzerà il monitoraggio per l'ambiente dentro ed intorno alla centrale nucleare.

Ulteriori dettagli suggeriscono che questa informazione è nota da tempo ed è stato mantenuta segreta fino ad oggi.
Reuters riporta:

Se Io Fossi il Taoiseach...Cosa Farei per Salvare l'Irlanda

Quest'articolo di  David Mc Williams  risale a gennaio di quest'anno, prima della caduta del governo, ma rappresenta una buona sintesi delle idee che circolano nel paese, e che hanno portato il nuovo governo a non accettare  le briciole della Merkel al vertice di marzo...stiamo a vedere



David Mc Williams è uno dei più conosciuti commentatori economici d'Irlanda. E' stato uno dei primi a dire che il boom irlandese non era altro che una bolla del credito ed a prevedere il fallimento bancario con le sue conseguenze sull'economia.
Economista, giornalista radiofonico e blogger, scrive anche sul Sunday Business Post e l'Irish Independent. 
Per quanto strano possa sembrare adesso, i prossimi anni ci offrono una grande opportunità di cambiare l'Irlanda. E' difficile vedere al di là di questa crisi, quando molti di noi sono impantanati in una profonda, profondissima depressione, tuttavia noi siamo in grado di risolvere questa crisi economica e sanare questa società.

Per uscire da una crisi, è necessario innanzitutto definire la realtà, guardarla in faccia, e poi fare qualcosa al riguardo.

La realtà per l'Irlanda è che una parte dell'economia - l'economia nazionale - è distrutta; nel contempo, il settore multinazionale è fiorente.

L'economia nazionale è distrutta perché negli ultimi 10 anni, la gente scambiava uno scoperto di grandi dimensioni per un miracolo economico. Le banche hanno alimentato questa fantasia riempiendo l'economia di soldi stranieri presi in prestito temerariamente. Con questi soldi abbiamo acquistato della terra. Finché la terra aumentava di valore, questo fatto mascherava il profondo debito in cui eravamo impantanati. Poi gli stranieri hanno chiesto i soldi indietro, ma le banche non ce l'avevano, perchè lo avevano prestato tutto per case e terreni.

27/03/11

Il Fallimento dell'Euro Rivisitato

Questo articolo di Wolfang Munchau su EuroIntelligence indica chiaramente come lo scenario più probabile e desiderato dall'establishment europeo sia quello di cucinarsi  i PIIGS a fuoco lento con finti salvataggi per arrivare a una ristrutturazione già pagata in gran parte dalla gente, come ci ha già ben detto  Paolo di ML...sarebbe il caso di giocarsela un po' meglio!
 
di Wolfgang Münchau
 24.03.2011
Ci sono due dichiarazioni di volontà che governano la politica dell'eurozona. La prima è quella della Germania, per una responsabilità limitata. La seconda è l'impegno dei leaders europei a salvare l'euro a qualunque costo. Le due dichiarazioni sono tra di loro logicamente incoerenti.

Ci sono due modi - e solo due - perché questa incoerenza non entri in gioco. In primo luogo, il massimale della responsabilità limitata della Germania non deve mai essere superato. In secondo luogo, il massimale viene raggiunto, ma l'Unione europea trova il modo di esternarlo.
Così rimangono quattro opzioni - e solo quattro - da considerare:

1. La Germania accetta l'estensione della sua responsabilità;

2. La crisi del debito della zona euro riesce essenzialmente ad auto-correggersi attraverso l'austerità;

3. Scenario di successo con ristrutturazione/rinegoziazione del debito;
 
4. I leaders della UE abbandonano il loro impegno – ed è lo scenario del fallimento dell'euro. 

26/03/11

L'Illusione dell'Austerità

Imparare dalle lezione europea  che le politiche di austerità non servono, anzi peggiorano le cose...

 
March 24, 2011 

Il Governo del Portogallo è appena caduto in occasione del dibattito parlamentare su delle proposte di austerità. I rendimenti dei titoli irlandesi per la prima volta hanno superato il 10 per cento. E il governo britannico ha appena rivisto le sue previsioni economiche al ribasso e le sue previsioni sul deficit al rialzo.

Che cosa hanno in comune questi eventi? Sono tutte prove che tagliare la spesa a fronte di un'elevata disoccupazione è un errore. I sostenitori dell'austerità prevedevano che i tagli alle spese avrebbero portato a veloci miglioramenti nella forma di un aumento della fiducia, e che ci sarebbero stati pochi, se non nessun effetto negativo sulla crescita e l'occupazione, ma si sbagliavano.

