Sul New York Times Krugman interviene nella contesa USA-Germania a proposito delle eccessive esportazioni tedesche: in effetti il discorso è molto semplice, macroeconomia di base, ma non aspettiamoci che i tedeschi lo ammettano...
I tedeschi sono indignati, indignati con il
dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, la cui
Relazione semestrale sull'economia internazionale e le politiche del
cambio dice qualcosa di negativo su come la politica
macroeconomica tedesca stia influenzando l'economia mondiale. I
funzionari tedeschi dicono che le conclusioni del rapporto sono
"incomprensibili" – il che è proprio strano, perché
sono assolutamente semplici.
Oh, e sì, gli Stati Uniti sono
imperdonabili per aver spiato Angela Merkel - ma l'argomento non ha
nulla a che fare con questo, e chiunque lo porti avanti in questo
dibattito dimostra con ciò il suo totale fallimento intellettuale.
Inoltre, parlare francamente delle politiche economiche tedesche non
comporta di essere anti-tedeschi o anti-europei, e di nuovo, chiunque
cerchi di eludere la sostanza del discorso portando avanti questo
tipo di accuse, di fatto ammette la sconfitta.
Dunque, per quel che riguarda l'argomento in questione. Ecco una breve storia della zona euro, raccontata attraverso i dati di due paesi, Germania e Spagna:
La creazione dell'euro è stata seguita
dalla comparsa di enormi squilibri, con grandi flussi di capitali dal
centro alla periferia. Poi si è avuto un "arresto improvviso"
dei flussi di capitali privati, che ha costretto i paesi periferici
ad eliminare il deficit delle partite correnti, anche se il processo
è stato rallentato dal conferimento di prestiti ufficiali,
principalmente attraverso le banche centrali. La notizia veramente
pessima per la periferia è che finora l'aggiustamento è avvenuto
principalmente attraverso la depressione dell'economia piuttosto che
attraverso una riconquista della competitività; e così per la
Spagna la contropartita di un simile "miglioramento" è
il 25 per cento di disoccupazione.
Normalmente ci si dovrebbe aspettare che
l'aggiustamento sia più o meno simmetrico, con i paesi in surplus
che riducono le loro eccedenze e i paesi in deficit che riducono i
loro deficit. Ma non è stato così. La Germania non ha fatto nessun
aggiustamento; tutto il miglioramento delle partite correnti dei
paesi europei periferici ha avuto luogo a spese del resto del mondo.
E questa è una cosa molto brutta. Ci troviamo ancora in un mondo governato dalla carenza di domanda, e gravemente soggetto al paradosso della parsimonia. Registrando degli ampi inopportuni surplus, la Germania sta danneggiando la crescita e l'occupazione del mondo in generale. I Tedeschi possono anche trovare incomprensibile tutto questo, ma è solo macroeconomia 101 (di base, ndt).
Si potrebbe obiettare che non è colpa del
governo tedesco se ci sono i surplus - ma è sbagliato. (Io stesso sono caduto
in questa trappola, ma ho riconosciuto l'errore.) Per prima cosa, la
Germania ha perseguito l'austerità fiscale nonostante il suo status
di creditore, contribuendo ad una generale politica economica
restrittiva in tutta l'eurozona. E un modo di pensare al ruolo
della Germania all'interno dell'euro è che in effetti si sta
impegnando in enormi interventi sul cambio tramite Target 2, che
tengono giù il "Deutsche Mark-ombra":
Certo, non mi aspetto che i funzionari tedeschi ammettano che ci sia un senso in quello che dice il Tesoro. Non sono bravi in macroeconomia così come la intendiamo noi; in realtà, non sono bravi nemmeno sulle identità contabili, in quanto il loro punto di vista sembra essere che tutti dovrebbero fare come la Germania, ed avere enormi surplus commerciali.
Ma il Tesoro ha solo affermato l'ovvio e il vero.
Qui Alcune Ulteriori Considerazioni di Krugman sulla Germania
Ovviamente, ognuno difende i propri interessi.
RispondiEliminaDa una parte gli Stati Uniti, che vorrebbero concludere un trattato di libero scambio con l'Unione Europea e vorrebbero trattare la controparte da colonizzatori come al solito, ma all'avvio si troverebbero in deficit commerciale con tutti i paesi; dall'altra la Germania, che non vuole rinunciare al suo giocattolino, che funziona così bene.
Solo mi chiedo: e i paesi del sud Europa, come si pongono rispetto a questa contesa?
Te lo dico io come si trovano. Come il vaso di coccio di manzoniana memoria. Grazie anche ad una classe dirigente ignobile che si è venduta il Paese ed ha ingannato i lavoratori .
EliminaGioC