In un articolo sul FinancialTimes, Satyajit Das, autore di Extreme Money, prevede che la debolezza della Periferia europea influenzerà negativamente le prospettive dell'economia tedesca: la potenza economica e la forza finanziaria della Germania sono sopravvalutate, dice.
La maggioranza delle esportazioni totali della Germania infatti sono dirette verso i paesi europei, nei confronti dei quali la Germania registra un surplus commerciale di € 54.6 miliardi (con Francia, Italia, Spagna, Grecia, Portogallo, Cipro e Irlanda); mentre al di fuori della Ue il paese riporta saldi commerciali negativi. Il deficit maggiore è con Russia, Libia e Norvegia, soprattutto per le importazioni di energia.
Ma anche con Giappone e Cina (dati del 2012).
Il
fatto problematico è che
i
paesi
periferici verso i quali la Germania è in surplus non navigano per
niente in buone acque: non
riusciranno a raggiungere gli obiettivi concordati
di deficit
o di debito, l'accesso ai mercati finanziari resterà limitato,
un sostegno risulterà necesssario, e
così
pian piano la Germania si va impelagando in
una
gravosa
responsabilità, della quale peraltro si rifiuta caparbiamente di
prendere atto, così
rappresentando
ancora una volta una di quelle immani
tragedie
che contraddistinguono la sua storia nazionale.
Ecco
i passi salienti dell'articolo:
Una maggiore dipendenza dal
MES
I paesi periferici saranno
costretti a ricorrere al Meccanismo Europeo di Stabilità e alla
Banca centrale europea per i finanziamenti, sia
diretti che indiretti, tramite fondi a basso costo alle
banche perché acquistino i titoli di Stato che saranno utilizzati
come garanzie per i prestiti dalla banca centrale.
Anche le Banche Centrali Nazionali utilizzeranno il sistema di pagamento "Target2" che regola i flussi transfrontalieri di fondi tra i paesi dell'eurozona, per finanziare i deficit commerciali e le fughe di capitali dai paesi periferici che non hanno accesso ai mercati monetari.
Nel corso del tempo, il finanziamento si concentrerà sempre di più nelle istituzioni ufficiali, la BCE e i governi nazionali o le banche centrali. Il rischio si sposterà dai paesi periferici al centro della zona euro, specialmente in Germania e in Francia.
Ad esempio, il MES si basa principalmente sul sostegno di quattro paesi: Germania (27,1 per cento), Francia (20,4 per cento), Italia (17,9 per cento) e Spagna (11,9 per cento). Se la Spagna o l'Italia avessero bisogno di assistenza, allora l'impegno sopravveniente di altri paesi, soprattutto Francia e Germania, aumenterebbe.
Questo riflette la realtà che i paesi più forti stanno dietro ciascuno dei meccanismi di sostegno.
Le garanzie tedesche a sostegno del fondo di salvataggio esistente ammontano a 211 miliardi di €. Il MES richiederà un contributo di capitale dalla Germania. Se il MES fa prestiti al massimo del suo potenziale impegno di 500 miliardi di € e i destinatari fanno default, la passività della Germania potrebbe ammontare a 280 miliardi di €. C'è anche un'esposizione indiretta attraverso la BCE e i crediti TARGET2.
La dimensione di queste
esposizioni è notevole, in rapporto al PIL tedesco di circa 2.500
miliardi di € e al patrimonio delle famiglie stimato in 4.700
miliardi di €.
La Germania ha anche notevoli livelli di debito proprio (il debito pubblico ammonta a oltre l'80 per cento del PIL). E la demografia della Germania, con l'invecchiamento della popolazione, aggrava i suoi problemi.
La Germania ha anche notevoli livelli di debito proprio (il debito pubblico ammonta a oltre l'80 per cento del PIL). E la demografia della Germania, con l'invecchiamento della popolazione, aggrava i suoi problemi.
Se si prendono in considerazione le passività previdenziali non finanziate, allora il livello del debito tedesco sale a oltre il 190 per cento del PIL.
Il Trasferimento del rischio
Nella migliore delle ipotesi, l'aumento degli impegni per il sostegno dei partner europei assorbirà il risparmio tedesco, paralizzandone l'economia. Nel peggiore dei casi, un default di uno dei paesi più deboli o la ristrutturazione dell'Euro comporterà grandi perdite per la Germania; le migliori stime vanno da 750 miliardi a 1.500 miliardi di €.
Gli elettori sembrano non rendersi conto che ogni passo dentro la crisi ha portato ad un trasferimento di rischio, responsabilità e perdite a carico della Germania. Data la forte opposizione alla condivisione del debito e a trasferimenti di ricchezza istituzionalizzati e strutturali, la reazione degli elettori tedeschi alla presa di coscienza finale del loro crescente impegno e del loro status di "creditori permanenti" in Europa è sconosciuta.
La storia della Germania è una
storia di rovesci poderosi e situazioni estreme. Errori di calcolo
ed errori nella gestione della crisi del debito della zona euro
l'hanno resa vulnerabile ad un altro di questi eventi.
Ansiosi di mantenere la loro prosperità relativa e la posizione centrale che occupano in Europa, i tedeschi cercano di evitare la realtà della loro situazione. Ma come ha suggerito CS Lewis : "Se si cerca la verità, alla fine si potrà trovare l'agiatezza; ma se si cerca l'agiatezza non sarà possibile ottenere né l'agiatezza né la verità, ma solo pio desiderio e blandizie all'inizio, e, alla fine, disperazione".
Satyajit Das in hindi significa "servitore della verità". Se la verità è questa siamo fottuti: non ci libereremo dei tedeschi nemmeno quando ci inabisseremo definitivamente. Anche allora ce li dovremo trascinare dietro come un dannoso peso morto. E dire che pensavamo di poterci definitivamente liberare di loro: noi all'inferno dei debitori e loro rinchiusi nel paradiso dei giusti. Satyajit mi stai dando una cattiva notizia... mannaggia a te.
RispondiEliminaMa che bel nome! (Tra l'altro ha anche un viso bellissimo).
EliminaComunque sì, a quanto pare se ne verranno anche loro all'inferno con noi, se non troveremo prima la via d'uscita, insegnandogli la strada dell'equilibrio e della cooperazione ... I Crucchi si confermano tragicamente Gnucchi.