Peccato, allora, che in questi giorni non si è considerati seri a Washington, a meno che non si professi fedeltà alla stessa dottrina che ha fallito così miseramente in Europa.
Non è stato sempre così. Due anni fa, di fronte alla crescente disoccupazione e ai grandi deficit di bilancio - entrambi conseguenze di una grave crisi finanziaria - la maggior parte dei leaders dei paesi avanzati sembrava aver capito che i problemi dovevano essere affrontati in sequenza, con un impegno immediato verso la creazione di posti di lavoro, combinato con una strategia più a lungo termine di riduzione del deficit.
Perché non tagliare il deficit immediatamente? Perché aumenti della pressione fiscale e tagli alla spesa pubblica deprimerebbero ulteriormente l'economia, aumentando la disoccupazione. E tagliare le spese in un'economia profondamente depressa è in gran parte autolesionista, anche in termini puramente fiscali: eventuali risparmi ottenuti da un lato sono in parte compensati dalle minori entrate, man mano che l'economia si contrae.

25/03/11

Il FMI si prepara a una nuova "minaccia al Sistema Monetario Internazionale"

Ecco la traduzione dell'articolo di ZeroHedge suggerito da MLNews....come vedi Tata cedo subito alle provocazioni... ;)

di Tyler Durden 24 marzo 2011 

Lo scorso aprile 2010, prima che Waddell e Reed riuscissero a scatenare il panico sui mercati con la vendita dei contratti ES, sulla base di voci su un'insolvenza europea1, facemmo questa osservazione: "Il Fondo Monetario Internazionale ha appena annunciato che sta ampliando il suo New Arrangement  to Borrow (NAB ) multilaterale, attualmente di $ ​​50 miliardi, aggiungendo l'enorme cifra di $ 500 miliardi (SDR 333.5 miliardi), per arrivare a $ 550 miliardi." Non sapevamo che la nostra conclusione che "qualcosa di grosso sta accadendo", si sarebbe dimostrata veritiera appena un mese più tardi, dopo che Grecia, e poi Irlanda e Portogallo, e presto Spagna, Italia, Belgio e quasi tutti gli altri paesi europei, sarebbero crollati vittime di un effetto domino provocato da un regime monetario difettoso. 

Ebbene, sulla base di notizie da Dow Jones, ora possiamo tranquillamente prevedere : "qualcosa di ancora più grosso sta accadendo". Come se le migliaia di miliardi del Fondo Monetario Internazionale in open lending facilities non fossero abbastanza, ora apprendiamo che il prestatore di ultima istanza nel mondo (che in teoria è la Fed, ma a quanto pare Bernanke si è mostrato un po' timido recentemente, così sta spostando le sue linee di credito diretto su delle organizzazioni secondarie, come il FMI, lasciando alla Fed solo gli swaps sulla liquidità USD) è in procinto di attivare uno "Special Funding Pool" - Dow Jones spiega: "Giovedi due persone a conoscenza della situazione hanno detto che si prevede che il Fondo Monetario Internazionale presto attiverà un pool di finanziamenti speciali per amplificare la capacità del Fondo di prevenire o risolvere le crisi economiche. Una di queste persone ha detto che l'attivazione del finanziamento - che può essere fatta solo tramite una richiesta speciale del Direttore Generale del FMI al Consiglio - è stata concepita in previsione di un'ondata di nuovi programmi del FMI, tra cui la possibile espansione del pacchetto di salvataggio greco". 

Meraviglioso. Il cataclisma finanziario globale si ripete tutto da capo ...

PERCHE' UN BAIL-OUT NON SARA' SUFFICIENTE



FERMARE L'INFEZIONE?
Il costo di un salvataggio del Portogallo e perchè è meglio passare direttamente alla ristrutturazione

Il Portogallo è sempre più vicino alla necessità di un salvataggio. Dopo le dimissioni del Primo Ministro José Sócrates, a causa delle misure di austerità respinte dal Parlamento, il Portogallo è ora senza un governo. In base alla Costituzione le elezioni non sono previste fino alla fine di maggio.
Nel 2011, il Paese ha bisogno di rifinanziare il 25% del PIL - in termini relativi, è una somma anche superiore a quella della Grecia. Il costo del finanziamento per il paese è stato superiore al 7% per 38 giorni consecutivi. Grecia e Irlanda hanno resistito rispettivamente 13 e 15 giorni a questi livelli di tassi prima di chiedere un bail-out.
• Si stima che un pacchetto di bail-out per il Portogallo dovrebbe essere compreso tra € 60 e € 70 miliardi per permettere al Portogallo di coprire tutti i rimborsi delle obbligazioni nonché tutti i disavanzi pubblici per tre anni.


PERCHE' UN bail-out non sarà sufficiente
Un bail-out risolverebbe ben poco. Potrebbe aiutare il Portogallo a finanziare il suo debito a breve termine e poi ritornare sul mercato, ma i problemi di fondo che hanno creato questa crisi nella zona euro restano.
E 'un problema di competitività: il Portogallo ha visto diminuire la sua competitività del 5,5% dall'introduzione dell'euro, mentre la Germania l'ha aumentata del 15,9%, con una differenza del 21,4%. 1Dall'avvio dell'euro, in Portogallo i prezzi sono aumentati in maniera significativa, molto più velocemente rispetto alla maggior parte dei paesi membri della zona euro, soprattutto quelli più forti. Questo, combinato con un grande deficit di bilancio e un grande volume di debito nel settore pubblico e nel privato, ha prodotto la situazione che vediamo oggi.2

Indicatori economici
Portugal
Germany

2011
2011
Crescita del PIL (%)
-1.4
2.6
Debito sul PIL (%)
82.4
75
Deficit (% del PIL)
7.5
1.7
Crescita dell'Exports (%)
4.5
8.5
Crescita dell'Import (%)
1.9
8
Domanda Interna (%)
-1.3
2
Tasso di interesse bonds a 10 anni (%)
7.43
3.23
Tasso di disoccupazione (%)
11
7.3
Source: EIU country reports on Germany and Portugal; IGCP debt figures

24/03/11

Per una nuova politica economica in Europa

Pensiero Made in Italy -  Shock economy al contrario! La crisi europea come occasione per rilanciare il modello sociale e cooperativo europeo. Da www.economiaepolitica.it

di Sergio Cesaratto, Carlo D’Ippoliti, Sergio Levrero, Riccardo Realfonzo e Antonella Stirati
- 24 Marzo 2011

 Da questo documento è stata estratta una dichiarazione favorevole a una nuova politica economica in Europa, sottoscritta dalle seguenti realtà rappresentative del mondo progressista e della sinistra: AltraMente scuola per tutti, Associazione per il rinnovamento della sinistra, Associazione culturale in Movimento, Centro studi Cercare ancora, Fondazione Buozzi, Fondazione Nenni, Lavoro e Libertà, Le nuove ragioni del socialismo, Marx XXI, Network per il socialismo europeo, Socialismo 2000.

Il 24 e il 25 marzo si tiene a Bruxelles una riunione del Consiglio Europeo sulle misure con cui affrontare la crisi dell’Unione Monetaria Europea (UME). Purtroppo, le scelte che sembrano profilarsi continuano ad essere ispirate ad un approccio conservatore e “rigorista”. È necessaria una campagna che susciti consapevolezza, ed una mobilitazione attorno alla necessità di una svolta nella politica economica europea, che consenta la ripresa della domanda aggregata e quindi rimetta in moto lo sviluppo e la crescita occupazionale.

Le politiche sinora attuate in Europa a sostegno dei paesi “periferici” - spesso caratterizzati da un incremento significativo del rapporto tra debito pubblico e Pil - e quelle che verranno avanzate nel prossimo summit, comportano infatti elevati costi sociali senza risolvere la crisi, anzi aggravandola. Ma a differenza di quanto  implicito in quelle politiche, tutti i paesi europei sono egualmente responsabili della crisi, sia quelli forti che quelli periferici, sia quelli debitori che quelli creditori. E come poi diremo meglio, per evitare un aggravamento della crisi alcune proposte ci sembrano essenziali:

- stabilizzazione (non riduzione) dei debiti pubblici dei paesi “periferici” e contestuale impegno della BCE nel sostenere il contenimento del costo del debito; europeizzazione parziale dell’emissioni di titoli pubblici; rilancio delle politiche espansive nei paesi che registrano avanzi della bilancia commerciale (sono questi gli elementi principali di una soluzione che coniughi sostenibilità finanziaria e ripresa della crescita);

23/03/11

Cosa succede quando si arriva alla fine del QE2? (Seconda parte)

Seconda parte dell'analisi di John Mauldin pubblicata da Market Oracle sull'inflazione, il QE, e cosa succederà dopo che smettono di stampare (...sempreché smettano...)?

Mar 20, 2011
By: John_Mauldin
 
Abbiamo solo un esempio in cui la Fed ha tagliato il quantitative easing, ed è successo l'anno scorso. Si tratta di un un solo dato, ma è tutto quello che abbiamo. Quindi, diamo un'occhiata a quello che è successo. Come notato da diverse fonti ( proprio adesso sto guardando Rosie's), la Fed ha lasciato che il suo bilancio si contraesse di circa il 12% da fine aprile a fine agosto. Citando:

"Ora su quell'intervallo ..." L'S&P 500 è sceso da 1.217 a 1.064 .... L'S&P small cap 600 è sceso da 394 a 330 .... Le migliori prestazioni del settore azionario hanno riguardato i servizi delle telecomunicazioni, le utilities, i beni di consumo, e di assistenza sanitaria. In altre parole - i settori difensivi. I risultati peggiori si sono avuti su finanziari, tecnologia, energia e beni di consumo voluttuari .... lo spread Baa si è allargato di 59 bps passando da 237bps a 296bps ... CRB futures è sceso da 279 a 267 .... il petrolio è passato da 84,30 dollari al barile a 75,20 dollari .... L'indice VIX è saltato da 16,6 a 24,5 .... L'indice del dollaro ponderato su base commerciale (alle principali valute) si è abbastanza confermato a 76,5 da 75,5 .... L'oro è stato il prodotto che ha resistito alla tendenza, in quanto ha agito come bene rifugio in un momento di intensificata incertezza economica e finanziaria – è passato a 1.235 dollari l'oncia da 1.140 dollari, e addirittura con un dollaro più stabile e forte .... Il rendimento sui titoli del Tesoro USA a 10 anni sono crollati al 2,66% dal 3,84 %..."

22/03/11

Cosa Succede Quando si Arriva alla Fine del QE2? - Prima parte

Prima parte dell'analisi di John Mauldin pubblicata da Market Oracle  sull'inflazione, il QE, e cosa succederà dopo che smettono di stampare (...sempreché smettano...)?

 20 Marzo 2011
di John_Mauldin


Cosa succederà quando la Fed terminerà il QE2? Ho lasciato filtrare questi pensieri nella mia mente, mentre recentemente guardavo il panorama economico e i dati delle ultime settimane. La correlazione non è causalità, come dico spesso, ma tutto ciò che possiamo fare è guardare indietro a quello che è successo e riflettere sul futuro. Una occupazione molto pericolosa, ma il tuo analista senza paura si lancerà nella giungla di un futuro molto nebuloso. Vieni con me a tuo rischio e pericolo!

La fine del QE2?

La Fed si è impegnata ad acquistare 600 miliardi di dollari di buoni del Tesoro tra l'inizio del QE2 nel mese di novembre e la fine di giugno. Mancano 3 mesi a giugno. Cosa succederà quando questi acquisti termineranno? Quando è stato dato il via al QE2 la speranza era che sarebbe bastato per provocare una ripresa dell'economia, e che un ulteriore stimolo non sarebbe stato necessario. Faremo un'analisi di come sta funzionando, dando un rapido sguardo ad alcuni dati recenti, e poi torneremo indietro a vedere cosa è successo l'ultima volta che la Fed ha smesso il quantitative easing.

In primo luogo, la gente della strada è sempre a terra. La spesa dei consumatori negli Stati Uniti ha rallentato nel mese di gennaio e sembra solo marginalmente migliorata in febbraio. La Fed sostiene che l'inflazione è mite, perché preferisce guardare all'inflazione "core" (senza considerare l'inflazione alimentare ed energetica). Se la si guarda in questo modo, hanno ragione. E in tempi normali, posso in qualche modo concepire di lasciar fuori i prezzi energetici e alimentari, in quanto sono fasce di prezzo molto volatili e possono spostarsi un sacco da un mese all'altro.

Si spacca il Comando della Campagna di Libia

L'articolo del Financial Times sulla spaccatura della frettolosa coalizione contro la Libia.
La gente guarda il caccia americano F-15 Eagle schiantatosi nei pressi della città di Bengasi. Il caccia è precipitato nella notte dopo un apparente guasto meccanico, ma il suo equipaggio è in salvo.
di Daniel Dombey e Peter Spiegel 
21 Marzo 2011 

Diplomatici occidentali hanno dichiarato che i tentativi francesi di eludere la Nato all'inizio delle operazioni militari contro la Libia hanno diviso la coalizione internazionale per il rispetto della no-fly zone sul territorio libico.
L'azione francese, che secondo i diplomatici occidentali include il lancio del primo attacco alla Libia senza una completa informazione agli alleati, ha fatto arrabbiare i funzionari USA e del Regno Unito, e sta ostacolando gli sforzi per trasferire il comando delle operazioni alla NATO. Le relazioni sono diventate tese già lunedì, quando gli ambasciatori francese e tedesco alla NATO sono usciti da una riunione del Consiglio Nord Atlantico, l'organo decisionale dell'Alleanza, dopo che Anders Fogh Rasmussen, segretario generale, ha criticato Parigi per aver impedito il coinvolgimento della NATO, e la Germania per la sua decisione di non partecipare attivamente.

21/03/11

Le Potenze delle Nazioni Unite Violano la Loro Stessa Risoluzione Mirando a Gheddafi.

Paul Joseph Watson
Prison Planet.com
21 Marzo 2011

L'attacco alla Libia è illegale secondo le leggi USA e la Carta dell'ONU; crolla il pretesto di "proteggere i civili", mentre Russia, Lega Araba e Unione Africana condannano gli attacchi aerei.


Sulla scia della condanna dei bombardamenti a guida NATO da parte della Russia, della Lega Araba e dell'Unione africana, crolla la motivazione altamente morale di natura "umanitaria" posta a pretesto per l' attacco alla Libia, e crolla anche ogni pretesa di legalità della risoluzione sulla "no fly-zone", perché il tentativo evidente di assassinare Gheddafi viola non solo il diritto degli Stati Uniti, ma la stessa Carta delle Nazioni Unite.

La rappresentazione fatta da Vladimir Putin degli attacchi aerei come una "crociata medievale", e il suo avvertimento che gli attacchi giustificano l'impegno della Russia nel campo della difesa contro la minaccia della NATO, sono l'accusa più schiacciante fatta finora alla campagna. Segue un dietro front della Lega Araba e una condanna dell'Unione Africana, man mano che le bugie e le spacconate sulla "missione umanitaria" si sciolgono come neve al sole dopo pochi giorni dall'assalto.
 
Il delirio orwelliano che la "no fly zone" fosse qualcosa di diverso da una crudele falsità è diventato evidente in poche ore, come la NATO ha respinto la proposta della Libia che una forza indipendente di paesi terzi pattugliasse i cieli, e ha lanciato invece un bombardamento istantaneo delle strutture militari di Gheddafi, colpi che hanno ucciso decine di persone innocenti, secondo le proteste libiche che sono state confermate dalla Russia.

19/03/11

La Comunità Internazionale Risponde al Disastro di Fukushima - Bombardando la Libia

Articolo di Prison Planet. Tutto il furioso disgusto che rivolge verso i liberals americani, si può rigirare pari pari verso la  orwelliana sinistra delle parti nostre. 
Paul Joseph Watson
Prison Planet.com
Friday, March 18, 2011

Quelli che si chiedevano che cosa avesse in programma la "comunità internazionale" in risposta alla crescente crisi globale della centrale nucleare di Fukushima, ora hanno la risposta – bombardare la Libia. Come se il mondo non stesse vivendo abbastanza disordine e devastazione, un'altra guerra illegale di aggressione è stata lanciata in una regione instabile, rappresentata con contraddittori conati orwelliani come la 'no-fly zone' e la retorica 'umanitaria'.

L'annuncio del Colonnello Gheddafi di un cessate il fuoco, probabilmente farà ben poco contro il chiaro piano di conquista militare cui la Libia è stata destinata dai globalisti.

Ciò che è particolarmente odioso in tutto questo disgustoso spettacolo è la vista della sinistra neo-liberal, le stesse persone che si opposero con forza alle occupazioni dell'Afghanistan e dell'Iraq, si comportano come ragazze pon pon per una guerra venduta con la giustificazione delle azioni di Gheddafi nel corso degli ultimi mesi, completamente ignari del fatto che il complesso militare-industriale sta cercando di estromettere Gheddafi per la parte migliore dei suoi tre decenni.

17/03/11

I Vesiti Nuovi dell'Eurozona

Continua la collaborazione al Blog!  Veronica ci manda questo bell'articolo da EuroIntelligence:   gli Eurocrati   continuano a raccontarci le fiabe e a nascondere la realtà.

 
di Thomas Klau
4 marzo 2011
(traduzione di Veronica Ventura)


E' un risultato fantastico che la riforma dell'Unione Europea e dei suoi strumenti di governo sia stata condotta con uno spirito di compromesso invece che sull'onda di ribellioni o di guerre.
Stiamo pagando questo grande risultato di pace al prezzo di trucchi e inganni, che ancora una volta traspaiono dall'attuale tentativo di riformare il governo dell'eurozona.
Già la denominazione nasconde una trappola.
In superficie, infatti, la riforma serve ad assicurare l'attuazione di una buona politica economica.
Ma nelle fondamenta, essa tratta della ripartizione della sovranità su un tema centrale delle nostre democrazie.
Questo importante obiettivo politico dovrebbe essere una materia di vitale importanza per tutti i politici e di grande impegno per i cittadini.
Non dovrebbe essere lasciata né agli economisti né ai tecnocrati, che tendono a trattare la politica guidata dai risultati elettrorali, nello stesso modo in cui un puritano si approccerebbe ad una relazione sessuale.

Perché il regno del dollaro è vicino alla fine

Per Barry Eichengreen,  autore di "Exorbitant Privilege: The Rise and Fall of the Dollar and the Future of the International Monetary System",   il dollaro non collassa, ma andrà a perdere l'esclusiva e a condividere il ruolo di valuta di riserva internazionale insieme all'euro (...) e allo yuan.  In un articolo sul WSJ spiega perché
 
2 marzo 2011
di Barry Eichengreen

Il fatto più sorprendente in tema di valuta estera non è l'elevato volume delle transazioni, per quanto incredibile sia stata la crescita. Né la volatilità dei tassi di cambio, per quanto siano burrascosi i mercati in questi giorni.

Invece, è il fatto che il mercato rimane dollaro-centrico.

Considerate questo: quando un grossista di vino sud coreano vuole importare del cabernet cileno, l'importatore coreano compra dollari, non pesos, con cui pagare l'esportatore cileno. Infatti, il dollaro è praticamente l'unico mezzo di scambio per le transazioni tra il Cile e la Corea, nonostante il fatto che meno del 20% del commercio di entrambi i paesi sia con gli Stati Uniti.

Cile e Corea non rappresentano affatto un'anomalia: l'85% delle transazioni a livello mondiale riguardano valute diverse dai dollari. Oltretutto, ciò che è vero per le operazioni commerciali è vero anche per le altre attività internazionali. L'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC) fissa il prezzo del petrolio in dollari. Il dollaro è la valuta in cui è denominata la metà di tutti i titoli internazionali. Oltre il 60% delle riserve estere delle banche centrali e governi sono in dollari.

16/03/11

Le Conseguenze Economiche delle Rivolte nel Mondo Arabo

Da Project Syndicate un'analisi di Nouriel Roubini, con qualche suggerimento di politica economica
di Nouriel Roubini
2011-03-14 

NEW YORK - L'instabilità politica in Medio Oriente ha potenti implicazioni economiche e finanziarie, soprattutto perché aumenta il rischio di stagflazione, una combinazione letale di rallentamento della crescita e di forte aumento dell'inflazione. In effetti, se emerge la stagflazione , c'è un serio rischio di una recessione double-dip per un'economia globale che sta a mala pena uscendo dalla peggiore crisi degli ultimi decenni.
Gravi disordini in Medio Oriente storicamente hanno sempre dato origine a picchi del prezzo del petrolio, che a loro volta hanno innescato tre delle ultime cinque recessioni globali. La guerra dello Yom Kippur nel 1973 ha causato un forte aumento dei prezzi del petrolio, portando alla stagflazione mondiale del 1974-1975. La rivoluzione iraniana del 1979 ha portato ad un simile aumento stagflazionistico dei prezzi del petrolio, culminato nella recessione del 1980-1981. E l'invasione irachena del Kuwait nell'agosto del 1990 ha portato a un'impennata dei prezzi del petrolio in un momento in cui negli Stati Uniti una crisi bancaria stava già riportando l'America in recessione.

15/03/11

La UE mette alla ruota i paesi periferici

Naked Capitalism commenta gli articoli di Wolfang Munchau ed Evans Pritchard sul nuovo aggiustamento del meccanismo europeo di "salvataggio" (si fa per dire) dei paesi debitori...

14 Marzo 2011

Per quelli di voi che non hanno familiarità con gli attrezzi medievali di tortura, la ruota era reputata un mezzo molto efficace per estorcere informazioni, e in genere si usava mettere una potenziale vittima lì a guardare, sotto minaccia evidente di essere la prossima, a meno di collaborare. La ruota non era solo terribilmente dolorosa, ma come la maggior parte dei metodi della vecchia scuola di tortura, spesso storpiava i sopravvissuti.
(La gente civilizzata, escludendo chiaramente il nostro Presidente e quelli che occupano posizioni influenti al Pentagono, oramai riconosce che la tortura serve solo a estorcere confessioni fasulle). Era anche impiegata nelle esecuzioni particolarmente cruente, come lo squartamento.

L'Eurozona sembra utilizzare simili metodi medievali nei confronti dei suoi paesi periferici carichi di debiti, senza lontanamente comprendere che il probabile risultato  sarà di provocare  gravi danni ai soggetti sottoposti a questo trattamento. Tuttavia, abbiamo lo spettacolo  di un insolito disaccordo tra  due critici della zona euro, quelli che considerano il suo approccio al debito sovrano intrecciato con la crisi del sistema bancario come "il famoso calcio alla  lattina lanciata in fondo alla via e chiamato strategia”. 

L'evento scatenante è stato l'annuncio durante il fine settimana di un altro aggiustamento ai meccanismi di finanziamento per i paesi a rischio di default: un ampliamento delle dimensioni del fondo di soccorso, una riduzione dell'1% dei tassi di interesse punitivi, qualche allentamento nelle restrizioni sull'uso dei 440 miliardi di euro del fondo (consenso ad acquisti limitati del debito dei paesi periferici). Ma numerose sono state le condizioni imposte ai paesi in oggetto. L'Irlanda ha rifiutato di accettare le nuove condizioni, perché avrebbe dovuto rinunciare alla sua bassa aliquota di imposta sulle società.

14/03/11

Ricostruire dopo la tragedia

E' davvero difficile  adesso riflettere da un punto di vista economico su questa enorme tragedia, la cui vera portata  ancora non è chiara e si sta svelando di ora in ora. 
Intanto pubblico questa intervista di NiemanWatchdog.org  a David Cay Johnston, che dà risposte concrete e non inscatolate a delle domande semplici sui fatti (sinora noti) e le loro conseguenze economiche e finanziarie, anche riguardanti l'America.... tenendo presente che tutti i ragionamenti fin qui usuali potrebbero all'improvviso rivelarsi obsoleti. 

13 Marzo 2011
  1. Come farà il Giappone a finanziare la ricostruzione?

    Prendendo il denaro in prestito.

    I titoli del debito giapponese a dieci anni pagano attualmente l'1,27% di interesse, al di sotto di un tasso medio dello 1,39% negli ultimi dieci anni, secondo la Bloomberg Business News. Proprio come in America, mentre il debito pubblico crescieva, i tassi di interesse andavano giù. Le regole economiche giapponese incanalano grandi quantità di risparmio nel debito pubblico, tanto che la pressione sui tassi di interesse era al ribasso anche se il debito cresceva, perché l'economia non era in crescita e gli yen venivano accumulati dato che non potevano essere investiti con profitto nell'economia reale. 


    Il Giappone ha il doppio del debito degli Stati Uniti in rapporto alla dimensione della sua economia. Nel 2001, il debito del Giappone era al 135% del suo prodotto interno lordo annuale o PIL. Ora è quasi al 200%. 


    All'inizio del 2001, il debito del governo statunitense era di circa 5.700 miliardi dollari al 55% del PIL, mentre all'inizio del 2011 viaggia a circa 13.600 miliardi dollari, circa il 92% del PIL. Il tasso medio sul debito è diminuito di un po' più della metà dal 2000. 


    2. Perché i tassi di interesse scendono quando il debito cresce? Non dovrebbero essere in aumento?

13/03/11

L'incidente di Fukushima riaccende l'angoscia tedesca sull'energia nucleare

Mentre in Italia Cicchitto dice che non si può cambiare idea "ogni volta" (?!?), i tedeschi forse ci ripensano...
Estratto dal  DeutscheWelle:  una catena umana lunga 45 Km contro il prolungamento della vita delle centrali nucleari tedesche - e il Ministro all'Ambiente riflette. 


13 marzo 2011

Oltre 40.000 manifestanti nel sud della Germania hanno formato una catena umana di 45 km (28 miglia) dalla centrale nucleare di Neckarwestheim alla vicina città di Stoccarda, per manifestare contro il progetto di prolungare la vita delle centrali nucleari in Germania.

La protesta era stata pianificata molto tempo prima del terremoto che venerdì ha provocato l'esplosione della centrale nucleare di Fukushima in Giappone, ma l'affluenza è stata probabilmente rafforzata dai timori per la crisi in Giappone.

 La dimostrazione, guidata dai Verdi e dal Partito Social Democratico (SPD), è una reazione contro il piano del governo di mantenere aperte le 17 centrali nucleari del paese , in media, 12 anni in più. Il governo precedente, sotto l'ex cancelliere Gerhard Schröder, dieci anni fa aveva deciso di eliminarle tutte entro il 2021.

Gli incidenti in Giappone hanno portato il tema dell'energia atomica di nuovo alla ribalta del dibattito politico tedesco. Secondo i leaders della protesta la crisi in Giappone ha dimostrato "che l'energia nucleare è incontrollabile, una tecnologia altamente pericolosa, anche in un paese come il Giappone, che per il suo elevato standard tecnologico si supponeva essere in grado di gestire tutte le possibilità."

Il ministro dell'Ambiente tedesco Norbert Röttgen, membro della coalizione di governo, ha detto che in Germania i sistemi di sicurezza dovrebbero essere analizzati alla luce dell'incidente giapponese.

"Questo è accaduto in un paese con standard di sicurezza molto elevati. Ecco perché la stiamo prendendo molto seriamente", ha detto "La questione fondamentale  se siamo in grado di evitare tutti i pericoli oggi è nuovamente aperta, e dobbiamo risolvere la questione."

Un paese a rischio sismico come il Giappone può davvero coesistere con le centrali nucleari?

Riporto qua un commento (nonostante tutto molto pacato, alla giapponese) dal quotidiano

The Asahi Shimbun English Web Edition

Speriamo di non dover fare noi queste considerazioni (che non sarebbero altrettanto pacate)...

13 Marzo 2011
A causa delle sue scarse risorse naturali, il Giappone ha fatto dell'energia nucleare un pilastro della sua politica energetica. E' rimasto fermo su questa politica anche dopo che l'incidente di Three Mile Island ha portato gli Stati Uniti a sospendere la costruzione di nuovi impianti, e l'incidente di Chernobyl nell'ex Unione Sovietica del 1986, ha spinto le nazioni europee a cercare di porre fine alla loro dipendenza dall'energia nucleare.
Il Giappone, nel frattempo, è stato lento ad incrementare l'uso delle fonti di energia rinnovabile.
Revisioni del Framework for Nuclear Energy Policy del Paese sono attualmente oggetto di studio, ma la previsione è che il Giappone continui sulla stessa linea.

Il terremoto di Venerdì ha interrotto le operazioni in molte centrali nucleari. Ci vorrà del tempo per riattivarle. Dovremmo essere consapevoli che la fiducia sul nucleare, ironicamente, ha creato problemi di approvvigionamento energetico.

Dobbiamo essere modesti nel prepararci al pericolo rappresentato dai terremoti. Nelle nostre discussioni dobbiamo tornare al punto di partenza, e approfondire queste domande fondamentali: fino a che punto possiamo davvero contare sull'energia nucleare in questo paese a rischio sismico, e se potrà mai essere garantita la sicurezza sulle centrali nucleari.

In caso contrario, dopo che la paura per le fughe radioattive si aggiunge alle devastazioni causate dalla scossa killer, molta gente non sarà più convinta della necessità dell'energia nucleare.

Ecco come funziona davvero il Quantitative Easing

Un articolo di Naked Capitalism, recentissimo questo, ancora sul meccanismo del QE - in sostanza, un asset swap, che salva le banche, solleva il Tesoro dal pesante servizio del debito, ma rende disponibili tanti capitali per la speculazione...

di Edward Harrison - 11 Marzo 2011

Se volete una spiegazione precisa del quantitative easing, eccola qui. Descrivo qui la meccanica di base e il meccanismo di trasmissione al resto dell'economia. Nella misura in cui esiste della documentazione ufficiale, vi farò riferimento, al fine di utilizzare la stessa voce della Fed nel descrivere il QE. Cominciamo con la meccanica.
La Meccanica del QE

Nel marzo del 2010, la Fed ha descritto il QE in un documento scritto da Joseph Gagnon, Matteo Raskin, Julie Remache, e Brian Sack sul sito web della New York Fed:
Dal dicembre 2008, lo strumento tradizionale della politica monetaria della Federal Reserve, il tasso di interesse ufficiale, era effettivamente al suo limite inferiore pari a zero. Per facilitare ulteriormente le manovre di politica monetaria, date le peggiorate prospettive economiche, la Federal Reserve ha acquistato notevoli quantità di attività con scadenze a medio e lungo termine. In questo documento, si spiega come queste acquisizioni sono state attuate e si discutono i meccanismi attraverso i quali possono influenzare l'economia.

Così il quantitative easing è semplicemente un acquisto su grande scala di assets (LSAP = large scale asset purchases) da parte della banca centrale. La banca centrale per legge può acquistare un'ampia gamma di attività, compresi i titoli del Tesoro, ma non solo, anche titoli garantiti da ipoteca, o le obbligazioni municipali (vedi Blanchflower: The Fed Should Buy Munis And Monetize State Debt). Prima del primo ciclo di quantitative easing, la base patrimoniale della Federal Reserve era principalmente costituita da titoli del Tesoro. Tuttavia, come la liquidità del mercato obbligazionario si prosciugava, la Fed è intervenuta e nel primo ciclo di quantitative easing ha acquistato una quantità di attività, tra cui molti titoli garantiti da ipoteche.

12/03/11

COMPRENDERE IL MECCANISMO DEL QUANTITATIVE EASING

Articolo da Pragmatic Capitalism sul controverso meccanismo del QE:  stampa, non stampa,  qual'è  l'inghippo?
  
 di Cullen Roche -  9 November 2010

Alcuni danno ad intendere che la Fed ha immesso una marea di soldi sul mercato azionario e sull'economia, e che ora tutto questo si tradurrà in un boom economico e in prezzi molto più alti per la maggior parte dei beni. Questo è semplicemente falso. Ecco il meccanismo reale che sta dietro il QE.

Prima di iniziare, è importante capire esattamente cosa si intende per "cash". "Cash" è semplicemente un debito del governo degli Stati Uniti molto liquido. Si può chiamare "cash ", una qualsiasi banconota della Federal Reserve. Ma è un debito del governo degli Stati Uniti. Proprio come un titolo del Tesoro a 3 mesi. Qual è la distinzione fondamentale tra "cash" e titoli? Proprio la durata e l'importo degli interessi che vengono pagati. Pensate a uno come un conto corrente e all'altro come un conto di risparmio.

Questo è un punto fondamentale su cui credo molti di noi restano impigliati. A scuola ci viene insegnato che "cash" è un unico tipo di attivo, il contante. Ma non è vero. Il "cash" depositato nel vostro conto in banca è in realtà solo una passività del governo molto molto liquida. Qual è la differenza tra il conto corrente e il conto di risparmio? Si possono classificare entrambi come "cash"? Pensate che i conti di risparmio hanno una forma un po' meno liquida e sono più fruttiferi dei conti correnti?